ATRI ECONOMICA

Breve storia economica di Atri antica.

Gli Atriani-piceni fondevano e piegavano bene il bronzo, il ferro, l’argento; modellavano la creta, scolpivano il legno, disegnavano, fabbricavano, esportavano i prodotti agricoli propri ed importavano gli altrui ed i manufatti, specie in vetro ed ambra: erano adulti quando Roma nasceva. Fra i ciondoli intorno al collo di una bambina fu trovato “uno scarabeo di pasta bianca con incisione di uno sparviero, di una penna di struzzo e di un vasetto a forma di cratere: era situato fra mezzo a due anelli di ferro”(Brizio). Lo scarabeo è l’animaletto sacro degli Egizi e dei Fenici. La sua presenza in una tomba atriana del V secolo a.C. sta a significare, o il commercio marittimo degli atriani, che si estendeva alle coste dell’Africa e dell’Asia, o un locale perfezionamento artistico veramente notevole per il tempo ed i popoli di cui si tratta. Ma i documenti principi del commercio marittimo di Atri sono gli emblemi nautici e le divinità marinare delle sue monete: l’ancora sulla sua unità monetaria, il delfino di Ariana, il pesce Raia, il mito delle Gorgoni. Le monete di Hatria si rinvengono dappertutto il che comprova l’abbondante emissione, la larga circolazione e quindi la ricchezza del commercio atriano. Se ne trovarono, infatti, nei paesi gallici del riminese, nel Lazio e persino in Roma.
Un’industria certamente locale fu la ceramica. Anche l’arte appare principalmente coltivata soprattutto nei primi tempi l’arte plastica con buona norma di disegno.

Atri oggi
Settore primario:
Il comune di Atri oggi copre un territorio di 92 km. quadrati circa ed ha un’altitudine massima di 442 m. sul livello del mare. Il settore economico di maggiore consistenza nel nostro comune è l’agricoltura, anche se in misura minore rispetto al passato. I settori prevalentemente presenti sul  suo territorio riguardano le attività miste, di zootecnia, di viticoltura, olivicoltura. Il numero delle aziende è di 800; gli addetti: 2000. Le produzioni preminenti sono: graminacee, ortaggi, uva, olio, girasole, mais, carni e formaggi. Una delle due principali colture del nostro comune è la vite, poiché il terreno delle colline è ideale per tale coltura. Le varietà di vino più diffuse sono: il Montepulciano, il Sangiovese, il Trebbiano, la Malvasia, mentre tra le uve da tavola più note della zona è opportuno ricordare l’uva Regina e l’uva Cardinale.
L’altra coltura tipica del territorio è quella dell’ulivo. Esso, nella nostra zona, vanta tradizioni remote con buoni risultati per qualità e quantità del prodotto. Le varietà più comuni di olive della nostra zona sono: la Carboncella, il Manzino, il Castiglionese, il Lecciano, il Tortiglione e la Dritta.
Un valido apporto all’economia atriana, è dato dal settore artigianale che è presente sul territorio del comune con n. 305 aziende, addetti n.580 settori interessati : l’edilizia, la meccanica, la molitura, le confezioni, la produzione dolciaria, i trasporti, il restauro e le arti tipografiche ed altri….Le produzioni preminenti sono: olio, farina, articoli di pelletteria, accessori, mobili, edilizia in genere, di recupero edilizio, dolciumi, lavori in vetro.

Aziende:

Il m.tro Federico Tamburri della Camper

Degna di attenzione è la ditta “CAMPER” sorta nel 1960, produce lampadari, oggetti in vetro e vetrate artistiche. L’attuale fabbrica è gestita da Federico Tamburi, pittore nonché artigiano del vetro. Negli anni passati fu il professore Alfredo Ferzetti prima,Giuseppe Camplese e Benito Perilli dopo ad esprimere passione per questa arte. Le tecniche di lavorazione del vetro tutt’oggi restano fondamentalmente, quelle iniziali. Come una volta il vetro arriva dalla Germania e dalla Francia già in fogli di vario spessore e di diversa grandezza pronti per essere tagliati. Il taglio del vetro colorato sul tavolo luminoso è effettuato con la rotella dalla punta diamantata, quindi si stende la grisaglia (vernice coprente) sui vetri che verrà graffiata per ottenere effetti di chiaroscuro, i pezzi vengono messi a cuocere in un forno a 600°, quindi si passa alla cucitura, alla stuccatura e spazzolatura per asportare l’eccesso di stucco. A questo punto il pezzo è pronto per essere intelaiato negli appositi serramenti, o in Chiese, o nelle abitazioni private.
Una fabbrica del passato che merita di essere nominata è la fabbrica della pasta che iniziò la produzione nel 1912. All’epoca la ditta era intestata ai fratelli Mazziotti. Il pastificio in esame nasce dalla separazione della vecchia ditta avvenuta nel 1935 e nacque così una piccola azienda a conduzione familiare di Zaira Cacchiò e del marito Vincenzo Mazziotti denominata “PASTIFICIO MODERNO Z. CACCHIO”. Il concetto di moderno è da riferirsi al sistema di asciugatura della pasta che si svolgeva all’interno della fabbrica in due appositi locali chiusi. L’aria veniva riscaldata dalla combustione del carbone,veniva convogliata all’interno di condotti sotterranei fino dentro all’essiccatoio, evitando così il lungo essiccamento della pasta al sole e la preoccupazione di eventuali piogge. Durante la seconda guerra mondiale il pastificio fu requisito da truppe tedesche e il prodotto che fino allora era stato destinato al consumo locale,venne dirottato verso il fronte.Il pastificio chiuse negli anni settanta. Oggi rimangono le ventole dell’essiccatoio e le antiche trafile di metallo delle prime macchine ed una più moderna da dove usciva la pasta e veniva tagliata secondo la misura desiderata.In contemporanea con la lavorazione artigianale della pasta la famiglia Mazziotti-Cacchiò intraprese nel 1936 nei locali, tuttora esistenti nei pressi della villa comunale, la produzione dei tessuti.Partendo dalla lana, portata dai pastori si producevano tessuti, coperte, imbottite. L’azienda era in grado di compiere un ciclo completo di produzione dal grezzo al prodotto finito. Le lavorazioni si protrassero fino al 1983, anno in cui vennero vendute quasi tutte le macchine. Sono rimaste funzionanti, per usi strettamente familiari, la lupa che fiocca la lana per il rifacimento di materassi, la carta a rulli per le imbottiti.
La ditta “DI FEBO” è legata alla produzione della gassosa e seltz, la cui lavorazione iniziò nel 1920 in un piccolo edificio in vico del Sacco in Atri fino al 1943 per poi trasferirsi in via S. Francesco. La graduale evoluzione tecnica e produttiva della ditta è testimoniata da una sequenza di bottiglie di gassose. Si va dalla prima bottiglia, risalente agli inizi del novecento dalla classica chiusura a pallina, per giungere alle più moderne ancora in uso. Oggi è praticamente scomparsa la produzione del seltz (acqua gassata) soppiantata dalle acque minerali gassate. Nella fabbrica si conserva in ottimo stato una macchina che serviva a riempire bottiglie, munite di erogatore con acqua e gas (anidride carbonica). Essendo diventata antieconomica la produzione di gassosa, attualmente l’azienda si interessa della sola commercializzazione delle bevande gassate.
La fabbrica di strumenti musicali “DDU’  BBOTTE” (due colpi) a Casoli di Atri vanta origini piuttosto antiche. Essa nacque nel 1860 per opera del nonno dell’attuale proprietario Pietro Tavani e, ancora oggi, questi strumenti vengono costruiti con la stessa tecnica e allietano le feste paesane. Lo strumento continua ad essere esportato all’estero. La produzione è rimasta essenzialmente di tipo artigianale, sebbene la fabbrica corra il rischio di scomparire, in quanto è molto difficile trovare giovani appassionati in grado di proseguire un mestiere così particolare. Per la costruzione si utilizza il ciliegio stagionato per le sue qualità di resistenza e duttilità nella lavorazione.
Ricordiamo ancora nel settore artigianale la presenza nel comune di frantoi per la produzione dell’olio e di aziende agricole vinicole in particolare l’azienda “F.lli Barba e Ferretti Rizziero.
Produzione caratteristica di Atri, è quella del formaggio pecorino alla cui preparazione sono specializzate alcune famiglie del comune.Questo formaggio è molto conosciuto anche al di fuori del territorio nazionale.

Settore secondario
Le attività industriali nel comune non sono mai state né numerose né importanti dato l’indirizzo agricolo della quasi totalità della popolazione. I settori prevalentemente presenti sul territorio del Comune di Atri riguardano l’arredamento, infissi, dolciario, prefabbricati, plastica, abbigliamento e sanitario. Il numero delle aziende è di 11 (undici) unità, gli addetti sono 550. La produzione risulta essere in prevalenza quella di cucine componibili, divani, porte in legno e blindate, infissi in alluminio, plastica, sedie, liquirizia, case prefabbricate, travature in cemento e disinfettanti.

Aziende:
 Le principali industrie sono la Menozzi già “ R. De Rosa” sorta nel 1836 per opera del cav. Raffaele De Rosa, che produce liquirizia ed attualmente di proprietà della famiglia Menozzi dal 1958. E’ situata all’interno della dipendenza della chiesa di S. Domenico, alla periferia del centro storico. I primi a ricavare sciroppi e infusi dalle radici di Glycyrrhiza glabra furono i frati già dal tardo Medioevo. Questa pianta, ora scarsamente presente nel territorio atriano, in passato nasceva liberamente sulle colline argillose a ridosso della città. Gli attuali luoghi di raccolta sono da ricercare in altre regioni d’Italia ( Calabria, Sicilia, ecc.). Per avere una commercializzazione della liquirizia bisogna arrivare ai primi dell’Ottocento. Dal 1800 ad oggi si sono avvicendati diversi proprietari per l'appunto nel 1836 la fabbrica prende da Raffaele De Rosa il nome che rimarrà in tutte le successive testate fino ai giorni nostri. Dopo diversi passaggi di proprietà si arriva nel 1970 alla fusione con l’industria Menozzi di Montesilvano originando così la “ A. MENOZZI   & R. DE ROSA s.a.s. industria liquirizia e affini”. La tecnica di lavorazione, eccetto alcuni passaggi eseguiti con nuove tecnologie, rimane pressoché invariata fino ai nostri giorni.
 La ditta  “CUCINE COMPONIBILI IEZZI”,sorta nel 1966 ha costruito grandi capannoni e, da mobilificio in genere, si è trasformata nella costruzione di cucine componibili costituendosi in s.r.l. nel 1977. La ditta Iezzi si estende su una superficie coperta di mq. 3850 e scoperta di mq. 4550. I principali prodotti commercializzati sono mobili per cucine componibili completati dall’inserimento di elettrodomestici delle migliori marche. La realizzazione del prodotto avviene mediante l’utilizzazione di impianti ad alto livello tecnologico, avvalendosi dei semilavorati prodotti da un’altra azienda dello stesso gruppo ( Mobil  Centro s.r.l. di Atri). La vasta gamma dei prodotti finiti viene distribuita e commercializzata per buona parte sul territorio nazionale. Il prodotto finito viene indirizzato sia al dettagliante mediante agenti del settore e sia alla grande distribuzione direttamente. L’azienda è in grado di rispondere a tutte le esigenze di mercato sia per lo standard, sia per richieste personalizzate.
L’attività nel suo complesso viene gestita dai titolari e dai collaboratori.
Sempre più importante diventa la ditta “SIB IEZZONI” dei fratelli Santino e Bruno Iezzoni che si colloca da oltre trent’anni come azienda d’avanguardia nella produzione di porte per interno. I suoi prodotti si distinguono per la perfezione tecnica, la qualità innovativa garantita da certificazioni, riflettendo tradizione e contemporaneità.
Nel campo dolciario c’è la ditta “PAN-DUCALE” di D’Amario Pasquale che oltre a produrre un dolce caratteristico appunto il pan ducale su ricetta trasmessa dai tempi dei Duchi d’Acquaviva, produce altre leccornie e squisitezze: biscotti, pan d’amore e il dolce del Papa che nasce in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II ad Atri nel 1985. Questi dolci la ditta li esporta in tutto il mondo.
Un’altra industria fiore all’occhiello è la “ARAN s.r.l.” che ha sede nella zona industriale di Atri ed inizia la sua storia negli anni sessanta con l’attività artigiana fondata da Giuseppe Arangiaro. La prima evoluzione verso una configurazione di tipo industriale è ARAN CUCINE capostipite di escalation iniziata nel 1989 che ha portato alla costituzione di altre quattro aziende, alla costruzione di un’area coperta di 31000 mq. Al raggiungimento in più di sei mesi di un fatturato di oltre 110 miliardi, ottenuto in gran parte dalle vendite di oltre 32.000 cucine. Questo impressionante volume d’affari, raggiunto in così breve tempo è il risultato della politica semplice e umile adottata dal gruppo per affrontare i mercati di oltre 40 paesi di tutto il mondo.
Un vero e proprio laboratorio del successo imprenditoriale che, per rispondere alle sempre più complesse esigenze, mercato nazionale e internazionale ha recentemente investito in complesse tecnologie produttive oltre 10 miliardi di lire pianificando una produzione giornaliera di oltre 200 cucine alle quali andranno aggiunte quelle prodotte in versione smontabile.
Un grande sforzo che si è tradotto concretamente in cinque aziende, ognuna con una propria competenza specifica, ma tutte in sinergia l’una con l’altra, tese a fruttare al meglio quelle economie di scala che hanno permesso di ottenere le equazioni qualità-prezzo da cui si era partiti e a costruire indubbiamente una delle più interessanti realtà del settore nel panorama nazionale.
Oggi il GRUPPO ARAN  è costituito da ARAN CUCINE che produce e distribuisce cucine assemblate, oltre a coordinare tutte le attività commerciali del gruppo, NEWFORM che ha puntato sulla produzione e distribuzione di cucine in Kit, o per meglio dire smontabili che presentano la stessa qualità estetica e la stessa garanzia di affidabilità di quelle assemblate. Altro obiettivo raggiunto dalla naturale collaborazione ARAN - NEWFORM è la produzione e distribuzione di una importante collezione di mobili d’ufficio presentata sul mercato con il marchio NEWFORM uffici TRE-A produttrice di ante e componenti di legno, DENOVO specializzata in semilavorati e ante in laminato e melaminico. CUBO Systheme grazie alla quale ogni realtà produttiva di qualsiasi dimensione sarà in grado di esprimere un proprio prodotto svincolandosi dagli attuali limiti costituiti da complesse strutture gestionali fino ad oggi indispensabili all’organizzazione degli acquisti.
Il settore commerciale è caratterizzato da quello alimentare, misto mobiliere, ristorazione, somministrazione. Le aziende interessate sono 252, gli addetti 525. Negli ultimi tempi sono aumentati i ristoranti, ci sono diversi bar e negozi di abbigliamento. I mobili vengono esposti in padiglioni alla periferia della città oltre che all’interno delle aziende produttrici. Oltre alle forme di commercio che si effettua nei negozi, abbiamo anche il mercato cittadino  che in Atri svolge si  il lunedì  nella zona nord e le fiere con cadenza periodica in alcuni giorni dell’anno. Nel mercato di Atri si vendono prodotti di abbigliamento, tessuti, mercerie, bigiotteria, pellami ed utensili da cucina.
Ricordiamo anche il mercato giornaliero che si svolge nell’apposito spazio in Piazza S. Pietro con vendita in prevalenza di frutta, verdura,  uova, pesce, alimentari in genere e fiori.

SUPERMARKET F.lli IEZZI
Il fondatore della ditta è stato IEZZI Giulio che nel 1948 ad Atri in Via Picena, unitamente alla moglie Mari, aprì un piccolo negozio di alimentari con annessa licenza per la vendita di generi di monopolio.
I maggiori clienti erano gli abitanti del quartiere Capo d’Atri e i contadini che nel periodo della raccolta del grano, dell’uva e delle olive si recavano in paese per fare scorta di generi di prima necessità: pane, pasta,farina,zucchero, prodotti che venivano venduti sfusi, senza confezione.
Nel 1961, Giulio decise di trasferire la sua attività nel nuovo quartiere di Croce S. Antonio (oggi viale Risorgimento) completamente disabitato ma dove era in costruzione il presidio ospedaliero “ S. LIBERATORE”.
Nel frattempo i figlio, ormai cresciuti, aiutavano i genitori nella gestione del bar e del negozio di alimentari, il rione si popolava e l’ospedale di Atri diventò in poco tempo una delle strutture più importanti della regione, ma nel 1977, improvvisamente, venne a mancare Giulio.
I figli: Giuseppina, Fabio e Giovanni decisero di  proseguire l’attività lasciata in eredità dal padre con l’insegna “Alimentari Iezzi Fabio” e “Bar Iezzi Giovanni”.
Nel 1985 a causa del diffondersi di grandi centri distributivi, si entra a far parte del gruppo SISA  (Società – Italiana - Supermercati-Associati) che permetterà di avere prezzi competitivi. E’ con questa insegna “SISA” che nel 1986 si apre un nuovo punto vendita di mq.400 in Viale Aldo Moro, creando anche 10 posti di lavoro.
La ditta che adesso si chiama “Supermarket F.lli Iezzi snc” inaugura un piccolo punto vendita di mq. 100 denominato “La bottega del Buongustaio” nel 1989, arrivando ad un totale a tutt’oggi di 13 dipendenti e 4 collaboratori familiari.

Settore terziario:

PRESIDIO OSPEDALIERO
Al pari della storia della città, anche quella dei suoi ospedali è antichissima. Nel  XIII secolo in Atri esistevano ben 10 ospedali di cui due fuori le mura, e cioè uno al porto di Cerrano e l’altro nella c:da Cona, gli altri otto erano ubicati dentro le mura della città, in genere affiancati alle chiese ed ai monasteri perché per lo più erano gestiti da religiosi, dipendevano tutti dall’ospedale Santo Spirito in Sassia a Roma.
Nel XV secolo gli ospedali di Atri si sottrassero a tale giurisdizione e si riunirono in uno dolo sotto la denominazione di S. Andrea, al fine di provvedere meglio all’alimentazione dei poveri, alla cura degli infermi e dei bambini abbandonati.
Nel 1811 tutti i patrimoni degli istituti vennero confiscati, per cui i vasti possedimenti dell’ospedale furono dilapidati e quelli rimasti vennero dati in affitto. L’unico che riuscì a mantenere sempre la sua autonomia, fu quello di San Liberatore. Per vari secoli la sua sede fu a fianco del palazzo degli Acquaviva. Nel 1700, per la fama di cui godeva, i locali si rivelarono troppo angusti, per cui fu trasferito nell’ex convento degli Agostiniani Scalzi, a fianco della Chiesa di S. Spirito.
Alla fine del Regno delle Due Sicilie l’amministrazione passò alla congregazione di carità e nel 1891 vi fu annessa la casa di riposo per persone anziane.
Oggi l’Ospedale Civile S. Liberatore è anche ospedale provinciale ed è uno dei più noti dell’intera Regione. Nel 1962 fu terminata la costruzione del vecchio padiglione, tra il 1977 e il 1978 terminarono i lavori del nuovo nosocomio, rafforzando il suo nome.
Il I gennaio 1979 o 1980 ? è entrata in vigore la legge sulla Riforma sanitaria in virtù della quale vengono soppresse tutte le mutue (INAM, INADEL, ENPDEP ECC…..), i loro compiti di carattere sanitario passano alle Unità Sanitarie Locali (U.S.L.) Si passa così ad un servizio sanitario svolto dallo Stato, dalle Regioni e principalmente dai Comuni, tramite le U.S.L.
Le U.S.L. sono organismi di comuni che godono di particolare autonomia e sono dotati di capacità giuridica per il raggiungimento degli scopi affidati loro che sono principalmente:

Ø
      prestazioni di prevenzione;
Ø
      prestazioni di cura;
Ø
      prestazioni di riabilitazione.
La Regione Abruzzo ha istituito le U.L.S.S. (Unità Locali Socio Sanitarie) con L. R. n.10 del 15/02/1980.
Le U.L.S.S. in Abruzzo erano 15; le sedi erano le seguenti:
1.      L’Aquila, Avezzano, Sulmona, Castel Di Sangro,  (in provincia dell’Aquila);
2.
      Teramo, Atri, Giulianova, S. Omero, (in provincia di Teramo);
3.
      Chieti, Lanciano, Vasto, Ortona, (in provincia di Chieti);
4.
      Pescara Penne, Popoli (in provincia di Pescara).
 Ognuna di queste 15 U.L.S.S. comprendeva un numero variabile di Comuni.
La U.L.S.S. di Atri comprendeva 13 Comuni riuniti in Associazione (scopo di comune vantaggio). Nel 1995 è entrata in vigore la seconda riforma sanitaria prevista dal Decreto Legislativo 502/92. Questa riforma ha comportato una riduzione delle unità sanitarie ed ha dato luogo nella Provincia di  Teramo alla A.U.S.L. di Teramo in cui sono confluite le soppresse ULSS di Teramo, Atri, Giulianova e S. Omero.
L’AUSL si distingue dalle vecchie ULSS in quanto entra il concetto di azienda con propria autonomia gestionale ed amministrativa e con l’introduzione della contabilità economica tipica delle aziende “profit”.
Attualmente  si è ancora in una fase di transizione e il definitivo ricorso alla contabilità generale dovrebbe avvenire il I gennaio 2001.
Nell’ambito di queste AUSL funzionano quattro ospedali di diverse dimensioni ed Atri si colloca al secondo posto. Dal raffronto di dati statistici del ’99 e del ’94 si evince un calo generalizzato di ricoveri in tutte le divisioni dovuto a diverse cause.
Per i reparti più grandi nel periodo considerato si è dato luogo al accorpamenti su un unico piano per diversi mesi a causa dei lavori di adeguamento dell’edificio. In tale periodo la disponibilità dei posti letto è dimezzata. Quasi tutti i reparti hanno avuto in applicazione dei diversi piani sanitari regionali una riduzione “istituzionale” dei posti letto. Nel complesso si è passati da una disponibilità media di 295 posti letto nel ’94 ad una media di 245 nel ’99. Il calo dei ricoveri però ha avuto un dato positivo nella degenza media (durata per ricoveri /numero giorni). Un altro dato importante è l’attività ambulatoriale che è rimasta costante.
Con l’accorpamento nella AUSL si è avuto un cospicuo investimento finanziario che ha dato luogo alla sostituzione di numerose apparecchiature obsolete in tutte le divisioni e di servizi.
Il passaggio alla AUSL non è stato negativo (potere accentrato, decisioni prese da Teramo).

I .N. P. S.
Atri è dotata di una Sezione distaccata dell’ Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
L’Agenzia di produzione I.N.P.S. d’Atri ha iniziato l’attività nel febbraio del 1997. I comuni di competenza sono:
Atri, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Cellino Attanasio, Montefino, Pineto, Silvi, Bisenti ed Arsita.
Area di competenza per l’assicurato pensionato sono: estratti conto, liquidazioni pensioni,assegno nucleo familiare.
Altre prestazioni a sostegno del reddito sono: disoccupazione agricola e non, assegni famigliari, pagamento diritti di malattia e maternità, trattamento di fine rapporto.
Oltre all’utenza di soggetti singoli l’Agenzia di produzione serve alle Aziende (Artigiane e Commercianti) per iscrizioni e variazioni. 
L’attuale sede è in Via Roma, è fornita di n.2 sportelli per informazioni riferite agli adempimenti dell’agenzia ed a quelli delle strutture provinciali, i dipendenti sono in numero di nove. E’ collegata  in rete con altre pubbliche amministrazioni e la struttura è completamente informatizzata.

U.T.A. (Unità territoriale per  l’Agricoltura)
Nell’ambito del territorio di ogni ULSS e presso l’Ufficio Agricolo di zona (U.A.Z.) di maggiore importanza per mole di attività è istituita una U.T.A. (Unità Territoriale per l’Agricoltura) che assorbe l’ U.A.Z. con i seguenti compiti:
-         fornire servizi in materia di agricoltura per conto degli enti Locali, cui la Regione ha delegato le funzioni;
-         Svolgere i compiti tecnico-amministrativi in agricoltura per le residue competenze regionali o per quelle statali (CASMEZ e Ministero dell’agricoltura);
-         Attuare, attraverso le propria sezione agronomica, costituita nel proprio seno,  promozione, sostenimento e controllo delle iniziative di assistenza tecnica, dimostrazione, divulgazione, orientamento economico e commerciale a favore delle  imprese, delle cooperative e delle associazioni dei produttori.
-         Redigere con i rappresentanti delle associazioni dei comuni e delle organizzazioni professionali, il documento tecnico del programma di zona.
I relativi U.A.Z.  ubicati nel territorio, diventano strutture alle dipendenze U.T.A.
Ogni U.T.A. è composta da tre  sezioni: sezione Enti locali, Sezione regionale, Sezione agronomica  e la direzione è affidata ad un funzionario regionale.  I l personale è composto da dipendenti regionali, dipendenti degli  Enti locali e dipendenti E.R.S.A.

CENTRO DI SERVIZI CULTURALI
La città di Atri, forte della sua bimillenaria, storia è dotata di un Centro di Servizi Culturali, Ente istituito dalla Regione Abruzzo con L.R. 6 luglio 1978 n.35 unitamente ad altre cittadine ricche di storia.
Detto Ente, per finalità istituzionale concorre alla formazione ed alla realizzazione della persona umana, cura l’utilizzazione delle biblioteche e delle emeroteche come strumenti che concorrono ad una diffusa  acquisizione di processi conoscitivi e critici, in un rapporto organico e coordinato con le attività educative scolastiche ed extrascolastiche; collabora con le strutture esistenti alla diffusione dell’educazione permanente e dell’istruzione ricorrente, stabilisce organici rapporti con i vari Enti locali per tutto quanto riguarda la cultura.

ISTRUZIONE
Atri ha una organica struttura scolastica che va dalla scuola materna all’istruzione secondaria, quest’ultima in particolare rappresentata dal Liceo Ginnasio “L. Illuminati” ,  dall’Istituto Tecnico Commerciale “A: Zoli ”  e dall’ Istituto Professionale Industria ed Artigianato.
L’Istituto tecnico è stato istituito nell’anno scolastico 1954/55 quale succursale dell’I.T.C. e per Geometri “V. Comi”  di Teramo.
Con D.M. 21/07/1959 ha ottenuto l’autonomia con personalità giuridica. Nell’anno scolastico 58/59 sono stati tenuti i primi esami di Stato e n.19 studenti hanno conseguito il diploma di Ragioniere e Perito Commerciale. Dall’ A.S. 1959/60  all’A.S. 86/87 l’Istituto ha sempre conosciuto un costante incremento di studenti articolandosi su quattro corsi e raggiungendo il numero massimo di 445 alunni iscritti.
Dall’A.S. 1987/88 pur avendo attivata la sperimentazione del progetto Brocca l’Istituto sta vivendo un lento decremento di iscritti a causa dell’Istituzione di scuole dello stesso tipo nei vicinissimi comuni di Roseto degli Abruzzi e di Montesilvano (PE) che hanno assorbito gli alunni che provenivamo rispettivamente dai Comuni di Pineto e di Silvi.
Attualmente l’Istituto continua a funzionare su quattro corsi. La sperimentazione del Progetto Brocca ancora in funzione dalle classi quarte di due corsi verrà totalmente sostituita con il Progetto I.G.E.A.  già attivato in due corsi dall’A.S. 96/97.
Dall’A.S. 95/96 all’ I.T.C. “A. Zoli” è stato aggregato il Liceo Classico “Luigi Illuminati” e dall’A.S. 98/99 anche la sezione staccata dell’I.P.I.A.S. di Giulianova è  stata aggregata allo Zoli costituendosi così un polo scolastico con diversi indirizzi di studio.

T U R I S M O
Atri Città collinare con un glorioso passato storico ed un ricco patrimonio artistico (Cattedrale, Museo Capitolare, Palazzo Acquaviva ecc….) è meta obbligata per molti turisti.
Dalla statale Adriatica si arriva ad Atri percorrendo diverse strade, ma la Scerne - Casoli di Atri è senz’altro la meno agevole ma anche la più panoramica poiché, offre al turista l’affascinante vista dei calanchi. Il turista che sceglie Atri è il turista che ama la natura, il buon clima, una vacanza tranquilla e la buona cucina.
Purtroppo il centro storico di Atri non offre molte alternative di alloggio eccezion fatta per l’Hotel du Parc che sorge all’imbocco della villa comunale, un albergo lungo Corso elio Adriano e case private. Invece il territorio comunale può offrire qualcosa in più per la presenza di diverse aziende agrituristiche.
Sul territorio sono presenti diversi ristoranti che offrono ai visitatori i piatti tipici della cucina Abruzzese e Teramana, molto noti per la loro genuinità e gustosità.
La città di Atri offre nell’arco dell’intero anno diverse manifestazioni a cominciar dalla Stagione Teatrale di prosa e di lirica al primo premio nazionale della poesia città di Atri riservato a libri di poesia editi, presentazione di libri inediti  su Atri e personaggi celebri di Atri.
Tutte queste manifestazioni si tengono presso il Teatro Comunale.
Nel periodo estivo il chiostro della Cattedrale, dotato di una perfetta acustica accoglie concerti per solisti e per  orchestre.
Nel periodo di ferragosto la città rivive un’importante periodo attraverso la rappresentazione del Corteo Storico sugli Acquaviva percorrendo le vie del centro storico.
Altri spettacoli in prosa, commedie musicali  in vernacolo vengono durante il periodo estivo rappresentati in Piazza    Marconi  ed in Piazza Duomo.
E’ anche molto apprezzato dalla popolazione e dagli ospiti il “Mercatino dell’Antico”  che si tiene nel centro storico durante il periodo estivo e natalizio.
E’ importante ricordare una manifestazione di pittura murale  “Casoli pinta” di interesse nazionale  che interessa Casoli che è una delle quattro frazioni del Comune di Atri.

CONCLUSIONI
Abbiamo già detto che il comune di Atri copre un territorio di 92 Km. quadrati circa ed ha una altitudine massima di 442 mt. Sul livello del mare. Se ci soffermiamo a qualche considerazione e ad approfondimenti delle informazioni sull’economia insediata quale ad esempio, le circa 800 imprese agricole o l’appartenenza del territorio comunale alla  Comunità Montana, il significato socio-economico che se ne può ricavare è che la città di Atri, vicinissima al mare, con spiccate vocazioni storico - monumentali e paesaggistiche, con altrettante aspirazioni turistiche, deve invece, misurarsi con le limitate capacità di autofinanziamento e con spese dettate da esigenze socio-culturali più rilevanti rispetto a quelle rinvenibili in altre realtà limitrofe o simili. Un esempio è il gettito ICI che, come tributo locale è un punto di forza, ma per il comune di Atri, risulta essere inferiore alla media nazionale e regionale, proprio a causa della esenzione dalla imposta di tutti i terreni agricoli della zona montana che rappresenta gran parte del territorio comunale.
La popolazione residente è rimasta pressoché costante, con una equa composizione per sesso, la percentuale degli ultra  sessantacinquenni e quella dei ragazzi e bambini al di sotto dei 14 anni è complessivamente pari al 34% circa della popolazione complessiva e, rispettivamente, il 17% circa ciascuna; i giovani tra i 15 ed i 29 anni rappresentano circa il 20%, mentre la popolazione adulta rappresenta circa il 45%.
La caratterizzazione agricola e artigianale del tessuto economico della città rende evidente l’esigenza della popolazione in età lavorativa di cercare sbocchi occupazionali nel settore pubblico, anche locale, oppure nei settori commerciali ed industriali delle zone e città limitrofe che beneficiano di realtà economiche più vivaci.
La composizione media dei nuclei famigliari (circa 3 persone) suggerisce che, con ogni probabilità, molte persone ultrasessantenni vivono da sole o in nuclei minimi sollecitando una quantità di servizi ed interventi specifici e mirati, sicuramente meno richiesti in realtà con caratteristiche diverse.
Da quanto esposto dunque, risulta evidente che i settori da potenziare sono quello del turismo e del sociale dal momento che Atri possiede tutti i requisiti artistici e paesaggistici necessari per essere o quanto meno per diventare uno dei Centri turistici più importanti della zona. Occorre comunque potenziare ulteriormente questo settore cominciando a predisporre delle infrastrutture idonee a ricevere le correnti turistiche. E’ augurabile quindi, la realizzazione di nuovi alberghi e di incrementare soprattutto l’iniziativa privata e pubblica nel settore.
 E’ auspicabile, inoltre, che  i responsabili politici locali maturino l’idea di favorire l’insediamento sul territorio di aziende medio piccole impegnate in quei settori della nuova economia ad alta tecnologia e alto valore aggiunto che diano  ai giovani la possibilità di trovare occupazione ed allo stesso tempo di acquisire quello spirito imprenditoriale,  sempre più oggi necessario, in una economia di modello occidentale dove il privato prende sempre più il sopravvento sul pubblico.