Online da Aprile 2006



Bambola Kokeshi

Le Kokeshi sono bambole tradizionali giapponesi originarie della regione Tohoku, nel nord del Giappone, una zona molto famosa per gli onsen (terme).
kokeshi-bambola-giapponeseNon si conosce l'origine etimologica del nome, anche se in molti ritengono sia derivata dalla fusione, in unica parola, dei diversi modi in cui gli abitanti della regione chiamavano il legno.
Fu solo in tempi relativamente recenti, in una Conferenza tenutasi a Nagano nel 1939, che venne accettata la sua scrittura convenzionale in hiragana (uno dei sistemi di scrittura giapponesi).
Questo particolare tipo di bambola, interamente realizzata in legno, fu realizzata per la prima volta alla fine del diciannovesimo secolo, Epoca Edo (1600-1868), da un falegname della prefettura di Miyagi, chiamato Kijishi, che la creò come souvenir per i turisti che affollavano le terme; dalla prefettura di Miyagi, la creazione della bambola si sarebbe propagata in tutta la regione del Tohoku.
Le bambole kokeshi sono molto popolari anche nel Giappone contemporaneo, sia come ornamenti delle case, sia come oggetti ritenuti da alcuni di buon auspicio contro la cattiva sorte.

Esistono ad oggi due tipi fondamentali di bambole kokeshi:

Kokeshi tradizionale: prodotta in ognuna delle sei prefetture che compongono la regione Tohoku, in particolare in quelle di Akita e Yamagata, è piuttosto semplici nella forma ed ha il busto cilindrico e la testa rotonda.
Il disegno nel kimono è il tratto distintivo della prefettura dove la kokeshi è realizzata e che viene tramandato, di generazione in generazione, dagli artigiani del luogo.

Kokeshi creativa: sviluppata durante la seconda guerra mondiale, si differenzia dall'originale sia per il busto, molto più arrotondato, sia per l'uso di colori e fantasie più moderni (foto affianco).
Esistono poi molti artisti e stilisti nipponici che si cimentano nell'attualizzazione di questa bambola tradizionale, secondo il proprio gusto personale.
Questo particolare tipo di kokeshi moderna è principalmente realizzata nella prefettura di Gunma.

a cura di Giuseppe Ferro


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