mercoledì 29 febbraio 2012

Egregio Signor Ministro dott. Corrado Passera


Vimercate, 28 Febbraio 2012

                           

                                               Al Ministero dello Sviluppo Economico
                                               Alla c.a. del Ministro dott. Corrado Passera
                                               segreteria.ministro@attivitaproduttive.gov.it



Egregio Signor Ministro dott. Corrado Passera,

le Rappresentanze Sindacali Unitarie dell’azienda Alcatel-Lucent di Vimercate (MB) chiedono un suo tempestivo intervento sulla multinazionale per scongiurare la cancellazione nel nostro paese di uno degli ultimi presidi tecnologici nel settore delle telecomunicazioni (TLC), che ancora conta più di 2.000 dipendenti sul territorio nazionale dei quali 890 sono ricercatori laureati e diplomati.

Come avrà potuto leggere o sentire in questi giorni sui giornali, nei vari TG locali e nazionali ed in alcune trasmissioni di attualità, i lavoratori e i ricercatori di Alcatel-Lucent a Vimercate hanno scioperato e manifestato per tre giorni consecutivi contro il piano di esuberi dichiarati dall’azienda e contro la dismissione dell’attività di Ricerca e Sviluppo (R&D) nel nostro paese, in aggiunta alle tante iniziative già svolte nelle settimane precedenti tra le quali la manifestazione del 14 Febbraio davanti alla regione Lombardia.
Analoghe iniziative di mobilitazione si sono svolte anche nelle altre sedi di Alcatel-Lucent in Italia riscontrando anche lì una fortissima partecipazione.

Alcatel-Lucent non è un’azienda in crisi. Alcatel Lucent ha prodotto un utile di 1.095 B€ nel 2011. Allora perché chiudere e penalizzare così fortemente la realtà italiana ? Perché trasferire le nostre attività e le nostre competenze negli U.S.A. ?
I prodotti e le tecnologie sviluppate in Italia hanno reso possibile in questi anni il posizionamento di Alcatel-Lucent come leader mondiale nel settore delle trasmissioni ottiche. Nel 2011 ben 15 dei 34 brevetti presentati da Alcatel-Lucent sull’attività OPTICS sono stati depositati e realizzati da ricercatori italiani.
A Vimercate si realizzano circuiti integrati per le reti di trasmissione fotoniche di nuova generazione.
Tutto questo è sintomo di capacità innovativa dei ricercatori R&D di Alcatel-Lucent in Italia.
In un mercato in crescita esponenziale per supportare la crescente richiesta di traffico Internet, video e dati è incomprensibile la scelta della multinazionale di interrompere le attività di trasmissione ottiche, dichiarando 360 esuberi nella R&D in Italia (45% degli occupati) senza nessuna prospettiva di attività per il futuro.

La determinazione e l’altissima adesione con la quale i lavoratori ed i ricercatori di Alcatel-Lucent in Italia stanno portando avanti la protesta nasce dalla consapevolezza che oltre alla difesa del proprio posto di lavoro, c’è in gioco anche il futuro e la prospettiva di crescita del nostro paese, di modernizzazione e di competizione con gli altri paesi, la possibilità di dare lavoro e garantire crescita professionale ai tanti giovani che studiano nelle nostre università e che vorrebbero poi lavorare nel proprio paese e non andare all'estero per costruirsi un futuro, ai tanti ingegneri, matematici e fisici che termineranno gli studi e che non troveranno occupazione.
Più volte l’abbiamo sentita dire che per uscire dalla crisi, per creare nuova occupazione e sviluppo, bisogna investire nei settori ad alta tecnologia e ad alta innovazione. Concordiamo pienamente !
Per queste ragioni noi continueremo a lottare con la determinazione che sino ad oggi ci ha caratterizzato e Le chiediamo a nome dei ricercatori e dei lavoratori di Alcatel-Lucent di aiutarci a salvare il patrimonio di sapere, conoscenze e profili non comuni di competenze, ancora oggi presenti nel nostro paese ed in Alcatel-Lucent e di dare prospettiva di nuova occupazione ai giovani laureati in Italia.

3 commenti:

periypsos ha detto...

Come ex-banchiere, egregio Ministro, è appena il caso di farLe notare che qualche euro di quei 530 miliardi - prestati ieri (in regalo!) da Mister Draghi alle ineffabili banche europee - proviene dalle nostre tasse, dunque dai nostri stipendi in pericolo.
Con credito quasi illimitato all'affettuoso tasso dell'1%, Lei saprà sicuramente trovare - come seppe per Alitalia - capitani di impresa abbastanza coraggiosi da credere in un polo di reale eccellenza italiana, come fu Telettra ed ancora sono i laboratori di Vimercate, pur falcidiati dalla "massa critica" Alcatel-Lucent...

cordialmente

Gaetano G.Saracino

Anonimo ha detto...

Al ministro Passera bisogna anche ricordare un po' di storia dell'Alcatel Italia.
Alcatel ha acquistato Telettra da FIAT pagandola 2500 Mdi (l'aveva comprata meno di 15 anni prima per circa 70M.di), aggiungendo un sovra-presso di 700M.ni per Andreotti e partiti connessi, affinché stessero zitti (così raccontano i bene informati).
Da quel giorno lontano (ma non troppo, se Romiti é ancora vivo e ben attivo e potrebbe confermare tutto...), Alcatel ha usufruito in Italia di finanziamenti pubblici per la ricerca industriale; poi ha trasferito la produzione dei risultati della ricerca all'estero, oltre al know-how acquisito di conseguenza, cose entrambe espressamente vietate dai capitolati dei fondi di finanziamento,salvo adeguata e documentata compensazione. In sostanza il contribuente italiano ha pagato per alimentare gli stabilimenti cinesi e rumeni. La cosa era a dire il vero prevedibile ed inevitabile per una multinazionale come Alcatel, ma bisognava pensarci prima per controllarla.
Inoltre, fatto non trascurabile, Alcatel ha goduto di commesse privilegiate in Italia, spacciandosi come Alcatel-Italia, ossia un'industria nazionale. Ha così agito in regime di quasi monopolio, finché non si é fatta sorpassare da Huawei, che ha presentato in'Italia prodotti guarda caso "identici" a quelli sviluppati da Alcatel anche grazie alla ricerca finanziata dal ns. Governo. In questo modo si é impedito che in Italia nascesse una qualsiasi iniziativa industriale, magari modesta, che cercasse di competere con Alcatel nel nostro ricco mercato delle Telecomunicazioni.
Alcatel-Lucent deve essere obbligata, da chi ne ha i mezzi ed il potere, a mantenere in Italia non solo la ricerca, ma anche una realtà industriale significativa. La ricerca industriale da sola non può sopravvivere a lungo e si presta a manovre assurde come l'alternativa "IP-Packet switching".
Un monito alle RSU. Un tempo, in alternativa o simultaneamente allo scipero, si attuava "il blocco delle merci". Adesso che merci bloccate? E' questa una conseguenza delle de-localizzazioni. Inoltre fate presente ai lavoratori che Alcatel ha venduto tutti gli immobili di Vimercate. In molti casi di fallimento, il giudice ha potuto compensare i lavoratori licenziati rivalendosi sugli immobili, che in questo caso non ci sono. L'alternativa ai licenziamenti non deve quindi essere un fallimento di Alcatel-Lucent-Italia. Controllate bene come stanno le cose dal punto di vista legale!

Salvatore ha detto...

Premesso che:
1) ho partecipato allo sciopero di 3gg dello scorso febbraio;
2) sono grato al Sindacato per il lavoro che sta svolgendo;
3) ritengo R&D un'attività fondamentale per il futuro di ALU in Italia;
vorrei che nei prossimi comunicati ufficiali il Sindacato e tutti noi dipendenti facessimo presente che gli esuberi dichiarati non sono solo 360 (cioè Optics R&D), bensi' 490.

La mia sensazione (e mi auguro che sia solo tale) è che si stia dando il messaggio che ci sono esuberi di serie A (Optics R&D) ed esuberi di serie B (EMEA: Region, Pre-sales, Sales, QACC ...).

Grazie dell'attenzione e buon lavoro.
Salvatore.

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