venerdì 4 marzo 2011

Al Da Schio «Sos arredi In cambio le cene»

Boom di iscritti: in settembre 7 prime all'indirizzo gastronomico.
Appello alle aziende per ottenere le attrezzature di laboratori e bar

L'Istituto scolastico chiede una mano perchè l'indirizzo alberghiero possa camminare con le proprie gambe, per sostenere un'attività che è di sicuro interesse per la città.
In altre parole, servono finanziamenti per comperare strutture e attrezzature che attualmente mancano, fatta eccezione per un bancone bar acquistato qualche mese fa a spese dell'Amministrazione provinciale che ha assicurato ulteriori investimenti, a cominciare dalle cucine e dalla sala reception.
Solo che i bilanci sono sempre più tirati, i tempi si allungano e al “Da Schio” tira aria di preoccupazione.

Infatti, non va dimenticato che c'è da considerare anche l'ondata di richieste per l'indirizzo enogastronomico decollato lo scorso anno con quattro classi prime che a settembre 2011 potrebbero diventare sei o sette.
Dati che se da un lato lusingano, dall'altro impensieriscono il preside Enrico Delle Femmine, deciso a bussare alle porte di quelle aziende con le quali la scuola già collabora per via degli indirizzi commerciale e turistico e delle esperienze di alternanza scuola-lavoro.
La richiesta, però, questa volta è tutta per l'alberghiero. «È un istituto - fa notare il dirigente scolastico - che potrebbe diventare un punto di forza in una città a vocazione turistica come Vicenza».
Per questo, «chiediamo - aggiunge - un contributo esterno che non deve esimere l'Amministazione provinciale dagli impegni assunti, ma che va inteso come una compartecipazione alle spese».
Le lettere, in cui si spiega che “si avverte l'urgenza di avere, per le attività di laboratorio, arredi e attrezzature tali da garantire un'offerta formativa all'altezza delle aspettative degli studenti e delle famiglie”, sono già arrivate a destinazione. Una è indirizzata anche al Lions, nella speranza che l'appello lanciato dal “Da Schio” venga veicolato tra gli associati.
«Per arredare la sala bar e la reception – sottolinea Delle Femmine – servono mobili, in particolare tavoli e sedie, ma anche stoviglie di ogni tipo. Risorse che potremmo mettere a disposizione degli studenti in tempi molto più brevi se potessimo ottenere un contributo da parte delle aziende».
Nelle lettere si fa inoltre presente che “è prevista per le imprese la possibilità di dedurre dal reddito eventuali erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici fino al 2% del reddito dichiarato” e infine che “come istituzione scolastica ci impegniamo ad apporre, con inaugurazione pubblica, una targa all'ingresso della sala-bar ricevimento o sui mobili della reception, con i nomi delle ditte o dei singoli cittadini che volessero aiutarci a dare vitalità, con il loro contributo, al completamento dei laboratori”.
Insomma si cercano partners disposti a finanziare e a dare ossigeno e autonomia al neonato indirizzo, enti e privati con i quali la scuola potrebbe avviare una collaborazione costante.
«E questo, magari – fa notare Barbara Anni, insegnante al “Da Schio” –, in termini di organizzazione di cene aziendali o di altri eventi, in modo che l'alberghiero si caratterizzi, oltre che come istituto che prepara nel settore enogastronomico, anche come agenzia aperta alle esigenze del territorio». 
Anna Madron

da IL GIORNALE DI VICENZA