mercoledì 11 novembre 2009

SAN MARTINO: ZIPPOLE E VINO!


La Festa di San Martino m'è sempre piaciuta, ad iniziare dalla volta in cui la maestra alle elementari mi raccontò per la prima volta la storia del Santo che, sguainata la spada, tagliò in due parti il proprio caldo mantello per dividerlo con un poverello, che in realtà era Gesù in persona.
Io, che sono (e sempre sono stata) sensibile ai gesti eroici e generosi, restai subito affascinata dal comportamento di quell'uomo.

Poi c'è da dire anche che ho un nonno ed un cugino che portano quel nome.

Cognato oggi fa il compleanno, e pure un paio di altri amici.

Inoltre, all'11 Novembre, è legata tutta quella serie di abitudini, ricorrenze e proverbi che affondano le radici nella tradizione contadina, legati all'Estate di San Martino, agli ultimi raccolti prima dei freddi giorni invernali, alle potature delle viti, all'apertura delle botti di vino, alla semina delle fave, alle caldarroste, all'abitudine di traslocare dopo questo giorno (se il padrone non rinnovava il contratto d'affitto per l'appezzamento di terreno ai contadini, questi erano costretti a spostarsi altrove), alla preparazione a base di carne di maiale (pare che i contadini uccidessero i maiali a fine stagione lavorativa, e che con una parte della carne venissero pagati i debiti) tutte notizie che fanno sempre presa sul mio interesse.

La città, sferzata oggi da un insidioso venticello freddo, è tutta disseminata di banchetti da friggitoria all'aperto e, a ritmo incessante, si preparano zippole (semplici, alla ricotta, alle acciughe, all'uvetta, alla Nutella), ciambelline di patate e crispelle di riso e miele.

Una vera tentazione.
La mia ricetta delle Crispelle qui, mentre mia nonna preparava così le sue (buonissime) ciambelline:

CIAMBELLINE DELLA NONNA
Ingredienti:
- 1 kg. di patate;
- 1 kg. di farina 00;
- 4 uova;
- 20 gr. di sale;
- 50 gr. di lievito di birra;
- 1 L. di olio di semi;
- latte, q. b.;
- zucchero semolato, q.b.
Bollire le patate sbucciate. A cottura ultimata passarle col passaverdura, poi incorporarvi le uova, il lievito sciolto in un poco di latte, la farina setacciata ed il sale.
Formare con le mani delle palline grandi come delle piccole mele, porle su un ripiano infarinato ad una debita distanza (gonfieranno un po'), coprirle con un telo e una coperta e farle lievitare per almeno ½ h.

Mettere l'olio sul fuoco, in un tegame a sponde alte (devono nuotare).

Forare le palline al centro con l’indice, inserire l’altro indice e velocemente allargare con movimento rotatorio il foro centrale, dando così la forma di ciambella, quindi tuffarle nell'olio caldo, friggerle per qualche minuto rigirando ogni tanto, lasciarle asciugare su carta assorbente e servire dopo averle cosparse di zucchero semolato.

2 commenti:

  1. uhhh e tu ci racconti di queste delizie fritte senza farcene vedere nemmeno una foto?
    brutta ingorda! te le sei magnate tutte prima di fotografarle vero???? >:(

    :p

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  2. Avrei voluto: anche a me piacciono di più i post illustrati... dammi solo il tempo che mi procuro una nuova macchina fotografica, xchè con il telefonino mi vengono proprio brutte (soprattutto con la luce artificiale)...

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