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ACQUA SU MARTE, e Misteri di un pianeta vicino


 

 

Acqua su Marte, i dati

 

Cydonia: un antico "arcano"

 

D&M, la collina pentagonale

 

 

 

 Ormai è verità 

Sul "Pianeta Rosso" era presente, in epoche remoteun vasto oceano, 

e scorre tuttora, acqua anche in superficie in alcuni momenti dell'anno. 

 

Le ULTIME NOTIZIE, gennaio 2004,  

dall' ESA (Agenzia Spaziale Europea). 

 

La sonda europea MARS EXPRESS ha scoperto grandi quantità di acqua  

nella zona polare SUD, durante l'ultima esplorazione.

 

 

Questo è un dato acquisito 

 

anche se non sono pochi gli 

scienziati "tradizionalisti" che 

per anni hanno negato l'attuale evidenza

parlano al massimo di "liquido" senza specificarne la natura

o di sabbie che, scivolando giù per crateri, forniva la vaga impressione di 

vedere rivoli d'acqua. 

 

 

  ACQUA SU MARTE - I DATI

 

 

 

Una scarsissima diffusione di foto dalla NASA (alcune sono riportate in seguito) ha  contribuito a imbrigliare per anni l'argomento  in un alone di "mistero" se non di... ilarità.

 

Su "Newsgroups" famosi come quello di "Astronomia" ma anche su Newsgroup "Misteri" e finanche sul Newsgroup "UFO" gli scettici hanno costantemente beffeggiato quanti erano, da anni, dell'avviso che acqua e vita sono presenti negli spazi esterni più di quanto si creda.

 

Si è asserito per decenni che "acqua e vita" non sarebbero mai realtà nel sistema solare. Soltanto la nostra Terra, hanno detto in tanti, è detentrice di grandi quantità di H2O ed esseri viventi. 

 

Ma ora (gennaio 2004) la presenza evidente, inconfutabile di acqua su Marte è stata confermata definitivamente dai dati della Sonda europea Mars Express.

 

 

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23 January 2004


ESA PR 06-2004. Mars Express, ESA’s first mission to Mars, will reach its final orbit on 28 January. It has already been producing stunning results since its first instrument was switched on, on 5 January. The significance of the first data was emphasised by the scientists at a European press conference today at ESA’s Space Operations Centre, Darmstadt, Germany.
 
 
"I did not expect to be able to gather together - just one month after the Mars Orbit Insertion of 25 December – so many happy scientists eager to present their first results", said Professor David Southwood, ESA Director of Science. One of the main targets of the Mars Express mission is to discover the presence of water in one of its chemical states. Through the initial mapping of the South polar cap on 18 January, OMEGA, the combined camera and infrared spectrometer, has already revealed the presence of water ice and carbon dioxide ice.
 

 
This information was confirmed by the PFS, a new high-resolution spectrometer of unprecedented accuracy. The first PFS data also show that the carbon oxide distribution is different in the northern and southern hemispheres of Mars.

The MaRS instrument, a sophisticated radio transmitter and receiver, emitted a first signal successfully on 21 January that was received on Earth through a 70- metre antenna in Australia after it was reflected and scattered from the surface of Mars. This new measurement technique allows the detection of the chemical composition of the Mars atmosphere, ionosphere and surface.

ASPERA, a plasma and energetic neutral atoms analyser, is aiming to answer the fundamental question of whether the solar wind erosion led to the present lack of water on Mars. The preliminary results show a difference in the characteristics between the impact of the solar wind area and the measurement made in the tail of Mars. Another exciting experiment was run by the SPICAM instrument (an ultraviolet and infrared spectrometer) during the first star occultation ever made at Mars. It has simultaneously measured the distribution of the ozone and water vapour, which has never been done before, revealing that there is more water vapour where there is less ozone.
 
ESA also presented astonishing pictures produced with the High Resolution Stereo Camera (HRSC). They represent the outcome of 1.87 million km2 of Martian surface coverage, and about 100 gigabytes of processed data. This camera was also able to make the longest swath (up to 4000 km) and largest area in combination with high resolution ever taken in the exploration of the Solar System.

This made it possible to create an impressive picture 24 metres long by 1.3 metres high, which was carried through the conference room at the end of the press event by a group of 10-year-old children.

Mrs Edelgard Bulmahn, German Minister for Research and Education, who is also chair of the ESA Council at Ministerial level, said at the press conference: "Europe can be proud of this mission: Mars Express is an enormous success for the European Space Programme."

(ESA)

 

 

 

23 gennaio 2004

 

La prima missione ESA su Marte giungerà alla sua orbita FINALE IL 28 gennaio. 

Già sta producendo risultati ECLATANTI.

 

Il suo primo strumento è stato acceso il 5 gennaio. Il significato dei primi dati è stato enfatizzato dagli scienziati ad una conferenza stampa.

 

Uno degli obiettivi principali della missione "Espress" su Marte è scoprire la presenza di acqua in uno dei suoi stati chimici. Attraverso il rilevamento iniziale della calotta polare e Meridionale 

 

Il 18 gennaio, OMEGA, la macchina fotografica e lo spettrometro infrarosso, ha rivelato già la presenza di ghiaccio di acqua e ghiaccio di diossido di carbone. 

PFS mostra la distribuzione di CO diversa tra l' emisfero settentrionale e meridionale. 

Queste informazioni sono state confermate dal PFS, un nuovo spettrometro dall'accuratezza senza precedenti. 

 

I primi dati di PFS anche lo confermano che la distribuzione di ossido di carbone è diversa tra gli emisferi di Marte.

 

La sofisticata trasmittente da marte ha mandato un primo segnale il 21 gennaio che è stato ricevuto sulla Terra attraverso la parabola di 70 metri in Australia. Questa tecnica di una nuova misurazione permette la scoperta della composizione chimica dell'atmosfera di Marte, ionosfera e superficie. 

ASPERA, un analizzatore di atomi neutri di energia al plasma è stato costruito per rispondere ad una domanda fondamenta
le: se l'erosione del vento solare ha condotto alla presente mancanza di acqua su Marte. 

 

La lista dei risultati preliminari differisce nelle caratteristiche tra l'impatto dell'area del vento solare e la misurazione fatta nella coda di Marte. Un altro esperimento esaltante è stato prodotto dallo strumento di SPICAM (un spettrometro ultravioletto ed infrarosso) durante la prima occultazione di una stella da Marte. 

 

Ha misurato simultaneamente la distribuzione dell'ozono e vapore d'acqua un dato mai prodotto prima e rivela che c'è più vapore d'acqua dove c'è meno ozono. 


ESA ha presentato anche foto stupefacenti prodotte con una nuova macchina fotografica stereofonica (HRSC). Le foto rappresentano la conseguenza di 1.87 milioni di km quadrati di copertura della superficie marziana, ed approssimativamente 100 gigabytes di dati accumulati.

 

 

 

 

Letto di un fiume marziano

 

Questa macchina fotografica è anche capace di effettuare la più lunga ripresa del suolo (4000 km) nonchè la più grande area mai presa nell'esplorazione del sistema solare. 

Questo ha reso possibile generare una impressionante foto di 24 metri di lunghezza 1.3 metri di altezza che è stata posta nella stanza della conferenza alla fine dell'evento di stampa da un gruppo di bambini di 10 anni. 


Mrs Edelgard Bulmahn, Ministro tedesco per Ricerca ed Istruzione che è anche membro del Consiglio di ESA a livello Ministeriale ha detto alla conferenza stampa: "L' Europa può essere orgogliosa di questa missione: La sonda marziana è un successo enorme per il Programma Spaziale europeo". 

(Fonte ESA - traduzione ADIA)

 

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Questa ultima conferma deve farci riflettere sulla presenza di uno "scetticismo" variegato che non esitò, in epoca medioevale, a condannare finanche Galileo Galilei evidenziando che lo scienziato farneticava quando affermava nuove teorie dovute all'uso di una sana, vera osservazione con l'allora nuova, inedita strumentazione (il Cannocchiale).

 

Ora dobbiamo meditare, scevri da queste spinte che desiderano riportarci nel buio dei secoli passati, anche sulla consequenziale presenza di vita, non solo in eventuali spazi esterni dove alcuni scettici l' hanno forse ipotizzata, ben lontano dal sistema Solare, ma ora, più che mai, anche  all'interno di alcuni pianeti del nostro mondo.

 

 

L' ACQUA SU MARTE: una notizia senza precedenti nella storia dell'umanità.  

 

Ricordo che, con i dati raccolti per la prima volta dalle sonde Viking nei lontani anni 70, e confermati recentemente da innumerevoli foto (sono ormai migliaia in possesso di NASA ed ESA),  prodotte anche dalle recenti sonde, oggi si considera certa la cospicua presenza di H2 O su Marte. 

 

Le FOTO del pianeta rosso, nei decenni, hanno raggiunto un'altissima qualità di ripresa con dettagli visibili nell'ordine del metro.

 

Il pensiero va  alle passate intuizioni dell'Astronomo italiano Shiapparelli che, con strumenti dell'epoca, immaginò di vedere, traguardando con il grande telescopio di Brera, decine di canali, a suo parere, artificiali. 

 

Essi furono osservati su Marte, in forma di sottili linee scure la cui visibilità variava con le stagioni marziane. Alcuni hanno scritto di semplice illusione ottica e tale si ritiene fu, ma una "strana" precognizione si è in seguito, avverata. 

 

Le sonde Viking non hanno fotografato gli immaginari "canali" artificiali,  ma numerosissimi letti di fiumi ormai disseccati.

 

Si affermava che, in più di un alveo, scorreva acqua. Ma la conferma ufficiale (ESA) non è giunta che recentemente nell'inverno 2004.

 

Tra le foto presenza di sabbie scure, (alcuni dicono di acqua).

 

Sul fondo del primo cratere, si nota anche l' emblematica  presenza di sabbie che fanno pensare ad un precedente lago  (Foto 1-2).

 

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Negli ultimi anni, numerose riviste di Astronomia hanno inserito fotogrammi ancor più dettagliati. 

 

L' italiana rivista "L'Astronomia" ha venduto, in allegato, numerose foto patinate a colori di rivoli formati, per alcuni, da sabbia. Per altri da acqua.

 

 

 Foto 1 -2

         

Queste  notizie non sono state divulgate immediatamente al vasto pubblico perché l'ente spaziale americano non le ha mai cedute con entusiasmo, dimostrando più volte di voler probabilmente nascondere realtà di vita su marte, non solo a livello batterico ma anche in forme ben più rilevanti.

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Vi presentiamo ora foto che ritraggono 

acqua appena scaturita dal bordo di un cratere marziano (foto 8).

 

Foto 8

  

APRILE 2001

Ancora altre foto che abbiamo ricercato di recente  con

acqua che fuoriesce da crateri e colline ed evapora. 

 

Alcuni ritengono che si tratti di anidride carbonica che passa, per brevissimo temp, dallo stato solido a quello liquido ed infine allo stato aeriforme.

 

Alcune risalgono a due anni fa ma non è stata mai data ampia diffusione.

 

 

Foto A

 

 

Foto B - C

 

 

Foto D

 

 

.Foto E

 

 

 

  MARTE E "CYDONIA" - un antico mistero 

 

 

 

Aggiornamento inverno 2004

 

La questione di CYDONIA:

 

Cydonia è un territorio marziano allocato nell'emisfero "nord" del pianeta, intorno a 40 gradi di latitudine. 

 

Secondo alcuni ricercatori americani del gruppo "MARS RESEARCH" ex "MARS MISSION"  che hanno lavorato in passato per la NASA, in questa zona 

 

...sarebbero presenti manufatti semidistrutti di una antica civiltà.

 

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E' bene leggere, per una dovuta informazione anche l' autorevole articolo del CICAP  (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale), pubblicato sulla rivista di astronomia >>> Coelum - Gennaio 98.

 

Tra i rilievi fotografici più inquietanti, effettuati per la prima volta dalle sonde Viking nel 1976, un gruppo di ricercatori NASA addetti, all'elaborazione delle foto inviate dalle sonde, notò la presenza di una formazione collinare (lunga 1,5 Km.) in forma di volto umano. Non si pensò ad una formazione naturale ma ad una "sfinge" che guarda verso l'infinito.

 

Nacque un primo giallo in quanto lo stesso direttore della Missione Viking (Gerald Soffen) affermò che quella collina, fotografata dalla sonda, era un illusione ottica. In un altra foto non compariva alcun rilievo

 

Qualcuno della NASA aveva truccato la seconda foto pubblicata.  

Io stesso ricordo di aver visto in TV  il secondo fotogramma senza alcuna collina.

 

Ma alcuni ricercatori, Vincent Di Pietro e Gregor Molenar, confutarono tale affermazione dovuta alla foto ripresa in un secondo passaggio, poche ore prima, e evidenziarono che la sonda aveva ripreso tale zona oltre un mese dopo il primo sorvolo. Furono quindi diffuse, finalmente 2 foto con ombre disposte diversamente,

di quella collina che sarebbe divenuta "The Face on Mars", 

 

la 035A72 e la 070A13.

  (foto 3 e 4 e 5)

 

Potete trovare le elaborazione  delle 2 alla pagina  dell'autorevole sito Malin Space Science Systems, Inc.

 

http://www.msss.com/education/facepage/vikingproc.html

 

Malin è un valentissimo scienziato della NASA addetto da anni al settore fotografico.

 

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La faccia viene, dopo alcuni anni, rifotografata e presentata in modo 

terribilmente e volutamente "distorto" alla stampa ed in TV dalla NASA. Ricordo ancora l'enfasi con cui l'addetto stampa in TV la annunciò come perfetta formazione naturale (Fig.5).

 

Questo modo di fare ha confermato la reticenza, anche a costo di falsificare, che la NASA ha avuto negli anni verso tutto quanto poteva far pensare alla presenza di vita, anche evoluta su Marte.

 

Tale andazzo non ha impressionato solo il sottoscritto ma anche altri che hanno visto in alcuni esponenti dell'Ente spaziale, l'idea di un complotto atto a screditare la teoria dei manufatti alieni.

 

Inoltre la NASA, in precedenza, aveva promesso numerose foto della zona che sarebbero state inserite istantaneamente su Internet  per "zittire questo gruppo di entusiasti" e di creduloni (articolo Coelum -  gennaio 98).

 

E'  avvenuto solo parzialmente

 

Della "faccia" si è diffusa, per mesi una sola foto  

che è stata  trasmessa in Internet e in tv solo ed esclusivamente in "formato distorto", cosa incredibile per un ente serio e ritenuto "pilota" delle esplorazioni planetarie quale la NASA. 

 

Come potete benissimo notare, non solo non si riconosce più il volto ma anche un cratere vicino risulta notevolmente distorto  tanto da sembrare... un escremento.

 

Perchè il "serissimo" ente ha pubblicato, in gran velocità, solo 

una foto grezza che, solo in seguito è  stata elaborata come si evince poi 

dalla (foto 6)

 

Sicuramente per "remar contro" e per rendere semplicemente solo "ridicola" (è stata definita dalla NASA "spazzatura") una  ricerca alternativa che, da anni scienziati  e tecnici ex NASA conducono ma che, ormai, è dovuta divenire una ricerca sofferta dato che  gli stessi del gruppo chiamato "Mars Mission" hanno poi denunciato il COVER-UP e le falsificazioni dell'ente spaziale americano dovuto solo ad un preciso disegno: celare, finché possibile, non solo la passata o recente presenza di vita su Marte, ma anche, e soprattutto, l'eventuale esistenza o il passaggio temporale di una civiltà sul pianeta.

 

Ciò per rendere anche ben duraturi i continui sovvenzionamenti 

governativi alle ingenti spese previste nei prossimi anni  per i dovuti "accertamenti" di rito, con l'invio di numerose altre sonde. 

 

Noi attendiamo da decenni la verità  che sembra essere molto più "vitale" di quanto i massimi livelli scientifici vogliono far credere.

 

Intanto la scoperta ufficiale di acqua su Marte (ESA inverno 2004) ha dato una spallata allo scetticismo "cronico" di ogni età.

 

Non siete dello stesso parere? Effettuate anche voi un accurata ricerca, come abbiamo fatto noi, e... fateci sapere via e mail o "FORUM".

 

Sarà molto interessante proseguire insieme il cammino.

 

 

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Ecco i fotogrammi tanto discussi.

.

              

(Foto 3 - 4)

 

Sonde Viking - anni 70 35A72 e 70A13 

 

.

.

(foto 5)

 

Unica, pessima immagine, sonda MGS diffusa in tv dalla NASA 

subito dopo la ripresa su Marte 

.

(Foto 6)

 

Immagine in seguito elaborata dalla rivista COELUM - maggio 98 

.

.

.

(foto 7)

 

Foto pubblicata a fine maggio 2001 dalla NASA 

.

 

 

 

 

 

  D&M - La collina "pentagonale" 

 

 

 

Sempre nel territorio marziano di CYDONIA, da anni al centro di profonde controversie tra i ricercatori, vi e un ennesima collina dalle caratteristiche indubbiamente peculiari.

 

Denominata D&M da Richard Hoagland ex tecnico NASA che lavorò sulle elaborazioni fotografiche del suolo marziano delle sonde Viking 1 e 2 negli anni 70 (estate 1976). 

 

Richard chiamò questa collina D&M in onore di due ricercatori Di Pietro e Molenar (tra i primi a contestare la NASA sulla questione della "Faccia") è riportata in alto attraverso una foto della sonda Viking (anni 70) e in basso ripresa da un recente fotogramma della MGS.(Fig.1)

 

 

 

La formazione, che alcuni pensano sia di indubbia origine artificiale, ha una forma assai regolare.  

Sembra rappresentare una "stella" o un "umano" stilizzato con braccia aperte verso l'alto.

 

Le 3 punte superiori del pentagono terminano con promontori in forma circolare. 

Le restanti due non hanno questa terminazione. 

Il pentagono e inscritto in un altra figura, una specie scudo, di quadrilatero in forma di rombo con l'angolo più stretto in basso a destra. Ad un attento esame della foto si nota la FORTE, particolare regolarità dei rilievi e la simmetria della figura.

 

Le 3 linee superiori sono rettilinee mentre le due inferiori curvano in modo perfettamente speculare. La non perfezione delle forme deriva dall'erosione dei venti e delle sabbie marziane assai forti in alcune stagioni.

 

Questa figura che ricorda anche "stelle" incise in un antico bassorilievo egizio (Fig.2), è stata usata per generare un "logo" esposto durante un incontro tra grandi: Bush, Prodi, ecc. (Fig.3)

 

 

 

 

Fig.2

 

 

Fig.3

 

In futuro un ulteriore trattazione su altri manufatti

nel territorio di CYDONIA e alcune foto

su formazioni "peculiari" presenti

sul pianeta MARTE.

 

Riccardo Giuliani

 

 

 

 

 

 

 

 


14 marzo 2002

 

ANCORA ACQUA SU MARTE

 

 

 

Secondo alcuni ricercatori dell'Università dell'Arizona, potrebbe 

non essere stata solo la lava ad aver inondato di recente, astronomicamente 

parlando, le regioni equatoriali di Marte, ma anche l'acqua. 

Dalle fessure nella roccia non sarebbe poi uscito solo un piccolo 

rigagnolo, ma circa 600 chilometri cubi di acqua, pari al contenuto del lago Erie.


«Si tratta di un meccanismo di rilascio dell'acqua completamente 

diverso da quelli in precedenza studiati su Marte,» spiega Devon Burr. 

Insieme ad alcuni colleghi del Goddard Space Flight Center della NASA, 

la Burr ha studiato numerose immagini della Mars Orbital Camera 

in cui è stata ripresa una serie di fessure che si estende per circa 

1000 chilometri nella regione Cerberus Plains, appena a nord 

dell'equatore marziano. 

 

Secondo i ricercatori, che hanno 

esposto la loro teoria sulla rivista «Geophysical Research Letters», 

le immagini mostrano strutture simili a quelle che si 

osservano sulla Terra in occasione delle alluvioni più catastrofiche.


In passato, analizzando le immagini delle sonde Viking, Victor Baker 

aveva già concluso che grandi quantità di acqua hanno scavato 

profondi canali nella Chryse Planitia, ma questo avvenne 

oltre 2 miliardi di anni fa. La regione presa in considerazione 

ora, la Athabasca Valles, è invece un sistema di canali molto 

più recente, che potrebbe essersi formato solo 10 milioni di anni fa. 

 

Secondo i ricercatori, l'acqua è probabilmente di 

origine geotermica ed è emersa da fessure vulcaniche più 

antiche dell'inondazione. Le prove di simili eventi sono 

state trovate anche sulla Terra, ma fortunatamente 

essi avvengono ogni qualche milione di anni. 

Le immagini mostrano però che dalle fessure potrebbero 

essere uscite anche alcuni piccole colate laviche.


A indicare la presenza di acqua sono alcune «isole» sul 

fondovalle caratterizzate da superficie molto piatta e una 

forma a goccia, che solo un liquido può aver modellato.

 

Simili strutture si osservano anche nel nord-ovest degli 

Stati Uniti e si pensa siano state originate dallo scioglimento 

catastrofico di un ghiacciaio. 

Oltre a queste isole, siosservano però anche alcune 

fessure parallele al senso di scorrimento dell'acqua. 

 

Poiché l'inondazione ebbe luogo 

in una regione caratterizzata da lave permeabili, l'acqua 

potrebbe essere ancora presente poco sotto 

la superficie sotto forma di ghiaccio.

 

(Le Scienze)  

 


31 maggio 2002

"E' sorprendente"

 

Non usa mezzi termini Gerhard Schwehm, direttore della divisione che si 

occupa di missioni di esplorazione planetaria 

all'interno dell'Ente Spaziale Europeo (ESA).

 

"E' sorprendente -aggiunge- non tanto per la conferma della 

presenza di acqua ghiacciata al di sotto della superficie, 

ma per la sua esigua profondità"

 

 


 

 

 Se vi saranno altri dati eccezionali non mancheremo di aggiornare questa pagina.

 

Visitateci periodicamente!

 

ADIA - Redazione

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A.D.I.A.

Associazione per la Divulgazione e l'Informazione Astronomica 

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