Dal 1700 in poi

Nel 1700 l’asse culturale europeo si sposta dal Mediterraneo al Mare del Nord. Anche l’arte culinaria segue questo cammino e quindi entra in crisi la cucina della tradizione tardo-rinascimentale e al suo posto subentra la cucina francese. Non c’è più nella cucina nobile il luculliano pranzo con tante portate, adesso si usano poche vivande, ma in molte portate: tanti piatti con vivande leggere, da ammirare e gustare innanzitutto con gli occhi. Le carni vengono coperte da molte salse preziose, estratti e consommé, brodi e gelatine. Adesso però ormai hanno preso piede le nuove vivande importante dall’America come il pomodoro, le patate, il mais, il cacao che ha un’ampia diffusione proprio nel ‘700, il thè e il caffè.
Nella cucina povera le cose sono più semplici e non ci sono tutte le vivande che hanno i ricchi, mentre nel ceto medio rimangono ancora in uso i banchetti ricchi di carne come nei secoli precedenti.
Nel 1800 c’è lo sviluppo della borghesia in Italia e le piccole corti sono in crisi e non hanno più denaro in abbondanza per permettersi banchetti esagerati, in più la chiusura politica da origine allo sviluppo della Cucina regionale e locale.Si diffonde anche la cultura del risparmio e lo spreco e l’ostentazione scompaiono dalle tavole.Le donne iniziano a scrivere ricette e nascono molti ricettari anonimi indicati dell’economia locale.
Con l’epoca industriale nel 1900 e la nascita dell’automobile si permette a persone e merci di viaggiare e spostarsi più rapidamente e perciò nel 1900 esce la prima "Guida Michelin", una pubblicazione nata in Francia per i primi automobilisti gastronomi per illustrare le caratteristiche dei ristoranti di qualità presenti sul territorio.
Dopo la 2 guerra mondiale la cucina europea era distrutta: poco cibo disponibile, per di più razionato.Il boom economico dopo gli anni ’60 invece portò in ogni casa il frigorifero, il forno, e gli elettrodomestici. Con l'entrata della donna nel mondo del lavoro si è verificato un cambiamento nel modo di mangiare perché il tempo sempre più limitato per cucinare fa sostituire i piatti di lunga preparazione tipo polenta, legumi, frattaglie, con ad esempio fettine di bovino e petti di pollo. Oggi comunque nelle nostre tavole non manca niente e non c’è più la differenza di un tempo tra cucina dei ricchi e dei poveri. Si distingue tra cucina regionale e nouvelle cuisine nei ristoranti, che sono due modi diversi di presentare le pietanze, due filosofie diverse di approcciarsi al cibo.