Clamoroso nel Comune di Patti: mancata applicazione legge sulla trasparenza e mancata pubblicazione degli atti on line. A rischio la loro validità

Albo On line del Comune di PattiDal 1° di gennaio 2011, dopo diverse proroghe, è entrata in vigore la legge 69 del 18 giugno 2009 che stabilisce che a partire da quella data ogni amministrazione ha l’obbligo di pubblicizzare tutti gli atti nell’apposito albo pretorio informatizzato e visibile in internet.
Il Comune di Patti, stranamente, ha applicato la legge in maniera soggettiva, ovvero istituendo nel proprio sito web (www.comune.patti.me.it) l’albo pretorio on-line ma pubblicandoci all’interno solamente alcune tipologie di atti quali pubblicazioni di matrimonio, concessioni ed autorizzazioni edilizie, avvisi di deposito atti e avvisi vari.

Non vengono pubblicati nell’albo in maniera integrale invece: le delibere di giunta e di consiglio, le determine del sindaco o dirigenziali e le ordinanze. Riteniamo che questa sia una grave inadempienza poiché la legge 69 del 18 giugno 2009 riconosce l’effetto di pubblicità legale solamente agli atti e ai provvedimenti amministrativi pubblicati dagli Enti Pubblici sui propri siti informatici. La conseguenza potrebbe quindi essere, secondo noi, che tutti gli atti che sono stati pubblicati con il vecchio albo pretorio cartaceo non hanno alcuna validità legale. Da qui, la nullità insanabile con conseguenze inimmaginabili.

Abbiamo provveduto a chiamare l’ufficio segreteria del Comune di Patti per chiedere spiegazioni in merito e ci è stato detto che, secondo la loro interpretazione la legge prodotta dal parlamento nazionale in materia di pubblicazione degli atti non era da intendersi immediatamente applicabile in Sicilia in mancanza di recepimento, cioè senza che il legislatore siciliano introduca nella nostra regione, attraverso un’apposita legge,  le importanti innovazioni  introdotte dall’art. 32 della legge 69/2009.

Abbiamo pensato che l’interpretazione data fosse strana, ma comunque, prima di denunciare pubblicamente la cosa, ci è sembrato che fosse giusto cercare di verificare meglio quale fosse la tesi corretta da applicare. Abbiamo quindi controllato tutti i siti web dei Comuni della provincia di Messina per verificare quanti avessero applicato la suddetta legge. Questi i risultati della nostra indagine: su 108 Comuni nella Provincia di Messina 104 applicano la legge 69 del 18 giugno 2009 e pubblicano nell’albo pretorio on-line tutti gli atti amministrativi di giunta e dirigenziali e solo 4 non l’hanno applicata e sono i Comuni di: Patti, Ficarra, Itala, Malvagna. Obiettivamente, ci sembra strano che abbiano interpretato male la legge 104 su 108 comuni. Capiamo che a volte in Sicilia, essendo una Regione a statuto autonomo, ci possono essere dubbi per capire se una legge nazionale va immediatamente applicata o si debba aspettare il recepimento della Regione, tuttavia riteniamo che, anche nel dubbio, una amministrazione che voglia puntare sulla trasparenza debba scegliere di pubblicare tutti gli atti on-line, in versione integrale, cosa che del resto hanno fatto la quasi totalità dei comuni, alcuni addirittura ancora prima dell’entrata in vigore della legge.

In ogni caso, per toglierci ogni ulteriore dubbio, abbiamo cercato di approfondire la questione dal punto di vista legale. Abbiamo scoperto che proprio l’Ufficio Legislativo e Legale della Regione Siciliana, nel 2009, ha chiarito ogni dubbio in proposito e precisato che la legge 69/2009 entra in vigore in Sicilia anche senza specifica legge regionale di recepimento e lo stesso ha fatto anche il Ministero per l’Innovazione in una nota in risposta ad un quesito sulla validità degli atti non pubblicati con  l’albo pretorio.

Aggiungiamo, inoltre, che il sito web del comune di Patti non rispetta la normativa esistente in tema di accessibilità ed usabilità dei siti web, così come stabilito dalla Legge 9 gennaio 2004, n. 4 (legge Stanca) e non ha la sezione obbligatoria, denominata “operazione trasparenza”, in cui dovrebbero essere pubblicati i dati curriculari e retributivi della dirigenza, i dati sulle assenze del personale e l’anagrafe delle prestazioni, come previsto dalla circolare FP 1/2010 sulla trasparenza e come se non bastasse ha numerose sezioni incomplete, ad esempio tutta la sezione dei Servizi al Cittadino, tra cui anche l’URP, è priva di contenuti.

Ricordiamo che nei confronti delle amministrazioni che non rispettano la normativa in tema di pubblicità legale degli atti e di trasparenza, si possono prefigurare diverse conseguenze, tra cui la responsabilità dirigenziale nei confronti di coloro che non hanno adottato le misure necessarie per dare piena attuazione alla norme esistenti e l’azione collettiva, ex d.lgs. n. 198/2009, nei confronti delle pp.aa. inadempienti.

A questo punto ci chiediamo come possa l’Amministrazione del Comune di Patti aver fatto tutte queste sviste ed inadempienze alle leggi in vigore e perché non sia stato adottato dalla stessa quel principio di legge della trasparenza che oggi addirittura è diventato una norma di legge con le sue conseguenze giurisprudenziali. Ci auguriamo che al più presto vengano presi gli opportuni provvedimenti per garantire il rispetto delle leggi e si accertino le eventuali responsabilità.