venerdì 9 marzo 2001

Jorge Luis Borges - La Ceguera











Julio Cortázar - biografia

Julio Cortázar (Bruxelles, 26 agosto 1914 – Parigi, 12 febbraio 1984) è stato uno scrittore argentino nei generi del fantastico, della metafisica, del mistero. Stimato da Borges, è spesso paragonato a Čechov e Edgar Allan Poe. I suoi racconti non seguono sempre una linearità temporale, ma i personaggi esprimono una psicologia profonda.
Nato a Bruxelles da genitori argentini, passerà la vita tra Francia e Argentina. Il suo capolavoro è Rayuela il gioco del mondo, iperromanzo (o antiromanzo) in cui l'esperienza parigina e argentina si giustappongono e completano a vicenda. Il libro è composto da oltre 300 paragrafi che devono essere letti nell'ordine specificato dall'autore all'inizio del romanzo o in ordine di comparizione. Questa scelta soggettiva del lettore segna il punto di maggior originalità del romanzo che, al di là di questo aspetto, è caratterizzato da momenti di vita quotidiana intrecciati con un'analisi filosofica della vita.
Si tratta di sicuro del romanzo più importante dello scrittore argentino, che morirà a Parigi il 12 febbraio 1984, dove è tuttora sepolto (nel Cimitero di Montparnasse).
Nella vastissima bibliografia critica che lo riguarda, in Italia è possibile reperire un saggio di Rocco Carbone, Finzione e Realtà, El perseguidor di Julio Cortázar fra interpretazione e lettura, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (Cz) 2001.
Nel gennaio del 2007, è uscito in Italia il titolo "Fantomas contro i vampiri multinazionali", tradotto e curato da Emanuele Pirani, che si avvale della celebre latinoamericanista Alessandra Riccio, già docente di Letteratura Ispanoamericana presso l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale".
Opere
1938 - Presencia (poesie) come Julio Denis
1941 - Rimbaud (articolo) come Julio Denis
1945 - La otra orilla (L’altra sponda, pubblicato postumo, nei Racconti, Einaudi)
1946 - La urna griega en la poesía de John Keats (articolo)
1947 - Teoría del túnel. Notas para una ubicación del surrealismo y el existencialismo (Teoria del tunnel. Nota per una collocazione del surrealismo e dell’esistenzialismo, pubblicato postumo, Cronopio)
1948 - Muerte de Antonin Artaud (articolo)
1948 - Soliloquio (mai pubblicato)
1948 - Imagen de John Keats (mai pubblicato)
1949 - Los reyes (I re, Einaudi)
1949 - Divertimento (Divertimento, pubblicato postumo, Voland)
1950 - El examen (pubblicato postumo)
1951 - Bestiario, Einaudi, anche nei Racconti)
1954 - Para una poética (articolo)
1956 - Final del juego (Fine del gioco, Einaudi, anche nei Racconti)
1956 - Vida de Edgar Allan Poe (Vita di Edgar Allan Poe, Le Lettere)
1959 - Las armas secretas (Le armi segrete, nei Racconti, Einaudi. Il persecutore, anche singolo, Einaudi)
1960 - Los premios (Il viaggio premio, Einaudi)
1962 - Historias de cronopios y de famas (Storie di cronopios e di famas, Einaudi, anche nei Racconti)
1962 - Algunos aspectos del cuento (Alcuni aspetti del racconto, nei Racconti, Einaudi)
1963 - Rayuela (Il gioco del mondo, Einaudi)
1966 - Todos los fuegos el fuego (Tutti i fuochi il fuoco, Einaudi, anche nei Racconti)
1966 - On déplore la (racconto)
1966 - Para llegar a Lezama Lima
1967 - La vuelta al día en ochenta mundos (Il giro del giorno in ottanta mondi, Alet)
1968 - Buenos Aires Buenos Aires (con fotografie di Sara Facio e Alicia d’Amico)
1968 - 62: modelo para amar (Componibile 62, Einaudi)
1968 - La bande (sculptée à Reinhoud, vue par Julio Cortázar)
1969 - Último Round (Ultimo round, Alet, parzialmente nei Racconti, con Del racconto breve e dintorni)
1970 - Les Discours du Prince-Gueule (su litografie di Julio Silva)
1970 - Viaje alrededor de una mesa (testo redatto in seguito a una tavola rotonda)
1970 - Literatura en la revolución y revolución en la literatura (articolo)
1971 - Pameos y Meopas (poesie)
1972 - Prosa del observatorio (reportage, con fotografie in collaborazione con Antonio Gálvez)
1972 - La fosse de Babel (con André Balthasar, Italo Calvino e Joyce Mansour, su litografie di Reinhoud)
1973 - Libro de Manuel
1974 - Octaedro (Ottaedro, Einaudi, anche nei Racconti)
1975 - Fantomás contra los vampiros multinacionales (Fantomas contro i vampiri multinazionali, DeriveApprodi, romanzo)
1975 - Silvalandia (su quadri di Julio Silva, Silvalandia, Vertigo)
1976 - Estrictamente no profesional. Humanitario (su fotografie di Sara Facio e Alicia d’Amico)
1976 - Le Bestiaire d’Aloys Zötl (Il bestiario di Aloys Zotl, Franco Mara Ricci Editore)
1977 - Alguien que anda par ahí (Uno che passa di qui, Guanda, Uno qualunque in Racconti)
1978 - Territorios (libro-collage di prose saggistiche)
1978 - Tendre parcours (su fotografie di Frédéric Barzilay)
1978 - Conversaciones con Cortázar (a cura di Ernesto Gonzáles Bermejo)
1979 - Un tal Lucas (Un tal Lucas, nei Racconti)
1980 - Queremos tanto a Glenda (Tanto amore per Glenda, Guanda, anche nei Racconti)
1980 - Un elogio del tres (su dipinti di Luis Tomasello)
1980 - Monsieur Lautrec (su disegni di Hermenegildo Sabat)
1981 - París: Ritmos de una ciudad (su fotografie di Alecio de Andrade)
1983 - Deshoras (Disincontri, nei Racconti)
1983 - Los autonautas de la cosmopista, viaje atemporal París-Marsella
1983 - Nicaragua, tan violentamente dulce (cronache saggistiche)
1983 - Negro el diez (su serigrafie di Luis Tomasello)
1984 - Alto el Perú (su fotografie di Manja Offerhaus, postumo)
1984 - Pameos, Meopas y Prosemas (poesie, postumo)
1984 - Argentina, años de alambradas culturales (a cura di Saul Yurkievich, postumo)
1984 - La fascinación de las palabras'(intervista autobiografica con Omar Prego, postumo)
1984 - Nada a Pehuajó (atto unico, postumo)
1984 - Adiós Robinson (testo radiofonico, postumo)
1985 - Salvo el crepúscolo (poesie, postumo)
1995 - Diario de Andrés Fava (postumo)
Filmografia parziale

Blow-Up di Michelangelo Antonioni, ispirato al racconto di Cortázar: “Las Babas del Diablo”.
Week end di Jean Luc Godard, ispirato al racconto di Cortázar: “La Autopista del Sur”.

Julio Cortázar: Rayuela (video)

giovedì 8 marzo 2001

Jorge Luis Borges - biografia

Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo (Buenos Aires, 24 agosto 1899Ginevra, 14 giugno 1986) è stato uno scrittore e poeta argentino.
È ritenuto uno de più importanti e influenti scrittori del
XX secolo. Narratore, poeta e saggista, è famoso per i suoi racconti fantastici, in cui ha saputo coniugare idee filosofiche e metafisiche con i classici temi del fantastico (quali: il doppio, le realtà parallele del sogno, i libri misteriosi e magici, gli slittamenti temporali).
Oggi l'aggettivo «borgesiano» definisce una concezione della vita come storia (
fiction), come menzogna, come opera contraffatta spacciata per veritiera (come nelle sue famose recensioni di libri immaginari).

L'infanzia e il soggiorno europeo

Jorge Francisco Isidoro Luis Borges nacque prematuro (all'ottavo mese di gravidanza) nella stessa casa di via Tucumán 840 a Buenos Aires, dove era già nata sua madre. Figlio di Jorge Guillermo, avvocato e insegnante di psicologia - in lingua inglese - all'Instituto del Profesorado en Lenguas Vivas e di Leonor Acevedo Haedo. Pochi anni dopo, la famiglia si trasferì nel quartiere di Palermo, che diventerà un luogo topico della sua opera. Il futuro scrittore - che sin da piccolo manifestò i sintomi di quella cecità che nei Borges era ereditaria da ben 6 generazioni - venne educato in casa, oltre che dal padre e dalla nonna materna, da un'istitutrice inglese e si rivelò ben presto un bambino precocissimo: a sette anni scrisse il suo primo racconto - La visiera fatal - e a nove tradusse il racconto di Oscar Wilde Il principe felice (pubblicato su El Paìs a firma di Jorge Borges: si ritenne che la traduzione fosse ovviamente del padre). Nel 1908 venne iscritto alla quarta classe elementare della scuola pubblica.
Nel 1914 si trasferì con i genitori, la sorella Norah (nata nel 1901) e la nonna materna - quella paterna li raggiunse in seguito - a Ginevra dove restò fino al 1918. Il soggiorno svizzero, durante il quale frequentò il Collège Calvin (rue Theodore de Beze, Ginevra, fondato da Giovanni Calvino nel 1559), fu un periodo di intensi studi (tra cui le lingue latina, francese e tedesca) e ampie letture di autori europei. Nel 1918, dopo la morte della nonna materna, si trasferì con la famiglia dapprima a Lugano e, l'anno successivo, a Maiorca. Qui, prima di trasferirsi a Siviglia e poi a Madrid scrisse i suoi primi due libri rimasti inediti: uno di poesie (Los ritmos rojos di celebrazione della rivoluzione russa) e uno di prose (Los naipes del tahur, Le Carte del Baro). Nel 1919, durante il soggiorno a Siviglia, per la prima volta venne pubblicata, sul numero 37 della rivista Grecia, una sua poesia, Himno del mar (Inno al Mare).

Gli inizi della carriera letteraria

Il 24 gennaio del 1921 fu pubblicato il primo numero della rivista letteraria spagnola Ultra, la quale, come appare evidente dal nome, era l'organo di diffusione del movimento ultraista. Tra i collaboratori più noti si ricordano lo stesso Borges, Rafael Cansinos-Assens, Ramón Gómez de la Serna e Guillermo de Torre che sposerà nel 1928 Norah Borges.
Il 4 marzo del 1921 la famiglia Borges - composta dalla nonna paterna, Frances Haslam, che si era unita a Ginevra nel 1916; i genitori, Leonor Acevedo e Jorge Guillermo Borges e la sorella Norah Borges — si imbarcò nel porto di Barcellona sulla nave (la "Reina Victoria Eugenia") che li avrebbe riportati a Buenos Aires. Al porto li aspettava Macedonio Fernández, la cui amicizia Borges erediterà dal padre. Una volta a Buenos Aires scrisse nella rivista Cosmópolis, fondò la rivista murale Prisma (della quale però furono pubblicati solo due numeri) e scrisse anche su Nosotros, rivista diretta da Alfredo Bianchi.
Nel 1922 andò a trovare Leopoldo Lugones insieme a Eduardo Gonález Lanuza, per consegnargli il secondo (e ultimo) numero di Prisma. Fonda la prima serie della rivista Proa con Macedonio Fernandez ed altri scrittori. Nell'agosto del 1924 seconda serie della rivista Proa con Ricardo Güiraldes, autore di Don Segundo Sombra, Alfredo Brandán Caraffa e Pablo Rojas Paz. Nel 1931 uscì il primo numero di Sur, rivista fondata e diretta da Victoria Ocampo; in questo primo numero Borges collaborò con un articolo dedicato a Coronel Ascasubi.
Nel 1923, il giorno prima del secondo viaggio in Svizzera, Borges pubblicò il suo primo libro di poesie, Fervore di Buenos Aires (Fervor de Buenos Aires), in cui si prefigurava, come disse lo stesso Borges, tutta la sua opera successiva. Fu un'edizione preparata in fretta e furia in cui erano presenti alcuni refusi ed era priva di prologo. Per la copertina sua sorella Norah realizzò un'incisione, e ne furono stampate all'incirca trecento copie, le poche che ancora si conservano sono considerate dei tesori dai bibliofili: in alcune sono addirittura rinvenibili correzioni manoscritte realizzate dallo stesso Borges. L'unica copia appartenente alla Biblioteca Nazionale Argentina è stata rubata nel 2000 insieme ad altre prime edizioni di Borges.
Più tardi scrisse, tra le altre pubblicazioni, nella rivista Martín Fierro, una delle riviste chiave della storia della letteratura argentina della prima metà del XX secolo. Nonostante la sua formazione europeista, Borges rivendicò con le tematiche trattate le sue radici argentine, e in particolare "porteñe" (cioè di Buenos Aires), nelle opere come Fervore di Buenos Aires (1923), Luna di fronte (Luna de enfrente) (1925) e Quaderno San Martín (Cuaderno de San Martín) (1929).
Sebbene la poesia fosse uno dei fondamenti della sua opera letteraria, il saggio e la narrativa furono i generi che gli procurarono il riconoscimento internazionale. Dotato di una vasta cultura, costruì un'opera di grande solidità intellettuale sull'andamento di una prosa precisa e austera, attraverso la quale poté manifestare un distacco talora ironico dalle cose del mondo, senza per questo rinunciare al suo delicato lirismo. Le sue strutture narrative alterano le forme convenzionali del tempo e dello spazio per creare altri mondi di grande contenuto simbolico, costruiti a partire da riflessi, inversioni, parallelismi. Gli scritti di Borges prendono spesso la forma di artifici o di potenti metafore con sfondo metafisico.
Tra i suoi amici di questo periodo si ricordano José Bianco, Adolfo Bioy Casares, Estela Canto e altri soprattutto nel novero del circolo della rivista Sur.

La maturità

Nel 1938 muore il padre, cieco da anni. La vigilia di Natale dello stesso anno, in seguito ad una ferita alla testa, dovuta ad un banale trauma in casa, si ammala di setticemia e corre pericolo di vita. Durante la convalescenza per aver prova di esserne ancora in grado, scrive Pierre Menard, autor del Quijote. Nel 1946 Juan Domingo Perón venne eletto presidente, sconfiggendo così la Unión Democrática. Borges, che aveva appoggiato quest'ultima, manifestò apertamente la sua avversione al nuovo governo, tanto che fu costretto ad abbandonare la sua posizione di bibliotecario.
Per questo motivo dovette superare la sua timidezza e iniziare a tenere conferenze. Nel 1948 sua sorella Norah e sua madre vennero incarcerate, accusate di aver dato scandalo nella loro vita pubblica. Norah Borges (e la sua amica Adela Grondona) vennero portate al carcere del Buon Pastore (carcere femminile) mentre a Leonor Acevedo furono concessi gli arresti domiciliari vista l'età avanzata.
Nel 1950 Borges venne eletto presidente della SADE e, un anno dopo, uscì in Messico Antiguas Literaturas Germánicas (trad. it: Brume, dei, eroi), scritto in collaborazione con Delia Ingenieros.
In seguito alla Revolución Libertadora che depose Perón, Borges fu nominato direttore della Biblioteca Nazionale Argentina, incarico che ricoprì dal 1955 fino alle sue dimissioni del 1973, dovute al ritorno al potere proprio di Perón. Lo stesso anno fu eletto membro dell'Accademia argentina delle Lettere. Nel 1956 divenne professore di letteratura inglese all'Università di Buenos Aires e presidente dell'Associazione degli Scrittori argentini. In questo periodo fu molto criticato per la sua adesione al nuovo governo, soprattutto da Ezequiel Martínez Estrada e da Ernesto Sabato. Con quest'ultimo le diatribe proseguirono fino al 1975.
Borges ricevette una gran quantità di riconoscimenti. Tra i più importanti: il Premio Nazionale di Letteratura (1957), il Premio Internazionale degli editori (1961), il premio Formentor insieme a Samuel Beckett (1969), il Premio Cervantes insieme a Gerardo Diego (1979) e il premio Balzán (1980). Tre anni più tardi il governo spagnolo gli concesse la Grande Croce dell'Ordine di Alfonso X il Saggio. Nonostante il suo enorme prestigio intellettuale e il riconoscimento universale raggiunto dalla sua opera, Borges non fu mai insignito del Premio Nobel per la Letteratura.

Gli ultimi anni

Nel 1973, prima della nuova vittoria del peronismo, Borges continuò a ricordare il primo governo di Perón come "gli anni dell'obbrobrio". Nel 1975 morì sua madre, a novantanove anni. A partire da questo momento Borges effettuò i suoi viaggi insieme a María Kodama, una sua ex-alunna, divenuta sua segretaria e infine, a poche settimane dalla morte, sua seconda moglie, sposata per procura in Uruguay.
Nel 1980 firmò una petizione di sollecitazione a favore dei desaparecidos nel quotidiano Clarín. Nel 1982 condannò l'invasione argentina delle Isole Malvinas.
Morì il 14 giugno 1986 nella città di Ginevra, in seguito a un cancro al fegato.Come da lui disposto, i suoi resti riposano al cimitero di Plainpalais (nella parte sud di Ginevra) sotto una lapide grezza di color bianco. Sulla parte superiore si legge semplicemente "Jorge Luis Borges"; più in basso è scritta in inglese antico la frase "And ne forhtedon na" (Giammai con timore), proveniente dal poema epico del X secolo La battaglia di Maldon, insieme ad un'incisione circolare raffigurante sette guerrieri che, impugnati gli scudi e sfoderate le spade, si gettano in combattimento e quindi verso la morte. Sotto sono incise una piccola croce del Galles e le date "1899/1986". Dietro la lapide sono riportati due versi della Saga di Völsunga (XIII secolo): "Hann tekr sverthit Gram okk / legger i methal theira bert" (Egli prese la sua spada, Gram, e pose il nudo metallo tra i due), al di sotto dei quali è raffigurato un drakkar vichingo. Più in basso compare la scritta "De Ulrica a Javier Otalora".

L'influenza nella cultura moderna

Borges ha lasciato la sua grande eredità in tutti i campi della cultura moderna, persino in quella pop, e molti sono gli scrittori che si sono ispirati alle sue opere.
Tra questi ci sono scrittori come Julio Cortázar, Italo Calvino, Osvaldo Soriano, Umberto Eco, Leonardo Sciascia, John Barth, Philip K. Dick, Gene Wolfe, Paul Auster ecc.
Inoltre Borges ha influenzato anche autori di fumetti come Alan Moore e Grant Morrison (che lo cita indirettamente in un episodio della Doom Patrol), cantautori come Francesco Guccini, Roberto Vecchioni e Elvis Costello e artisti come Luigi Serafini, autore del Codex Seraphinianus.
Umberto Eco, nel romanzo Il nome della rosa dà il nome di Jorge da Burgos ad uno dei protagonisti, che aveva vanamente aspirato alla carica di bibliotecario, chiarendo poi (nelle "postille") che il nome va riferito esplicitamente a Borges.
Nonostante fosse il favorito d'obbligo di ogni edizione del Premio Nobel dagli anni Cinquanta in poi, l'Accademia di Stoccolma non lo premiò mai, preferendogli a volte autori meno conosciuti e popolari. Secondo insistenti voci la ragione andava cercata nelle idee politiche del grande scrittore che, senza mai essere un attivista (si iscrisse soltanto nel 1960 e con intento dichiaratamente "donchisciottesco"), nutriva simpatie conservatrici. Non gli perdonarono le idee tradizionali, filo-occidentali, e l'atteggiamento cosmopolita, refrattario al folklore (ma non alla madrepatria) ed alle forzature moderniste. In particolare una cena al tavolo di Pinochet. Avvisato della vittoria quasi sicura se avesse rinunciato a quel viaggio in Cile per un giro di conferenze e ritirare una delle sue 23 lauree ad honorem, rispose che allora era un'ottima idea partire. Notoria invece la sua antipatia viscerale per Peron ed il suo movimento, cui si devono anche l'incarcerazione della madre e della sorella. Diverse tappe della sua carriera pubblica sono segnate dal conflitto col peronismo. Alcune di queste:
la sua nomina a Direttore della Biblioteca Nazionale avviene proprio dopo la caduta di Peron (1955)
il rifiuto da parte del quotidiano La Nación di pubblicare una sua poesia (Il Pugnale) di chiaro intento tirannicida.
la sua presidenza dal 1950 al 1953 della Società degli Scrittori Argentini, di cui la dittatura impose la chiusura; Borges stesso ricorda gli ultimi seminari che poté tenere, di fronte a poliziotti che annotavano i passi salienti delle sue esposizioni.
esplicite dichiarazioni di Borges, che sembrano smentire del tutto il suo appoggio al dittatore.

Bibliografia

Storia universale dell'infamia (Historia Universal de la Infamia 1935), Adelphi
Finzioni (Ficciones 1944), Einaudi
L'Aleph (El Aleph 1949), Adelphi
Brume, dei, eroi (Antiguas Literaturas Germánicas 1951) (in collaborazione con Delia Ingenieros)
L'altro, lo stesso (El otro, el mismo 1964), Adelphi
Il Manuale di zoologia fantastica (El libro de los seres imaginarios 1967) (in collaborazione con Margarita Guerrero), Einaudi
Il manoscritto di Brodie (El informe de Brodie 1970), Adelphi
Il libro di sabbia (El libro de arena 1975), Adelphi
Il libro dei sogni (Libro de sueños 1976)
I congiurati (Los conjurados 1985) Mondadori
Venticinque agosto 1983 e altri racconti inediti, Mondadori

Poesia

Fervore di Buenos Aires (Fervor de Buenos Aires 1923)
Luna di fronte (Luna de enfrente 1925)
Quaderno San Martín (Cuaderno de San Martín 1929)
L'artefice (El hacedor 1960), Adelphi
Elogio dell'Ombra (Elogio de la sombra 1969) Einaudi
L'oro delle tigri (El oro de los tigres 1972)), Adelphi
La rosa profonda (La rosa profunda 1975)
La moneta di ferro (La moneda de hierro 1976)

Saggistica

Inquisizioni (Inquisiciones 1925), Adelphi
Evaristo Carriego (1930), Einaudi
Discussioni (Discusión 1932)
Storia dell'eternità (Historia Universal de la Eternidad 1936), Adelphi
Altre inquisizioni (Otras inquisiciones 1952), Adelphi
Testi prigionieri (Textos cautivos 1986) (testi apparsi nella rivista El Hogar tra il 1936 e il 1939), Adelphi
Cos'è il buddismo (Qué es el budismo? 1976), Newton
Nove saggi danteschi (Nueve ensayos dantescos 1982), Adelphi
L'invenzione della poesia. Le lezioni americane, Mondadori
Prologhi. Con un prologo ai prologhi (Prólogos con un prólogo de prólogos 1975) Adelphi

Con Adolfo Bioy Casares

Sei problemi per don Isidro Parodi (Seis problemas para don Isidro Parodi 1942 Trad. it., Roma, Studio Tesi, 1990)
Due fantasie memorabili (Dos fantasías memorables 1946)
Un modello per la morte (Un modelo para la muerte 1946. Trad. it. Un modello per la morte, Pordenone, Studio Tesi, 1991)
Cronache di Bustos Domecq (Crónicas de Bustos Domecq 1967. Trad. it. , Torino, Einaudi, 1975)
Il libro del cielo e dell'inferno (Libro del cielo y del infierno , 1960)
Nuovi racconti di Bustos Domecq (Nuevos cuentos de Bustos Domecq , 1977)
Dos fantasías memorables e Un modelo para la muerte furono inizialmente pubblicati a proprie spese in un'edizione privata di 300 copie. I primi lavori a stampa commercializzati furono pubblicati nel 1970.