VISITATE IL BLOG PER MAGGIORI INFORMAZIONI CLICCANDO SULL'IMMAGINE

2 giugno 2011

L'orto in giardino (biologico e biodinamico?)

1/2 orto in fieri e 1/2 giardino sulla scala
Ciao a tutti. I miei nonni non erano agricoltori, i miei genitori neanche, ma io ho sempre sognato un pezzetto di terra su cui far crescere le mie verdure, chissà perché. Sarà forse la ciclicità che ci riporta oggi a sognare questo contatto diretto, sarà forse l'aumento dei prezzi, saranno le varie verdure contaminate, sarà che devo ficcare da qualche parte il compost che faccio sotto il lavello! Non avendo la fortuna di possedere una casa con giardino e nemmeno un lillipuziano terrazzo, mi sono fino ad oggi accontentata dei davanzali.
Non ci crederete ma sono riuscita a farci stare anche l'uva fragola, oltre alle solite piante annuali e perenni da davanzale. Sono abbastanza fortunata perchè l'unico inconveniente della bora presa di striscio è che con le finestre aperte la casa si trasforma in un'aia. Olio di gomito e via col valzer dell'aspirapolvere, oltre alle imprecazioni di quando ci capita che siamo beatamente seduti a bere un bicchiere di terrano (bicèr de teràn) in qualche osmiza in carso e veniamo colti alla sprovvista dall'improvviso vento e dall'assillante dubbio: "Avrò chiuso le finestre? Le hai chiuse tu, vero mio tesoro?". Il no che ne segue è d'obbligo. Comunque un 1/2 giardino l'abbiamo "espropriato" ai genitori di mio marito che lo vivevano alla stregua di una punizione divina. L'orto si estende tra un pino bruttarello che regala acidità al terreno ed un alloro che vorrebbe propagarsi anche a casa vostra. Insomma non è il posto ideale e nemmeno vicino casa, ma è un inizio. Nell'altra metà, alla quale si arriva salendo una fortunosa scaletta di cemento, i nonni coltivano le rose di cui vi ho parlato per il tonico viso. Ovviamente perseguiremo un metodo biologico e biodinamico, anche senza aver esattamente capito di cosa si tratti e quale sia la differenza, ma vi giuro che sto studiando.
Fagiolini e piselli crescono velocemente sulla terra lavorata sopra
All'inizio abbiamo fatto pulizia, estirpato e rigirato la terra (cosa utile a farla respirare ma non necessaria in quanto terra assolutamente vergine alle colture). Un amico ci ha dato del letame di cavallo e ci abbiamo messo pure quello, ovviamente qualche sacco si è allegramente rotto in auto. Dopo lo smottamento della terra ci siamo concentrati sulle varie propagazioni aeree del suddetto malefico lauro. Essendo un architetto non potevo esimermi dal dare una forma coerente al lastricato. Per cui tra seghe elettriche, accette e qualche tiro sulle dita, abbiamo infine creato un gradino sopraelevato, riutilizzando tutti i mattoni ed i masegni avanzati dalla risistemazione del famoso roseto. Quella piazzola ospiterà le tanto agognate grigliate di mio marito, qualche sedia ed un tavolo di recupero, fino a quando non avremo voglia di fare una panca e tavolo in assi di legno o pallet (lo scrivo senza crederci).
Il lauro malefico risorge dalla sassaia, sulla destra il luogo del compost
Qualcosa da dire?
Una parvenza di ordine sul malefico
Per il momento abbiamo piantato: piselli-fagiolini-insalata-rucola-cetrioli da bustine, pomodori-aglio-basilico da semi e spicchi ricavati da me dalle piante, da piantine acquistate invece cavolo nero e un cappero. Sulle isole cicladi questi ultimi crescono che è una meraviglia e non mi si venga a dire che il meltemi è meno forte della bora! Vi terrò informati sugli sviluppi. P.s.: ci lavoriamo solo il fine settimana ma è quello che ci vuole per riappacificarsi con l'universo, secondo voi esagero? Buon orto a tutti!
Kino aiuta (chi è Kino? Quello di 3 anni e 1\2)

Nessun commento: