09 maggio 2011

Dott. Dario Miedico: intervento sulle vaccinazioni e legge 210/90

CONVEGNO SCIENZA E DEMOCRAZIA NAPOLI 14 – 16 APRILE 2011

Il danno da vaccinazioni – considerazioni generali e risarcibilità – Dario Miedico (testo integrale dell'intervento)

Premessa personale (necessaria e ultrasintetica di cui mi scuso)
Sono un medico tradizionale che fin dall’epoca in cui ero uno studente di medicina alla facoltà di Bologna vivevo grosse contraddizioni fra il medico  che voleva diventare e la scienza medica che mi veniva insegnata. Questa contraddizione aumentò dopo il 4° anno di Medicina quando mi trasferii all’Università di Milano e qui scoprii con assoluta evidenza (ero ormai un assistente universitario e lavoravo in clinica medica) che quella che veniva definita la scienza medica era una truffa, il Giuramento di Ippocrate una mia affiliazione alla mafia dei camici bianchi di fatto dopo pochi anni andandomene dall’università divenni un complice dissociato ma pur sempre e mio malgrado un complice e decisi di andare a lavorare sul territorio e nelle fabbriche dove la salute e la vita venivano rubate ai laboratori. Di qui la mia partecipazione alla costruzione con gli operai della Montedison di Castellanza ed il grande e vero scienziato Giulio Maccacaro del movimento di lotta per la salute che si chiama Medicina Democratica che da allora per oltre 30 anni si batte su tutti i campi dove la salute della popolazione in generale viene negata, ferita, uccisa.

Premessa sulle vaccinazioni (necessaria ed ultrasintetica di cui mi scuso ancora)
Ho iniziato di occuparmi di vaccinazioni oltre 20 anni fa per aiutare genitori che rifiutavano l’obbligo delle vaccinazioni e per questo rischiavano (e rischiano) che venisse tolta loro la patria potestà dal Tribunale dei Minori e che i loro bambini venissero vaccinati coattamente. Di fatto mi risulta che solo in un caso (a Bassano del Grappa) venne effettuata la vaccinazione coatta ma è evidente come anche solo perdere la patria potestà fosse un atto estremamente grave e temuto dai genitori.
Un gran numero di genitori, allora ma anche oggi, molto scorrettamente, ma comprensibilmente, ricorrevano a falsi certificati di vaccinazione o a false indicazioni di patologie che consentivano di rinviare almeno le vaccinazioni stesse ma altri si impegnavano duramente a raccogliere dati, informarsi e di fatto a costruire una nuova scienza che demistificasse gli imbrogli ed i crimini di quella ufficiali.
L’aiuto rivolto ai genitori mi consentì, già allora, di scoprire grazie a persone del tutto estranee alla scienza medica ufficiale, alcuni falsi fondamentali della medicina delle vaccinazioni ed in particolare:
1. Le vaccinazioni non sono una forma di prevenzione così come affermano medici, ASL, Ministero ed anche l’ OMS ma solo una forma di profilassi ed inoltre una forma di profilassi estremamente pericolosa.
In particolare si può parlare di prevenzione soltanto quando si agisce sull’ambiente o sulle abitudini di vita, mai e poi mai quando si introduce nell’organismo una o più sostanze estranee, a volte molto pericolose anche se questo è fatto per un obbiettivo positivo. Questo dalla scienza medica seria è chiamata “ PROFILASSI” e non prevenzione. Questo punto comporterebbe da parte mia un approfondimento molto importante sulle sostanze pericolosissime contenute nei vaccini e cioè inserite appositamente da chi li produce industrialmente (altro pericolo molto rilevante) oltre che a sostanze ed in particolare a virus sconosciuti introdotti casualmente (vedi il caso dell’ SV40, virus scoperto solo successivamente all’uso dei vaccini che lo contenevano come inquinante e che ha interessato 30 o 40 milioni id persone).
2. Non sono le vaccinazioni (tanto più se obbligatorie come avviene nel mondo soltanto in Italia e Francia) ad avere debellato le malattie infettive. Questo è un nodo particolarmente importante in quanto l’ideologia di una medicina efficace e “salvifica” si basa sulla falsa affermazione che è stata la medicina a debellare le malattie infettive. Per accorgersi che questo è falso in “estrema sintesi” basterebbe riflettere sulla scomparsa senza vaccini di malattie come la peste nel mondo (che esiste ancora e colpisce singole persone senza provocare epidemie)e la malaria (che è scomparsa dall’Italia senza bisogno di vaccini e flagella milioni di persone povere nonostante vaccini inefficaci quando basterebbe dotare ogni persona di una zanzariera per la notte). Riporto qui di seguito un elenco delle principali malattie infettive perché ciascuno possa riflettere da solo sulla mia affermazione, valutandola alla luce della epidemiologia di ognuna di queste malattie (certamente alcune malattie mancano ma il discorso vale anche per loro):

- Difterite             - TBC                            - Pertosse                     - Malaria                  - Poliomielite
- Varicella            - Colera                         - Morbillo                     - Febbre Gialla         - Influenza
- Tifo                   - Peste Bubbonica          - Rosolia                       - Lebbra                  - Herpes
- Epatite Virale (A, B, C)                           - Meningite (almeno 10 tipi diversi)

Per il caso del vaiolo basti pensare che è stato il progressivo isolamento dei singoli casi nei paesi sottosviluppati a consentire che fosse debellato molto più del ruolo della vaccinazione (I tempi di questa relazione non mi consentono di entrare di più nel merito).
3. La stessa scienza ufficiale ammette che le vaccinazioni possono produrre (quindi producono nella realtà) danni alla salute anche gravissimi con la morte del vaccinato o solo più o meno gravi con la comparsa di handicap fino a danni modesti ma a livello di massa e cioè interessanti centinaia di migliaia ed anche milioni di persone (allergie, intolleranze, egzemi, ecc.). Un fatto del genere è ovvio se si riflette che i vaccini così come i farmaci introducono nell’organismo del vaccinato sostanze estranee anche pericolosissime e non tutti gli organismi umani sono in grado di contrastarle.  Non solo, ma un gran numero di casi di danni dipende dall’enorme numero di bambini e più in generale di persone vaccinate a volte portatrici di patologie non così evidenti specie a visite superficiali come quelle che vengono effettuate soprattutto laddove le vaccinazioni sono obbligatorie.
È evidente infatti che se con un calcolo matematico si possono ipotizzare anche solo 20 o 30 casi di reazioni avverse, gravi o gravissime ogni 100mila dosi di vaccino utilizzate, e si usano 10 milioni di dosi per un milione di bambini (10 vaccinazioni per bambino) si avranno da 2000 a 3000 casi di bambini colpiti da reazioni avverse.
Se si calcola che solo in Italia si vaccinano “obbligatoriamente” 500mila nuovi nati circa all’anno e che questi nei successivi 10 anni di vita riceveranno fra le 10 e le 20 dosi di vaccino, risulterà che in Italia si saranno utilizzate 50 – 100 milioni di dosi per bambini da 0 a 10 anni. Con un semplice calcolo matematico (purtroppo non è possibile fare diversamente perché il Ministero ricerca e non fornisce questo dato) si può presumere che vi siano da 10mila a 30mila casi di bambini con danni gravi e gravissimi.
È ovvio che questo è solo un calcolo matematico in quanto la realtà vera non si potrà sapere finché in Italia non esisterà una ricerca sulla realtà effettiva dei danni da vaccino gravi (handicap) e gravissimi (morte). Una ricerca del genere sarebbe possibile ed anche relativamente facile ma è chiaro che non farebbe comodo né alle ditte farmaceutiche né al Ministero né alla medicina in generale che vanta presunti grandissimi risultati a suo merito grazie alle vaccinazioni.
Sempre in estrema sintesi è possibile affermare che le malattie infettive sono state debellate specie nel mondo occidentale dal progressivo “benessere” (alimentazione, abbigliamento, abitazioni, igiene, ecc.).
Di fatto per concludere questo breve accenno sui danni da vaccinazione per le popolazioni, posso dire sulla base della mia esperienza personale che i dati forniti in precedenza sono ampiamente sottostimati. Personalmente ritengo che i casi di danni da vaccini, gravi e gravissimi, se adeguatamente ricercati ed individuati si aggirino almeno sui 100 – 150 mila casi e certamente ancora di più se si allarga il concetto di “gravità” a casi ritenuti meno gravi ma comunque con handicap significativi (balbuzie, strabismo, ipovisus, riduzioni dell’udito, tic nervosi, ecc, ecc.).
Data questa terrificante premessa cerchiamo di capire come le vittime possano affrontare nel modo migliore possibile il problema del risarcimento.

Il problema del risarcimento ( anche qui in estrema sintesi)
Dato che in Italia esiste ancora l’obbligo delle vaccinazioni (tranne in poche regioni) era chiaro che a fronte di un rischio imposto per obbligo dovesse essere previsto dal legislatore anche un obbligo di risarcimento in caso di danno. Così sono nate la legge 210/92 e più recentemente la legge 229/05.
In Italia per la nostra legislazione queste leggi sono definite leggi previdenziali come la legge sugli infortuni, le malattie professionali o le leggi pensionistiche. Questo comporta per le vittime dei vantaggi (almeno finché dureranno in quanto i governi attuali stanno cercando di toglierli) in particlare sono a costo zero per chi cerca di utilizzarle, ma vediamo in concreto.
Il procedimento per ottenere il risarcimento
Di fatto questo può essere paragonato ad una lunga corsa a ostacoli con ostacoli diversi, diversamente difficili ed alcuni molto costosi. Vediamoli
1. Per prima cosa la vittima deve essere consapevole di esserlo. I genitori dei bambini danneggiati nella stragrande maggioranza di casi vengono indotti a credere che il danno del loro bambino non è stato causato dal vaccino. In questo senso operano tutti i tecnici delle ASL quasi tutti i medici e pediatri di famiglia, la maggior parte dei medici degli Ospedale e delle università. Spesso anche parenti e amici. Il vaccino è un dogma che non va toccato. In molti casi poi il rapporto vaccinazione – danno (specie nei casi meno gravi) non è neppure facile da riconoscere in quanto il danno si manifesta molto tempo dopo la vaccinazione. In caso di morte poi, nella stragrande maggioranza del casi, c’è il rifiuto da parte dei genitori di voler sapere la causa del decesso del figlio c’è solo il desiderio di dimenticare. Questa la mia precisa ma non assoluta (come vedremo oltre) esperienza.
2. Il passo successivo è quello di trovare un medico che condivida la consapevolezza raggiunta dai genitori e qui compaiono le prime iene e gli avvoltoi. Per i genitori fin dall’inizio non è importante il risarcimento ma la guarigione del figlio e questo è tanto più evidente nei primi mesi dopo la comparsa dei danno che purtroppo il più delle volte si sviluppa peggiorando progressivamente, ma in qualche caso anche migliorando spontaneamente (come ovvio grazie anche solo allo sviluppo delle difese dell’organismo). In questo periodo i genitori sono pronti ad ascoltare chiunque gli dia un minimo di speranza e per questo a pagare cifre esorbitanti a fronte di risultati spesso nulli. Si formano catene fra i genitori di danneggiati che si spostano in Italia e all’estero mentre il sistema sanitario tradizionale non fa che negare il rapporto causa effetto col vaccino se interviene e pratica terapie inefficaci quando non ulteriormente peggiorative.
La mia esperienza personale come medico legale riguarda un gran numero di casi le cui patologie ed handicap possono essere sintetizzate nel presente elenco:
-  Danni neurologici
-  Diabete
-  Guillain – Barrè
-  Autismo
-  Dermatiti Atopiche
-  Malattie autoimmuni

Mentre i casi di decesso seguiti per lo più in cause penali sono in tutto 4:
-               Il Caso di Padova da Morbillo
-               Il caso di Roma da Morbillo
-               Il caso di Bassano Del Grappa da Sindrome di Guillain – Barré da H1N1
-               Il caso di Poliomielite di Brescia

Ciascuna di queste patologie meriterebbe un trattamento specifico che qui non ho la possibilità di fare.
3. Trovato il medico o il ciarlatano che supporta i genitori iniziano le richieste di risarcimento quasi sempre con la speranza con questo denaro di poter pagare i costi altissimi delle iene e degli avvoltoi e delle loro terapie costosissime a fronte di miglioramenti minimi ma vissuti come miracolosi. È qui che inizia la necessità di ricorrere a studi legali più o meno “ esperti” e la corsa ad ostacoli si fa più dura.
4. Bisogna compilare e far inviare al Ministero della ASL una “scheda di sospetta reazione avversa a vaccino”. Già procurare alla ASL questa scheda si scopre che è difficilissimo. I funzionari delle ASL,  TUTTI, le inventano TUTTE per non dare una scheda che è un semplice modulo pubblico che dovrebbe essere consegnato senza problemi. Personalmente posso citare decine e decine di casi vergognosi…
La legge infatti dice che si può richiedere il risarcimento solo entro tre anni dal momento in cui si è venuti a conoscenza del danno. La cosa riguardo quindi anche persone di 40 – 50 anni che solo ora sono venute a conoscenza del fatto che l’ handicap di cui sono portatori da decine di anni è stato causato da un vaccino.
5. A questo punto il Ministero dispone una visita medico legale presso la CMO (Commissione medica ospedaliera) di competenza. La CMO è un organismo di ufficiali medici dell’Ospedale Militare di riferimento territoriale (inutile per necessità di brevità ogni commento).
Intanto passano i mesi e gli anni e quando la visita viene disposta il piccolo danneggiato può anche essere già deceduto…
A questa visita è utile essere accompagnati da un proprio medico di fiducia, con le solite difficoltà di trovarli, pagarli, ecc. (chi ha fatto queste “visite” sa cosa sono…). Dopo vari mesi la CMO risponde al Ministero quasi sempre negativamente ed il Ministero dopo altri mesi trasmette il risultato alla ASL e questa dopo altri mesi all’interessato.
Va detto per correttezza che nella mia esperienza ho trovato un solo ufficiale medico di CMO effettivamente competente in materia, quello di Verona (dove la CMO non esiste più) ma non per questo più disponibile a riconoscere risarcimenti.
Altre CMO conosciute per esperienza personale (Milano – Torino – Padova – Firenze – Ancona) sono del tutto incompetenti e comunque in qualche caso hanno riconosciuto il diritto al risarcimento (in poche righe senza molte considerazione scientifiche o medico legali) in questi casi comunque il Ministero può negare comunque il riconoscimento al risarcimento.
6. Ora l’avvocato diventa indispensabile così come una relazione medico legale e qui molti genitori abbandonano per i costi spesso proibitivi sia in un caso che nell’altro.
In particolare però, come Medicina Democratica garantiamo l’assistenza gratuita sia del legale che del medico legale che verranno retribuiti esclusivamente e soltanto a causa vinta quindi con costi ridottissimi per i genitori e questo proprio allo scopo di consentire che il maggior numero di persone siano in grado di affrontare la causa di risarcimento.
7. Il giudice di I grado normalmente dispone una consulenza tecnica d’Ufficio (CTU) individuando un medico di solito specialista in neonatologia o pediatria o neurologia o infettivologia, o medicina legale o altro come suo consulente mentre i genitori devono scegliere un consulente che dovrebbe essere preferibilmente quello che ha steso la relazione iniziale. È evidente che questa fase è molto delicata ed importante perché tutto si giocherà sulla consulenza del consulente del Giudice e compito dello specialista dei genitori dei bambini danneggiati è quello di convincere il CTU delle ragioni per cui il danno è stato causato dalla vaccinazione e non da altro.
Va detto che sulle vaccinazioni la letteratura scientifica come ho già sinteticamente accennato è quasi completamente a favore dei vaccini e difficilmente riponosce significativi danni individuali o collettivi conseguenti alle vaccinazioni (il caso Wakefield insegna). Nonostante questo i CTU pur essendo quasi sempre prevenuti a vantaggio delle vaccinazioni con altrettanta frequenza sono ignoranti sulle vaccinazioni stesse, sui loro meccanismi d’azione e soprattutto sui possibili danni per cui se non si trova un CTU francamente prevenuto è facile suscitare interesse al problema anche utilizzando una letteratura scientifica magari più “marginale” e meno vasta ma pur sempre significativa esistente sui danni da vaccinazione, è possibile convincerlo a riconoscere il diritto della vittima al risarcimento, tanto più che questo tipo di cause legali definite previdenziali, proprio per le loro caratteristiche, non impongono di raggiungere l’assoluta certezza dell’origine del danno ma è sufficiente una “ragionevole sicurezza”.
8. Il Giudice autonomamente può decidere in senso favorevole al risarcimento anche senza disporre la consulenza tecnica d’ufficio. La cosa può sembrare a vantaggio dei danneggiati, di fatto una sentenza del genere si ritorce quasi sempre contro i danneggiati stessi in quanto il Ministero in assenza di una sentenza basata su una consulenza tecnica d’ufficio ricorre in Appello ed in questo caso i Giudici d’Appello tendono a chiedere loro la consulenza tecnica d’ufficio rivolgendosi a personaggi di tipo “baronale” e comunque “tromboni della scienza” con ben maggiori difficoltà per il consulente di parte dei genitori di vedere riconosciuto il loro diritto.
9. La sentenza sulla base della CTU individua anche i livelli di risarcimento che sono riferiti a delle tabelle allegate alla legge per i risarcimenti e che consentono alle vittime di ricevere un assegno mensile relativamente consistente che durerà per tutta la vita della vittima mentre in caso di morte vi è un assegno fisso sui 150.000 euro.
10. Le vittime dei danni da vaccino ed i loro genitori possono anche ricorrere in Tribunale direttamente senza fare riferimento alla legge 210/92 e 229/05 per richiedere i danni subiti direttamente all’ASL o al medico che ha praticato la vaccinazione. Questo tipo di causa viene definito in “Responsabilità Civile” e comporta la possibilità di un risarcimento  ben più adeguato di quelli previsti dalle legge cosiddette “previdenziali” (si può arrivare anche al milione di euro di fronte a handicap gravissimi). Va detto comunque che questo tipo di causa comporta delle possibilità di successo ben più ridotte, direi quasi eccezionali in quanto oltre all’ideologia dominante sulla assoluta efficacia e mancanza di pericoli delle vaccinazioni si entra qui nel merito del problema della responsabilità di “colleghi” in una realtà quale quella nazionale di “mafia dei camici bianchi” per la quale ben difficilmente un consulente si esprime in modo negativo nei confronti di un collega. Circa questo problema devo dire che nella mia esperienza fino ad oggi ho “vinto” solo 2 cause di responsabilità civile a fronte delle decine di vittorie in cause previdenziali ed una sola in una causa penale per un decesso.

CONCLUSIONI
Sul problema della vaccinazioni e sui danni da vaccino ci sarebbero ancora tantissime cose da dire e lamia partecipazione a questo convegno è avvenuta in una fase in cui sto lavorando ad un testo che mi auguro molto più completo ed esaustivo sull’argomento. I capitoli di cui qui posso solo fare un accenno riguardano soprattutto le indicazioni pratiche su come difendersi dai danni da vaccino, i danni a livello di massa delle vaccinazioni ed il vastissimo l’enorme argomento di una “vera prevenzione” alternativa alle vaccinazioni. È chiaro che la realizzazione di una vera alternativa alle vaccinazioni comporterebbe danni economici giganteschi per le ditte farmaceutiche che producono i vaccini e che su questi si arricchiscono senza di fatto un adeguato beneficio per la popolazione (vedi vaccino H1N1), si tratta insomma di impegnarsi a costruire una nuova scienza che utilizzi le conoscenze e l’impegno di tutti quelli (medici e non) che sono interessati alla salute di tutti a partire dalla prevenzione. Ma di questo spero di riuscire a parlare nel libro che sto realizzando.

Dott. Dario Miedico

1 commento:

  1. buongiorno sono un ex operatore sanitario dell'ospedale maggiore di bologna che ha contratto l'epatite C con un vaccino per profilassi contro l'epatite B "HBIG" ho risolto il problema con un integratore ben meno costoso.......

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