PROFILO PROFESSIONALE DELL’ ALLENATORE NUOVO
1. COMPETENZA TECNICO-TATTICA;
2. COMPETENZA PEDAGOGICO-DIDATTICA;
3. COMPETENZA DI RELAZIONE E COMUNICAZIONE;
4. COMPETENZA DI ANALIZZARE I BISOGNI DEGLI ALLIEVI;
5. COMPETENZA DI COSTRUIRE, REALIZZARE E VERIFICARE;
6. COMPETENZA DI PROPORSI COME RIFERIMENTO EDUCATIVO.
iao Raffaele, sul convegno in generale devo dire che le due giornate hanno generato un quadro complessivo di cui essere soddisfatti. Uno degli obiettivi che mi sono dato fin dal primo convegno era che i partecipanti apprezzassero i contenuti proposti piuttosto che la fama di chi li presentava e dopo queste due giornate vedo che l'obiettivo comincia ad essere consolidato. Essere riusciti a fare un convegno sul Qui ed Ora lo considero un punto di partenza, un potenziale da esplorare con rinnovata sicurezza e consapevolezza. Quando non c'è sensazione e percezione del qui ed ora tutto diventa astrazione, ci si allontana dalla realtà, ci si protegge per paura della realtà stessa e si perde il contatto con le proprie potenzialità. Per aiutare il singolo e il gruppo a stare nel qui ed ora è fondamentale il contatto rassicurante, l'esposizione, la chiarezza, la trasparenza, l'essere ciò che si è e non manipolare la situazione (molti manipolano e non contestualizzano). Questo è ciò che, a parere mio, sei riuscito a creare. Di questo ti ringrazio. Le finestre che speravi di poter aprire per quello che mi riguarda si sono spalancate. Io ero già affacciato a quella finestra, ora da quella finestra vorrei comunicare con gli altri che più o meno titubanti hanno la curiosità di conoscere, condividere ed integrarsi. Un abbraccio
Caro Fabio, le considerazioni che mi hai espresso mi danno grande soddisfazione, ma soprattutto mi confortano circa " questo" diverso punto di vista che sto cercando di socializzare. Sono consapevole, soprattutto su alcuni punti chiave, che la botta è forte e si sente. Mi rendo conto che tutti coloro che sono stati abituati a leggere il calcio in modo tradizionale e convergente possano sentirsi immediatamente disorientati, questo lo so e mi motiva sempre più, anche se poi alla fine devo riconoscere che anche quelli che sarebbero potuti apparire i più scettici, invece sono proprio loro poi ad essere i più soddisfatti, forse solo per il semplice fatto, chissà, di essere stati testimoni della presentazione di un approccio nuovo e differente. Il mio auspicio che intorno a queste tematiche, e dopo questa bellissima esperienza urbinate, si possa creare un organizzato gruppo di lavoro che attraverso la continua ricerca e la sistematica sperimentazione ne perfezioni sempre più l'applicazione sul campo. A questo proposito colgo l'occasione per chiarire ancora meglio, soprattutto sulla scorta del lavoro, ed il tipo di comunicazione da me effettuati campo, la mia posizione circa il metodo analitico: se per analitico s'intende quella procedura tendente a " spezzettare" il tipo di contenuto da apprendere ecc.ecc., non la condivido perchè la ritengo inadeguata alla logica dinamica e sistemica del calcio; se invece, come penso di aver dimostrato sul campo, è cura del dettaglio ( che per me nel calcio è essenzialmente una questione di tempo e spazio), allora l'analitico è parte integrante della M.O. D'altronde, nella seduta operativa, è riservata una fase dedicata alle categorie di spazio e tempo del ruolo, dove in maniera specifica e contestualizzata si persegue l'obiettivo del miglioramento e del consolidamento degli " strumenti" con i quali si realizzano le decisioni e si dovrebbe "governare" con intelligenza il " qui ed ora". Nel ringraziarti dell'opportunità che mi hai riservato invitandomi al convegno, dove peraltro anche la contemporanea presenza del prof.Accame mi ha dato la possibilità di essere anche da lui apprezzato, ne approfitto per salutarti affettuosamente e per autocandidarmi al prossimo seminario, ciao Raffaele
iao Raffaele,
RispondiEliminasul convegno in generale devo dire che le due giornate
hanno generato un quadro complessivo di cui essere soddisfatti. Uno
degli obiettivi che mi sono dato fin dal primo convegno era che i
partecipanti apprezzassero i contenuti proposti piuttosto che la fama
di chi li presentava e dopo queste due giornate vedo che l'obiettivo
comincia ad essere consolidato.
Essere riusciti a fare un convegno sul
Qui ed Ora lo considero un punto di partenza, un potenziale da
esplorare con rinnovata sicurezza e consapevolezza. Quando non c'è
sensazione e percezione del qui ed ora tutto diventa astrazione, ci si
allontana dalla realtà, ci si protegge per paura della realtà stessa e
si perde il contatto con le proprie potenzialità.
Per aiutare il
singolo e il gruppo a stare nel qui ed ora è fondamentale il contatto
rassicurante, l'esposizione, la chiarezza, la trasparenza, l'essere ciò
che si è e non manipolare la situazione (molti manipolano e non
contestualizzano). Questo è ciò che, a parere mio, sei riuscito a
creare. Di questo ti ringrazio. Le finestre che speravi di poter aprire
per quello che mi riguarda si sono spalancate. Io ero già affacciato a
quella finestra, ora da quella finestra vorrei comunicare con gli altri
che più o meno titubanti hanno la curiosità di conoscere, condividere
ed integrarsi.
Un abbraccio
Fabio Lepri
Caro Fabio, le considerazioni che mi hai espresso mi danno grande
RispondiEliminasoddisfazione,
ma soprattutto mi confortano circa " questo" diverso punto di vista che sto
cercando di socializzare.
Sono consapevole, soprattutto su alcuni punti chiave, che la botta
è forte e si sente. Mi rendo conto che tutti coloro che sono stati abituati a
leggere il
calcio in modo tradizionale e convergente possano sentirsi immediatamente
disorientati,
questo lo so e mi motiva sempre più, anche se poi alla fine devo riconoscere
che anche quelli
che sarebbero potuti apparire i più scettici, invece sono proprio loro poi ad
essere
i più soddisfatti, forse solo per il semplice fatto, chissà, di essere stati
testimoni della presentazione
di un approccio nuovo e differente.
Il mio auspicio che intorno a queste tematiche, e dopo questa bellissima
esperienza urbinate,
si possa creare un organizzato gruppo di lavoro che attraverso la continua
ricerca e la sistematica sperimentazione ne perfezioni sempre più
l'applicazione sul campo.
A questo proposito colgo l'occasione per chiarire ancora meglio, soprattutto
sulla scorta del
lavoro, ed il tipo di comunicazione da me effettuati campo, la mia posizione
circa il metodo analitico:
se per analitico s'intende quella procedura tendente a " spezzettare" il tipo
di contenuto da apprendere ecc.ecc.,
non la condivido perchè la ritengo inadeguata alla logica dinamica e
sistemica del calcio;
se invece, come penso di aver dimostrato sul campo, è cura del dettaglio ( che
per me nel calcio
è essenzialmente una questione di tempo e spazio), allora l'analitico è parte
integrante della M.O.
D'altronde, nella seduta operativa, è riservata una fase dedicata alle
categorie di spazio e tempo
del ruolo, dove in maniera specifica e contestualizzata si persegue
l'obiettivo del miglioramento e del
consolidamento degli " strumenti" con i quali si realizzano le decisioni e si
dovrebbe "governare" con
intelligenza il " qui ed ora".
Nel ringraziarti dell'opportunità che mi hai riservato invitandomi al
convegno, dove peraltro anche la contemporanea presenza del prof.Accame mi ha
dato la possibilità di essere anche da lui apprezzato, ne approfitto per
salutarti
affettuosamente e per autocandidarmi al prossimo seminario, ciao Raffaele