Sguardo sul futuro: da neonata a donna. L’apparato genitale femminile




 

Se sono femmina, il mio sviluppo è scandito dal mio orologio biologico, diretto dai cromosomi XX, presenti in ogni cellula, e dal cervello. Per questo, con la crescita, il mio corpo assume delle caratteristiche che sono complementari a quelle maschili. Nel mio caso le differenze esprimono il senso dell’accoglienza e dell’intimità; infatti, la forma del bacino mi permetterà un giorno di accogliere un bimbo, il seno mi darà modo di nutrirlo, la voce e i lineamenti, generalmente più dolci, mi aiuteranno a manifestare il mio modo di amare.

Vediamo ora come sarà il mio apparato genitale da adulta. Genitale significa adatto a generare, cioè a poter chiamare alla vita dei figli.

L’apparato genitale femminile all’esterno è costituito, come si è visto nella neonata, dalla vulva (vista in sezione nella figura a destra, detta “lato”). La vulva è formata da:

Le grandi labbra (g): due pieghe di pelle più grandi che proteggono i genitali della donna dalle infezioni e sfumano verso la parte posteriore a 2 cm. circa dall’ano (a). La parte più vicina all’addome è rivestita, dalla pubertà, da una peluria (come del resto anche nel maschio, sopra il pene), la cui funzione è evitare l’irritazione della pelle circostante, assorbendo il sudore.

Le piccole labbra (p) sono due pieghe di pelle più piccole e delicate, poste all’interno delle grandi labbra, e costituiscono un’ulteriore protezione. Al loro interno vi è il clitoride (cl) un organo piccolissimo a forma di cappuccio, molto sensibile. E infine, sotto il clitoride e prima dello sbocco del canale urinario (u), vi è l’imene (i), un piccolo strato di pelle (un diaframma, costituito da una piega della mucosa) che ha lo scopo di proteggere gli organi interni dalle infezioni fino alla maturazione dell’apparato genitale femminile, come vedremo nelle righe seguenti.

L’apparato genitale interno, che si trova nella parte bassa dell’addome (vedi figura a destra, detta “fronte”), è costituito da: la vagina (4), che è un canale molto elastico, che nell’età adulta è lungo in media circa 7 cm. e mette in comunicazione la vulva con l’utero. Essa è posta dietro la vescica urinaria (vu) ed è predisposta dalla natura come “via” per il seme del papà e come “porta” per la nascita di un figlio; essa può allungarsi e allargarsi fino al punto da poter fare passare un bimbo durante il parto (cap. 2.8). L’ingresso della vagina è protetto, come si è detto dall’imene (i), il quale ha dei piccoli fori, per permettere il passaggio di liquidi. L’imene può lacerarsi, sia con i primi rapporti sessuali, sia accidentalmente, anche se molto raramente.

Sopra la vagina vi è l’utero (2) un organo a forma di imbuto capovolto, della lunghezza media di 7-8 cm. dotato di una muscolatura molto ricca, che può distendersi sino ad accogliere uno o più bimbi con il relativo liquido amniotico. Nella sua parte inferiore la cavità interna si restringe ed è detta collo dell’utero o cervice (c).

L’utero è la “casa” dove mi sono sviluppato  durante la gravidanza (cap. 2.5.2) e quindi è un organo molto prezioso per la vita umana. Ai suoi due lati superiori, a destra e a sinistra, si aprono i passaggi detti le tube di Falloppio o salpingi (1), due canali simmetrici, lunghi in media 12 cm. che terminano con due frange mobili (f), le quali tendono a contornare l’ovaio in modo da accogliere la cellula uovo, aspirandola dolcemente. E’ nelle tube che avviene l’incontro dell’ovulo con lo spermatozoo, ovvero il concepimento e quindi è lì che ha avuto inizio la vita di tutti noi.

Ai due lati dell’utero vi sono anche  le ghiandole sessuali femminili, e cioè le due ovaie (3), che hanno una forma a mandorla, una lunghezza di 3-4 cm ed una larghezza di 1-2 cm. Pensate che quando una bambina è ancora nell’utero materno ha già la dotazione completa delle cellule germinali, di cui solo le migliori inizieranno a maturare, diventando ovuli, dalla pubertà (9-16 anni), fino alla menopausa (45-55 anni).