L I B E R T A’

Ieri sera è venuto a cena da me Paolo, un collega. Ha portato, come promesso, 3 bottiglie di vino e le fragole, gli scampi con cui avremmo dovuto preparare la pasta li ha dimenticati a casa! Bene, dico, tanto non avrei saputo da dove iniziare! Si vede che non dò mai delle cene e che il mio ricettario è ridotto ai minimi termini! Nonostante tutto sono riuscita a preparare un primo con zucchine, carote e pancetta. Il risultato è stato dignitoso o forse sono io ad avere i ricordi vagamente annebbiati, vista la quantità incredibile di vino ingerita!

Serata trascorsa veloce, i balconi aperti facevano entrare l’aria delle sere primaverili e portavano fuori l’odore del soffritto di cipolla. Paolo parla, e per fortuna non solo di lavoro, imita il collega con il suo accento di paese, mi racconta particolari del direttore, della sua vita, Barbie, la sua ragazza, un altro bicchiere di vino e finiamo la prima bottiglia. Ha una strana idea del rapporto di coppia, o forse è una conseguenza della sua idea della vita:

L I B E R T A’

in tutto ciò che si fa, nei rapporti con i colleghi, nel rapporto con la sua ragazza, tanto lei stasera sarà con la sua amica b. Ci ho messo qualche momento a capire che Barbie è bisessuale, le nuove generazioni, dimentico che lui è 8 anni più giovane di me!

Ripenso alle parole che l’uomo mi ha detto al telefono questo pomeriggio: mi sono innamorato di te. Mia madre era al mio fianco. Sono rimasta in silenzio. E’ innamorato di me e sta male.

Mentre io finisco di cucinare e servo la pasta, Paolo apre la terza bottiglia di vino, mi guarda e mi dà un bacio. Mi allontano, sorrido e dico ma smettila! C’è un uomo innamorato di me e forse lo sono anch’io.

L I B E R T A’

ripete. Io ho un altro concetto di libertà! Mi sento legata ad un’altra persona, so controllare le pulsioni e non vado alla ricerca della semplice scopata tra colleghi, solo perchè Barbie è a Roma e qui ci sono io, solo perchè l’uomo è con sua moglie e qui c’è Paolo.

Siamo rimasti a parlare fino alle 4 del mattino. Ho mangiato una forchettata di pasta prima di andare a letto. Ho preso sonno quasi subito e mi sono sentita bene.

Accadde la notte del 1 marzo

Il Gay mi ha chiamata non appena entrata in macchina. Facciamo strada insieme. Si però tra le chiacchere si è distratto e mi ha seguita fino a casa. Dai, con la scusa finalmente la vedo. Ti ricordi che abbiamo pure litigato per colpa sua? E’ passato ormai più di un anno e anche questo capitolo può dirsi chiuso.

Entra a casa con me. Gli piace. Perchè è venuto, mi domando. Retorico, no? E’ facile da immaginare mentre mi cinge col braccio e mi accompagna in camera da letto. Lo chiamo col nome di Classe ’61, ma sembra non farci caso, e poi mi sono corretta subito, seppure con qualche difficoltà! Mi bacia. Lo bacio anch’io, ma manca quel batticuore del nostro primo bacio, quello mancato! Apre gli occhi, mi guarda e mi sorride. Ricambio. Scusa, ma ho il ciclo!

E’ una bugia, ma non mi va di farmi una scopata. Voglio i brividi, il cuore che batte forte, delle mani che mi desiderano davvero, il respiro affannato, il sudore sulla pelle e il sorriso l’indomani. Lo chiamo ancora col nome di Classe ’61. Eppure c’è anche il nome di un altro uomo che mi distrae dal Gay.

Hai della crema per il corpo? Ti faccio un massaggio. Annuisco. 10 minuti di relax, eppure sento di dover dire qualcosa. Per lo più sono banalità, ma il silenzio sarebbe insopportabile. Mi distraggo dal pensiero di un altro uomo che so non dovrebbe neanche stare nella mia testa. Ho un problema! Sto fantasticando e mi faranno male anche questi pensieri, ma non so cacciarli dalla testa.

Lo penso e sorrido, perchè come un’adolescente credo sia attratto da me. Sto confondendo la sua gentilezza per un possibile interesse reale nei miei confronti. Lui ora è quell’idea che mi regala un sorriso, benchè sia assente. Perchè ho questa capacità di entrare in sintonia con chi non potrà ricambiarmi davvero?

da lavoro

Oggi giornata pesante. Tante disposizioni di bonifici per pagamento stipendi. Tanti cambi assegni sempre per pagamento stipendi. Tanti prelievi per cassa in seguito all’accredito degli emolumenti. Tante persone si sono avvicendate al mio sportello. E non appena ho iniziato ad osservare le facce che affollavano la sala ho notato una gran quantità di bei ragazzi. Ovviamente si tratta di ragazzi anche 10 anni più giovani di me, periò milimito a guardarli, mentre il mio cervello elabora improbabili scenette. Arrossisco. Come potrei mai chiedere un numero di telefono da dietro questo vetro senza sembrare una pervertita, con i colleghi e gli altri clienti ad ascoltare tutto! No, non posso! Mi limito a cazzaggiare con un ragazzo più giovane di me solo di un anno. Lo invito ad uscvire e festeggiare San Faustino, il protettore dei single, maaggiungo subito che certamente lui non potrà, che avrà la fidanzata. E invece no, è single! Arrossisco, vengo sopraffatta dalla mia timidezza. Non parlo più. Mi hai preso in contropiede, magari un’altra volta, aggiungo, che oggi proprio non me l’aspettavo!

Il fatto è che mi sento tanto banale, e temo di non essere altro che una compagnia buona per un pre-scopata. Non lo so, forse non è ancora il momento giusto per uscire con un’altra persona. Meglios e stacco tutto e vadoa  casa.

Park life, una lista e un’altra scopata

Park life

 

 

 

 

 

 

 

Abbiamo fatto Park life e poi tante birre al pub. Roberta mi ha fatto vedere la lista che aveva scritto poco tempo prima di incontrare Chris, una lista che conteneva tutte le caratteristiche del suo uomo ideale. Ogni aggettivo, col tempo, è stato spuntato. Roberta è felice!

Ha strappato un pezzetto di carta e ha scritto la mia lista. L’ho riletta poco prima d’imbarcarmi. Mi è sembrata tanto banale e mi sono sentita un pò sciocca.

Che ci credo poco in queste cose e al momento il pensiero di avere una storia o una relazione che sia, mi spaventa, non sono affatto pronta. Questo so non mi giustifica di acconsentire al primo cenno di un uomo, andare a casa sua, bere qualcosa e farci sesso. E’ successo di nuovo, è successo ieri sera, non è il Signor Ni, nè il tipo dei fiori, è un membro della categoria: a volte ritornano!

E la cosa che più mi dà fastidio è che a me, lo so, non importa nulla neanche di lui. Ieri sera mentre scopavamo io non ho raggiunto nessun orgasmo, ho finto, ma sono brava anche in questo, mentre speravo che venisse, che anche questa finisse, così da poter accendere una sigaretta, rivestirmi, tornare a casa e fare una doccia, che con questo caldo è stata più una sauna che una scopata!!

E tornando a casa, l’una di notte, pensavo che non potevo permettermi di essere arrabbiata, ma solo sempre più disgustata da me stessa, dalla facilità con cui mi concedo pur sapendo che al tipo di turno non importa nulla di Adriana, di quella che sono. Per loro sono la scopata di riserva e sono io che ho lasciato crederglielo, spingendo in fondo le mie pulsioni, i miei desideri, quel desiderio di coccole che non arrivano…

Invisibile

Invisibile sul messenger, cellulare spento, nascosta a casa o dietro giganteschi occhiali da sole, di spalle davanti allo specchio dei negozi declino cortese l’invito di una commessa a provare qualcosa. Ho dato un’occhiata al blog. Praticamente fermo da una settimana. Cosa mi sta succedendo? Non riesco a scrivere o più semplicemente non so di cosa scrivere? Certo questo non è di sicuro un periodo memorabile, la vita trascorre veloce tra il lavoro, gli appuntamenti per vedere delle case, l’entusiasmo che, come avevo previsto, sta scemando sempre più, qualche telefonata, un paio di msg con lui, un paio di aperitivi, Grantorino al cinema l’altra sera, mezzo litro di vino per crollare a letto e non pensare.

Rido ma sono infelice, circondata da superficiali ed occasionali compagni d’avventura interessati più ad una scopata che a me, a quello che sono. Mi sorge il dubbio che forse quella superficiale, noiosa e affatto interessante, agli occhi degli altri sia io.

Ieri i miei genitori sono andati a vedere la mostra a Palazzo Valle e mia sorella ha fatto loro da guida. Stamattina mia madre mi ha detto, fiera di sua figlia che Irene è proprio brava. Non c’è gelosia in queste parole, danno solo l’input ad una riflessione su di me, su quello che sono, quello che faccio e so che mia madre non potrà mai dire di me che sono brava anch’io, io non lo sarò mai.

Stasera sono triste, ma preferirei essere invisibile davvero…

Bello

Che bello essere appellati amica da una persona a cui vuoi bene, ma che non ti aveva mai chiamato così! Bello sapere che c’è qualcuno, anche se lontano, che ti vuole bene incondizionatamente, così per come sono fatta, io con le mie cazzate, le parolacce, i racconti particolareggiati di me che scopo con uno che ce l’ha piccolo, con uno che mi fa venire la cistite, con uno che mi ha fatto soffrire maledettamente…Mi ha rinnovata dentro avere questa consapevolezza, l’amicizia, quella vera. Bello sapere che questa persona non condannerà le mie azioni, ma con occhi paterni mi darà la sua opinione e mi vorrà sempre bene!

Oggi pomeriggio una breve telefonata mi ha regalato un sorriso ed ha eliminato la necessità travestita da desiderio, di essere abbracciata!

Nostalgia

Killers & Bauhaus in sottofondo… 

Inspiegabile stato d’animo che riaffiora e mi travolge in una domenica cupa, umida, cielo travestito dalle nubi, il sole da qualche parte, i vestiti prepotentemente appiccicati addosso. Una musica che solletica l’immaginazione e riporta in vita quello che non c’è più. Cupo il mio sguardo questa domenica pomeriggio. Potessi esprimere quello che sento, spiegare i due lacrimoni di stamane parlando con Vuc’s. Una musica mi avvolge domenica pomeriggio, domenica senza sorrisi, quelli fatti erano finti, dissimulavo la tristezza, qualcuno l’avrebbe chiamato mal de vivre, ma non vivo nell’Ottocento, il terzo millennio non fa per me! Nostalgia per quello che non ho più, quello che non ho saputo trattenere, quel tempo che non ho saputo vivere appieno, le scelte sbagliate che mi sono state spesso imboccate, che non erano davvero le mie. Devo imparare a dire di no, devo cacciare la nostalgia, devo imparare a volermi un pò di bene e lasciare indietro il resto, la scopata occasionale, gli uomini sposati, tutto quello che mi ruba il sorriso…

Imbarazzo

Lui ha detto facciamo l’amore, mentre io pensavo che non sarebbe stato amore, non avrebbe potuto esserlo, neanche con tutta la buona volontà. E così è stato,  o non è stato, dato che è stata solo una scopata, vuota, inutile e senza senso alcuno! Di quelle che capitano ultimamente, di quelle che non lasciano niente, di quelle che ne avresti potuto fare a meno, di quelle che dopo c’è tanto imbarazzo e non sai come comportarti. Si, siamo maturi, ma io queste cose non so gestirle, forse sono troppo romantica e credo ancora nell’amore, così l’indomani non so cosa fare, so solo che non ho voglia di sentirlo, nè tantomeno di vederlo.

E rido quando racconto a Raffaella che mi dava indicazioni su cosa fare quando eravamo a letto, che ha il cazzo talmente piccolo che mi sono risparmiata un’ulteriore simulazione di orgasmo, salvata dalla provvidenziale mancanza di preservativi, la prima era stata quando si era ostinato a fare sesso orale, mentre io stavo con i pugni chiusi e guardavo l’arredamento della camera!! Rido perchè se ci penso seriamente mi sento disgustata da me stessa che non ho saputo dire di no, che ho lasciato che mi si comprasse per una cena del valore di  50 euro, che sono stata ancora un’illusa quando ho pensato che la nostra conoscenza ormai quasi decennale potesse avere risvolti diversi e non arenarsi in questo mio imbarazzo!!

Magia, stregoneria o semplicemente malocchio?!

Io a volte davvero non mi capisco! Non capisco come diavolo faccio a d attrarre solo ed esclusivamente uomini sposati! Davvero deve essere una magia al contrario, quindi una stregoneria, un maleficio. Ma ciò che ha davvero del perverso e che mi lascia sempre senza parole, sono le MIE reazioni!

Io, infatti, non riesco a dire di no, non riesco a dare voce ai miei pensieri che suonano press’a poco così: ma brutto coglione, perchè non te ne torni a casa e ti vai a fare una bella scopata con tua moglie, porti fuori il cane, fai fare i compiti a tuo figlio, porti tutta la tua famiglia a cena fuori o a mangiare una pizza…insomma, perchè stare qui a tentare di corteggiarmi non te ne vai affanculo?!? Queste frasi mi rimangono attorcigliate nella lingua, così io ringrazio per l’invito e…accetto!

Questo è successo anche questo pomeriggio! Ho accettato un invito ad andare a prendere un caffè con uno dei supervisori ai lavori in agenzia, nonostante la fede in bella mostra nell’anulare, una costante dei miei accompagnatori!! Così, mentre eravamo lì, seduti al bar, io un aperol, lui un bitter, io sorbivo sorridente e abbastanza stufata i suoi complimenti, lui ammiccava facendomi capire di avere già avuto altre storie extraconiugali, io che pensavo che potevano essere delle disperate, lui che dichiarava esplicitamente che tutte le volte che veniva in agenzia mi aveva osservata attentamente, io che mi domandavo silenziosamente cosa cazzo ci vedono in me gli uomini, che se mi guardo allo specchio non mi trovo affatto carina, figuriamoci bella! Lui che diceva di aver chiamato più di una volta ma che io non rispondo mai al telefono, io che ringrazio la mia buona stella per non avermi fatto rispondere quando c’era lui dall’altro capo del telefono, tanto per evitare qualche magra figura, della serie ma con chi parlo, chi sei, no, io non ti conosco, non mi ricordo!!

Insomma, uno pseudoaperitivo che desideravo finisse il più presto possibile! Lo desideravo solo perchè non credevo mio avrebbe poi chiesto, una volta scesa dalla sua macchina: ma allora ti posso chiamare? Mi puoi chiamare anche tu…che tristezza!! Che poi da un lato mi ha fatto tenerezza, dall’altro lato, se ci penso bene, m’incazzo pure, perchè allora davvero fanno tutti schifo gli uomini, almeno quelli che vanno alla ricerca di conferme fuori, che hanno bisogno di costanti massaggi dell’ego, passandosi il capriccio di portare una ragazza al bar o a cena fuori, tanto per impressionarla, per fare colpo! Con me non attacca! Ma loro non lo capiscono! Io voglio le follie, le cose da innamorati, mica quell’una tantum come negli abbonamenti alla linea adsl oppure i bonus statali, io voglio la costanza, l’esclusiva, il sempre, la quotidianità. Se non può essere questo non voglio altro!

Mi passerò certo qualche altro capriccio, tanto per avvalorare ulteriormente la tesi che i maschi fanno schifo e per farmi una scopata, sperando ne valga la pena (e il pene soprattutto!!) dato che non si batte chiodo dal 18 gennaio (!!), senza dare comunque troppa corda a queste strane storie che mi capitano e ai vari uomini con cui devo confrontarmi, cercando un antidoto alla stregoneria di cui sono vitttima, o forse è un semplice malocchio?!!

Archiviare e dimenticare per vivere meglio!

Un’altra giornata del cazzo anche quella di oggi! Per fortuna sto per archiviare anche questa, e spero, per la mia integrità e la mia sanità, di non crollare. Si, perchè il crollo è alle porte e io non so se e fino a quando riuscirò a stare in piedi.

Le mie giornate, ultimamente, cominciano con un ormai classico non voglio andare a lavoro mamma…frase che poi ripeto in macchina fino alla nausea mentre guido per raggiungere il mio posto di lavoro, frase che sospiro tra un cliente e l’altro, frase che è un motto ormai. Ma il fatto che io non voglia andare a lavoro non è indice di pigrizia. A Modica era un piacere la mattina svegliarmi ed uscire per andare a lavorare. Qui sta diventando ormai una tortura che si ripete quotidianamente. Perchè tra clienti e colleghi io non riesco a trovare un equilibrio. Mi sento sempre più un pesce fuor d’acqua, affatto integrata, guardata a vista, ripresa di continuo dal capo, oggetto della curiosità di Donata, ignorata da Marco. Praticamente a lavoro io non parlo più, non scherzo più con i clienti, non c’è quell’atmosfera di cazzeggio e confidenza che avevo con Raffaella e Toti.

Qui tutti sembrano concentrati SOLO sul loro lavoro, SOLO sulla loro vita, SOLO sulle loro cose da fare, mi sento male! E trattengo a stento le alcrime che incontrollate arrivano sul ciglio degli occhi, così, senza motivo, senza un perchè. E io non resisto, non ce la faccio proprio a fare questa vita, a fare questo lavoro.

Per me la mattina, ogni mattina, è un trauma la sveglia che suona e mi ricorda che dovrò trascorrere otto ore in un posto dove non voglio stare, un luogo che è la mia prigione, un posto dove non riesco ad essere me stessa, un posto che mi annulla. Sto dimenticando chi sono, mentre glia ltri vanno avanti.

Raffaella mi ha confidato che secondo lei il Supremo ha una storia con un’altra…buon per lui mi dico e le dico, quasi a volermene convincere, dato che in fondo mi brucia la conclusione di questa storia. Lui e la sua indecisione che mi hanno travolta, mi hanno privato di quanto di bello avrebbe potuto regalarmi tutto l’amore che provavo per lui, se solo avessi avuto la possibilità di viverlo davvero. Ma per lui quello non era amore, non quello con la A maiuscola.

Al ritorno a casa sono passata in libreria per comprare un regalo a mio padre che oggi festeggia l’onomastico, con la scusa anche per vedere che fine avcesse fatto Saro che, dopo l’invito ad andare a casa sua per un film, era poi scomparso. Mi dice che si sta rivedendo con la sua ex. Bene, buon per lui, peccato solo che fino a due giorni fa mi avesse detto che era giunto alla conclusione che quella storia fosse finita, che lui con lei non voleva tornare, perchè era finita. Frega un cazzo, dato che andava bene solo per una scopata di tanto in tanto. Resto però senza parole di fronte alle contraddizioni maschili. E menomale che siamo noi donne quelle indecise, quelle che non sanno MAI quello che vogliono!!

Probabilmente sono io ad essere sbagliata. Io che tento SEMPRE  di razionalizzare tutto e dare una spiegazione ai comportamenti, alle frasi, a ciò che mi accade. Io dovrei imparare a fregarmene di quello che accade attornoa me, concentrarmi solo ed esclusivamente su me stessa, farmi scivolare addosso quello che non mi piace e trattenere quello che invece mi fa stare bene…solo che non ci riesco!

Alle 14.37 mi è arrivato un msg: La femminilità che trasmetti è seconda solo a te. Francesco. Un bel complimento che io non so gestire, che non so come leggere, cui non so come reagire…eccomi punto e a capo!! ARG!