mercoledì 6 aprile 2011

Esiste davvero il Paradiso?


La storia delle religioni rivela il fatto che l’anima umana crede istintivamente all’esistenza di un luogo come il cielo. E questo istinto è stato innestato nell’anima da Dio stesso, il creatore di tutti gli istinti umani.
Ancora oggi non è difficile incontrare persone che credono nell’esistenza di un luogo di pace e serenità realizzabile nella vita dopo la morte. Credere nel Paradiso infatti non è difficile; anzi, molte volte è rassicurante. Il pensiero che i nostri cari che sono morti siano in realtà vivi e felici è certamente di grande conforto.
Tuttavia, non possiamo limitarci a credere nel Paradiso come un farmaco che rilassa la coscienza, perché il Dio che ha progettato questo luogo meraviglioso per l’uomo, è lo stesso Dio che ha anche stabilito le “regole” per potervi accedere. Queste regole sono contenute in quello che potremmo considerare il Manuale di Istruzioni della Vita: la Bibbia.

DESTINAZIONE PARADISO?

E’ molto diffusa l’errata convinzione che la maggior parte degli essere umani, che “in fondo” sono buoni, siano destinati al Paradiso. Tuttavia, per quanto idilliaca possa apparire questa visione delle cose, la Bibbia afferma chiaramente che il Paradiso non è per tutti, e l’essere buoni non è il requisito fondamentale di accesso.
L’uomo è stato creato da Dio per conoscerLo, amarLo e servirLo nel mondo presente e per goderLo in eterno nel mondo a venire. Nel momento in cui l’uomo, nell’arco di tutta la sua vita, dovesse fallire questo bersaglio, non riconoscendo quindi che nell’incontro personale con Dio risiede lo scopo stesso dell’esistenza, non troverà aperte le porte della “Casa del Padre”.
Non saranno gli appartenenti all’una o all’altra religione ad ereditare il Regno dei Cieli, ma saranno coloro che, sulla Terra, avranno sperimentato la meravigliosa, universale e gratuita Grazia di Dio.
Saranno coloro che davanti al pensiero del sacrificio di Cristo, sperimenteranno un profondo pentimento per il proprio peccato ed una reale conversione, vivendo un’esistenza caratterizzata dall’amore per Dio e per la sua Parola. Saranno coloro che avranno ricevuto Gesù Cristo come personale Signore e Salvatore, diventando così figli di Dio, eredi della vita eterna.
E così il vero cristiano, durante la sua vita terrena, sperimenta per fede la presenza del Dio invisibile, ma nella vita a venire questa esperienza di fede diventerà una realtà: egli vedrà Dio a faccia a faccia, come Egli è.

COSA ASPETTARSI
Vi sono delle persone che sembrano non avere interesse per il Cielo, perché lo concepiscono come un luogo di inattività, dove delle figure eterne passano il tempo strimpellando l’arpa. La Bibbia afferma che coloro che erediteranno il Regno dei Cieli dovranno darsi da fare! Colui che mise l’uomo nel primo paradiso terrestre con l’ordine di averne cura, non lo lascerà sicuramente inattivo nel secondo paradiso.
Per quanto invece come sarà quel luogo, nessun linguaggio umano può descrivere la maestosità e la gloria della vita a venire.
Se fosse esistito un minatore che fosse nato, fosse vissuto, avesse lavorato e fosse morto a 300 metri di profondità sotto la superficie della terra, sarebbe rimasto sbalordito alla descrizione degli alberi verdi, dei fiori, dei ruscelli, degli animali, delle montagne o del cielo stellato; egli non avrebbe potuto nemmeno immaginare quello che gli sarebbe stato descritto, perché i suoi occhi non lo hanno visto, le sue orecchie non lo hanno udito e non sarebbe stato quindi possibile per la sua mente concepirlo.
Nonostante questa impossibilità del credente di comprendere appieno cosa lo aspetti, la Bibbia ci presenta alcune meravigliose caratteristiche del Paradiso:
-          Un luogo di SPLENDORE: La città non ha bisogno di sole, né di luna che la illumini, perché la gloria di Dio la illumina, e l'Agnello è la sua lampada. (Ap. 21:23)
-          Un luogo di RIPOSO: Sí, dice lo Spirito, essi si riposano dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono. (Ap. 14:13)
-          Un luogo di CONOSCENZA: Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente (1 Cor. 13:12)
-          Un luogo di SERVIZIO: Perciò sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio. (Ap. 7:15)
-          Un luogo di GIOIA: Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà piú la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate. (Ap 21:4)
-          Un luogo di COMUNIONE CON GESU’: Siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore. (2 Cor. 5:8)


Caro amico/a tu sei libero di scegliere se credere o meno nel Paradiso, sei libero di credere che il Paradiso sia per quasi tutti coloro che, in sostanza, sono “buoni”; tuttavia, il semplice fatto che tu lo creda non cambierà quella che è la realtà della Parola di Dio. Il Paradiso è una promessa anche per te, ma c’è una sola via che può condurti fino ad esso:

Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; e del luogo dove io vado, sapete anche la via". Tommaso gli disse: "Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?" Gesú gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Evangelo di Giovanni 14:2-6)



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