SCUOLA, LAVORO, CEOD, …I NOSTRI FIGLI CRESCONO. PERCORSI, NORMATIVE E POSSIBILITÀ DA CONOSCERE

L’Associazione Abilmente Insieme in collaborazione e con il benestare dell’Assessorato al Sociale ha organizzato Lunedì 30 maggio 2011 alle ore 20.45 presso la sala dei Mezzadri l’incontro del Coordinamento delle famiglie con figli portatori di handicap, per parlare di:

SCUOLA, LAVORO, CEOD, …I NOSTRI FIGLI CRESCONO. PERCORSI, NORMATIVE E POSSIBILITÀ DA CONOSCERE.

Relatori:_Dott.ssa Franco, Referente insegnanti di sostegno dell’Istituto Comprensivo Ponzano_Dott. Magoga, Responsabile Ails Ponzano (CEOD)_Dott.ssa Chiara Gobbo, SIL Treviso (Lavoro)

IL PERCORSO SCOLASTICO

L’Accoglienza di tutti i bambini all’interno della Scuola è un momento delicato ed importante e và sostenuto ed accompagnato con tutti gli strumenti e le attenzioni possibili.  Questo è ancor più importante per i bambini che presentano delle difficoltà.

Le opportunità che oggi la Scuola offre iniziano fin dalla Scuola dell’Infanzia, con la compilazione e la condivisione del Protocollo d’Accoglienza: dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria e dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria, con la fondamentale collaborazione della famiglia e  se richiesto con gli enti sociali preposti.

E’ un documento, redatto per tutti i bambini/ragazzi, ne riporta il percorso, le abilità e le  difficoltà e serve per attuare in tempo tutte le procedure a sostegno d’un buon inserimento nel ambito scolastico.

Non è un documento, per i bambini in difficoltà, fatto per ottenere una Certificazione presso il Servizio Sociale, ma una relazione che permette a tutte le parti coinvolte di capire quale è il migliore percorso di crescita individuale, sociale e didattico che la Scuola può offrire a tutti i bambini in particolar modo a quelli che presentano delle difficoltà, costruendo un gruppo classe idoneo, capace di accogliere ed includere tutti, di questo fondamentale passaggio è responsabile il Dirigente Scolastico.

La collaborazione della famiglia è fondamentale, sono le persone più vicine e consapevoli della situazione che i loro figli stanno vivendo, può consigliare, proporre strategie e porre degli obiettivi che in collaborazione con la  Scuola si impegna a raggiungere.

Conoscere le attitudini e le caratteristiche individuali aiuta tutto il personale scolastico alla creazione d’un clima capace di includere e stimolare all’apprendimento e alla socializzazione.

La SOCIALIZZAZIONE è il primo obiettivo che ci si pone per ottenere i migliori risultati didattici: stare bene, sentirsi accettati e capiti stimola a dare e produce i risultati didattici pianificati attraverso il PEI (Piano Educativo Individuale).

Il Progetto Didattico, costruito sull’Analisi Funzionale, condivisa con l’equipe pedagogica, tutto il consiglio di classe e la famiglia, và ideato all’interno d’un Progetto di Vita che continui oltre “il tempo Scuola” con la capacità di tutti di mettersi in discussione quando il percorso pianificato non raggiunge gli obiettivi prefissati.

Gli Obiettivi didattici da raggiungere possono essere di due tipi:

1_Percorso Differenziato: il percorso didattico viene adattato alle capacità individuali dell’alunno, e non rispetta il programma ministeriale. Le Prove Invalsi verranno allungate nei tempi e potranno essere lette ad alta voce dall’Insegnante di sostegno, queste hanno il valore d’un esame di 5°elementare. L’Esame di 3° media verrà sostenuto con prove specifiche in base alle difficoltà e porterà al rilascio d’un Attestato delle competenze raggiunte. La stessa impostazione vale anche per le Scuole Superiori.

2_Percorso Semplificato per obiettivi minimi: l’alunno rispetta il programma didattico ministeriale con tempi e strumenti equipollenti: prove modificate nei tempi e nei mezzi in base alla difficoltà, ma l’esito deve rientrare all’interno del percorso didattico ministeriale.  Questo vale per le Prove Invalsi, l’esame di 3° Media se superato porterà al Diploma e per l’esame della Scuola Superiore che porterà, sempre se superato, ad un Diploma valido per l’Università o l’inserimento lavorativo, senza nessuna annotazione riguardo il percorso semplificato.

Il ragazzo durante il suo iter scolastico potrà passare da un Percorso Differenziato ad un Percorso Semplificato  e viceversa per poi tornare, se la situazione lo consente, ad un Percorso Semplificato, tutte queste decisioni vanno prese in collaborazione con la famiglia.       (per ulteriori chiarimenti http://www.sostegno.blogscuola.it/?p=330)

Dalla 2° media la scuola in collaborazione con la famiglia e l’equipe comincia a valutare quale percorso superiore sia più idoneo proponendo strutture adatte alle attitudini e alla disabilità del ragazzo e costruendo dove possibile percorsi di accoglienza ed inserimento.

E’ fondamentale per una buona riuscita scolastica che l’alunno percepisca di seguire il percorso dei suoi compagni di classe e di non essere diverso e delegato all’insegnante di sostegno ma che tutti in ugual modo  siano responsabili dei suoi esiti didattici e della sua crescita personale.

DOPO LA SCUOLA

IL CEOD (Centro Educativo Occupazionale Diurno)

Abbiamo raggiunto la maggior età, il ciclo scolastico s’è concluso è il momento del passaggio ad una vita normale, fatta di amicizie e lavoro.

Per i disabili medio gravi e gravi, non autosufficienti si programma l’entrata in strutture diurne CEOD (Centro Educativo Occupazionale Diurno) dal Lunedì al Venerdì 8.30, 15.30

ULSS prende in carico solo i disabili gravissimi.

Chi puo’ accedere ai CEOD

Il CEOD in questo caso L’Ails (Associazione per l’Inserimento Lavorativo e Sociale) di Ponzano punta sulla trasversalità adulta, con un età che varia dai 17 ai 60 anni e mette insieme diverse tipologie e diversi gradi di disabilità, in possesso di certificazione di invalidità civile e ai sensi dalla Legge 104/92.

Obiettivi del CEOD

La socializzazione, lo stare insieme, vedere nell’altro un amico/a è la base per costruire un gruppo il più possibile autonomo e di auto-sostegno. Riconoscersi nell’altro è fondamentale per questi uomini e donne che vivono in modo particolare il loro essere persone.

Avere un fine, uno scopo è importante per tutti noi. L’Ails (Associazione per l’Inserimento Lavorativo e Sociale)  per colmare questo bisogno costruisce per i ragazzi del CEOD un percorso lavorativo interno alla struttura, in tempi meno critici le commesse arrivavano anche da aziende private: il 20% del costo totale delle spese è stato l’obiettivo massimo raggiunto.

Per la valorizzazione della persona vengono pianificati percorsi socializzanti in contesti lavorativi fuori dalla struttura e di mobilità: la gestione d’un percorso in autobus.

All’interno delle strutture dell’Ails (Associazione per l’Inserimento Lavorativo e Sociale) è possibile fare periodi di scambio, per diversificare le esperienze e trovare nuovi equilibri e  soddisfazioni personali.

Anche gli allenamenti sportivi sono un ottimo stimolo alla coesione di gruppo, al rispetto delle regole e alla possibilità di divertirsi scaricando le tensioni.

L’Ails Ponzano in collaborazione la dottoressa Michela Dall’Osta, propone corsi di Basket per la disabiltà adulta.  Le attività agricole un tempo sperimentate con successo, oggi sono di difficile attuazione perché richiedono personale altamente qualificato ed uno sforzo fisico difficile da sostenere per tempi prolungati dagli utenti dell’Ails.

Il percorso per accedere al CEOD

Il Centro Educativo Occupazionale Diurno è una struttura a carattere semiresidenziale, può essere a gestione diretta o privato/convenzionato.

1_La famiglia deve rivolgersi al Servizio Specialistico Territoriale, Distretto Socio Sanitario di Padernello n.2 area Disabilità Età Adulta, che segue il figlio disabile.

2_Il servizio propone un progetto di intervento.

3_L’ufficio del Servizio di Assistenza Semiresidenziale dell’Area Handicap ULSS 9 di Treviso, in caso di accettazione della richiesta, contatta il Servizio Specialistico Territoriale richiedente, il Coordinatore del CEOD di accoglienza e comunica l’esito alla famiglia.

Il CEOD a cui la persona disabile può accedere non necessariamente sarà nel Comune di residenza, ma dove si presenti il primo posto libero, scegliere è quasi impossibile.       Il cambio di struttura può avvenire per motivi gravi di incompatibilità, ma anche in questo caso si presentano diverse difficoltà burocratiche.

L’ attesa del posto libero, circa un anno e mezzo, è un periodo molto difficile per tutte le famiglie che si trovano a sostenere ragazzi demotivati, senza legami sociali di sostegno, capaci di manifestare il loro disagio con varie modalità. La famiglia diventa in questi casi l’unico sostegno, lo sfogo di tutte le frustrazioni e l’unico stimolo ad andare avanti e non tutti i genitori sono in grado di sostenere uno stress fisico, psicologico ed economico così forte e totalizzante.                     A causa della scarsità di fondi messi a disposizione del sociale oggi il numero di posti disponibile è minimo e la previsione dei tempi d’attesa è in esponenziale aumento, grava così sulle famiglie tutto il peso del sostegno e delle cure al  figlio disabile, ed altro non può che chiudersi in se stesso in attesa che qualcuno lo giudichi una persona degna d’attenzione.

Struttura ed evoluzione dell’AILS (Associazione per l’Inserimento Lavorativo e Sociale)

L’AILS Cooperativa Sociale Onlus nasce dalla volontà di un gruppo di genitori e di don Fernando Pavanello nel 1977 come Associazione per l’Inserimento Lavorativo e Sociale.     Oggi gestisce quattro centri diurni per disabili nel territorio dell’Ulss 9 di Treviso: a Ponzano Veneto, a Silea, a Lancenigo di Villorba e a Badoere di Morgano.

Nei primi anni l’AILS è convenzionato con i singoli comuni di provenienza degli utenti e l’obiettivo primo rimane la preparazione all’inserimento nei normali ambienti di lavoro.  Negli anni 80 viene stipulata la prima convenzione con l’Ulss di Treviso che da avvio al SIL e apre le strutture diurne ai disabili gravi e medio gravi. L’inserimento lavorativo passa di competenza al SIL.                L’Ails diventa cooperativa sociale, mantenendo però l’impronta voluta dai fondatori e cioè la presenza attiva e maggioritaria delle famiglie in seno al Consiglio di amministrazione.

Nel 2004 a Gennaio nella sede di Ponzano, su richiesta dell’Ulss 9, entrano 7 persone con elevati bisogni assistenziali: l’AILS allarga la sua area di intervento e alle finalità di inserimento sociale e lavorativo si aggiunge quella assistenziale e di aiuto alla persona.

IL LAVORO INTEGRATIVO S.I.L. Servizio Integrazione Lavorativa

Lavorare, avere un impegno gratificante, che aumenti di responsabilità nel tempo con una sempre maggior presa di coscienza delle proprie capacità e della propria autonomia, fino ad arrivare ad un vero e proprio impiego, un obiettivo che si pongono tutti i ragazzi che si affacciano al mondo del lavoro, gratificazioni e obiettivi che non si differenziano per i ragazzi/e  con disabilità psichico ed intellettivi che vengono accompagnati per gradi al lavoro integrato gestito per ULSS di Treviso dal S.I.L. (Servizio Integrazione Lavorativa)

Chi può accedere al lavoro integrato e come si accede al S.I.L.

La persona con disabilità intellettiva, sensoriale e/o fisico-motoria grave complessa, che abbia compiuto 18 anni, può rivolgersi al Servizio Distrettuale Età Adulta (SDEA) del proprio Distretto socio-sanitario di residenza, che effettuerà una valutazione multidimensionale.

La persona deve essere in possesso:

–       del certificato di invalidità civile (con percentuale superiore al 46%),

–       della certificazione di disabilità ai sensi della L.68/99.

Le richieste verranno accolte dal S.I.L. previa valutazione congiunta dei servizi (S.I.L./SDEA Distrettuale Età Adulta).

Per le persone con disturbo psichiatrico, che abbiano compiuto 18 anni, in carico al C.S.M. (Centri di Salute Mentale), la richiesta di intervento al S.I.L. deve venir presentata dall’equipe del Centro di Salute Mentale di residenza. Le richieste verranno accolte dal S.I.L. previa valutazione congiunta dei servizi.

Per le persone con problematiche di dipendenza, che abbiano compiuto 18 anni, in carico al Servizio Territoriale, la richiesta di intervento al S.I.L. deve venir presentata dall’equipe del Servizio Territoriale. Le richieste verranno accolte dal S.I.L. previa valutazione congiunta dei servizi.

Il servizio è aperto dal lunedì al venerdì, previo appuntamento: Via Castellana, 2 31100 TREVISO telefono 0422 323751 Fax 0422-323775 
e-mail segsiltv@ulss.tv.it

I percorsi lavorativi integrati possibili vengono valutati dal S.I.L. in base alle esperienze e al percorso scolastico dei ragazzi/e.                                                      Il ruolo del Servizio Integrazione Lavorativa è di mediare l’entrata nel mondo del lavoro delle persone che hanno bisogno d’essere portate per mano lungo un percorso della loro vita.                                                                              L’inserimento viene principalmente in aziende private, nel pubblico in genere si accede per concorso.

I progetti di inserimento al lavoro prevedono un piano personalizzato, con orario ridotto.                                                                     Si parte con l’apprendere ad andare al lavoro, ad organizzarsi negli orari e nei     trasporti, elemento questo limitate dovuto alla scarsa copertura del servizio di trasporto pubblico nella città e nella sua periferia.  Essere accompagnati dai famigliari al lavoro, e non tutti possono, è un ulteriore onere che si carica sulle famiglie.

Ripensare il percorso del trasporto pubblico in cerchi concentrici partendo dalla periferia arrivando fino al centro potrebbe essere un ottima soluzione per permettere a chi abita, ad esempio a Ponzano V.to di spostarsi in autonomia fino a Villorba. Oggi questo non è possibili e diventa un limite per chi non dispone e non può disporre di mezzi di trasporto propri.

–       Si programmano diversi tipi di tirocinio, che non posso durare più di 2 anni, con gradi di difficoltà ed autonomia gestionale sempre maggiori, che porteranno ad una valutazione per l’inserimento al lavoro. Alle persone che accedono a questi stage viene data una retribuzione a carico dell’ULSS detta Borsa Lavoro.

–       Il S.I.L. organizza Stage lavorativi in collaborazione con alcune Scuole Superiori a partire dalla 4° Superiore, per creare un percorso formativo che faciliti l’entrata nel mondo del lavoro, pianificato con il G.I.O. (Gruppo Interno Lavorativo della Scuola)

–       Il 65% delle persone che hanno seguito un piano di lavoro integrato hanno ottenuto un lavoro

–       Non è il grado di disabilità, che può essere pari anche al 100% a determinare l’assunzione finale all’interno dell’azienda privata, ma la capacità produttiva della persona che non può scendere sotto il 70%. L’azienda  che assume un disabile viene rimborsata del 60% del costo totale annuo dell’impiegato.

La legge n.68 del 1999 obbliga le aziende private ad assumere persone disabili con gli adeguati servizi di supporto: orario ridotti, lavori ed ambienti adeguati alla situazione fisica e psichica della persona. Ogni 35 lavoratori 1 è disabile oltre i 50 dipendenti fino il 7% può essere disabile.

Il 35% delle persone che accedono al S.I.L. non riesce ad arrivare ad un grado di autonomia e produttività necessario ad ottenere un lavoro, viene quindi inserito all’interno d’un percorso socializzante in contesto lavorativo e può restare nello stesso luogo di lavoro integrato per più di 2 anni, non arrivando all’assunzione.

Il personale del S.I.L., Servizio di Integrazione Lavorativa, punta al raggiungimento del massimo grado di autonomia di tutte le persone che accedono al servizio e questo le porta ad aprirsi verso nuove esperienze, ad essere più sicuri di s’è a voler uscire, a desiderare degli amici e a stare con loro come tutti i ragazzi/e e le persone della loro età.

Si diventa grandi per tutto: per uscire, conoscere e relazionarsi

Sono percorsi di crescita difficili per i ragazzi tanto quanto per le famiglie che li devono sostenere ed incoraggiare. Iniziano qui le angosce più grandi: chi posso incontrare, chi ne può approfittare, per ciò che loro vogliono raggiungere e che noi (genitori) pensiamo sia fuori dalla loro portata, abituati come siamo e come sono a vivere all’interno di ambienti protetti. Speriamo tutti che un giorno siano pronti ad aprirsi al mondo, ma non siamo sicuri che il mondo sia pronto ad accoglierli.

Il confronto con “l’altro diverso da me” non è facile, riconoscersi “diversi” ma allo stesso tempo persone “come tutti” con la propria personalità, proprie idee ed identità sessuale, capaci di creare legami e provare emozioni accettando il confronto e mettendosi in gioco, comporta passaggi di crescita e consapevolezza di sé che richiedono fatica e controllo emotivo non facili da raggiungere e sostenere.  Tutti diventiamo uomini e donne a piccoli passi, cercando di affrontare il mondo utilizzando al massimo le nostre capacità e a volte ci rendiamo conto che la disabilità è soprattutto negli occhi di chi la guarda. Per i nostri figli è semplicemente la loro vita, vogliono e possono scegliere per il proprio futuro.

Abilmente Insieme

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