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Capitolo sesto
La vasta espansione della civiltà illirica
LA VASTA ESPANSIONE DELLA CIVILITA' ILLIRICA

Prima di passare agli eventi della prima guerra, e' interessante osservare che l'intervento romano in Illiria, pur trattandosi sempre di una guerra, non e' caratterizzato da eccessiva agressivita', e questo da entrambe le parti. Diverso e' il comportamento dei romani nella guerra contro cartagine; cio' accade perche' e' antico il buon rapporto tra i due popoli; in molti romani scorre sangue di avi illirici. I legami di sangue esistenti tra illiri e gli italici risalgono agli inizi dell'era del ferro. Gli illiri sono i primi, in Europa, ad entrare nell'era del ferro. Cio' permette loro, con armi piu' evolute e resistenti, di sconfinare ed assoggettare i popoli vicini. E' in questa fase che gli illiri si insediano lungo i due litorali dell'Adriatico.
Il glottologo italiano, Giuseppe Sergi, mette tra le prime civilta' piu' evolute quella degli illiri.
Sergi afferma: ... durante la prima eta' del ferro, delle tribu che si sogliono chiamare illiriche, passando attraverso le Alpi orientali invasero il Veneto e discesero fino al Bolognese, ed alcune si spinsero fino all'odierna Lazio. Ma avvenero anche delle immigrazioni marittime attraverso l'Adriatico, meno numerose. Sembra che si inoltrasero nell'Apulia e nella Basilicata, come attesta un sepolcreti di Ticino, indicando le immigrazioni illiriche, che sono i documenti piu' antichi precedenti alle invasioni Celtiche -
( Le prime e le piu' evolute civilita', Torino 1926).

La tesi che ha messo d'accordo gli storici piu' noti e' la dimostrazione della discendenza illirica dei veneti - (1° vol., pag. 196). Per quanto riguarda questa testimonianza lo studioso C. Pauli:... c'e' nell'antico veneto un linguaggio illirico affine all'albanese e al messapico - (Altitalische Forschungen, II°, pag.200, 1894).

Non e' meno importante l'affermazione dell'altro noto storico Ettore Pais: ...i piu' antichi popoli delle coste orientali d'Italia sono giunte dall'Illiria. I Iapigi, illirici, hanno attraversato le alpi orientali, percorrendo quella stessa via che tenero i Veneti che erano del pari un popolo di stirpe illirica. -
(Storia della Sicilia e della Magna Grecia, pag. 60).

Oramai si ritiene comunemente che in Italia durante il X e il IX sec. a.C. fiori' una cultura preellenica dovuta ad una vasta invasione illirica.
Un altro autorevole storico, Gaetano De Sanctis, conferma:... I Iapigi dell'Italia meridionale debbono la loro origine ad una invasione illirica.

Inoltre de Sanctis conclude: Il popolo illirico (albanese), stabilendosi nella Puglia, s'era avanzato vittorioso nelle regioni vicine, mentre una tribu' dell'Illiria settentrionale aveva tolto agli italici quel terreno che ancora tenevano sulla sinistra del Po - (Storia deli Romani, vol.I, pag.168.)

Lo stesso si pronuncia anche Wolfgang Helbig: ...tanto le epigrafi quanto i nomi dimostrano che i lapigi parlavano una lingua indoeuropea, e presentano al tempo stesso una singolare affinita' con l'odierno albanese, che e' l'ultima conservazione di un antico dialetto illirico -
("Hermes" Studien uber die alteste italische Geschichte, XI°, Pag.257, ed.1876)

Per concludere sull'importanza dell'Antica Albania, capace di diffondere cultura attraverso una lingua scritta, occorre citare una tra le figure di spicco della glottologia del XX sec., il Prof. L. Ceci:
... la lingua dei Messapi e dei Iapigi ha congruenza piena, nei piu' importanti fenomeni fonetici, morfologici e lessicali, con l'albanese.
Percio' il messapico ci rappresenta, per l'antichita' dei suoi monumenti, l'antico illirico o uno degli antichi dialetti illirici, come l'albanese ci rappresenta la fase piu' recente dell'antico illirico, o di uno degli antichi dialetti illirici, come albanese ci rappresenta la fase piu' recente dell'antico illirico, o di uno degli antichi dialetti illirici. non ci sono dubbi quindi che i messapi e i Iapigi - rami della medesima famiglia - siano venuti dall'Illiria nell'Italia del Sud, proprio come le antiche leggende dicono. -
(Per la storia della civilita' italica,, pag.12, Roma 1901).

Gli scavi archeologici, sia in Albania che in Italia, hanno provato un intenso rapporto culturale e commerciale tra i due popoli, sia prima dell'eta' storica, precedente la civilta' greca.
Il commersio per mare, tra le due sponde dell'Adriatico, e' praticato sin dall'epoca neolitica; per questa ricostruzione ha ottenuto notevoli riscontri il Professore A. Jatta - ( La Puglia preistorica).
Grazie ai velocissimi lembi, gli illiri impiegano solo poche ore ad attraversare il braccio di mare che divide l'Albania dall'Italia, con risultati soddisfacenti per i commercianti dell'epoca.
Reperti di oggetti dell'era neolitica sono stati rinvenuti sia nel sottosuolo albanese che in quello italiano, rilevando un comune stato di sviluppo e civilta'.
La diffusione, nel bacino Adriatico, del culto di Diomede, congiunto a quelle delle acque e dei cavalli, documenta l'influenza preellenico-illirica, lungo le coste Orientali degli Appennini.
Tra l'altro gli illiri, prima delle colonizzazioni elleniche della Magna Grecia, introdussero in Italia i vocaboli Graeci e Ulixes.

Sono scientificamente attribuite alla civilta' illirica, i reperti dell'antica ceramica Apula, rinvenute a Teano, Benevento, Suessula, in Campania, Lazio ed Etruria.
La civilta' illirica estesa anche al territorio Veneto, e' testimoniato dalle iscrizioni paleovenete rinvenute in Cadore, nella Carinzia, nella vasta Necropoli di Santa Lucia d'Isonzo, nella Caverna di S.Canziano, nei sepolcreti di Vemo, di Pizzughi e Nesazio, come pure nelle vallate di Rezia (Alto Adige, Tirolo, Grigioni).

Il popolo illirico, per lo sviluppo delle popolazioni preistoriche europee, e' considerato fondamentalmentedalllo storico dell'eta' classica, Plinio, che riferisce una leggenda secondo la quale da nove giovani e da nove vergini illiriche nascono dodici popoli. da Plinio conosciamo anche l'esistenza di una colonia illirica tra Ancona e Rimini con capoluogo amministrativo di Truento, unica colonia fondata dalla tribu' illirica dei Liburni in Italia.
... Truentum cum amne quod solum Libuornorum in Italia relicum est - (Plinio - Natura - Historia, III, pag.102;pag.110)


***

Conferma l'estensione geografica dei possedimenti illiriche sulle coste italiche dell'Adriatico; come specificato da autorevoli studiosi sull'antichita', essa si espande anche nell'entroterra della Penisola Balcanica.
Vale la tesi, da piu' storici proposta, che anche i macedoni dell'antichita' erano di stirpe illirica, e che sono con il passare del tempo vennero ellenizzati.

Il fatto e' che, fino al XIX sec. d.C., diverse citta' dell'antica Macedonia, come Kavala e Tessalonico, erano abbitate, prevalentemente dagli illiri ( albanesi).
Proprio nella citta' di Kavala, da una famiglia albanese, nacque l'ultimo faraone d'Egitto, Me'he'med Ali, il trisavolo dell'ultimo re d'Egitto, Faruk.

L'ultimo faraone d'Egitto, l'albanese Me'he'med Ali, riuscira' ad opporsi con successo persino a Napoleone Bonaparte ed anche al Sultano Turco, ritornando a far risplendere l'Egitto, nel XIX sec. d.C., dopo lunghi secoli di agonia.

Ritardando all'epoca trattata occorre ricordare che gli storici greci dell'eta' classica ritenevano i macedoni, assolutamente di non stirpe ellena, ma con riluttanza, considerando i macedoni appartenenti alla popolazione ellenica solo molto dopo l'epopea di Alessandro Magno, per trarre profitto dalla sua grandezza.

Tanto piu' che, e' stato verificato, che la civilta' illirica si e' estesa persino nelle isole dell'Egeo.
Intorno al 1300 a.C. la civilta' Cretese-Micenea viveva la sua fase di declino ed e' in questo periodo che anche Creta viene sottomessa ad una civilta' diversa. e' notevole soppratutto, nella parte centrale dell'isola, un forte elemento pre-dorico che ha lasciato traccia di se nella costituzione della lingua del Paese. Questo cambiamento, al principio dell'epoca del ferro, viene attribuito ad una civilta' altretanto evoluta e che porto con se' le nuove forme d'armi lavorato con il nuovo metallo, il ferro. La spada di tipo illirico che era gia' diffusa anche nel territorio della Grecia Continentale, preellenica.

Una massiccia invasione di Creta da parte della tribu illirica dei Dardani si registra durante il regno in Egitto di ramses II. piu' avanti, all'incirca nel 1193 a.C., Ramses III riesce, con molte difficolta' ad arestare l'invasione dell'Asia Minore da parte di una coalizione illirica- Hittita.

Percio', e' da ritenere che gli illiri, come discendente dei Pelasgi, popolavano gran parte della penisola Balcanica, compreso il territorio greco, gia' prima che arrivassero gli elleni. Diversamente nn si spiega la presenza della lingua illirica in diversi dialetti greci durante il X e IX sec. a.C. -

Non puo' che essere presa con molta considerazione l'affermazione riportata nell'Enciclopedia Europea, che precisa: illirico - Si ritiene oggi communemente che nell'albanese sia presente un fondo originario illirico. Una remota componente di origine illirica e' riconoscibile anche nella formazione di quei dialetti greci che furono poi detti Dorici - (vol. V, pag.1057).

La... remota componente di origine illirica nei dialetti greci, non e' niente altro che la lingua degli antenati degli illiri, dei Pelasgi che popolavano l'odierana Grecia e vennero assimiliati dagli elleni dove fiori' la loro potentissima cultura.
E' comunemente ritenuto che in Grecia e in creta la civilta' illirica sia preellenica. Questo e' stato provato durante gli ultimi tentativi di decifrare dei testi epigrafici preellenici dove sono stete notate diverse voci che hanno il loro riscontro esclusivamente nell'albanese odierno. Il che dimostra che gli antenati degli albanesi, e degli stessi illiri, erano affini con gli abitanti preellenici della grecia, i Pelasgi.


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