VIK MUNIZ - MATRICI ITALIANE

Opere di Caravaggio e Annibale Carracci ricreate con ritagli di carta; dipinti di Michelangelo, Tiziano e Guercino riprodotti con ogni tipo di scarto proveniente dai rifiuti quotidiani: sono le immagini fotografiche di Vik Muniz – uno dei più importanti artisti contemporanei brasiliani – che giungono a Roma per la mostra Vik Muniz, matrici italiane. L’esposizione verrà inaugurata il prossimo 24 novembre e rimarrà aperta al pubblico fino al 16 dicembre presso Palazzo Pamphilj, sede dell’Ambasciata del Brasile a Roma. L’iniziativa rientra nella programmazione del 1° Festival di Cultura Brasiliana, organizzato dall’ambasciata brasiliana con il sostegno della Casa Fiat di Cultura e il patrocinio Fiat.

Muniz considera la mostra un omaggio ai grandi maestri della pittura italiana. Allo scopo sono state selezionate sette opere di due differenti serie, Pictures of Junk e Pictures of Magazine 2, con due lavori inediti. In Pictures of Junk Muniz ricostruisce importanti tele di Caravaggio (Narciso. Nella foto), Michelangelo (Creazione di Adamo – Inedito), Guercino (Atlante), Tiziano (Prometeo) e Guido Reni (Atalanta e Ippomene). In Pictures of Magazine 2, invece, Muniz sfida lo spettatore a vedere con nuovi occhi il Bacchino malato (inedito) del Caravaggio e la Bottega del macellaio del Carracci.

Il rifacimento di opere di pittori italiani compiuto nelle due serie segue un personale modus operandi di Vik Muniz. Per le immagini di Pictures of Junk, ad esempio, l’artista sceglie un personaggio, ne ricerca un riferimento nella storia dell’arte, ne scatta una foto e la proietta sul pavimento del suo studio. Le linee fanno da guida e l’immagine viene così ricreata con materiale di scarto. Benché il disegno sia concepito come una immagine bidimensionale, gli oggetti posti in primo piano sono più grandi di quelli utilizzati nello sfondo della composizione, caratteristica che dà una certa tridimensionalità alla scena. Pneumatici vecchi, ferraglia, mobili e apparecchi elettrici, soprattutto, sono la materia dell’opera pensata da Muniz. I rifiuti vengono trasformati in arte.

In Pictures of Magazine 2 Muniz si avvale di immagini e testi ritagliati da libri e riviste, colti e popolari. Qui il materiale non si soggetta all’immagine e lo spettatore deve sforzarsi per trovare il quadro ricreato. Il campo di azione è livellato: un tabloid con un ritratto di Scarlett Johansson, un pezzo di testo a caso o un frammento di una pittura di Gauguin acquistano tutti lo stesso grado di importanza.

Le opere riflettono lo stile di vita moderno con il suo incessante afflusso di informazioni, alcune di apparente valore e altre apparentemente inutili. La costante iterazione di aggiornamenti, correzioni e sostituzioni della cultura occidentale lascia una scia infinita di residui. Secondo Muniz il contenuto di tale flusso si trasforma in materia prima in un atto di rinnovamento.

L’ARTISTA

Vik Muniz è nato a San Paolo, Brasile. Negli anni ‘80 lascia il paese per cominciare la sua avventura americana, approdando dapprima a Chicago e poi a New York, città in cui trova il suo campo d’azione e nella quale tuttora vive. Ha cominciato la carriera come scultore per arrivare più tardi alla fotografia, che lo ha proiettato definitivamente nel circuito artistico americano e in tutto il mondo.

Vero e proprio sperimentatore di materiali, nelle sue creazioni Muniz ha impiegato, tra gli altri, il cioccolato, lo zucchero e i diamanti. Le sue opere si trovano attualmente nelle collezioni dei maggiori musei internazionali, come il Metropolitan Museum of Art, il Guggenheim Museum e il Museum of Modern Art (MoMA) di New York, l’Institute of Chicago, il Los Angeles Museum of Contemporary Art e il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il Museo d'Arte Moderna di San Paolo (MASP), il MAM (Museo d’Arte Moderna) di Rio de Janeiro, il Centre Georges Pompidou e la Fondation Cartier pour l’art Contemporain di Parigi, il Museo Reina Sofía di Madrid, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, la Tate Gallery e il Victoria and Albert Museum di Londra e, per concludere, il Nichido Contemporary Art di Tokio.

Muniz ha pubblicato libri e cataloghi in diverse lingue. In italiano, per i tipi dell’Electa, è uscito Vik Muniz (2003). Quest’anno ha presentato il suo primo libro per bambini, Melchior, o mais melhor (Melchior, il più meglio), nato dalla collaborazione con la cantautrice e amica Adriana Calcanhotto.

NELLA BIENNALE DI VENEZIA E A ROMA

Vik Muniz, insieme all’artista Ernesto Neto, ha rappresentato il Brasile alla 49ª Biennale di Venezia (2001), occasione in cui ha esposto due serie di grandi immagini, Pictures of Colour e Pictures of Air. Nella prima ha reinterpretato l’uso dei colori in tele di pittori quali Gerhard Richter, Yves Klein, Van Gogh e Monet. Nella seconda ha ricreato carte celesti di differenti date storiche, riscuotendo un grande successo di pubblico. Muniz ha ritratto, ad esempio, la posizione delle stelle nel giorno in cui venne scoperta l’America, rielaborando la carta astronomica vista da Guanahani (Bahamas) alle 2 antimeridiane del 12 ottobre 1492. Nel 2003 ha anche esposto al MaCRO (Museo d’Arte Contemporanea di Roma), in un progetto curato da Germano Celant, attuale direttore della Fondazione Prada.

WASTE LAND

Nel 2010 Vik Muniz ha interagito con il cinema grazie al documentario Waste Land, diretto da Lucy Walker e prodotto da Almega Projects e O2 Filmes – in Italia verrà distribuito da Officine Ubu ed uscirà in DVD a gennaio 2012. Girato nel corso di quasi tre anni, Waste Land accompagna l’artista in un viaggio nella discarica più grande del mondo, Jardim Gramacho, situata nella periferia di Rio de Janeiro. In questa terra desolata inizia a ritrarre con la fotografia un gruppo di catadores: uomini, donne e ragazzini che ogni giorno scalano montagne di rifiuti frugando nell’immondizia alla ricerca di materiali riciclabili da poter vendere o barattare.

Il film ha vinto il Premio del Pubblico come miglior documentario del Sundance Film Festival 2010 e il Premio del Pubblico Panorama Berlinale 2010 come miglior film. È stato anche candidato all'Oscar 2011.

VERNISSAGE: 24 novembre, dalle ore 18
Riservato a invitati

MOSTRA: dal 25 novembre al 16 dicembre 2011
da mercoledì a venerdì, dalle 16 alle 19
sabato, dalle 11 alle 18
chiuso da domenica a martedì
ingresso gratuito

WASTE LAND: durante il periodo della mostra, il 25 novembre e il 2 dicembre, alle ore 19, verrà proiettato il documentario Waste Land presso l'Auditorium del Centro Culturale Brasile-Italia (CCBI), Piazza Navona 18.
Regia: Lucy Walker
- Durata: 98 min
Lingua: inglese e portoghese con sottotitoli in italiano
Ingresso libero e gratuito. Fino ad esaurimento posti

Per informazioni sulle altre mostre dell’artista: www.vikmuniz.net



venerdì 25 novembre 2011
fino a venerdì 16 dicembre 2011

Ambasciata del Brasile a Roma
Galleria Cortona | Palazzo Pamphilj
Piazza Navona 14