Meccanismi biologici, emotivi e relazionali
 

CAPITOLI IN BREVE

Capitolo 1

In questo capitolo vengono fornite le basi per comprendere come lo sviluppo si articoli intrecciandosi alla struttura biologica sia dell’essere umano che animale. Proponiamo perciò alcuni esempi atti ad illustrare ciò che intendiamo.
In particolare abbiamo preso in considerazione studi scientifici complessi effettuati su animali (macachi, topolini, ecc) e su uomini e li abbiamo tradotti in un linguaggio che crediamo possa essere di facile comprensione per chiunque sia interessato all’argomento. Abbiamo descritto cosa si intende per temperamento e come questo rappresenti la nostra predisposizione a comportarci in un certo modo.

Capitolo 2

Entriamo nello specifico della relazione tra umani ed in particolare quella privata tra il bambino e le figure adulte che si occupano di lui. Per fornire le basi biologiche forniamo una ricognizione su quali siano i siti anatomici e le funzioni cerebrali implicate in queste relazioni.

Capitolo 3

Descriviamo sinteticamente ipotesi fondate dal punto di vista scientifico sui corrispettivi neurali delle relazioni, in primis quelle familiari a partire dalla recente scoperta dei “mirror neuronis” che rappresentano il fondamento biologico dell’empatia e della condivisione emotiva.

Capitolo 4

E' in queste pagine che si snoda l’approccio teorico-epistemologico di riferimento. La teoria dei sistemi complessi viene focalizzata solo su quei punti che possono essere collegati all’argomentazione centrale del libro. Si sottolinea in particolare cosa si intenda per autonomia del sistema uomo e socialità dello stesso nella contemporanea complementarietà all’interno dei processi di sviluppo e durante la vita adulta. L’individuo, costantemente immerso nel mondo relazionale, vive la realtà secondo il proprio punto di vista storico e situazionale senza poter garantire oggettività alla sua visione. A questo proposito abbiamo sottolineato il passaggio dalla cibernetica di I° ordine a quella di II° ordine nell’ottica sistemica, cioè il passaggio dal concetto di sistemi osservati a quello di sistemi che osservano.

Capitolo 5

In queste pagine l’ansia nelle relazioni familiari viene affrontata nella sua normalità. Il mondo emotivo-affettivo in cui è inserita è preso in considerazione soprattutto nella sua accezione qualitativa sottolineandone le differenze con la dimensione quantitativa spesso maggiormente diffusa ed origine di alcune illusioni.

Capitolo 6

Come nasce l’ansia “sopra le righe” all’interno delle relazioni familiari? Gli esempi di vita quotidiana presenti in questo capitolo possono esemplificare ciò che accade comunemente e sottolineano l’importanza di modelli e stili relazionali vissuti durante la crescita. Se ne mettono in luce non solo gli aspetti psicologici ma anche i biologici e l’integrazione tra i due.

Capitolo 7

Stili e modelli vengono appresi nelle relazioni familiari. Questa affermazione richiede di porsi, però, alcuni interrogativi circa il concetto d’apprendimento. Gli apprendimenti sono molti, di diversa tipologia, non sempre tutti di pronto uso, non sempre tutti organizzati insieme, ma tutti presenti nella vita bio-psicologica di ognuno. In questo capitolo la rassegna sintetica presente può costituire momento di riflessione particolare sulle proprie modalità di utilizzo dei diversi processi di apprendimento.

Capitolo 8

A partire da ciò che abbiamo considerato nel capitolo precedente sull’apprendimento, descriviamo alcune possibilità che possono essere utili per riflettere su come certi modi di essere ansiosi possano essere “imparati”(in questo senso l’ansia si attacca) da qualcuno che ansioso non lo è ancora, oppure come certe modalità educative possano rappresentare fattori di vulnerabilità per i disturbi d’ansia.

Capitolo 9

In questo capitolo si approfondiscono i contenuti del capitolo precedente considerando gli studi che focalizzano le principali modalità interattive ed emotive utilizzate nelle famiglie di soggetti ansiosi. Forniamo alcuni esempi che si riferiscono alla vita quotidiana.

Capitolo 10

L’ansia può essere prevenuta, gestita e curata. L’ecologia esistenziale delle relazioni suggerisce modalità di vita verso un benessere emotivo che ricollochi l’ansia entro confini compatibili con le nostre possibilità. A volte non si riesce, però, essere tempestivi e la riflessività, pur aiutando, non è sufficiente a neutralizzare gli effetti di alcune forme di ansia.
Nella seconda parte di questo capitolo si entra, infatti, nel cuore dell’orientamento teorico-clinico. Spieghiamo quali sono le nostre modalità di rivolgerci alle persone ansiose per il percorso terapeutico. Complessità ed integrazione terapeutica sono il nostro paradigma di pensiero.