Questa mostra di Di Rosa evidenzia in modo assai divertito quella che può ritenersi essere la grande forza ironica che pulsa dall’anima di questo artista “ napoletano” di Portici che attraverso una profonda ricerca sulla realtà che ci circonda , è riuscito a creare qualcosa di “fantastico “ che risponde perfettamente a quella che gli antichi greci chiamavano aletheia , e cioè lo svelamento, la rivelazione , una sorta di verità-oltre che caratterizza il nostro divenire.
L’invasato infatti è un gioco di parole , una sorta di ghiribizzo leonardiano che diremmo foriero di diverse interpretazioni : è un modo di “stare” dell’uomo, un po’ come l’obnubilamento di Van Gogh , o come uno stato di “reverie” dove si vive in un mondo tutto proprio fatto di un’aura di luce quasi estranea al contesto, una illuminazione che ci mette in-vaso come dentro un piccolo mondo ora trasparente, ora non trasparente.
L’invasato quindi come abbacinato da una “luce adamantina” che ci conduce e ci induce ad una “follia” atemporale come vivere dentro un vaso … un vaso ?! Un vaso contenitore, prigione, conservatore, che condensa il vellicamento dei nostri sensi : l’innamoramento, la pazzia, i vizi, le paure,le ansie ,il “ sangue alla testa”, tutto ciò che ci porta ad uno stato di “furor” difficilmente addomesticabile e controllabile.
L’invasato in un’urna, un orcio , una bottiglia, una boccia, un kàntharos, e le pareti ora di vetro, ora di coccio, riflettono, nascondono questo “vivere costrittivo da pesciolino rosso … crediamo di “volare” ma rimaniamo nel nostro “vaso” quotidiano lungo un viaggio infinito e “magnificato”.
L’arte di Antonio Di Rosa è la messa in scena di questa verità-eidetica, è l’estetica carica di estatica di una perizia tecnica assai scaltra e ben pensata, si potrebbe definire un’arte piena di akribeia ( come dicevano i Greci ), piena cioè di grande abilità ora nel dettaglio, ora nella ricerca simbolica del messaggio.
Socrate diceva che “ una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”, e per chi opera nell’arte, ci deve sempre essere quella “scintilla” creativa, quella direzione “rabdomantica” che, alimentata pian pianino, diventa poi utile e necessaria per la costruzione “spiralizzata “ del nostro credo e fare artistico.
E Antonio ha sempre , nella sua ricerca quella voglia di trasmettere e “ mettere in vita “, le espansioni del suo osservare , del suo cercare, del suo trovare per creare, con entusiasmo infinito, il suo meditato linguaggio fatto di intensa connotazione iconologica e forte connotazione di apparenza ed esistenza.
Sono opere dove le partiture-fondale campite in impaginazioni uniformi
di sapore fiammingo, contribuiscono ad esaltare la semantica del soggetto, “ zumato” e manifestato in un realismo-simbolista assai vicino alle suggestioni surrealiste di Magritte o alle ricerche giocose di Duchamp. De Rosa è sostanzialmente scultore , e se osserviamo da vicino i suoi dipinti , sono come delle potenziali forme scultoree che riflettono magnificamente la sua vera linfa vitale , opere dove si legge quello che diceva D’ANNUNZIO “ il colore è lo sforzo della materia per divenir luce “ … opere che possono definirsi come partiture di vita percorsi da tutti gli incanti… gli incanti ?! …gli incanti atemporali dell’essere “ i n v a s a t i “ da un immenso imbuto che ci veicola verso una dimensione onirica e acclarata ... verso una trasfigurazione in fìeri e copiosamente calligrafica.
…e ora tocchiamo da vicino alcune opere di Di Rosa : ecco allora L’INVASATO DAL VENTO … che cerca di volare , di uscire dal suo vaso-prigione, ma poi accalappiato dal vento si chiude nell’ineluttabilità dell’esistenza che se pure traballante ( vedi la vanitas di Caravaggio) costituisce il basamento, il piedistallo del suo vivere… e poi L’INVASATO STRESSATO… dentro un vaso-cristallo si “polarizza” la luce dell’uomo, si imbrandella l’anima e il corpo verso dimensioni esasperate e vogliose di libertà … è utile in tal senso citare una poesia di Maria Elena Mejani “…”brandelli di mente in un mondo senza storia, brandelli di cuore in un mondo senz’anima…frantumi di vita senza confini…” (Brandelli da BRICIOLE DI NOTTE )…
…e ora L’INVASATO INTROVERSO … in un vaso di vetro appare la sua dimensione di chi vuole chiudersi e stare a testa bassa verso un mondo!?!?... che però gli offre, la possibilità di crescita (vedi il coperchio che sta per aprirsi verso un “oltre”, verso un’altra verià…) e la possibilità di “evadere”… e possiamo citare i versi di una poesia del poeta Fabio Amato “ …cercare , nel profondo degli occhi di chi ti ama il tuo stesso destino e sapere che la vita è una e che da te solo dipende il tuo cammino.” ( Vita da FALENE )…
…ecco L’INVASATO SPIGOLOSO… l’immagine di chi sente dentro la propria anima una catena di tensioni che continuamente si rivelano come una sorta di scaramazza che ingloba diuturnamente il percorso della vita, una continua ipertrofia di dolore e di disagio… e Antonio Di Rosa riesce, con l’abilità del suo estro, a comunicarci il pathos di questo messaggio, facendo riflettere sul vaso di vetro , due finestre che diventano il veicolo di quella luce che ci “tocca” , che vuole donarci l’equilibrio ( vedi il rapporto aureo del vaso ) ma che, inesorabilmente, non riusciamo a vivere perché invasati nelle mille difficoltà del nostro reale…
in tal senso leggiamo i versi di una poesia di Elena Bertoni …”ricordi strozzati riempiono il mio oggi , sogni non ancora sognati si accalcano sulle porte del futuro…Non so quale porta aprire per dare un significato a questa mia giornata avulsa…(Confusione da ATTIMI DI VITA )
Un grande artista Di Rosa: scultore , pittore, grafico; che fa un’arte densa di passionalità , un’arte dove la “ cifra stilistica” ha nel “ductus” lineare “ il filo rosso “ e conduttore del suo messaggio, un messaggio che si caratterizza sicuramente in un realismo di tipo classicista che poi si esalta attraverso una personalissima interpretazione arricchita da varie suggestioni che poi migrano verso un surrealismo morbidamente modulato e acutamente calibrato. Le pennellate , vive nelle diverse declinazioni espressive, nutrono il soggetto di cromie sostanzialmente tonali e cadenzate, sempre pensate ad abbinare la trasparenza ( l’anima ) con le campiture piatte ( il corpo ).
Un “gioco”sapienziale artistico di manifestazioni- allitterazioni morfologiche e cromatiche, una magia… la magia dell’incanto e della gestazione di un mondo nel mondo : L’I N V A S A T O d’arte , Antonio Di Rosa.
Carlo Roccazzella ( in arte CARO ) direttore artistico sez. pittura dell’ACCADEMIA ITALIANA DEL TERZO MILLENNIO , prof. di Storia dell’arte al liceo classico di Saronno , e pittore espressionista.