Copertina della silloge "Tempeste", pubblicata quale premio per
Caterina Bigazzi vincitrice nella sezione "Sandra Mazzini" per la poesia
inedita, edizione 2010 del Concorso Letterario Nazionale Città di
Forlì.
Motivazioni
Premio Sandra Mazzini per la poesia inedita
Vincitore:
Motivazione:
Per l'ermetismo che trasuda da ogni metafora. In queste poesie l'ermetismo è la chiave che muove e dirige la penna. Le metafore sono chiuse in immagini potenti e sibilline, lasciano all'interpretazione e alla riflessione il significato intrinseco delle stesse. Inoltre vi è un'intensa affermazione di una ferrea volontà che quasi per sfida, brama se stesso, una figura cara, il tempo visto come immortale fatalista. Una lirica brachilogica, a tratti sentenziosa, sofferta, al contempo risoluta e imprevedibile.
Motivazione:
Per la quantità di immagini che scorrono tra i versi. L'autrice usa come veicolo principale il ricordo; nei versi infatti il viaggio dell'autrice attraversa il suo ricordo, riallacciando il contatto col sentire, l'essere nel filo di ogni istante, ed esprime e descrive l'amore cantando una sinfonia di metafore, di momenti passati, rievocati da una poetica leggera come una musica e musicale come un'aria estiva. Un fiabesco incanto che spolvera la disillusione sfrontata del ghetto dei nostri quotidiani, intrecciato ad una poetica distinta e mirata nel suo incedere, crea come valore aggiunto un'estetica intensa e ritmata, ricca di contenuti e piena di malinconia e speranza.
Motivazione:
L'innovazione di queste poesie è rilevante in quanto il poeta si interroga sul destino dell'uomo sospeso tra cielo e terra e prende in considerazione tre possibili risposte attraverso tre composizioni, con una scrittura uniforme, chiara ed evocativa senza mai cadere nella retorica. Ogni lettore può ritrovarsi in una delle tre risposte od “opzioni dislocative” come le chiama l'autore, perché ognuna è la soluzione possibile. La chiave di ciascuna poesia è rappresentata dalla possibilità che ha ogni uomo di cercare se stesso e di meravigliarsi.
Motivazione:
Brevi liriche, dove ogni parola occupa il giusto spazio e viene usata in modo nuovo, suggerendo significati diversi e inusuali.....I temi fondamentali del “vivere” sono affrontati dall'Autore in maniera profonda, senza inutili sentimentalismi né rimpianti, ma con leggera ironia ed un fondo di serena allegria, anche quando parla della Morte.In un crescendo, che parte dalla prima, per dipanarsi fino alla terza composizione, il sentire dell'autore viene trasmesso al lettore e si innesta sul suo vissuto personale.
Motivazione:
A volte il miglior modo di presentare un autore è farlo attraverso le sue stesse parole che in questo caso definiscono la poetica di Carla Tombacco “Questo viaggio dentro vene di parole e carni di sentimenti”. Gli stessi titoli delle tre poesie pervenute potrebbero comporre un verso di una nuova: “Ad ali chiuse/ In una stilla di vento/ A largo del silenzio”. Nel recupero di sentimenti forti legati si aprono metafore originali ed intense.
Motivazione:
Essere madri ed averne paura, essere amanti di un amore proibito, essere parte di qualcosa di più grande, troppo grande, che ci schiaccia. Le tre liriche, potenti e chiare, sono esempio di come la poesia possa farsi mezzo per riflettere sulla fragilità del nostro essere in quanto uomini. Fragilità che ci fa piangere gli errori dei figli, che ci impone di tacere ciò che vorremmo poter gridare. Fragilità che talvolta ci sovrasta, al punto da trascinarci fino alla rinuncia, estrema, della vita. Ma anche, come dai versi lucidamente traspare, fragilità che ci rende veri e che senza la quale, forse, dimenticheremmo chi siamo. É a partire dalla nostra debolezza che la poetessa ci invita a riscoprire la forza della vita.
Motivazione:
Per la potenza della semplicità espressiva e l'originalità, giocosità e colore delle espressioni visive.
Motivazione:
Queste poesie si muovono fra immagini che indicano il desiderio di sottolineare come i versi sappiano imprimere valore e vitalità alla parola.
Motivazione:
E' una poesia piena quella di Loretta Stefoni sotto tutti i punti di vista. I contenuti sono profondi, l'autrice scava nei dubbi, nel vuoto e nel buio della vita di oggi,sperando ancora in nuovo arcobaleno e che i volti ritornino ad essere allietati dal sorriso. Buono il ritmo e originali le immagini.
- Oliviero Widmer Valbonesi
Motivazione:
Il tema comune alle tre poesie è una malinconia struggente che lascia però spazio alla “speranza incrollabile nella vita e nell’amore”, di un'anima che vacilla tra sogno e realtà.
Premio Jacopo Allegretti per la traduzione di poesia
Copertina della plaquette "Lei disse" 20 poesie di Rosa Alice Branco,
pubblicata quale premio per la traduttrice Valeria Tocco vincitrice
della sezione "Jacopo Allegretti" per la traduzione di poesie, edizione 2010 del Concorso Città di Forlì.
Vincitrice:
per la traduzione dallo spagnolo di Maria Beneyto
Motivazione:
La giuria, compiaciuta del buon livello delle traduzioni della poetessa spagnola Maria Beneyto ha deciso, all'unanimità, e ha dichiarato vincitrice Marta Rota poiché la traduzione appare molto curata sia nella scelta del lessico che nel mantenimento attento del metro endecasillabo, riuscendo a rendere in italiano il contenuto e le sonorità dei versi, sicuramente impegnativi.
- Valentina Chiesa
per la traduzione dall'inglese di Craig Morgan Teicher
Motivazione:
Le traduzioni delle due liriche di Craig Morgan Teicher assecondano in maniera convincente il ritmo semplice delle versioni originali, stile ballata-rap i cui versi si rincorrono. La commissione ha apprezzato sia la resa delle poesie, sia la scelta delle stesse, che trattano temi di interesse molto attuale. Infatti la traduttrice segue il “senso” del testo in maniera attenta, senza stravolgere, producendo così un elegante ed intenso lavoro.
- Anna Paola Borghini per la traduzione dal francese Di Charles Baudelaire e François Coppée
Motivazione:
Nonostante la perplessità, ogni qualvolta si incontra la traduzione di un grande della letteratura, la giuria quest’anno ha deciso unanimemente di conferire il 3° premio a questo tentativo, perché in esso ha riscontrato una notevole capacità di comprendere lo spirito del poeta, ed inoltre disvela una certa abilità di ripercorrere i ritmi della poesia scelta (mantenimento della rima) ed un linguaggio che ne governa la specificità dei due autori proposti: Charles Baudelaire e François Coppée.
- Giuseppe Armani per la traduzione dal francese di Gérard Titus-Carmel
Motivazione:
Il lavoro presentato delle due liriche di Gérard Titus-Carmel, davvero un esercizio di stile rivelatosi in una originale traduzione, colpisce per tre motivi complementari, vale a dire: la scelta curata del testo originale, la cui bellezza attira e coinvolge allo stesso tempo, qualsiasi lettore; l’elaborazione sensibile di una traduzione attenta e ricercata raggiungendo un ottimo risultato linguistico; e terzo, ma non in ultimo, l'originale e chiara presenza del traduttore attraverso l'elaborazione grafica del testo molto originale che “tradisce” il fatto di essere anch’egli un poeta ed un fine cultore della materia poetica.
- Massimo Sannelli per la traduzione dal francese di Arthur Rimbaud
Motivazione:
La giuria ha voluto segnalare anche questo lavoro della traduzione di due liriche del poeta Arthur Rimbaud perché il traduttore è riuscito a convergere, con successo, dei testi “classici” della poiesis mondiale in una forma differente, interpretativa e ricercata. Attraverso una elegante e precisa riproposizione grafica del testo ha ottenuto un interessante dettato linguistico.
Premio Irene Ugolini Zoli per la prefazione a un libro di poesie
Vincitori:
- e
per la prefazione a “Prima Lingua” di Ciaran Carso, Del Vecchio Editore
Motivazione:
Marco Federici Solari e Lorenzo Flabbi, con sapiente uso della parola e delle immagini poetiche, ci fanno cogliere le atmosfere del testo di Carson, guidandoci attraverso la sua complessità culturale e linguistica. In una efficace e avvincente sintesi, prende corpo la dialettica poeta/lingua, fra rimandi biblici e storici: dalla mitica torre di Babele, elemento detonatore della dispersione linguistica, alla Belfast del XX secolo, lacerata dagli scoppi di potenti e micidiali detonatori. Il “peso” della storia preme anche sulle scelte linguistiche, ma neppure la forza dell'inglese può annullare la fedeltà alle origini, all'amata madrelingua gaelica.
- Paola Del Zoppo
per la prefazione a “Con l'avallo delle nuvole” di Hilde Domin, Del Vecchio Editore
Motivazione:
Un saggio critico molto alto questo di Paola Del Zoppo. E' infatti riuscita a penetrare nel profondo dell'opera (“Con l'avallo delle nuvole”) di Hilde Domin e ad evidenziarne i messaggi. Ecco quindi captare e soprattutto capire le immense sofferenze dell'ebreo errante, del “fuggiasco” per antonomasia e del razzismo come maglio che, schiacciando l'abnegazione, lo spirito libero, le coscienze, provocherà l'immensa tragedia dell'Olocausto.
- Renata Morresi
per la prefazione a “La neve nel bicchiere” di Francesco Accattoli, FaraEditore
Motivazione:
Questa prefazione è un’elegante e attenta lettura de “La neve nel bicchiere” in compagnia delle voci ispirate e amiche di altri critici, poeti e filosofi. Per aiutarci ad “entrare nel libro” Renata Morresi coglie e rivela nei versi dell'autore la sua ostinata ricerca di senso e verità, del difficile equilibrio tra fragilità esistenziale e dimensione sociale della scrittura e insieme la sofferta fede nel suo mandato umanistico. Fino ad arrivare a svelarci la felice metafora che dà il titolo alla raccolta e in cui si racchiude intera la dichiarazione poetica di Accattoli.
- Marco Furia
per la prefazione a: “Tra Es” di Bruno Conte, Edizioni L’Arca Felice
Motivazione:
Una prefazione, quella di Marco Furia, stringente, profonda, che ad ogni passo sembra svelare “lo spazio attorno alla parola” ma a guisa di miraggio appare sempre in altro più oltre. Scambio elegante di lanci e rilanci di un dialogo, coevo, fra nota e testo, da Bruno a Mario, che induce nel lettore un desiderio insopprimibile di conoscere narrato e sotteso.
- Valeria Serofilli
per la prefazione a “Dentro il diluvio” di Narda Fattori, puntoacapo Editrice
Motivazione:
Come manovrando un bisturi affilato dalla sua sapienza culturale, con una scrittura colta e piacevole Valeria Serofilli conduce addentro alla poesia di Narda Fattori analizzando, sia sotto il profilo psicologico che semantico, elementi e tematiche della raccolta “Dentro al diluvio”. Una prefazione che incuriosisce e muove l’interesse alla lettura dei testi poetici.
Premio Foschi Editore per il romanzo inedito
"Il ragazzo dei gorilla viola" volume pubblicato da Foschi Editore
quale premio per Mario De Fanis, vincitore nella sezione riservata al
romanzo inedito, edizione 2010 del Concorso Città di Forlì.
Vincitore:
Motivazione:
La prospettiva del protagonista è svagata, sognante e trasognata solo in apparenza, ma in realtà è attenta in un modo “altro” alla vita che le si svolge intorno, nel modo di chi, non si sa perché né quando, ha deciso di chiamarsi fuori da mode, tic, ambizioni… alienanti. Quando il protagonista si muove, non lo fa mai nella direzione delle “code” ma in direzione opposta: la sua scelta gli ha permesso di incontrare la bellissima Chiara, di trovare una casa alle porte di Milano dove è ancora possibile vedere le volpi, di incontrare clienti e colleghi ricchi di umanità e di storie almeno quanto i libri che vendono/comprano. Un grande inno al libro e a un modello di vita coraggioso e perfetto, un “escapismo” dei nostri tempi che attinge al vero esotismo e alla vera “fuga dalla realtà”.
- “La rincorsa dell’aquilone” di Maria Grazia Nemour
Motivazione:
La rincorsa dell'aquilone è un romanzo adolescenziale alla scoperta del sentimento dell'amore come base di ogni relazione umana. Non un amore romantico in senso classico, ma - per usare l'immagine dell'autrice - una sostanza che si appoggia sulle cose del mondo, come neve, per modellarle. Così col suo passo aggraziato e ironico, ci regala un'idea sbalorditiva: è la superficie che dà consistenza alla profondità.
3° Classificato (ex aequeo):
- “Il sonno di piuma” di Luigia Bencivenga
Motivazione:
In una Napoli fatta di droga e prostituzione, violenza e rassegnazione, camorra e immondizia si dipana la tragica storia del cantante Tommy Sbriglia e della sua famiglia. L'opera colpisce per il linguaggio violento e duro ma al tempo stesso elegante e adeguato alla trama. Si tratta di un romanzo intenso, esagerato, al limite dell'esasperazione: un'elegia della disperazione e dei disperati composta con arte e intensità di colori.
3° Classificato (ex aequeo):
- “Fra Poeti e Beccai” di Angelo Cappelli
Motivazione:
Sullo sfondo di una Bologna medioevale, lacerata dai conflitti interni fra Guelfi e Ghibellini, si muove la società segreta dei “frati gaudenti” che con le loro scorribande riempiono le pagine di divertenti episodi boccacceschi, mentre rivivono fra le righe Dante e Petrarca trasformati in personaggi vivi, moderni e molto umani. Agile, snello ed emotivo questo romanzo riporta in vita scrittori, personaggi veridici e drammi universali in chiave moderna, dando vita ad un romanzo storico ben documentato e piacevole che, per stile, si avvicina alla narrativa dello scrittore spagnolo Arturo Perez Reverte.
- “Noir de Bruges” di Giorgio Diaz
Motivazione:
Romanzo affascinante nella sua avvolgente complessità e densità semantica, colpisce il lettore fino allo spaesamento. L’inesauribile invenzione linguistica disegna scenari che si dipanano in una trama al limite del surreale ma animata da una concretezza che supera il dato oggettivo per diventare metafora dell’avventura umana.
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