Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan:
la via della seta, i monti del Pamir
Tre
ex repubbliche sovietiche da poco aperte al turismo
occidentale,
caratterizzate da confini interni approssimativi,
ereditati dal "divide et impera" sovietico (zone a maggioranza
tagika come la stessa Samarcanda in Uzbekistan o zone del Tagikistan
interamente di popolazione Kirghiza, con il differente fuso orario
kirgizo,
ma isolate tra i monti del Tagikistan), confini interni che nei decenni
passati
hanno causato sanguinose rivolte e repressioni (60.000 morti, oltre
500.000 deportati Tagiki nel non lontano 1992) e però
caratterizzate anche
da confini esterni molto rigidi, come vedremo nelle fotografie, verso
l'Afghanistan o la Cina.
Ma quel che più colpisce il raro, per ora,
viaggiatore è soprattutto un atteggiamento di
estrema simpatia, di
ospitalità, di curiosità discreta e rispettosa
che viene
manifestato da queste genti, cui non sapremmo stabilire un
paragone, occhi che non dimentichi...