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CAPITOLO I: SALENTO PREISTORICO

Paragrafo 2

Il periodo neolitico



Intorno al 5° millennio a. C. (sempre per dare una data orientativa) in Italia ha inizio il periodo neolitico o della pietra nuova levigata. Ora gli strumenti litici necessari vengono prima scheggiati e scalpellati, poi lisciati, perforati, rifiniti fin nei particolari; erano abili artigiani, specializzati a costruire le accette per spaccare il legname, le asce triangolari o trapezoidali per lavorare il legno, le mazze per conficcare i cunei o i pali appuntiti nel suolo.



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Utensili. 1 accetta di pietra levigata, 2 pugnale, 3 ascia triangolare, 4 macina con macinello, 5 zappetta linea, 6 mazza di pietra dura.


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Vasellame: 1 ciotola di pietra, 2 ciotola di creta, 3 orcio.

I neolitici, inoltre, impararono a costruire molti oggetti con l'argilla, con la creta, e da qui prese inizio l'industria della ceramica, importantissima per la cronologia, in quanto che per molti secoli diede l'impronta alle diverse epoche ( anche per questo mestiere si formarono figuli esperti e provetti).

Nell'Italia meridionale, in particolare, gli uomini del neolitico considerarono ormai la caccia come un'occupazione occasionale, data la scarsità della selvaggina, e, per sostentarsi, indirizzarono le loro attività principalmente alla produzione del cibo, sia mediante l'allevamento e sia mediante la lavorazione della terra. L'agricoltura consisteva nello smuovere la terra in superficie con bastoni appuntiti o con asce o zappe rudimentali di pietra legate saldamente ad un manico di legno, nello spargere le sementi nel delimitato appezzamento preparato e nel raccogliere, a sviluppo completato e a maturazione avvenuta, i frutti delle piante.

I primi agricoltori neolitici italiani coltivavano i cereali (grano e orzo), i legumi (piselli, lenticchie, fave), e contemporaneamente allevavano pecore e capre, buoi e suini.

L'agricoltura fu agevolata, intorno al 5.000 a. C., dalle mutate condizioni climatiche, allorquando si ebbe un aumento della temperatura e il clima diventò caldo umido.


Capanne neolitiche, fatte di tronchi, rami, frasche e paglia.

I discendenti dei cacciatori del paleolitico, dunque, si erano trasformati in agricoltori stanziali. Abitavano in capanne fatte di tronchi d'albero e coperte di frasche e paglia e col pavimento parzialmente scavato nel terreno.



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Vasellame: 1 - 2 - 3 attingitoi di terracotta, 4 ciotola, 5 brocchetta;
ormai l'uso dell'argilla si aggiunge a quello della pietra.

Presso queste genti vigeva il matriarcato, in quanto che la donna aveva la supremazia nell'ambito della famiglia dal momento che essa metteva al mondo i figli, essa aveva la cura della raccolta dei frutti della terra, essa si occupava della fabbricazione della ceramica; l'uomo-marito, gli uomini-figli erano addetti ai lavori più rozzi e pesanti.

La prima ceramica, fatta di creta o di argilla, era generalmente ruvida e acroma, ma col tempo cominciarono a comparire frequenti gli abbellimenti impressi con i polpastrelli delle dita o incisi mediante unghiate o con stampi di conchiglie pressate sulla pasta molle del vaso prima della cottura.

Poi comparvero vari tipi di recipienti di ceramica con fondo convesso, con fondo a piede, vasi a campana, decorati con motivi geometrici incisi a solchi orizzontali, verticali, a linee diritte oppure ondulate.

Alla fine di questo periodo neolitico dall'Europa dell'est giunsero in Italia numerose popolazioni di pastori nomadi spingendo avanti le loro greggi e le loro mandrie.





Vasi di argilla, ruvidi e acromi, con i primi segni di decorazione incisi a linee, a punti, con impronte di polpastrelli.

La cura e la difesa del bestiame, unico bene personale, il carattere prepotente degli uomini decisi a invadere i coltivi altrui pur di far pascolare le proprie greggi, di contro il compito di difendere le proprie piantagioni, le incombenze maschili, ora più importanti di quelle femminili, fecero in modo che la supremazia familiare passasse dalla moglie al marito, per cui nell'ordinamento sociale si passò dal matriarcato al patriarcato, con l'uomo capo famiglia.

Fondamentale fu l'invenzione dell'aratro e della ruota; importante la costruzione della zattera e della canoa, utile la macina.



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Attrezzi da lavoro: 1 mortaio con pestello, 2 ruota, 3 zappa di pietra, 4 aratro a una stanga per bovini.



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