Premio Letterario Nazionale “Città di Forlì”
5ª Edizione - 2007

Il manifesto della premiazione
Vincitori

Premio Sandra Mazzini per la poesia inedita

Vincitore:

  • Nicola Aurilio di Casale di Carinola (CE) con la poesia “Diversamente abile”

Giuria:
Pier Luigi Moressa, Daniele Baldinotti, Miro Cortini, Anna Facciani, Luana Pagan, Cristian Pretolani

Motivazione:
Nicola Aurilio, oltre a mostrare notevoli capacità di scrittura, traduce nei propri versi, che hanno come semicelato argomento una delicata condizione fisica, la grande forza della vita, tralasciando ogni forma di autocompiacimento… (non volli fermarmi a respirare/nel caldo panno della resa)…
I contenuti sono avvincenti e le liriche vigorose e cariche di insolite e raffinate immagini descrittive, colme di elementi che trasmettono grandi emozioni. Si nota inoltre, nei tre componimenti pervenuti, una certa omogeneità strutturale che conferma la maturità del poeta.


Premio Sara e Ilaria Crosta per la traduzione di poesia

Vincitore:

  • Caterina Bigazzi di Lastra a Signa (FI) – traduzione dal francese di Andrée Chédid

Giuria:
Giorgio Casadei Turroni, Gloria Bazzocchi, Simona Berardi, Anabela Cristina Costa Da Silva Ferreira, Luca Guerneri, Laurence Kamoun

Motivazione:
La  giuria ha scelto di premiare come vincitore la traduzione di due poesie dalla lingua francese della poetessa Andrée Chedid perché è stata colta l’essenza dei testi poetici dell’autrice rendendo vivo lo spirito dell’essere umano presente nella natura. In ogni paesaggio descritto troviamo l’eco dell’interrogazione umana che varia nei dipinti poetici: il deserto, la fauna, la montagna e la ragion di vita sono il quadro della sintesi dei riflessi che parlano e che forse non riescono a trovare le risposte. La traduzione rende giustizia all’originale con vivacità personale e semplicità.


Premio Over Cover Scriba per la prefazione a un libro di poesie

Vincitore:

  • Flora Restivo Cugurullo di Erice (TP), per la prefazione a “Tempu” di Marco Scalabrino - Francesco Federico Editore

Giuria:
Luciano Foglietta, Claudia Bartolotti, Tebe Fabbri, Wilma Malucelli, Ariella Monti, Maria Filippa Zaiti

Motivazione:
Anche se è molto difficile, per un non siculo, cogliere le sfumature del dialetto siciliano (o la lingua), la prosa di Flora Restivo Cugurullo ti avvince e la sua erudizione pure. Il riscontro critico è perfetto anche dal lato del ricordo quasi ancestrale di una poetica che ti richiama alla mente i tempi di Federico II ma anche di un Pirandello e d’un prosatore come il Verga.
Il Premio Città di Forlì è quindi pienamente meritato.


Premio Foschi Editore per il romanzo inedito

Vincitore:

  • Alfonso Lentini di Belluno, per il romanzo “Cento madri”

Giuria:
Giorgio Celli, Eraldo Baldini, Massimo Foschi, Michele Leoni, Andrea Barbieri, Maria Teresa Indellicati, Cesarina Lucca, Marco Mazzoli, Fabrizia Montanari, Rosanna Ricci, Giovanni Spagnoli

Motivazione:
Con una lingua inventata mescolando arcaismi letterari, termini dialettali, scientifici, pop, l´autore racconta l´infanzia di un `principino´ siciliano. La narrazione è tenuta su un registro visionario che porta il lettore in una scena di sogno. Visioni e lingua sono le cose più belle di questo romanzo. La lingua dell'autore è coltissima, ma la narrazione non è mai chiusa in un 'genere letteratura' separato e alto: la scrittura resta sempre viva e coinvolgente.




Forlì, Via delle Torri.
Elaborazione da una cartolina del 1912

Premi speciali:


Per la sezione “Poesia inedita

Premio speciale “Orticadonna”

  • Carmen De Mola di Polignano (BA) con la poesia “Ha la tua voce”
    • Motivazione:
      L’autrice, nella poesia “Ha la tua voce”, descrive una singolare analogia fra voce dell’amato e qualità sensoriali di un calice di vino. Il paragone poetico va oltre a comporre un intenso parallelo fra l’approccio amoroso e il gusto del vino e della preparazione dei calici. Compare una vendemmia che è spazio dell’attesa e della gioia in un tripudio incalzante e festoso dell’anima e dei sensi.
      Poesia sicura, che si giova di un solido impianto descrittivo e culturale e di metri variabili, coniugati sapientemente con un tragitto ritmico costante e privo di cadute, illustra come il mondo emotivo e la sensualità possano letteralmente traboccare sulla pagina scritta, fino a generare un componimento, che si connette con la tradizione più felice della nostra letteratura poetica.

Premio “La Còcla”

  • Walter Gardini

Premio “Renzo Camporesi”

  • Francesca Bedei, Nadine Cortini, Dalila Di Gioia, Gioia Ditrani,
    Daniel Fabbrica, Alessandro Fantini, Luca Gavelli, Andrea Simone,
    Matteo Tesoro, Gianluca Valgiusti

    Scuola Media “Pietro Zangheri” Forlì, Classe 1ªF, Prof.ssa Patrizia Campri.

  • Pier Francesco Battistini, Carolina Bertozzi, Nicola Gavelli, Elisa Gjini, Francesco Frassineti,
    Giorgia Mordenti, Sara Organi, Nicolò Pasini

    Scuola Media “Pietro Zangheri”, Forlì, Classe 1ªE, Prof.ssa Patrizia Campri.



Per la sezione “Traduzione di poesia

Premio speciale “Orticadonna”

  • Anna Vanzan di Venezia – traduzione dall’afgano di Mahbubeth Ebrahimi
    • Motivazione:
      Un riconoscimento speciale alla traduzione della poetessa afghana Mahbubeth Ebrahimi, che ci permette di conoscere la delicata e allo stesso tempo incisiva voce femminile di un mondo carico di sofferenza, in cui la poesia, quasi preghiera, appare come antidoto alla morte fisica e dell’anima.


Per la sezione “Prefazione a un libro di poesie

Premio speciale “Orticadonna”

  • Paolo Vannini di Sesto Fiorentino (FI), per la prefazione a “Imperdonate” di Liliana Ugolini - Morgana Edizioni
    • Motivazione:
      Paolo Vannini, con la sua prefazione “Al di là del perdono” ci invita ad avvicinare con maraviglia le donne (Eva, la Donna di Don Giovanni, Medea, Anna Karenina, Sheredaze) a cui è dedicato il testo poetico-teatrale “Imperdonate” di Liliana Ugolini. Maraviglia, non perdono (cosa poi avremmo da perdonare loro?, si chiede), piuttosto comprensione e simpatia, dove con “simpatia” sottende la capacità di provare insieme emozioni. Nella simpatia, aggiunge, siamo con, insieme, accanto all’altro pur potendo provare emozioni diverse per la stessa esperienza: si è vicini pur restando due distinte individualità. Straordinario è il percorso storico e filosofico attraverso il quale Vannini ci conduce a riappropriarci del perdono (oggi così banalizzato) in rapporto al suo opposto: la vendetta. Dalla vendetta infinita (Lamech ad un male finito risponde con un male infinito), all’occhio per occhio dente per dente (sorto dall’esigenza di praticare una vendetta proporzionale all’offesa), al perdono assoluto di Cristo. Cristo infatti sostituisce alla vendetta limitata il perdono illimitato. Ma il nostro filosofo vuole altro, vuole esplorare oltre il perdono, ci sollecita a cercare con lui “un terzo principio”; un principio “capace di andare al di là della vendetta e del perdono”, in quanto il perdono presuppone pur sempre un giudizio, una colpa, una condanna. Prerogative che spettano a Dio non agli uomini. Agli uomini il compito di “sentire”, di stare ancorati alla realtà, di creare un rapporto con gli altri che dissolva i preconcetti. Potrebbe trovarsi “il terzo principio” nella pratica dell’ascolto dell’altro, nel desiderio autentico di comprendere “chi è l’altro”, nel condividerne le emozioni “con simpatia”? A ciascun lettore affida il bisogno della scoperta.



Per la sezione “Romanzo inedito

Premio speciale “Orticadonna”

  • Niva Ragazzi di Lomazzo (CO), per il romanzo “Francesca di sera”
    • Motivazione:
      Più che di un romanzo si tratta di un racconto, ma ci è sembrato giusto prenderlo in considerazione, assegnandogli il premio speciale, per la qualità della scrittura. La struttura narrativa e lo stile sono originali, interessante la polifonia con cui è costruito: ogni paragrafo racconta il punto di vista di un personaggio su una ragazza di nome Francesca, e queste testimonianze diventano tasselli per ricostruirne il vissuto: solo in ultima battuta la voce di Francesca.

Premio “Irene Ugolini Zoli”

  • Eleonora Benetti
    • Motivazione:
      Malgrado la  scrittura denunci la giovanissima età dell’autrice, 12 anni, è sorprendente l’impegno nella costruzione di un romanzo ambientato durante la prima guerra mondiale. La storia segue un percorso logico ed apprezzabili sono le intenzioni nell’idea di denunciare e descrivere lo straniamento della guerra. Le viene assegnato il Premio “Irene Ugolini Zoli” per incoraggiarla a proseguire sulla strada intrapresa, per la quale già mostra ottime capacità.