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Difficoltà e storia del restauro

Trovare una moto d’epoca, ai giorni nostri, non è di per sé niente di eccezionale, se escludiamo modelli rari, e per rari intendiamo moto che sono state prodotte in pochi esemplari o di particolare interesse storico. Per definire una moto “d’epoca” è necessario che quest’ultima sia stata costruita da almeno 20 anni.
La classificazione è la seguente:

Antico             
"veicoli costruiti prima del 1904
Veterano      " veicoli costruiti dal 1905 fino al 1918
Vintage      
" veicoli costruiti dal 1919 fino al 1930
Post Vintage  " veicoli costruiti dal 1931 fino al 1945
Classic            
" veicoli costruiti dal 1946 fino al 1971
Post Classic    " veicoli di particolare interesse tecnico o storico costruite            fino a  vent’anni prima dell’anno in corso.
E’ basilare iniziare un restauro, partendo dall’acquisizione di tutte le informazioni possibili: documentazione tecnica, foto, esplorazione del mondo web alla ricerca di chi magari abbia già fatto lo stesso lavoro, soprattutto per chi vi si cimenta per la prima volta. Spesso si trova più di quanto ci si possa aspettare. Il restauro della Moto d’Epoca si distingue in due tipologie:
Restauro conservativocompleto
Il restauro conservativo è preferibile, ma non sempre possibile, poiché il mezzo si deve presentare in ottime condizioni. Consiste, come del resto il restauro completo, nello smontare completamente la moto, ripulirla, facendo attenzione a non rovinare parti eventualmente compromesse dal tempo, e mantenere completamente il suo stato originale (vedi ) Se fosse necessario sostituire delle parti, sia meccaniche sia telaistiche, dovremmo recuperare pezzi originali dell’epoca, (e non parti nuove o ricostruite). Per questo il restauro conservativo può richiedere molto tempo, necessario per trovare tali parti. La moto conservata inoltre, porta intatto il fascino originale del periodo in cui è nata: verniciature, filetti fatti a mano, cromature e selleria.

Il restauro completo si rende necessario, quando il mezzo è in pessime condizioni: ruggine profonda, numerose parti mancanti, selleria distrutta ecc. (foto10).
                                                         


foto 10

Indubbiamente, la moto conservata ha un valore superiore, non soltanto nel materiale, ma essenzialmente di storia reale per il vissuto negli anni che ha attraversato e in più il mantenimento della sua originale patina antica ha un altro sapore. Questo sistema, comporta, oltre che allo smontaggio totale della moto, la completa sostituzione di tutte quelle parti usurate dal tempo, e la sostituzione di eventuali parti non originali. La sabbiatura di tutta la parte ciclistica, (telaio, serbatoio, parafanghi, ecc.), e parti del motore che lo richiedono (ossia parti non cromate). Questo è necessario, per asportare ogni residuo di vecchie verniciature e ripulire le parti dalla ruggine.  Si procede poi con la stesura del primer antiruggine, e al fondo ancorante per le mani finali di vernice che, previa informazione del tipo di vernice usata su quel modello, (data dall’ASI o eventuale casa costruttrice ancora in attività) andremo ad applicare. Dovremo poi far ricromare le parti in origine cromate, e fare attenzione a non confondere le parti nichelate, cromate o brunite. Andremo a sostituire le guaine, come da originali, e la parte elettrica secondo schema della casa costruttrice. Procederemo con il restauro completo del motore, quindi con il montaggio di tutte le parti della moto. Il risultato sarà questo (foto 11):



foto 11

 
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