Ora come ora il Blog è un’idea davvero poco originale per esprimere se stessi o gridare qualcosa a qualcuno, ma sembra sia il più efficace. Ed è per questo che è nato “L’Angolo di Fabio”, per dire quello che penso e condividerlo con gli altri. Riflessioni, pensieri e punti di vista…

lunedì 1 novembre 2010

Il Sigaro Toscano

“In questa terra di lacrime, ci restano due piaceri: amare una bella donna e fumare un sigaro Toscano”, così parlava lo scrittore torinese Carlo Levi. Non sono un appassionato del sigaro Toscano, ma la storia di questo sigaro e dei suoi personaggi, oggi, ha suscitato in me un inspiegabile interesse e dopo alcune ricerche ecco che prende forma questo Post.
Premessa, quello che sto scrivendo non nuoce gravemente alla salute come c’è scritto sulle confezioni del sigaro Toscano.
Proprio da qui volevo partire prima di addentrarmi nella storia del leggendario sigaro italiano, volevo trovare una risposta a quella che è la domanda più frequente dei fumatori di sigaro e non: “fa male alla salute?”.
Un tempo si diceva di no, il sigaro era un piacere di sapori mischiati con altri sapori che deliziavano il palato, non attaccava i polmoni perché non respirata come una sigaretta e con una sola controindicazione: l’ingiallimento dei denti (soluzione: dentifricio sbiancante). Ora invece sembra che i fumatori di sigaro andrebbero incontro a patologie polmonari legate al fumo quasi al pari di tutti gli altri fumatori della tradizionale sigaretta. A scoprirlo sono stati dei ricercatori della Columbia University dopo aver esaminato 3.500 fumatori di sigari e pipa nei quali venivano riscontrate tracce di nicotina a livello delle urine e danni polmonari, situazione simile ai danni provocati dal fumo di sigaretta. Ma credo che ai fumatori di sigari Toscano questo non importerà, appassionati degustatori del sigaro Garibaldi, Classico, ExtraVecchio, Antico e a tutti quelli convinti che il sigaro promuova la buona compagnia, riducendo lo stress e migliorando la qualità della vita.
Il sigaro Toscano nasce casualmente nel 1815 a Firenze. Pare che il personale della manifattura di Lucca non coprì le foglie di tabacco che dovevano essere date in pegno al granduca di toscana e un forte acquazzone bagnò tutta la piantagione. Il proprietario della manifattura decise di fare asciugare le foglie bagnate e creare dei sigarini che per pochi soldi furono venduti alcuni giorni dopo. Quella decisione fece si che il tabacco subisse una doppia fermentazione, quella che ha reso unico il Sigaro Toscano.
Il sigaro andò subito a ruba ed ebbe uno straordinario successo, più di quello che si aspettava. Divenne subito il sigaro degli artisti, intellettuali, patrioti ed in particolare, visto il periodo storico dell’Italia, divenne il simbolo patriottico di una nazione occupata dall’Austria anch’essa produttrice di sigari.
La produzione di sigari passò da Firenze a Lucca dove tutt’oggi viene prodotta in un ex-convento all’interno della città. Dal 1815 i Monopoli di Stato hanno prodotto il famoso sigaro fino al 2004, data in cui la British American Tabacco Italia ha acquistato dall’Ente Tabacchi Italiani (ente creato per la privatizzazione) tutte le attività di produzione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti da fumo prima sotto la gestione dei Monopoli. Nel 2006 il sigaro Toscano torna nelle mani italiane grazie all’azienda Manifatture Sigaro Toscano guidata dal Gruppo Industriale Meccaferri dell’omonima famiglia bolognese. Con la famiglia Meccaferri sono presenti come azionisti Piero Gnudi e Luca Cordero di Montezemolo entrambi appassionati del sigaro Toscano.
Tra le curiosità più belle legate a questo sigaro c’è quella del film “spaghetti western” quando Sergio Leone per ottenere dal giovane Clint un'espressione da "duro" gli fece crescere un po' di barba, ma vide che non era sufficiente. Quando il regista si accorse che il "duro" non sopportava la puzza del suo toscanello decise di fargliene fumare uno ed ecco nascere l'espressione perfetta, quella che è entrata nella storia cinema western. Quindi in realtà Clint Eastwood era proprio schifato dall'odore così pungente di quel sigaro. Però, quando è venuto di recente al Festival del Cinema di Venezia, ha confessato che ora lo fuma volentieri.
Lo scrittore, regista e sceneggiatore torinese, Mario Soldati, diceva del sigaro Toscano: “ciascun Toscano ha la sua assoluta individualità, nè più nè meno di qualsiasi altra creatura della natura. Più o meno panciuti, più o meno sottili, più o meno curvi, più o meno storti. Di conseguenza, il fumatore di Toscano prova, ogni volta che fuma, sempre una sensazione lievemente o anche, a volte, intensamente diversa”.
Ognuno con la sua storia e ognuno con la sua passione, personaggi famosi o perfetti sconosciuti fumano ogni giorno il sigaro Toscano, fregandosene di quello che dicono i ricercatori della Columbia University e delle persone che non sopportano la gente che fuma il Toscano. Un momento di relax accompagnato da un buon bicchiere di vino con un Selected, un Originale, un Modigliani, un Riserva o un qualsiasi altro modello di Toscano. Magari vicino al camino, pensando versi intramontabili.

P.S. e chissà se dopo tutta questa cultura di sigaro Toscano… un giorno… non inizio… ;-)

1 commento:

Roberto Danilo Riccio ha detto...

Complimenti, davvero un bel post e molto dettagliato nella storia!