martedì 19 febbraio 2008

La "Nascita di Venere" di Sandro Botticelli... finalmente!

Oggi uno dei miei pittori rinascimentali italiani preferiti: Sandro Botticelli. Alcuni anni fà mi è stato regalato uno stupendo week-end a Firenze e proprio in quell'occasione ho finalmente avuto la possibilità di visitare gli Uffizi di Firenze.
Come curiosità vi dico che ho soggiornato nell'hotel "La Gioconda", famoso per aver "ospitato", agli inizi del '900, un certo Vincenzo Perugia, un italiano impiegato al Louvre da cui rubò la Gioconda e che proprio in questo albergo la nascose, in attesa di venderla ad una mercante d'arte.

SANDRO BOTTICELLI
, nel pieno della sua maturità artistica e nel bel mezzo di uno dei periodi storico-artistico-culturali più importanti a livello mondiale, il Rinascimento italiano, realizzò uno delle sue più importanti e famose opere: "LA NASCITA di VENERE" . Questo quadro fù dipinto da Botticelli, come "La Primavera" e "Pallade che doma il centauro", (tutti e tre i dipinti sono conservati a Firenze, presso la Galleria degli Uffizi) per Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico per adornare la Villa di Castello, nella campagna fiorentina.
Ovviamente Botticelli, maestro dei temi classici, descrive in maniera mirabile, suggestiva ed indimenticabile questa scena "divina" della nascita della "dea più bella tra tutte le dee"...
Quando sono arrivato nella sala che contiene sia "La Nascita di Venere", sia "La Primavera" mi sono seduto davanti alla Venere.... e lì, fissando il quadro, ho lasciato correre la mente, ho cercato di entrare nella scena del dipinto e mi sono lasciato trasportare dall'emozione (oserei dire anche eccitazione!) di trovarmi di fronte ad un capolavoro di inestimabile valore.



Non potevo non aggiungere anche il particolare del viso della Venere che secondo me è di una bellezza unica, emozionante ed immortale, bellezza raggiunta poche altre volte nella storia dell'arte.



La nascita di Venere (1483-1485)
Sandro Botticelli (1 marzo 1445 - 17 maggio 1510)
Tempera su tela, cm.172 x 278
Firenze, Galleria degli Uffizi

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