|
Con finestre silenti = 30 dB all'interno e aria pulita |
Per evitare detti effetti negativi per la salute, i rumori diurni non dovrebbero superare i 45/60 dB ed i rumori notturni non dovrebbero superare i 30/40 dB, (a seconda della destinazione d’uso dei locali).
La legge quadro sull’acustica (L. 447 del 26.10.1995) fornisce appunto i principi base per la tutela degli ambienti dall’inquinamento acustico.
Per la sua attuazione sono stati emanati i seguenti decreti:
Quest’ultimo decreto, come detto, definisce tra l’altro le linee guida per l’utilizzo di sistemi innovativi per l’abbattimento e la mitigazione dell’inquinamento ambientale, ivi compreso l’utilizzo di finestre ventilate antirumore, da utilizzarsi per la protezione dei ricettori di rumori esterni.
Detta legge prevede l’obbligatorietà di effettuare valutazioni acustiche per tutte le opere edili ed in particolar modo per quelle che richiedono un inserimento in aree a basso impatto acustico e destinate ad esempio a scuole, ospedali, case di riposo, civile abitazione ecc.
Il DPCM 14 dicembre 1997 impone:
Il committente del fabbricato e/o l’acquirente dell’unità abitativa possono richiedere di visionare i certificati di prova in opera per verificare il rispetto dei requisiti acustici passivi definiti dal DPCM del 5.12.’97. In mancanza degli stessi, è loro diritto e interesse richiedere un documento che attesti il rispetto di tali parametri.
I valori in dB da rispettare sono in funzione delle aree dove si deve edificare, che a loro volta sono divise in classi in funzione della destinazione d’uso e vanno dalla CLASSE I: aree particolarmente protette, come ad esempio ospedali, scuole etc, fino alla CLASSE VI: aree esclusivamente industriali.
Tabella di valori limite di emissione in dB (A) fissati dal DPCM 14.11.1997:
Classi di destinazione d’uso del territorio |
Tempo di rif. diurno (06.00-22.00) |
Tempo di rif. notturno (22.00-06.00) |
I aree particolarmente protette |
45 |
35 |
II aree prevalent. residenziali |
50 |
40 |
III aree di tipo misto |
55 |
45 |
IV aree di intensa attività umana |
60 |
50 |
V aree prevalent. industriali |
65 |
55 |
VI aree esclusiv. industriali |
65 |
65 |
Per il rispetto dei livelli massimi di rumore imposto all’interno degli ambienti abitativi occorre fare riferimento alle leggi inerenti il traffico stradale e ferroviario e rispettivamente ai DPR N.142 del 30.05.2004 e N.459 del 18.11.1998. I valori limite misurati al centro stanza, a finestre chiuse e ad un’altezza di 1,5 mt. dal pavimento sono:
In alcuni casi i valori prescritti da alcuni comuni o regioni differiscono. In questi casi occorre fare riferimento all’organo competente per territorio.
Ulteriori indicazioni sono riportare nella norma tecnica n. 8199 / 1998 inerente il collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione, dove vengono riportati i livelli massimi di rumore in funzione della destinazione d’uso dei locali.
Ad esempio:
Civile abitazione Uffici
- camere da letto: 30 dB (A) - Dirigenti: 35 dB (A)
- soggiorno: 40 dB (A) - Impiegati: singoli 40 dB (A)
- Collettivi 45 dB (A)
Aree aperte al pubblico: 45 dB (A).
Per entrare nell’esame dei problemi specifici dei prodotti, vale la pena evidenziare che alcune esperienze pratiche hanno dimostrato che per avere valori di isolamento acustico di facciata di almeno 40 dB il serramento o meglio il “sistema finestra” deve avere un valore di isolamento acustico di almeno 37 dB, anche in presenza di cassonetto per l’elemento oscurante.
Perché l’involucro edilizio possa rispondere nel suo complesso a queste esigenze, l’importanza di una finestra adeguata e di un’altrettanto adeguata posa in opera sono di fondamentale importanza. Nei casi, sia di nuove costruzioni, (dove la progettazione coinvolge l’intero involucro edilizio), ma soprattutto nelle ristrutturazioni, il ruolo determinante per far fronte alle emissioni acustiche esterne è evidentemente deputato alle finestre.
In questi casi il “sistema finestra” deve garantire un’aerazione controllata a finestre chiuse (apribili solo in caso di necessità e per le pulizie), lasciando all’esterno rumori e smog, nell’arco delle 24 ore della giornata.
E` evidente che non è aprendo le finestre che si possa asseverare la rispondenza al DM Ambiente 01.04.2004, come avviene solitamente ancora oggi.
Ad oggi, in pratica la Legge 447 e successivi Decreti, nonché le restanti leggi sopra citate, almeno per la parte inerente al serramento, vengono praticamente disattese.
Eppure, come previsto dal DM Ambiente dell’1.04.2004, scheda tecnica ST-004, esistono “sistemi innovativi” e nello specifico: “finestre ventilate antirumore” citate appunto dalla norma e ormai sperimentate ed applicate da oltre 15 anni nei paesi del nord Europa, che prevede l’applicazione sul serramento o a muro di aeratori che oltre alle caratteristiche di isolamento termo/acustico garantiscono un volume di immissione ed emissione di aria in funzione della destinazione d’uso dell’ambiente e/o dell’unità abitativa. Va ribadito che in questi casi, per garantire i valori intrinsechi dei vari componenti, (finestra+aeratore), oltre alla particolare cura in sede di posa del “sistema finestra” sul vano finestra occorre seguire altrettanto scrupolosamente le prescrizioni di assemblaggio dell’aeratore sulla finestra. E` notorio e va appunto ribadito, che un pur minimo spazio non perfettamente sigillato può compromettere seriamente i valori di isolamento acustico dell’intera facciata.
Pur comprendendo, ma non giustificando i progettisti in merito alla complessità di interpretazione delle varie leggi e norme vigenti, che spingono verso la più facile strada della asseverazione del loro rispetto, (sapendo di non rispettarle), va ricordato che in Italia le città a maggiore concentrazione industriale e urbana subiscono durante i mesi invernali valori di inquinamento medio ambientale, valutati oltre il doppio di quelli prescritti dalle norme.
Altro aspetto che dovrebbe far riflettere progettisti e costruttori e di cui i Tribunali fanno rilevare un crescente aumento, sono i contenziosi, dovuti appunto al mancato rispetto delle norme sull’isolamento termo/acustico dei fabbricati, fatto rilevare da acquirenti più informati.
Grande merito per la divulgazione e la interpretazione delle norma in vigore va attribuito alle associazioni di categoria, come ad esempio l’ANIT, (Associazione Nazionale Isolamento Termico/Acustico) che, attraverso seminari tenuti in tutta Italia (dove vengono invitati progettisti, imprese, tecnici comunali, provinciali e regionali) prodigano le loro risorse. I risultati pratici conseguiti però indicano che c’è ancora molta strada da percorrere.
Per tornare alla specificità dei prodotti innovativi quindi è chiaramente evidente come la finestra abbia un’ulteriore opportunità per fare un grande passo in avanti di riqualificazione al passo con i tempi e contribuire in modo determinante alla creazione di un microclima di sana vivibilità negli ambienti, anche al di là delle leggi. L'esperienza ha tra l'altro dimostrato che, nei casi di utilizzo di filtri antismog si risparmia notevolmente anche sui costi di manutenzione dovuti alle imbiancature e pulizie dei tendaggi.
Esistono oggi, come detto, tecnologie sperimentate che consentono di illuminare ed aerare gli ambienti lasciando fuori rumore e smog, muffe e inquinanti interni, tenendo le finestre chiuse.
Il concetto di “sistema finestra” che ha dato maggiori soddisfazioni, prevede:
2. apparecchi di aerazione:
3. Esempi di applicazione consigliati
3.1 applicazione aeratori su serramento
3.2. applicazione del sistema finestra sull’involucro edilizio.
Alcuni esempi di applicazione attuate:
scuola:dettaglio vista interna AEROMAT 100
scuola: vista interna d'insieme AEROMAT VT con recupero di calore
scuola:vista esterna d'insieme AEROMAT VT con recupero di calore
311/2005 sintesi ANIT