Nuovo Complesso Universitario per l'Università di Roma Tre

Committente: Università degli Studi di Roma TRE
Incarico: A.T.I. Italprogetti Srl e Arch. Carola Clemente (Spsk+)

Il complesso si inserisce nel piano degli interventi previsti per l'insediamento del l'Università di Roma Tre, da Progetto Urbano Ostiense. Il sito concesso dal comune di Roma all'Ateneo rientrava nel terzo accordo di programma tra Comune e Roma Tre in merito all'attuazione degli interventi previsti in sede di programmazione generale.

L'inserimento urbano dell'edificio del nuovo complesso universitario rappresenta un'occasione per creare un rinnovato luogo di connessione tra sistemi urbani ed elementi architettonici fino ad oggi nettamente separati e profondamente degradati. Lo stato di abbandono in cui versava la struttura scolastica dismessa in luogo della quale è stato realizzato l'edificio era infatti da anni occupato abusivamente e rappresentava per gli abitanti il baricentro del degrado sociale e igienico del quartiere, nonché causa di profonde e violente tensioni sociali. Proprio per intervenire anche sulla comune percezione di questo luogo da parte dei cittadini, si è puntato sull'apertura di spazi e servizi pubblici realizzati dall'amministrazione dell'Ateneo a disposizione della cittadinanza (es. i parcheggi, le aree pubbliche attrezzate, la caffetteria).

L'impianto del complesso rispecchia la tripartizione caratteristica delle aree funzionali costituenti l'insieme delle attività della facoltà che sarà ospitata: la didattica, la ricerca ed i servizi generali. Il complesso edilizio è articolato in tre edifici: il blocco delle grandi aule e della biblioteca, l'edificio delle aule-laboratorio e degli studi, chiuso al piede dall'edificio dei servizi generali, caffetteria e spazio espositivo.

L'articolazione morfologica e spaziale del complesso edilizio intende rispecchiare l'articolazione generale delle attività da questo ospitate. A questo si aggiunge l'intenzione di rendere riconoscibili i singoli edifici in modo sia da caratterizzarne la fruizione che da facilitare l'orientamento degli utenti, i tre edifici si configurano in modo autonomo ma chiaramente interconnesso, mantenendo sempre il proprio carattere di identità.

L'articolazione del complesso permette di prevedere l'uso e la gestione separata dei singoli edifici, in funzione dei cicli di attività ospitate. È prevista l'indipendenza gestionale e funzionale di tutti gli impianti e delle reti, dimensionati in rapporto alle specifiche esigenze d'uso. In ogni edificio è stato predisposto un punto di controllo dei diversi sistemi tecnici ed impiantistici. L'articolazione delle reti tecnologiche permette di assicurare livelli di comfort ambientale, di microclima interno e di dotazione impiantistica commisurate alla specificità della funzione da servire, oltre a ridurre eventuali diseconomie di gestione in particolare per la climatizzazione e l'illuminazione degli ambienti dedicati alla didattica di grande gruppo.

Le scelte costruttive e morfologiche, in particolare la scelta di ricorrere alla realizzazione del sistema strutturale in acciaio è stata motivata dalla necessità di contenere al massimo gli spessori strutturali degli elementi per ridurre, da un lato, l'impatto volumetrico dell'edificio sull'intorno urbano, e, dall'altro, ottimizzare le condizioni di integrazione degli elementi strutturali e degli impianti tecnici.

I materiali scelti per le finiture esterne sono stati individuati sia per la loro rispondenza prestazionale relativa ai singoli elementi tecnici (facciate, coperture, pavimentazioni), sia per il loro impatto percettivo sull'intorno urbano. L'edificio si trova infatti in una sella tra due rilievi densamente costruiti, i cui edifici sono destinati a residenza ad alta densità abitativa e terziario. L'edifico quindi è prevalentemente percepito dall'alto dagli abitanti del quartiere, mentre gli utenti finali del complesso non hanno mai una visione complessiva degli edifici, se non dagli uffici dei piani altri dell'edificio in linea. Questo ha portato alla scelta di materiali per la copertura che non riflettessero eccessivamente la luce, in modo da annullare o ridurre l'eventuale effetto di abbagliamento nei confronti degli edifici vicini.

Il materiale scelto originariamente era lo zinco-titanio con una patinatura opaca grigio polvere, da utilizzare a chiusura di un pacchetto di copertura leggera, compatta e microventilata. Ragioni costruttive e alcune prescrizioni specifiche della Committenza, hanno portato ad optare in fase di cantiere per una copertura ventilata centinata finita in lamiera d'acciaio inox stagnato; in questo caso la naturale patinatura del materiale ha permesso di raggiungere l'effetto di mitigazione visiva desiderato. Questa soluzione ha portato ad un aumento di spessore del pacchetto di copertura che non ha comunque compromesso le proporzioni del profilo dell'edificio. (vedi foto cantiere)

Per l'edificio destinato agli uffici dei dipartimenti è stata scelta una facciata continua a montanti e traversi, tamponata nelle parti opache con pannellature sandwich finite in lamiera d'alluminio rosso rubino schermate da una serie di fasce di tubi quadri d'alluminio anodizzato in finitura naturale. Questa sovrapposizione di strati è stata studiata per creare un effetto di variazione profondità di campo nell'approccio all'edificio. La facciata cambia, infatti, aspetto e colore al variare delle ore del giorno, in funzione della variazione della luce solare e dell'angolo d'incidenza dei raggi solari sugli elementi scatolari in alluminio, dando al rosso dei pannelli sottostanti una gamma di sfumature che vanno dall'amaranto al rosato.

Il colore rosso rubino scelto per le pannellature della facciata è stato ripreso anche per la finitura degli schermi di protezione dei passaggi aerei tra la piastra delle grandi aule e gli elementi esterni di comunicazione verticale. Questi ultimi, con la loro finitura in acciaio zincato rimandano brutalmente la loro funzione strutturale nel contesto di un'architettura che non vuole nascondere il suo carattere di generale economicità.

È importante sottolineare che in questo progetto sono state conciliate le esigenze di alta rappresentatività dell'opera pubblica, strumentale al completamento dell'insediamento dell'Ateneo di Roma tre nel territorio del quartiere Ostiense, le importanti specifiche tecnologiche connesse alla destinazione d'uso e l'esito architettonico delle soluzioni morfo-tipologiche scelte sempre nell'ottica di una buona e funzionale architettura a basso costo.

Il costo a metro quadro proposto a base d'asta era infatti definito in circa 1.350 euro/mq (ex tre milioni di lire/mq). Per i motivi sopra elencati gli elementi più fortemente caratterizzanti l'immagine dell'edificio sono stati integrati strettamente con gli elementi strutturali e con gli elementi architettonici destinati a garantire la sicurezza degli utenti; questo intento è molto evidente nel trattamento delle scale interne ed esterne (vedi il disegno dei parapetti delle scale e dei ballatoi), negli elementi strutturali che sostengono il ballatoi esterni e nel disegno della copertura dell'edificio delle grandi aule, nella forte plasticità esaltata dal colore rosso rubino delle paratie anti-fumo posizionate a protezione dei passaggi aerei e delle uscite di sicurezza. L'unica concessione decorativa è forse riscontrabile nel rivestimento dei pilastri della biblioteca che assumono volutamente un carattere scultoreo con la loro sagoma irregolare sottolineata dalla laccatura nuovamente color rosso rubino.

Negli interni il colore è stato utilizzato per sottolineare i rapporti funzionali e percettivi tra le varie parti dell'edificio o le attività ospitate nei vari spazi. Gli spazi pubblici dei piani bassi e dell'edificio delle grandi aule sono tutti trattati con colori neutri, toni molto chiari di giallo crema per le pareti e di grigio azzurro per i pavimenti, per non sovraccaricare la percezione di spazi già per loro natura e affollamento di stimoli. La luce prevalentemente zenitale collabora ad arricchire la percezione di questi spazi, riscaldando o raffreddando i colori al variare delle ore del giorno. Anche il trattamento degli elementi di collegamento verticale, scale e ballatoi, segue questa logica: in questo caso il grigio chiaro degli elementi metallici è riscaldato dagli elementi corrimano realizzato in legno chiaro lucidato.

Per le aule e la biblioteca sono stati scelti dei colori più saturi e più caldi, sempre nella gamma dei colori base già utilizzati per gli spazi pubblici; si ritrovano il giallo nelle pareti e l'azzurro nei pavimenti, questa volta molto più intensi che nelle parti comuni, richiamati anche dagli elementi di arredo (banchi, rosso o azzurro, e sedute, tessuto rosso o faggio curvato). I soffitti e la zona delle lavagne e dei podi delle cattedre sono sempre lasciti bianche per permettere una migliore focalizzazione della sorgente della comunicazione (docente, lavagna o schermo).

Nell'edificio in linea i piani destinati alla didattica seguono la logica dell'edificio principale mentre gli ultimi tre piani destinati ai dipartimenti e agli uffici sono stati allestiti in modo da poter garantire la massima flessibilità di uso nel tempo. L'allestimento è stato realizzato con un sistema di pareti attrezzate mobili assemblate a secco, realizzate con elementi opachi alternativamente finiti in laminato bianco panna o rosso cupo, ed elementi trasparenti realizzati in pannellature in vetro camera trasparente trattato con delle fasce satinate in modo da garantire una maggiore privacy degli ambienti di lavoro senza creare ostacolo alla penetrazione della luce naturale negli spazi di distribuzione interna. Gli elementi murari che delimitano i nuclei centrali contenenti i corpi bagno e i corpi scala sono stati tinteggiati a smalto di colori diversi per differenziare i piani, dal basso verso l'alto si passa dal giallo uovo del terzo piano, all'arancio per finire con il rosso vivo del quinto piano.

Il cantiere è stato consegnato alla Astaldi a seguito della gara a dicembre del 2001. La consegna dei lavori è stata completata il 18 giugno 2006. L'edificio è stato inaugurato il 10 novembre 2006 La consegna originariamente prevista per luglio 2005, è stata rinviata per una variante distributiva interna richiesta dalla committenza nella primavera del 2005.

La destinazione finale dell'edificio è la Facoltà di Economia.


Scheda riassuntiva

Committente: Università degli Studi di Roma TRE

Incarico A.T.I. Italprogetti Srl e Arch. Carola Clemente (Spsk+)
Responsabile Progettazione Architettonica: Arch. Carola Clemente (Spsk+)
Coordinamento Progettazione Architettonica: Arch. M. Giannini, Arch. N. Cau
Gruppo di lavoro: Arch. F. Argentero, Arch. E. Auriemma, Ing. F. Bigi, Arch. G. Ceriani Sebregondi, Arch. B. Del Brocco, Arch. F. Iaccarino, Arch. F. Ortolani, Arch. N. Saraceno, Arch. L. Tani, Arch. C. Tantillo, Arch. M. Cocchieri, Arch. C.A. Fayer, Arch. J. Russo, G. Santero, Arch. F. Verde

Responsabile Progettazione Strutturale: Italprogetti - Ing. G. Caloisi
Responsabile Progettazione Impianti e sicurezza: Italprogetti - Ing. Stammati
Consulenti progettazione geotecnica: Ing. G. Guiducci

Incarico: A.T.I. Italprogetti Srl e Arch. Carola Clemente (Spsk+)
Coordinamento generale e Direzione Lavori: Italprogetti S.r.l. - Ing. G. Caloisi

Impresa aggiudicataria: Astaldi S.p.A.
Direzione tecnica: Geom. C. Passi
Direzione di cantiere: Arch. A. Cavallari
Progettazione costruttiva: Studio Marzullo s.r.l.
Strutture metalliche: M.B.M. Costruzioni in acciaio S.p.A.
Coperture in acciaio: Sistema Tetto s.r.l.
Facciate e infissi: SCHÜCO International Italia ditta installatrice Laro s.r.l.

Cronologia progetto
1998 Incarico
1998-1999 Variante Progetto Preliminare
1999 Progetto Definitivo
1999-2000 Variante Definitivo
2001 Progetto Esecutivo

Realizzazione
2002-2006

Importo lavori
Euro 20.304.563,45 (Lire 45.403.852.009)

Caratteri dimensionali significativi
SuL fuori terra: 14.596 mq
Superficie interrata: 8.145 mq
Volumetria generale: 68.000 mc
Superficie parcheggi interrati 7.600 mq
Superficie a verde 3.700 mq



 
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