17 maggio, 2007

Alchemici segreti smeraldini... Apollonio di Tiana



(nella foto: Ermete Trimegisto in un mosaico nella cattedrale di Siena)

Tavola smeraldina

Invero, [è] senz'inganno certo e verissimo,
[che] ciò che è inferiore è siccome ciò che è superiore,
e ciò che è superiore
è siccome ciò che è inferiore:
per adempiere i miracoli della cosa unica.

E siccome tutte le cose presero esistenza dall'uno,
per la meditazione dell'uno;
così tutte le cose generate
presero esistenza da questa unica cosa,
per adattamento.

Padre suo è il sole, madre sua la luna;
portò ciò il vento nel ventre suo:
nutrice sua è la terra.

Il padre di ogni perfezione di tutto il mondo è qui.

La potenza sua è integra.

Se sarà stata versata nella terra,
separerai la terra dal fuoco,
il sottile dallo spesso,
dolcemente con grande ingegno.

Ascende dalla terra nel cielo,
e di nuovo discende nella terra,
e riceve la potenza dei superiori e degli inferiori.

Così avrai la gloria di tutto il mondo.
Perciò fugga da te ogni oscurità.

Qui è la forza forte di tutta la forza;
perché vincerà ogni cosa sottile,
ed ogni solida penetrerà.
Così fu creato il mondo.

Di qui prenderanno esistenza adattamenti mirabili,
la cui misura è qui.
Perciò sono chiamato Ermete Trismegisto,
possessore delle tre parti della filosofia di tutto il mondo.

È stato compiuto ciò che dissi sull'operazione del sole."

Una traduzione più moderna:

"E' vero senza errore e menzogna,
è certo e verissimo.

Ciò che è in basso è come ciò che è in alto,
e ciò che è in alto
è come ciò che è in basso,
per compiere i miracoli della Cosa-Una.

Come tutte le cose sono sempre state e venute
dall'Uno, per mediazione dell'Uno,
così tutte le cose nacquero
da questa Cosa Unica per adattamento.

Il Sole è suo padre, la Luna sua madre,
il vento l'ha portata nel suo ventre, la terra è la sua nutrice.

Il padre di tutto,
il Telesma ditutto il mondo, è qui.

La sua potenza è illimitata se viene convertita in terra.

Separerai la terra dal fuoco, il sottile dal denso,
delicatamente, con grande cura.

Ascende dalla terra al cielo
e ridiscende in terra
raccogliendo le forze delle cose superiori e inferiori.

Tu avrai così la gloria di tutto ilmondo
e fuggirà da te ogni oscurità.

Qui consiste la Forza forte di ogni Forza,
perchè vincerà tutto ciò che è sottile
e penetrerà tutto ciò che è solido.

Da ciò deriveranno innumerevoli adattamenti mirabili,
il cui segreto è qui.

Pertanto io fui chiamato Ermete Trimegisto,
depositario delle tre parti
della Filosofia di tutto ilmondo.

Ciò che ho detto sull'opera del Sole è perfetto e completo."

La tavola di smeraldo è uno dei testi più antichi e fondamentali sull'alchimia. Al profano sembra un confuso miscuglio di simbologie, allusioni a strani principi fantasiosi, ma bisogna tener presente che è stata scritta con il preciso scopo di risultare comprensibile solo a "coloro che sanno". Si dice che la versione originale fosse scritta in lingua fenicia su una lastra di smeraldo. A trovarla sarebbe stata Sara, moglie di Abramo, presso la salma di ErmeteTrimegisto, in una caverna, parecchio tempo dopo il diluvuio.
Un'altra leggenda afferma che a ritrovarla sarebbe stato Apollonio di Tiana, filosofo neopitagorico del primo secolo. Penetrando in una cripta sotto la statua del dio Thoth-Ermete, avrebbe trovato un vecchio signore seduto sopra un trono d'oro. In mano il vegliardo teneva una tavola di smeraldo. Sopra vi era scritto: "E' qui la formazione della natura". E davanti vi era un libro con le parole: "E' qui il segreto della creazione degli esseri , e la scienza delle cause di ogni cosa". In alcuni testi che parlano della tavola smeraldina viene data come fonte della citazione proprio Apollonio di Tiana. Flavio Filostrato scrisse nel "Vita di Apollonio di Tiana" che era un grande saggio in grado di compiere miracoli paragonabili a quelli di Gesù.

Su Edicolaweb.net scrivono: " Apollonio nacque a Tiana, in Cappadocia, intorno al I° secolo d.C. e sin dai primi anni della sua giovinezza studiò la filosofia Platonica presso i sacerdoti del Tempio di Esculapio, ma fu la Teosofia di Pitagora che focalizzò talmente il suo interesse da essere considerato il Messia del Pitagorismo. Divenne ben presto vegetariano ed escluse il vino dai suoi alimenti, asserendo, che il cibo più puro è quello prodotto dalla terra e che la carne disturba e logora l’Anima. Viaggiava scalzo e vestiva con lunghe tonache di lino bianco come i componenti della Comunità degli Esseni, inoltre rinunciò a tutti i suoi averi distribuendoli ai parenti; meditò e studiò per quattro anni senza mai parlare in pubblico.
Dopo questo periodo di ascetica preparazione al cammino spirituale, iniziarono i suoi viaggi che lo portarono a conoscere e ad apprendere i segreti dei Magi di Babilonia ed i misteri degli Egizi.
Continuando il suo pellegrinaggio per il mondo si recò in India dove conobbe e frequentò i Brahamani e gli Asceti, soggiornando presso i monasteri Buddhisti. Si narra che per un certo periodo del suo pellegrinare si sia fermato ed abbia vissuto nel cuore di Shambala, là dove hanno dimora tutti i Grandi Maestri ed Iniziati del Mondo di tutte le epoche quando non sono in giro per il pianeta a porgere ed insegnare il loro messaggio di sapienza Divina. Apollonio faceva spesso riferimento alla Loro Saggezza e ai Loro insegnamenti mentre era ascoltato dalla gente, dimostrando il loro valore con la pratica." Per le molte somiglianze dei suoi pensieri con gli insegnamenti di Gesù, venne definito il Cristo pagano e nel III secolo si sviluppò un culto basato sui suoi insegnamenti.

Da Wikipedia: "Altri elementi biografici, tra cui il fatto di aver studiato a Tarso (Asia Minore), hanno fatto ritenere alcuni studiosi antichi e recenti che Apollonio e Paolo di Tarsosiano stati in realtà la stessa persona. Ci sono anche notevoli analogie tra Damis e l'apostolo Tommaso, soprattutto negli scritti apocrifi a quest'ultimo attribuiti. Apollonio avrebbe condotto una vita ascetica secondo la dottrina pitagorica, osservando un periodo di silenzio di cinque anni, praticando il celibato, e vestendo abiti di lino. Si asteneva dalla carne e talvolta si nutriva di piante spontanee. Morì forse verso fine del I secolo.Secoli dopo, alcuni alchimisti avrebbero fatto riferimento alla sua figura, tra cui Geber (Jabir ibn Hayyan), il cui Libro delle pietre è una convoluta analisi di opere alchemiche attribuite ad Apollonio (da lui chiamato "Balinas"), e Artefio, autore del De Vita Propaganda, che affermava di essere Apollonio stesso."

1 commento:

Uolla ha detto...

mi sto documentando sulla vita di "apollonia da tiana". ho appena terminato la sua biorgafia scritta da filostrato, lasciandomi al quanto insoddisfatto. se qualcuno potesse aiutarmi consigliandomi qualche altro teso questa è la mail uolla@msn.com