SCHEDA DI
APPROFONDIMENTO.
Queste schede tecniche d’antiquariato
sono state scritte dall’antiquario Pierdario Santoro, con la collaborazione
della moglie Mara Bortolotto, per la rubrica mensile edita sulla rivista
“L’Informatore Europeo”. L’originale è corredato da foto e didascalie, qui non
riportate.
La fabbricazione degli specchi.
L’utilizzo dello specchio non è relegato alla sola attività
dello specchiarsi, ma anche a quella dell’arredamento. Per creare effetti
prospettici, replicando le immagini e moltiplicando l’effetto decorativo. Per
rifrangere la luce, rafforzando l’illuminazione degli ambienti; a tale scopo
sono applicati agli specchi bracci con la funzione di reggere candele, bugie,
torcere, lampade, ecc; anche perché è più facile pulire dall’annerimento
del fumo la lastra di vetro, piuttosto che altri materiali.
Un altro uso fondamentale degli specchi è stato quello di
arredare i camini.
Le specchiere da camino, chiamate anche caminiere, iniziano ad
essere impiegate a tale scopo dalla seconda metà del XVII°
secolo. L’altissimo costo di produzione degli specchi ne limita a lungo l’uso,
rendendo per molto tempo l’impiego a fine decorativo dei dipinti altrettanto se
non più conveniente; anche per questo la loro rottura è stata sempre
considerata così male augurante.
Fino a tutto il Quattrocento si sono preferiti specchi
costituiti da lastre metalliche, soprattutto d’argento, al posto di quelli
realizzati con vetri, fragili e meno riflettenti. Tali specchi sono di ridotte
dimensioni e principalmente da persona. Gli scarsi specchi in vetro sono
prodotti principalmente in Germania. Venezia cerca a lungo di carpire il
segreto di tale fabbricazione, ma solo dal 1507 i Dal Gallo iniziano la
fabbricazione di specchi, che rende famosa
Da questo momento è possibile realizzare grandi specchi
d’arredamento, che coprivano intere pareti; come la famosa galleria degli
specchi di Versailles.
Il camino, che costituisce un importante elemento d’arredo, non
può restare estraneo a tale evoluzione ed enormi specchi lo adornano in modo da
inserirlo in maniera armonica nelle “boiseries”.
Sovente, analoghe specchiere sono collocate su consolles
disposte simmetricamente.
Fino ad ora si è preferito adornare la parte superiore del
camino con quadri o pannelli decorativi. A cominciare dal Settecento si
producono specchi di dimensioni più moderate, che sono appesi al muro e
poggianti con la parte inferiore sul camino.
Le cornici possono essere realizzate con i più svariati
materiali:
-In legno intagliato,
dorato a foglia d’oro o a mecca, tecnica consistente nell’argentare la cornice
a foglia e poi nel ricoprire il tutto con una vernice trasparente colorata in
grado di rendere la tonalità dell’oro stesso. Magnifiche le meccature
napoletane e romane.
-Interamente rivestite di specchi monocromi o policromi,
come quelle prodotte a Venezia.
-In legno intagliato e laccato; laccato e dorato.
-Intagliate e dorate con riserve impiallacciate in legni
pregiati.
-In noce massello tinto a mogano con applicazioni intagliate e
traforate dorate.
-Rivestite in avorio, tartaruga, lamine d’oro o d’argento,
pietre preziose o addirittura d’intarsi in tessuto. Le forme vanno da quella
tradizionale rettangolare verticale od orizzontale alle sagomature più
fantasiose. Caratteristica, dalla metà del Settecento, la divisione in tre
parti. Dapprima di tre pezzi di specchio avvicinati, disposti piramidalmente. Collocati poi in un rettangolo orizzontale
costituito da due pannelli, a volte solo decorati, affiancanti uno più grande
centrale, sempre di specchio; che sarà il tipo più diffuso all’inizio
dell’Ottocento. Dalla seconda metà dell’Ottocento si afferma l’uso della
specchiera a cabaret, soprattutto sui camini delle camere da letto degli
alberghi. La maggior parte di tali specchiere sono state rese disponibili,
insieme ai caminetti ed alle pendole che vi erano poste sopra, dalle
ristrutturazioni necessarie all’utilizzo di sistemi di riscaldamento moderni.
Dalla fine dell’Ottocento è definitivamente abbandonato il sistema di
argentatura al mercurio, sostituito dal più moderno sistema a deposito
elettrolitico. Il retro degli specchi moderni, al fine di proteggere
l’argentatura dall’umidità e dai graffi, appare verniciato dapprima col minio,
con colorazione rossa più o meno scura, poi con altre vernici fino ai recenti
smalti, ciò è reso possibile dalla assoluta levigatezza della superficie e
dalla maggiore solidità di tale metodo. Naturalmente anche la lastra varia
profondamente divenendo nell’Ottocento più spessa e, mano a mano che si
abbandona il metodo di soffiatura a favore di quello di stiratura, sempre più
piana e regolare; tornando dal Novecento alla produzione di lastre meno pesanti
e di minore spessore, anche di solo due millimetro.