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X1/9: un nome molto particolare e difficile da ricordare per un auto, ma comunque in grado di catturare il cuore di circa 156.000 persone, quante sono state le fortunate a possedere un'unità di questa splendida vettura. Parlare della X1/9, significa ricordare la fine dei gloriosi anni 60, carichi di vita e di cambiamenti, e gli inizi degli anni 70, con le loro difficoltà economiche, l'austerity, il desiderio di farcela comunque anche se precariamente.
A fine '60, in Fiat c'era la necessità di sostituire la Fiat 850 Spider, auto di grande successo tra le piccole di "lusso", destinate ad un mercato borghese, non troppo facoltoso. Furono interessati diversi carrozzieri. Alcuni presentarono proposte, altri non badarono all'importanza del progetto e al termine fu chiesto a Bertone di realizzare il primo prototipo.
In circa 20 anni di produzione (1972,1990), la Fiat Bertone X1/9 stata realizzata in 3 serie. La prima seie, venduta in circa 100.000 esemplari (anche nel mercato americano) montava un 1300cc da75cv a 4 marce. La seconda montava un 1500cc da 85cv a 5 marce come la terza serie. Grazie alla sua linea bassa e filante, l' X1/9, viene subito soprannominata la piccola Ferrari e quindi come tale, oltreoceano si sente la necessità di un propulsore più efficiente. Nel 1978 inizia così la gestazione della seconda serie e verrà presentata al Salone di Birmingham nell'autunno del 1978 (sar denominata Five Speed per la presenza dei 5 rapporti). Le due serie risultano simili ma la nuova vettura, oltre al motore ed al cambio, viene modificata nei semiassi e nelle dimensioni dei pneumatici. Esteticamente vengono montati i paraurti ad alto assorbimento tipici del mercato americano e uno spoiler anteriore differente. Inoltre, per ospitare il nuovo motore, viene montato un cofano motore rialzato. La nuova X1/9 acquista così 13cm. di lunghezza, creando un'immagine più longilinea, meno compatta, da alcuni criticata in quanto troppo "americana". In quanto a prestazioni, la macchina guadagna 10km/h. di velocità di punta, più confort, più fluidità. Inoltre vengono aggiornati gli interni (ad esempio i nuovi pulsanti della Ritmo sostituiscono quelli della vecchia 128 e viene montato un nuovo originalissimo pomolo del cambio a forma di cloche.).
Tra le due serie va ricordata la Serie Speciale del 1976. Dopo soli 3 anni, nel 1982, la Fiat cede tutto il materiale alla Bertone, che inizia così ad assemblare in proprio la vettura ed a commercializzarla con il proprio marchio. Le rifiniture migliorano ancora, si presta molta attenzione alla carrozzeria, punto debole delle creazioni Fiat anni '70. Gli interni vengono ancora leggermente modificati, vengono introdotti i vetri elettrici. Vengono omologati pneumatici più larghi. Per il mercato americano viene introdotta l'iniezione elettronica, perdendo circa 10cv, nel rispetto delle restrizioni sull'emissioni inquinanti. Per tenere alte le vendite, vengono introdotti diversi modelli, bicolori, monocolore, con interni in pelle, con differenti colori e accostamenti. Al termine della sua commercializzazione, vengono venduti modelli catalizzati, assemblati fino al 1989 ed immatricolati anche nel 1990. In tutto, la seconda serie viene prodotta dal 1978 al 1982 in circa 40.000 esemplari, mentre la terza serie, Bertone dal 1982 al 1989, in circa 15.000 unità.

La Fiat Bertone X1/9 Five Speed, è un targa da circa 180 all'ora. Non è un mostro in fatto di velocità ed accelerazione, ma il segreto del suo successo sta nella facile guidabilità che la contraddistingue. E' un vero giocattolo, un vero GoKart a ruote coperte. Inoltre perdona parecchi errori. L'unico rischio guidandola è di non avere più voglia di smettere. Il suo bilanciamento dei pesi (40 ant., 60 post.), consente una guida sportiva, fatta di sovrasterzi (non proprio di potenza), fatta di leggere correzioni. Ma quando si guida un' X1/9, si sa perfettamente che se si decide di farle fare qualcosa, lei obbedisce grazie alla sua incredibile stabilità. Unica pecca, le gomme forse un po' sottodimensionate. I quattro freni a disco fanno brillantemente il loro lavoro, e prima di giungere al fading, si deve metterli a dura prova. Ha un posto di guida perfetto, forse un po' ristretto per le taglie forti, ma che consente una guida da vero specialista.

Dopo l'impegno dell'Abarth sulla prima serie Gruppo4 e di Dallara nei Prototipi, la Fiat offre ad inizio anni '80, la possibilità di gareggiare con la Five Speed in un campionato italiano mono marca. Con l'avvento dei Gruppi B e la nascita delle gare di Slalom, l' X1/9 scopre la sua vera natura, tanto che tutt'oggi è una delle macchine da battere nelle gare ad inseguimento.
Le modifiche nell'ambito sportivo sono le più varie. Si trovano X1/9 con motori aspirati da 200cv, con motori Turbo - evoluzione dell'immortale Fiat Uno Turbo -, si trovano kit di scocche in vetroresina con alettoni tipo Dallara, con cerchi da 16". Insomma l'evoluzione dell'X1/9 sembra non essere mai terminata, sebbene siano passati oltre 35 anni dalla sua nascita.

Il valore della X1/9 Five Speed, sia in versione Fiat che Bertone, non è altissimo. Le sue quotazioni sono a cavallo tra i 4 ed i 6.000,00 Euro per un buon esemplare. Si deve stare molto attenti alla ruggine che si annida dietro le ruote posteriori, davanti a quelle anteriori sulle saldature, sulla punta del cofano, nei sottoporta, nella parte inferiore delle portiere. Si deve spesso verificare lo stato del fondo, dei duomi delle sospensioni. Molti ricambi sono parecchio costosi. Tutto ciò che è nella parte frontale dell'auto costa parecchio. Fari, palpebre, motorini elettrici per alzare i fari, radiatore, griglia anteriore, cofano, sono tra le cose più costose. Sul posteriore, una cosa costosa risulta essere la vaschetta di espansione dell'acqua (in plastica dalla seconda serie). Difficile da reperire perfetta. Molti ricambisti comunque si sono organizzati e stanno riproducendo diversi particolari.

In conclusione, la Five Speed è un'auto che regala grandissime soddisfazioni, con consumi decisamente modesti, affidabile e molto generosa. Divertente e piacevole, d'estate al mare come d'inverno sulla neve. Insomma un gioiellino da custodire per sempre.

Edy Cipolat Bares