Escherichia coli: il batterio killer

Non sono certo una esperta di microbiologia, quindi la faccenda del batterio killer mi ha spaventato e confuso, come a molti. Per capire cosa fosse lo letto un pò e mi pare utile citare la descrizione della cara wikipedia: che non è il top della scienza, ma un pochino aiuta!

Escherichia coli (abbreviato solitamente con E. coli) è la specie più nota del genere Escherichia: al suo interno si distinguono almeno 171 sierotipi caratterizzati da diverse combinazioni degli antigeni O, H, K, F. È una delle specie principali di batteri che vivono nella parte inferiore dell’intestino di animali a sangue caldo (uccelli e mammiferi, incluso l’uomo), sono necessari per la digestione corretta del cibo. La sua presenza nei corpi idrici segnala la presenza di condizioni di fecalizzazione (è il principale indicatore di contaminazione fecale, insieme con gli enterococchi). Il nome deriva dal suo scopritore, Theodor Escherich. Appartiene al gruppo degli enterobatteri ed è usato comunemente come organismo modello dei batteri in generale.

Il numero di cellule di E. coli nelle feci che un umano espelle in un giorno va dai 100 miliardi (10^11) ai 10 trilioni (10^19)[senza fonte]. Il genere Escherichia, insieme altri generi (Enterobacter, Klebsiella, Citrobacter, Serratia, ecc.) vengono raggruppati insieme sotto il nome di coliformi. Tecnicamente il “gruppo dei coliformi” comprende batteri aerobi e anaerobi non sporigeni.

Nell’ambito del gruppo dei coliformiEscherichia coli è ampiamente rappresentata ed è in esclusivo rapporto con il tratto gastrointestinale dell’uomo e degli animali a sangue caldo, a differenza dei microrganismi appartenenti a diversi generi, tra cui Enterobacter, Klebsiella eCitrobacter che si caratterizzano per una potenziale capacità di ricrescita una volta pervenuti nell’ambiente. La specie Escherichia coli è un microrganismo a forma di bastoncello, gram-negativo, aerobio ed anaerobio facoltativo, non sporigeno, che cresce alla temperatura di 44,5 °C, lattosio-fermentante, indolo-positivo in terreni contenenti triptofano, beta-D-glucuronidasi-positivo. In letteratura, la presenza di questo enzima è stata evidenziata nel 94-99,5 % dei biotipi di Escherichia coli, con l’eccezione dei sierotipi O157:H7.

Ora che vi siete letti questa bella citazione cerchiamo di capirci: la soia non ci entra per  nulla e anche i cetrioli sono innocenti!  E’ interessante poi che questo problema sorga proprio quando in Italia si parla di acqua: il batterio infatti potrebbe essere stato veicolato da acque contaminate.

Ora che si fa? non si mangia più verdura? Mi sembra ovvio che questa non è una soluzione! Però possimao essere più attenti nelle scelte: cerchiamo di preferire verdure controllate, meglio se biologiche, e meglio sapere come sono state coltivate, dove e da chi!

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