ACUSTICA: punto della situazione su leggi, decreti e prodotti innovativi

di Bruno Ciccoli

APPLICAZIONE DELLE NORME SULL’ACUSTICA

Legge quadro 447 del 22/10/95 e successivi decreti ivi compreso: 

DM Ambiente dell’01.04.2004, inerente le linee guida per l’utilizzo dei sistemi innovativi nelle valutazioni di impatto ambientale

Quest’ultimo decreto definisce, quindi, le linee guida per l’utilizzo di sistemi innovativi per l’abbattimento e la mitigazione dell’inquinamento ambientale, compreso l’utilizzo di finestre ventilate antirumore, da utilizzarsi per la protezione dei ricettori di rumori esterni.

“SISTEMA FINESTRA”

per restituire vivibilita’ agli ambienti afflitti da rumori e smog oggi non è più un optional, ma un obbligo, imposto dalla Legge Quadro 447/95 e successivi Dpcm, fino al DM ambiente dell'1.04.2004 riguardante anche l'utilizzo dei sistemi innovativi tra cui il "Sistema Finestra".

L’evoluzione tecnologica ha portato notoriamente benessere ma ha rivelato anche con estrema violenza l’altra faccia della medaglia, portando con sé le conseguenze negative a cui siamo sottoposti quotidianamente.
È ormai dimostrato che rumori e smog, provocano con sempre maggiore evidenza effetti estremamente dannosi per la salute dell’uomo, tanto da imporre appunto l’emanazione di leggi e decreti con l’obiettivo di porre il necessario rimedio.
Le analisi statistiche hanno dimostrato che gli effetti del rumore, in particolare, possono comportare problemi:

  • psichici: demotivazione, aggressività, stress, nervosismo e difficoltà di concentrazione;
  • fisici: problemi cardiaci, di respirazione, digestivi, alterazione  pressione sanguigna.

 

Rumori presenti nella quotidianità
 
                                                                                                                                                                                                                                                                                              
 
 
Con finestre silenti = 30 dB all'interno e aria pulita
                                                                                                                                                                                                                                                                           

Per evitare detti effetti negativi per la salute, i rumori diurni non dovrebbero superare i 45/60 dB ed i rumori notturni non dovrebbero superare i 30/40 dB, (a seconda della destinazione d’uso dei locali).

La legge quadro sull’acustica (L. 447 del 26.10.1995) fornisce appunto i principi base per la tutela degli ambienti dall’inquinamento acustico.
Per la sua attuazione sono stati emanati i seguenti decreti:

  1. DPCM del 14.11.1997, inerente la determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore;
  2. DPCM del 5.12.1997, inerente la determinazione dei requisiti acustici degli edifici;
  3. DM Ambiente del 29.11.2000, inerente i criteri per la predisposizione dei piani di intervento per il contenimento ed abbattimento del rumore;
  4. DPR N. 142 del 30.03.2004, inerente il contenimento dell’inquinamento acustico derivante da traffico veicolare;
  5. DM Ambiente dell’01.04.2004, inerente le linee guida per l’utilizzo dei sistemi innovativi nelle valutazioni di impatto ambientale.

Quest’ultimo decreto, come detto, definisce tra l’altro le linee guida per l’utilizzo di sistemi innovativi per l’abbattimento e la mitigazione dell’inquinamento ambientale, ivi compreso l’utilizzo di finestre ventilate antirumore, da utilizzarsi per la protezione dei ricettori di rumori esterni.

Detta legge prevede l’obbligatorietà di effettuare valutazioni acustiche per tutte le opere edili ed in particolar modo per quelle che richiedono un inserimento in aree a basso impatto acustico e destinate ad esempio a scuole, ospedali, case di riposo, civile abitazione ecc.
Il DPCM 14 dicembre 1997 impone:

  1. al progettista, rivalutare i parametri inerenti l’acustica in sede di progettazione ed eseguire un progetto acustico preventivo seguendo le indicazioni delle norme tecniche (UNI EN 12354-3, UNI TER 11175)
  2. al costruttore, di edificare in conformità al progetto acustico e verificare il rispetto dei requisiti del progetto;
  3. al comune, di richiedere la verifica dei parametri;

Il committente del fabbricato e/o l’acquirente dell’unità abitativa possono richiedere di visionare i certificati di prova in opera per verificare il rispetto dei requisiti acustici passivi definiti dal DPCM del 5.12.’97.  In mancanza degli stessi, è loro diritto e interesse richiedere un documento che attesti il rispetto di tali parametri.
I valori in dB da rispettare sono in funzione delle aree dove si deve edificare, che a loro volta sono divise in classi in funzione della destinazione d’uso e vanno dalla CLASSE I: aree particolarmente protette, come ad esempio ospedali, scuole etc, fino alla CLASSE VI: aree esclusivamente industriali.

Tabella di valori limite di emissione in dB (A) fissati dal DPCM 14.11.1997:

Classi di destinazione d’uso del territorio

Tempo di rif. diurno (06.00-22.00)

Tempo di rif. notturno (22.00-06.00)

I aree particolarmente protette

45

35

II aree prevalent. residenziali

50

40

III aree di tipo misto

55

45

IV aree di intensa attività umana

60

50

V aree prevalent. industriali

65

55

VI aree esclusiv. industriali

65

65

Per il rispetto dei livelli massimi di rumore imposto all’interno degli ambienti abitativi occorre fare riferimento alle leggi inerenti il traffico stradale e ferroviario e rispettivamente ai DPR  N.142 del 30.05.2004 e N.459 del 18.11.1998.  I valori limite misurati al centro stanza, a finestre chiuse e ad un’altezza di 1,5 mt. dal pavimento sono:

  1. 35 dB (A) Leq notturno per ospedali, case di cura e case di riposo;
  2. 40 dB (A) Leq notturno per tutti gli altri ricettori;
  3. 45 dB (A) Leq diurno per le scuole

In alcuni casi i valori prescritti da alcuni comuni o regioni differiscono. In questi casi occorre fare riferimento all’organo competente per territorio.
Ulteriori indicazioni sono riportare nella norma tecnica n. 8199 / 1998 inerente il collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione, dove vengono riportati i livelli massimi di rumore in funzione della destinazione d’uso dei locali.

 Ad esempio:

Civile abitazione                                    Uffici

- camere da letto:  30 dB (A)                - Dirigenti:                  35 dB (A)
- soggiorno:          40 dB (A)                 - Impiegati: singoli    40 dB (A)
                                                                       - Collettivi    45 dB (A)
Aree aperte al pubblico:  45 dB (A).

Per entrare nell’esame dei problemi specifici dei prodotti, vale la pena evidenziare che alcune esperienze pratiche hanno dimostrato che per avere valori di isolamento acustico di facciata di almeno 40 dB il serramento o meglio il “sistema finestra” deve avere un valore di isolamento acustico di almeno 37 dB, anche in presenza di cassonetto per l’elemento oscurante.                                      
Perché l’involucro edilizio possa rispondere nel suo complesso  a queste esigenze, l’importanza di una finestra adeguata e di un’altrettanto adeguata posa in opera sono di fondamentale importanza. Nei casi, sia di nuove costruzioni, (dove la progettazione coinvolge l’intero involucro edilizio), ma soprattutto nelle ristrutturazioni, il ruolo determinante per far fronte alle emissioni acustiche esterne è evidentemente  deputato alle finestre. 
In questi casi il “sistema finestra” deve garantire un’aerazione controllata a finestre chiuse (apribili solo in caso di necessità e per le pulizie),  lasciando all’esterno rumori e smog, nell’arco delle 24 ore della giornata.
E` evidente che non è aprendo le finestre che si possa asseverare la rispondenza al DM Ambiente 01.04.2004, come avviene solitamente ancora oggi. 
Ad oggi, in pratica la Legge 447 e successivi Decreti, nonché le restanti leggi sopra citate, almeno per la parte inerente al serramento, vengono praticamente disattese. 
Eppure, come previsto dal DM Ambiente dell’1.04.2004, scheda tecnica ST-004, esistono “sistemi innovativi”  e nello specifico: “finestre ventilate antirumore” citate appunto dalla norma e ormai sperimentate ed applicate da oltre 15 anni nei paesi del nord Europa, che prevede l’applicazione sul serramento o a muro di aeratori che oltre alle caratteristiche di isolamento termo/acustico garantiscono un volume di immissione ed emissione di aria in funzione della destinazione d’uso dell’ambiente e/o dell’unità abitativa.   Va ribadito che in questi casi, per garantire i valori intrinsechi dei vari componenti, (finestra+aeratore),  oltre alla particolare cura in sede di posa del “sistema finestra”  sul vano finestra occorre seguire altrettanto scrupolosamente le prescrizioni di assemblaggio dell’aeratore sulla finestra.   E` notorio e va appunto ribadito, che un pur minimo spazio non perfettamente sigillato può compromettere seriamente i valori di isolamento acustico dell’intera facciata. 

Pur comprendendo, ma non giustificando i progettisti in merito alla complessità di interpretazione delle varie leggi e norme vigenti, che spingono verso la più facile strada della asseverazione del loro rispetto, (sapendo di non rispettarle), va ricordato che   in Italia le città a maggiore concentrazione industriale e urbana subiscono durante i mesi invernali valori di inquinamento medio ambientale, valutati oltre il doppio di quelli prescritti dalle norme.  
Altro aspetto che dovrebbe far riflettere  progettisti e costruttori e di cui i Tribunali fanno rilevare un crescente aumento, sono i contenziosi, dovuti appunto al mancato rispetto delle norme sull’isolamento termo/acustico dei fabbricati, fatto rilevare da acquirenti più informati.
Grande merito per la divulgazione e la interpretazione delle norma in vigore va attribuito alle associazioni di categoria, come ad esempio l’ANIT, (Associazione Nazionale Isolamento Termico/Acustico) che, attraverso seminari tenuti in tutta Italia (dove vengono invitati progettisti, imprese, tecnici comunali, provinciali e regionali) prodigano le loro risorse. I risultati pratici conseguiti però indicano che c’è ancora molta strada da percorrere.

Per tornare  alla specificità dei prodotti innovativi quindi è chiaramente evidente come la finestra abbia un’ulteriore opportunità per fare un grande  passo in avanti di riqualificazione al passo con i tempi e contribuire in modo determinante alla creazione di un microclima di sana vivibilità negli ambienti, anche al di là delle leggi. L'esperienza ha tra l'altro dimostrato che, nei casi di utilizzo di filtri antismog si risparmia notevolmente anche sui costi di manutenzione dovuti alle imbiancature e pulizie dei tendaggi.

Esistono oggi, come detto, tecnologie sperimentate che consentono di illuminare ed aerare gli ambienti lasciando fuori rumore e smog, muffe e inquinanti interni, tenendo le finestre chiuse.
Il concetto di “sistema finestra” che ha dato maggiori soddisfazioni, prevede:

1. serramento:
  • giunto anta-telaio, preferibilmente a giunto aperto con elementi a tre battute. Classe di tenuta all’aria, almeno 3;
  • vetro: del tipo isolante, deve svolgere un duplice ruolo, di isolamento termico con gas inerti e di isolamento acustico applicando lastre di spessore differenziato e/o stratificato con valori di pvb non inferiori a 0,75 mm., per evitare effetti di risonanza acustica;
  • adeguato spessoramento dei vetri con funzione di portanza e per la  creazione di spazio sull’interfaccia profilo anta e vetro che permetta adeguati scarichi di condensa ed aerazione, affinché le caratteristiche tecniche iniziali dei vetri e di manovrabilità del manufatto possano essere mantenute nel tempo.

2. apparecchi di aerazione:

  • l’aerazione dev’ essere delegata a specifici aeratori di elevati valori di isolamento termico ed acustico, di portate d’aria  adeguate ai m3/h necessari negli ambienti in funzione della destinazione d’uso.
  • Applicabili sui traversi orizzontali, in verticale o fra falso telaio e telaio fisso del serramento, sotto al serramento in luogo del davanzale.  Flessibilità per poter  studiare soluzioni ad hoc in funzione dell’ambiente.
  • Ove occorre, debbono essere utilizzati aeratori dotati di apparati per il recupero di calore e applicabili anche a muro.  
  • In caso di necessità  debbono offrire la possibilità di creare un microclima ideale per affetti da allergie da polline applicando filtri adeguati ed omologati.

3. Esempi di applicazione consigliati

3.1 applicazione aeratori su serramento


 

3.2. applicazione del sistema finestra sull’involucro edilizio.

 


Alcuni esempi di applicazione attuate:

scuola:dettaglio vista interna AEROMAT 100

 

scuola: vista interna d'insieme AEROMAT VT con recupero di calore

 

 

scuola:vista esterna d'insieme AEROMAT VT con recupero di calore

311/2005 sintesi ANIT