02 ottobre, 2006

Quadrati magici: il Sator




Il quadrato magico del Sator è composto da 5 parole latine "SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS". La sua caratteristica singolare è che essendo formato da 5 parole di 5 lettere ciascuna, è possibile scrivere la stessa frase entro un quadrato di 5x5 caselline che rimangono leggibili dall’alto, dal basso, da destra e da sinistra. Se ne ritrovano diversi sia in Italia che in Europa, solitamente disposti nella classica struttura quadrata ma anche scritti in cerchio e accompagnato da altri simboli come ad esempio la triplice cinta.
Inizialmente il quadrato magico del Sator si considerava di origine medioevale. Più recentemente si sono scoperti esemplari molto più antichi come quello di Pompei che sicuramente non è successivo al 79 d.C. Il Sator di Cirencester, nel Gloucestershire, in Inghilterra, datato al III secolo d.C. Oppure quello trovato nel frammento di un’anfora, durante uno scavo a Manchester, datato attorno al 185 d.C. I quadrati magici più antichi possiedono una caratteristica comune: iniziano con le parole Rotas, Opera, anzichè Sator Arepo. Il significato e lo scopo di queste combinazioni di parole sono decisamente incerti e vaghi, per non dire che a volte si sono costruite addirittura lunghissime speculazioni molto 'tirate per i capelli'. Ma il Sator cos'è veramente? Un giochino di parole? Uno slogan filosofico o politico d'altri tempi? Un codice per pochi eletti? La versione ufficiale si può leggere all’indirizzo: http://it.wikipedia.org/wiki/Quadrato_del_Sator
In pratica il significato letterale che va per la maggiore sarebbe: “L'uomo decide le sue azioni quotidiane, ma Dio decide il suo destino”. Altra traduzione potrebbe essere: “il seminatore Arepone tiene in opera le ruote” o anche “il seminatore possiede le opere”. Essendo solo interpretazioni basate su molteplici possibilità di concetti che potrebbero esprimere le singole parole, la probabilità che una di queste corrisponda al senso originale è piuttosto bassa. Alcune traduzioni:

SATOR viene tradotto in: 'il seminatore' o da alcuni: 'Saturno'. Il collegamento al mito di Saturno verrà trattato successivamente.

AREPO, forse dal latino arepus o dal celtico: carro o forse si tratta di un nome proprio di persona. Recentemente Renato Palmieri ha notato che potrebbe trattarsi dell'unione tra la A esclamativa e il verbo REPO, strisciare In latino A REPO avrebbe il significato di 'ahimè io striscio!'

TENET, tiene, dirige

OPERA, con perizia, oppure 'il frutto del lavoro'

ROTAS, le ruote nel senso di cicli stagionali

Inoltre potrebbe aver assunto nel tempo una valenza simbolica molto differente da ciò che avevano in mente i suoi creatori. Per questo motivo sarebbe utile verificare il tipo di edifici in cui è posto e l'epoca a cui più o meno potrebbe risalire ogni iscrizione. Infatti lo possiamo ritrovare graffittato grossolanamente sui muri di edifici o accuratamente inserito entro splendidi mosaici antichi. Si trova anche in molti edifici che nel medioevo furono di pertinenza templare. Questo forse perchè collegando tra loro le lettere del quadrato si può leggere "pater noster".

Quadrati magici in Italia:

- Pompei
- Collegiata di Sant’Orso, Aosta
- San Pietroad Oratorium, Capestrano (AQ)
- Abbazia di Valvisciolo (LT)
- Nel Duomo di Siena
- San Michele ad Arcè, Verona
- Palazzo Benciolini, Verona
- Paggese di Montefeltro
- Pescarolo
- Campiglia marittima, Linorno
- Santa Maria Maggiore a Roma
- San Magliano di Marsi, L’Aquila
- Chiesa di Santa Maria EsterSan Felice del Molise
- Certosa di Trisulti a Frosinone
- Abbazia di Montecassino
- Monterubbiano, Ascoli Piceno



Il Sator di Pompei


A Pompei nel 1936 venne scoperto il graffito presente nell'immagine. Precisamente nella scanalatura di una colonna della grande palestra, a poca distanza dall'anfiteatro. Un'altro quadrato, anche se purtroppo incompleto, è presente sempre a Pompei, in via dell'Abbondanza, nella casa di Pasquius Proculus. Venne scoperto nel 1925. Essendo Pompei rimasta coperta dalle ceneri dell'eruzione vesuviana del 79 d.C., è probabile che questi quadrati siano quelli forse più antichi di quelli finora ritrovati. Alcuni affermano che in tale periodo a Pompei non c'erano cristiani escludendo in tal modo un significato legato al cristianesimo. C'è da rilevare che proprio a Pompei è stata trovata una croce con disegnato sopra un asino e la scritta di un nome. Probabilmente a scopo canzonatorio ma rimane un indizio che esistevano cristiani nella cittadina. Un'altro elemento lo troviamo nel Vangelo. Negli Atti degli Apostoli 28, 12 si descrive il viaggio di Paolo verso Roma: "Approdammo a Siracusa, dove rimanemmo tre giorni e di qui, costeggiando, giungemmo a Reggio. Il giorno seguente si levò lo scirocco e così l'indomani arrivammo a Pozzuoli. Qui trovammo alcuni fratelli, i quali ci invitarono a restare con loro una settimana. Partimmo quindi alla volta di Roma." Il viaggio di Paolo a Roma avviene circa nel 59- 60 d.C. e Pozzuoli non è troppo distante da Pompei, per cui non si può escludere la matrice cristiana del Sator. Questo sator inizia con la parola Rotas e sembrerebbe quasi indicare la lettera 'o', con un triangolino sopra la 't'. Alcune lettere sono pasticciate, come ad esempio la t del 'rotas' verticale sulla sinistra, che sembra voler diventare una 'a'. Che siano indizi per decifrarlo?


Il Sator di Sant'Orso, Aosta

La chiesa collegiata di San Pietro ed Orso di Aosta, è stata costruita tra il 994 e il 1025, sopra resti paleocristiani. Nel 1999, durante degli scavi archeologici sotto il coro, venne portato alla luce questo splendido mosaico di 3,02 x 3,02 metri, raffigurante Sansone che uccide il leone racchiuso in un cerchio con inscritto il sator. Gli angoli sono orientati secondo i punti cardinali e contengono quattro immagini. Probabilmente rappresentanti i quattro evangelisti. Si tratta di un leone, un uomo pesce che regge un serpente, un drago e infine un'aquila con una testa e due corpi. Nel cerchio esterno è presente un'altra iscrizione: "INTERIUS DOMINI DOMUS HEC ORNATA DECENTER · QUERIT EOS QUI SEMPER EI PSALLANT REVERENTER". Il mosaico si pensa che possa risalire al XV secolo. La particolarità di questo sator è che è scritto metà diritto e metà come se fosse visto attraverso uno specchio. Lo stesso è stato fatto con la scritta più esterna. Il mosaico risulta essere posto al centro del sottostante vano di una cripta.


Il Sator rovesciato di Capestrano (AQ)



Nella chiesa di San Pietro ad Oratorium, a 40 km da L'Aquila è presente un SATOR rovesciato. Nella foto è stato girato. Forse questo fatto è dovuto ad un errore, perchè la formella su cui èscolpito, molto probabilmente proviene da un'altra costruzione. Le prime due parole sono sottolineate ed inoltre inizia con la parola ROTAS, OPERA al posto di SATOR AREPO. La chiesa è di origine longobarda. Fondata da Desiderio tra l VIII e il IX secolo d.C. Un'altra stranezza: la esse obliqua.


Il Sator circolare di Valvisciolo (LT)


L'Abbazia di Valvisciolo (LT) fu costruita nel 1240 da precedenti fondazioni risalenti all'VIII secolo. In epoca recente, con l'abbattimento di un muro ad ovest nel chiostro, sono state rinvenute delle incisioni. Si tratta del sator circolare che troviamo qui a fianco e di alcune triplici cinte. I templari vi rimasero fino al XIV secolo quando l'ordine venne sciolto. Ad essi subentrarono i monaci cistercensi.



All'estero

All'estero, ne troviamo uno Cirencester, nel Gloucestershire, in Inghilterra, datato al III secolo d.C. A Manchester, scritto su un frammento di anfora del terzo secolo. A Dura, sull'Eufrate dipinta sul muro di un edificio romano con inchiostro rosso.
Molto interessante anche quello ritrovato sudi un papiro copto scritto così:

_ _____
+ SATOR +ALPHA
+ AREPO +LEON
+TENET + PHONE
+OPERA + APER
+ROTAS


Per i Copti le cinque parole del Sator sono i 5 chiodi della croce di Cristo. I 4 di mani e piedi più quello dell'iscrizione. Per i Bizantini invece sarebbero i nomi dei pastori che assistettero alla Natività. A Gueurèmè, nella cappella di Sant'Eustachio vi sono raffigurati nella natività, tre pastori che portano il nome di Sator, Arepo e Teneton.

La pietra di Stenay



Un curioso ritrovamento venne fatto in Francia. Pare che attorno al 1873 sia stata scoperta una pietra con inciso il simbolo > al centro e sulla sinistra le lettere SRNPR e sulla destra in alto un piccolo +. Purtroppo l'originale andò distrutta durante la prima guerra mondiale ma ne è stata fatta una riproduzione oggi conservata al "Cercle Saint Dagobert II" di Stenay. Come si può facilmente notare sovrapponendo il segno > al quadrato magico del Sator si ottengono proprio le lettere segnate a sinistra, ovvero s,r,n,p,r. Va detto che nello stemma di Stenay è presente lo stesso simbolo anche se orientato in maniera differente.

Alcuni affermano che esiste un riferimento a questo simbolo nel celebre autoritratto di Nicolas Poussin. In particolare starebbe nell’anello che il pittore porta al dito. Ingrandendo tale particolare si può facilmente vedere che però si tratta semplicemente di una pietra di forma piramidale e non del simbolo che appare nella pietra di Stenay.

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