DON GIUSEPPE AMBROSINI

Nasce a Soave (in diocesi di Verona) il 14 febbraio 1889 da Paolo Luigi Ambrosini e Maria Anna Verzini, unico sopravvissuto di 13 figli. A 10 anni la sua famiglia si trasferisce in una tenuta agricola di Villanova di San Bonifacio (in provincia di Verona e diocesi di Vicenza): la nuova casa è l' ex-monastero benedettino adiacente alla splendida abbazia di San Pietro Apostolo. Avvertendo con chiarezza fin da bambino la vocazione sacerdotale, dopo aver vinto le resistenze paterne, Giuseppe entra in seminario a Vicenza nel 1907 (dove ha come amico e compagno don Luigi Pedrollo). Tre anni dopo deve espletare il servizio militare a Verona, durante il quale instaura un profondo rapporto spirituale col futuro santo don Giovanni Calabria.
Finalmente il 30 luglio 1911, a soli 22 anni di età, viene ordinato sacerdote a Vicenza dal vescovo mons. Rodolfi. La domenica seguente, il 6 agosto, celebra con viva commozione la prima messa solenne nella sua parrocchia di Villanova, in una straordinaria cornice di festa popolare.
Per disposizione del Vescovo il suo primo campo di lavoro apostolico è ad Arzignano, in cui si distingue per la pietà eucaristica e mariana, la carità amabile verso i poveri e gli ammalati, l' affabile dedizione ai giovani, lo zelo pastorale nei riguardi degli operai e
l' attenzione premurosa verso i lontani. Colpito da tubercolosi dopo pochi mesi di ministero sacerdotale, deve far ritorno alla casa paterna dalla quale, dopo una penosa sofferenza, entra nella pace di Cristo che aveva amato con tutto il cuore, come sta scritto sulla tomba, attualmente posta nella cripta romanica della chiesa abbaziale di Villanova. La fama della sua santità, che si era diffusa ancor prima della sua morte, dopo il tragico rinvio imposto dalle due guerre mondiali porta al processo ordinario sul Servo di Dio celebrato a Vicenza (31 marzo 1958 - 16 marzo 1960) e, successivamente, al decreto sull' eroicità delle virtù emanato dal papa Giovanni Paolo II il 10 luglio 1990, in base al quale don Giuseppe Ambrosini può essere definito Venerabile. Al presente la preghiera e l' augurio sono che si giunga con passo rapido alla beatificazione del doppiamente nostro Sacerdote: nostro perché nato e vissuto qui, nostro perché continua a vivere, se lo vogliamo, nella nostra stessa vita.
(mons. Nonis, vescovo di Vicenza).


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1° quadrimestre 2001