venerdì 4 febbraio 2011

Siracide - Diciannovesimo appuntamento

Torna l'appuntamento con il Siracide; leggiamo e meditiamo il diciannovesimo capitolo:


19

1Un operaio ubriacone non arricchirà;
chi disprezza il poco cadrà presto.
2Vino e donne traviano anche i saggi,
ancor più temerario è chi frequenta prostitute.
3Tarli e vermi lo erediteranno,
il temerario sarà eliminato.

4Chi si fida con troppa facilità è di animo leggero,
chi pecca danneggia se stesso.
5Chi si compiace del male sarà condannato;
6chi odia la loquacità sfugge al male.
7Non riferire mai una diceria
e non ne avrai alcun danno;
8non parlarne né all'amico né al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelar nulla.
9Altrimenti chi ti ascolta diffiderà di te
e all'occasione ti avrà in odio.
10Hai udito una parola? Muoia con te!
Sta' sicuro, non ti farà scoppiare.
11Per una parola lo stolto ha i dolori,
come la partoriente per un bambino.
12Una freccia confitta nella carne della coscia:
tale una parola in seno allo stolto.

13Interroga l'amico: forse non ha fatto nulla,
e se qualcosa ha fatto, perché non continui più.
14Interroga il prossimo: forse non ha detto nulla,
e se qualcosa ha detto, perché non lo ripeta.
15Interroga l'amico, perché spesso si tratta di calunnia;
non credere a ogni parola.
16C'è chi sdrucciola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
17Interroga il tuo prossimo, prima di minacciarlo;
fa' intervenire la legge dell'Altissimo.

18Tutta la sapienza è timore di Dio
e in ogni sapienza è la pratica della legge.
19Non c'è sapienza nella conoscenza del male;
non è mai prudenza il consiglio dei peccatori.
20V'è un'abilità che è abominevole,
c'è uno stolto cui manca solo la saggezza.
21Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
22Esiste un'abilità scaltra, ma ingiusta;
c'è chi intriga per prevalere in giudizio.
23C'è il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo è pieno di inganno;
24abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento.
25E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare,
all'occasione propizia farà del male.
26Dall'aspetto si conosce l'uomo;
dal volto si conosce l'uomo di senno.
27Il vestito di un uomo, la bocca sorridente
e la sua andatura rivelano quello che è.





COMMENTO


Esordisce con un messaggio molto importante questo diciannovesimo capitolo del Siracide, soprattutto per questi tempi nei quali molti sciaguratamente pongono la sessualità al primo posto. Questa Sacra Scrittura ci dice in verità quanto la perversione e una vita di distrazioni sono una condanna per l'uomo. Oltre alla sessualità questo brano si sofferma sulla questione "fiducia". Molti confondono la prudenza con assenza di fiducia, ma la fiducia cosa è in realtà? E cosa è la prudenza? A queste domande risponde proprio questo capitolo. Chi si fida facilmente è di animo leggero, ci dice, dunque la prudenza è di vitale importanza. Non a caso la Prudenza è una delle quattro virtù cardinali, dunque una virtù importante poiché grazie a questa virtù evitiamo il male.


I pettegolezzi lo sappiamo, stanno dilagando più che mai "grazie" al Gossip ormai dilagante. Ma i pettegolezzi come ci dice anche questa Sacra Scrittura, ci mettono nei guai e ci raffreddano nella fede. Per questi motivi il parlare poco e il pensare molto fa parte della vita dei santi e di uomini saggi. Nel Libro dei Proverbi cap. 10 versetto 19 leggiamo: "Nel molto parlare non manca la colpa, chi frena le labbra è prudente". Anche il Siracide si sofferma su questo aspetto. Quando si parla molto succede che il cuore possa indurirsi e inasprirsi, così da sfociare nella rabbia ed eventualmente nell'odio. Se ad esempio una persona ci insulta e noi soffermassimo la nostra attenzione su quell'insulto, susciteremmo in cuor nostro la collera e parlando aumenterebbe il rancore, fino a detestare quella persona. Invece se noi perdoniamo e non ci pensiamo, il cuore si allieta e si ammorbidisce. Ecco perché quando si parla troppo, specie delle persone, non si manca di cadere nell'errore di criticare e giudicare il prossimo.


Ad un certo punto la Sacra Scrittura del Siracide dice: "Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge". Infatti se parlassimo con un uomo dei campi di bassa istruzione ma fedele al Signore, vedremmo che questi è un uomo di gran valore e di gran cuore. Ma se parlassimo con uno scienziato senza fede, ahi! Vedremmo tanta iniquità fuoriuscire dal suo cuore e vedremmo il buio, la sciaguratezza e il vuoto, la tristezza.


Conclude questo diciannovesimo capitolo con una frase oltre che bella, giusta. L'uomo si conosce dal volto. Anche se c'è un detto che dice: "Mai giudicare un libro da una copertina", spesso però è possibile intuire l'animo delle persone dal modo di esprimersi, agire e di dire. Infatti un cuore amabile esprime la luce dell'amore sui suoi occhi, dal suo parlare, ma soprattutto dalla sua umiltà.


Preghiamo la Vergine Maria di ottenerci dal Signore Gesù Cristo tutti i doni di cui l'anima ha bisogno per diventare santa. Impariamo i giusti comportamenti seguendo i consigli della Sacra Scrittura. Il Signore ci parla per bocca dei Suoi profeti, ascoltiamoLo e diventeremo saggi.

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