Terremoto, pericolo di liquefazione del terreno

Terremoto, pericolo di liquefazione del terreno - Immagine
Il fenomeno interessa edifici e terreni agricoli, e potrebbe essersi riacutizzato con la nuova scossa di questa mattina

(Ravenna, ore 11) – Nuova scossa di terremoto questa mattina alle 9 in Emilia-Romagna, con epicentro a Mirandola. La magnitudo di 5,8 ha provocato numerosi crolli, che si sommano ai già ingenti danni provocati dall’identica scossa avvenuta una settimana fa che ha fatto contare 200 milioni di euro di danni nel solo settore agricolo (vedi notizia precedente).

Ancora è presto per avere stime ufficiali sui nuovi danni, ma le agenzie di stampa segnalano numerosi crolli di capannoni agricoli in tutta la campagna emiliana. Inoltre fa paura la scoperta di un nuovo fenomeno chiamato "liquefazione della sabbia", che ha provocato numerose crepe agli edifici costruiti sui dossi dei vecchi alvei fluviali (generalmente si tratta di vecchie case di campagna in mattone).

Sabato il geologo Paride Antolini spiegava ad Adnkronos: «La sabbia liquefatta è fuoriuscita dalle crepe di cantine e giardini di molte case; ora la sabbia è più compatta di prima ma c’è massima attenzione da parte dei geologi, perché nel caso in cui dovesse verificarsi un nuovo sisma della stessa intensità, il fenomeno potrebbe riacutizzarsi». E il sisma di uguale intensità è arrivato proprio questa mattina: come dimostrano le immagini aeree (tratte da Meteonweb), il fenomeno interessa i terreni agricoli e appare pericoloso. Fino adesso era stato osservato solo in terremoti in Giappone di 7-8 gradi Richter, ma alcuni geologi volontari si stanno già occupando di cartografare le zone colpite in Emilia per verificare l’entità e la diffusione dei danni.

Nelle foto 1 e 2: rilevamenti satellitari dei vigili del fuoco sulla campagna emiliana. Nella foto 3: un campo a Ferrara (tratto da Global Info Action Italia)

Agrinotizie


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