lunedì 29 novembre 2010

Loro, la Promessa; lei la Ferina

Ola,

ieri sono finalmente arrivato alle Andaman and Nicobar Islands, quelle che sarebbero dovute essere la meta del viaggio ma che si stanno rivelando "solo" una tappa di esso.

Dai racconti e dalle foto di amici e viaggiatori incontrati le isole dovrebbero essere meravigliose e la spiaggia in cui sono ora, Corbyn's Cove a Port-au-Blair, non e' che una promessa di cio' che la mia pelle vedra'.

Ier sera ritornando all'incantevole e familiare "Aashiaanaa" Residency Ill, mi sono imbattuto in una movimentata festa che, dalla quantita' di gente, pensavo fosse un indi-sagra di paese.

Il punto focale era un ampio salone e la curiosita' (strano vero??) mi ha spinto a metterci dentro il becco: centinaia di persone vestite elegantemente che, sedute e rinfrescate da decine di ventilatori a soffitto, erano rivolte verso il palco ai piedi del quale musici strimpellavano e danzavano (con casse e volume da concerto a San Siro...);

il palco, addobbato per l'occasione, aveva lo sfondo giallo canarino con intarsi rosso magenta spolverati di brillantini, attraversato da un'aureola di stoffa rosso fuoco con sei cuori formati da fiori freschi; ai lati centinaia di scatole con fiocchi di qualsivoglia colore e forma e al centro loro Bhavan e Sarvensji...gli sposi!!!! Un matrimonio!!

Io me ne stavo tranquillo vicino all'entrata guardando la fila di persone in coda per salutare gli sposini ed ogni tanto qualcuno mi invitava a fare lo stesso; io declinavo perche' mi sentivo un intruso e poi ero vestito come il classico turistone d'esportazione: t-shirt arancio "O t'elevi o te levi", pantaloncino multitasche color sabbia, sandali Quecha ai piedi e un bello zainetto stile-Nerds a completare il figurino...non benissimo!

Ma qualche minuto sentivo che un'entita' mi osservava, mi sentivo addosso due occhi tipo quelli dell'alano Ivan 33esimo Il Terribile che inseguiva la Bianchina del rag. Fantozzi.

Ad un certo punto la individuo...le sue pupille ferine sono puntate su di me!

La Ferina si stacca dalla crocchia delle amiche facenti parte del

"Comitato Organizzatore per l'organizzazione del party matrimoniale

formato delle Parenti della Sposa, perche' si sa

che lo sposo vale quanto la manina che, ciondolante, fa Ciao Ciao

dall'auto che ti precede ergo: originale ma accessorio!

21-25 November 2010 Port-Au-Prince"

e si dirige a passi corti e veloci, risoluta, verso di me; io inizio a guardarmi in giro fischiettando, simulo un improbabile conversazione sul prezzo delle noci di cocco nel Tamil Nadu con il mio vicino che, di contro, mi sbadiglia in faccia;

con la coda dell'occhio controllo la fiera che, slalomeggiando, si avvicina velocemente tra le sedie posizionate alla rinfusa e con un paso-doble scarta due sprovveduti bimbi e con una virata a 360' bypassa il posto di blocco di due voluminosi e panciuti astanti...attenzione perde gli occhiali! Cio' mi salvera'?? No perche' la catenella dorata intorno al collo esegue egregiamente il suio lavoro...

Ormai a pochi metri, ben sapendo che noi umani usiamo solo il 3% dei nostri poteri cerebrali, mi sforzo per utilizzare il restante 97%:

1- tento la trasformazione in geko per fuggire a 4 mano-motrici sulla parete ma ricado malamente sul pavimento;

2- simulo un colpo apoplettico con svenimento immediato ma il mio vicino assonnato e' esperto in "Tecniche di rianimazione di un finto malato" e mi di dice "alzati e cammina!";

3- mi concentro sui Fantastici 4 e mi faccio uomo-torcia ma la ferina possiede un estintore da viaggio che cela nella borsetta ed anche questa possibilita' va, letteralmente, in fumo.

E' di fronte a me e lancio sul tavolo l'ultima carta: iniziando a shakerare la testa

le lancio uno sguardo ebete "Mucca-Guarda-Treno"

ma lei beffarda mi risponde "Ferina-Mangia-Mucca"...

un assist per me che rilancio sicuro "Mucca-Sacra-India"

pensando di aver finalmente avuto la meglio

ma lei, sardonicamente, mi abbatte con "Allora-Ferina-Mangia-Treno!".

Sconfitto e come i discoli portati al cospetto del direttore mi afferra l'avambraccio e mi trascina verso il palco usandomi come palla da bowling per superare la fila in attesa; al secondo strattone facciamo strike abbattendo tutti arrivando al cospetto della Coppia.

Lei: fasciata in un luccicante e bellissimo sari dal vivido color arancio-Anas, con collana d'oro e pietre dalle dimensioni ab-normal e due candelabri austro-ungarici ai lobi.

Lui: mustache nero collegato alle basette da tomboli di peli superflui, completo marrone sabbie mobili con giacca portata alla Woody Allen e sulle dita svariati anellazzi d'oro di cui, almeno due, della collezione 2006 Ovetti-Kinder.

Entrambi: madidi di sudore per via dei fari delle telecamere che li riprendono da 50 cm e con gli occhi vacui ed inebetiti da quattro giorni di festeggiamenti nelle grinfie del "Comitato...".

Sempre con la testa modalita' shake-shake mi esce un "Best wishes for your life" che a) non so cosa voglia dire e il perche' l'ho detto e b) che comunque nel caos andava bene anche un ravanei remulaz barbabietul e spinaz...

Loro sospresi shakerano la testa a velocita' 5 e mi lanciano delle caramelle profferendo suoni gutturali per l'imbarazzo o per la stanchezza;

la Ferina controlla il tutto e ordina alla troupe di operatori di scattare foto tenendomi sempre per il braccio e stringendo sempre piu', compulsivamente, ad ogni click.

In penso finito istante quell'sia...ops anche i pensieri escono shakerati!!!

In quell'istante penso che sia tutto finito ma la Ferina decide che devo mangiare;

le urlo che a) non ho appetito perche' non avendo masticato Travelgum e con tutti gli ondeggiamenti craniali il mio stomaco non e' pronto e b) le mostro la ricevuta del conto della cena appena terminata ma lei mi guarda con i suoi piccoli occhi nascosti dietro spesse lenti e solennemente mi ingiunge: "You eat!".

E' troppo...approfittando di un suo momento di distrazione ed aiutato da decenni di pallacanestro, mi libero dalla presa e con un paio di finte di cambio-direzione e un tagliafuori su un gruppetto di vocianti signore esco dal suo radar e mi guadagno l'uscita salvo e sorridente!

Un abbraccione e pura vida!

Mar Cello

P.s; domani Havelock Island...vi pensero'!!!!!

lunedì 22 novembre 2010

Tiruvannamalai, inglese e go-veg

Ola,

con un salto tripo modalita' Tania Cagnotto, da Dubai sono arrivato a Chennai (la fu Madras) nella parte sud-est dell'India.

Il viaggio e' stato veramente "fly Emirates": 130 eurici per una comodissima poltrona, uno schermo da cui scegliere un film, video, giochi, tv e cibi prefabbricati ma almeno non plasticosi...insomma 4 ore volate!

La prima sensazione appena sbarcato e' stata inaspettata; abituato ad accorgemi del nuovo paese solo dalla diversa moneta e dal diverso idioma, l'aereo mi ha risvegliato una sensazione gia' provata in altri non-luoghi quali sono gli aereoporti: cosa ci sara' la' fuori? Saranno molto differenti gli odori-sapori-paesaggi-suoni da quelli di cui sono impregnato ora?

Insomma quello sfrigolio allo stomaco, quella vibrazione mista tra la "curiosita'-stupore-bah..." del nuovo e la "e' ora di cambiare-familiarita'-sicurezza" del vecchio che precede spesso l'ingresso ad una qualsivoglia stanza del mondo mai esplorata prima.

Sensazione che viaggiano via terra non percepisci perche' al confine ci sei arrivato con le tue gambe e il cambiamento fisico e' solo poche decine di metri...mooolto meglio!!!

La prima impressione del sub-continente indiano e' stata quella che mi attendevo: sporcizia, colori sgargianti, stupore, rumore, umidita' ed intrigo; e con la coda del monsone che bagna i pensieri e trasforma in veri e propri laghi le strade cittadine!

Sfogliando i quotidiani leggo pagine di annunci matrimoniali divisi per lingua di appartenenza quali urdu, marathi, tamil ecc. ecc. (in India ci sono 16 lingue riconosciute e migliaia di dialetti); nulla di nuovo ma alcuni aspetti mi incuriosiscono: la maggioranza delle persone rende pubblico il salario mensile, qualcuno descrive l'influenza che la propria famiglia puo' utilizzare in societa' e molti scrivono che la casta non e' un ostacolo; forse l'inizio del distacco dalle vecchie modalita' pre-matrimoniali ma sottolineando il fatto che i soldi sono fondamentali; il tutto considerando che per ogni decisione importante si chiede consulto o ad un sacerdote, o ad una divinita'...il vecchio e il nuovo che si incrociano!

Nelle 16 lingue ufficiali c'e' anche l'inglese che in teoria dovrebbe accomunare tutti; e' parlato da tutti ma e' veramente incomprensibile (tipo quello di Alberto Sordi in "Un americano a Roma"...) ed in piu' sono tutti convinti di parlarlo correttamente cosicche' quando chiedo di ripetere si scocciano subito...e allora io rispondo in milanese! 1-1 e palla al centro!

La cosa simpatica a cui mi sto abituando e' il fatto che quando faccio una domanda o una considerazione la persona a me di fronte inizia a muovere la testa come se stesse shakerando un bel cocktail tra i lobi orbitali!

E il movimento puo' voler dire si', no, mah chi lo sa, a mio fratello piace il gelato alla vaniglia, ho un alluce valgo...insomma tutto! E quando chiedi le indicazioni per una strada e' uno spasso!

Mi sono appena mangiato un bel thali per 60 rupie (1 eurico).

Questo piatto viene servito su una foglia di banano ed e' composto da un piatto di riso, purea di lenticchie e fagioli, rasam (brodo vegetale al tamarindo), chutney (salsa con frutta e spezie) e curd (yogurt acido) che io utilizzo per stemperare il piccante degli altri alimenti.

Si prende il riso con la mano destra (anche qui la sinistra e' impura per lo stesso motivo dei paesi islamici), si fanno delle palline intrise delle varie cosine buone e le si mangia...devo fare pratica perche' a fine pasto la mia mano e' coperta di riso e la mia bocca e' in modalita' bimbo di 3 anni!

Il thali l'ho mangiato a Tiruvannamalai, citta' a ca 250 km a sud-ovest di Chennai che ho scelto per vedere uno dei piu' grandi templi hindu, l'Arunachaleswar Temple.

Son capitato in questo gioiellino incastonato tra rotondeggianti colline nel primo giorno del "Khartagai Deepam Festival", una festa che dura 10 gg in onore di Shiva.

Ieri, in occasione del primo giorno, dopo il tramonto c'e' stata l'accensione della fiamma che rappresenta la lingam (striscia di fuoco) una delle forme in cui appare Shiva: sulla cima della collina che domina Tiru e' stato acceso un enorme stoppino alto 30 metri alimentato da migliaia di litri di olio che brucera' per tutta la durata del festival.

Questo tempio, struttura risalente al 1000 d.c, e' spettacolare perche' ha 4 gopuram (torri piramidali,), la piu' alta 64 metri, in corrispondenza di ogni punto cardinale, completamente ricoperte di sculture colorate che raccontano i grandi poemi epici hindu quali il Mahabharata e il Ramayana, in cui si raccontano le vicende di Krishna, Vishnu ecc. ecc.

Meravigliosa e' la sala delle mille colonne in cui il soffitto e' drappeggiato di ghirlande di fiori freschi dai colori bianco, verde, arancione, blu, verde e viola e da cui scendono corde ricoperte di fiori che sembrano sfolgoranti stalattiti;

sui lati decine di altari, in cui i devoti lasciano offerte quali banane, cocchi, fiori, olii profumati, che raffigurano le svariate divinita' della cosmogonia induista che si pensa siano decine di milioni! Un dio personale per ognuno!

Le piu' importanti divinita' sono Vishnu simbolicamente ritratto con 4 mani, conservatore e sostenitore, Shiva, creatore e distruttore della vita, la sua compagna Parvati, riflessiva ed accogliente, Ganesh, pasciuto e saggio con la testa d'elefante, venerato perche' e' colui che rimuove gli ostacoli. Tutte le differenti forze per creare e mantenere un perfetto equilibrio.

Di particolare importanza il rito della puja, preghiera che si svolge svariate al giorno che consiste anche nell'abluzione in grandi vasche ricolme d'acqua; i sannyasin (coloro che rinunciano alla vita materiale) semi-vestiti di arancione, i sadhu semi-nudi (asceti che dedicano la vita all'abbandono delle cose materiali ricercando la liberazione dalla reincarnazione), semplici pellegrine vestite in coloratissimi, sgargianti sari lavano i propri corpi tutti insieme al suono di mantra e di scampanellii che colmano l'aria tutt'intorno.

Diversa dalle altre religione monoteiste anche questa non eccepisce dal dare "regole" per migliorare la propria posizione dopo la morte; l'induismo promette una reincarnazione in uno stato migliore e magari in una casta superiore.

Il comportarsi bene, il rispetto per ogni forma di vita non so se ci dara' crediti per l'aldila' ma son sicuro ci permetta di vivere meglio la vita che ora abbiamo in mano!

Ultima cosa: che goduria vedere la maggiornaza dei ristoranti con l'insegna "Pure Veg"! Go-veg! Go-veg! Go-veg!

Un abbraccione e pura vida!

Mar Cello

P.s: mercoledi' volo nelle isole Andamane e finalmente un po' di mare e cazzeggio!!! Ok ok non vi arrabbiate!!!!

venerdì 19 novembre 2010

Powaqqatsi e Chennai

Ola,

la distanza tra Bandar Abbas, Iran, e Dubai la si copre in ca 10 ore di traghetto ma per lo stile di vita ci vorrebbero 100 anni!!

Grattacieli a non finire, molti dei quali con il cartello "Affittasi" o "Vendesi" (la crisi c'e' anche qui!), lussuose navicelle spaziali chiamate automobili, viali pulitissimi con aiuole perennemente in fiore, enormi shopping-center, trasporti pubblici e privati eccellenti...ho controllato i miei occhiali: non sono queli in 3D! E' tutto vero! E quanto e' distante dal caotico Iran!!

Ieri all'imbrunire, trasportato a 10 metri al secondo da un missile chiamato ascensore, ero "At the top", al 124' piano del Burj Khalifa, il grattacielo piu' alto al mondo: a quasi 500 metri di altezza le auto diventano formichine e gli altri grattacieli assomigliano a dei simpatici puffi colorati con un eliporto sulla testa! Impressionante!!

Scendo dal cielo, letteralmente!, e decido che l'aria rarefatta d'altura mi piace e allora cosa si fa in queste occasioni?? Ma si va al "Mall of Emirates", il centro commerciale piu' (questa parolina ricorre spesso qui...) grande dei 7 emirati e si entra al "Dubai Ski", uno snow-park con una pista da sci lunga 400 metri dotata di ski-lift e seggiovia!!!!!!

E il tutto costruito a poche centinaia di metri dal deserto...matti veri!!! E tutti gli sciatori equipaggiati perfettamente perche' fuori ci sono 40 gradi ma dentro 2!!

Come potete immaginare questo paese non e' per tutti.

I contrasti, se non ti fermi alla facciata e guardi sotto lo zerbino o nel ripostiglio, sono evidenti: la "fragranza" confezionata negli shopping-center e l'acre odore di legno delle "abra", le vecchie imbarcazioni che solcano l'insenatura che divide la Dubai old da quella modern;

"The world", isolotti artificiali inventati in mare che riproducono la mappa del globo terracqueo e che ospitano lussuose residenze per pochi vip e gli appartamenti-alveare stipati di immigrati che giungono da India, Nepal, Cina, Sri Lanka (l'80 % della popolazione e' formata da immigrati);

l'energia utilizzata per raffreddare con aria gelida (no comment!) qualsiasi zona comune (anche le fermate dei bus!) e l'energia dei giardinieri che usano le cesoie per tagliare l'erba dei prati...molti immigrati accettano questa vita dicendo "piuttosto che..." ma io non posso capirli perche' sono un cittadino di serie A...

A seconda dei casi, per fortuna o per sfortuna, il concetto di differenza e' necessario perche' regala una identita', rende evidenti le peculiarita' di ogni soggetto\oggetto che altrimenti rimarrebbe indistinto, uguale, senza segni particolari, senza sapori, odori...il freddo per apprezzare il calore, la notte per godere del giorno, il pianto per assaporare il riso!

Insomma la differenza e' necessaria!!!!!

"Il viaggiatore viaggia solo

e non lo fa per tornare contento

lui viaggia perché di mestiere ha scelto il mestiere di vento."

Questo verso e' l'ultimo di una splendida canzone che, appena ascoltata, mi e' entrata sottopelle, immediatamente l'ho "sentita" mia! E' una di quelle che dici: "Avrei voluta scriverla io!!"

La canzone e' "Il viaggiatore" dei Mercanti di Liquore (Lorenz!!! Abbracciamoci!!): per me rappresenta lo spirito del viaggio, di mesi o di una ora, verso Puerto Escondido e verso Spotorno,verso l'ascensore e verso il cinema, verso se stessi o verso gli altri...a ben vedere ogni cosa e' un viaggio! Grazie Mercanti!

Oggi son qui, domani saro' in India...a proposito il mio contatto con il consolato indiano e' stato un flop: la persona che mi ha dato il numero di cellulare del segretario del console ha millantato la conoscenza perche' ieri ho telefonato dicendo, bello baldanzoso, di essere amico di Rao Ajsola e questo mi risponde "Realy i don't know who is him!"...non benissimo...le mie speranze andate in fumo nel giro di due scatti interurbani...poi mi spiega che forse il visto me lo daranno, ma che forse ci vorranno 7-10 gg lavorativi, che forse....in sostanza: domani volo a Chennai e da li' dirigere la prua verso le Isole Andamane per un po' di meritato riposo!

E quando scadra' il visto indiano direzione Indocina (Plaza!!!! Ti chiedero' lumi...)...questa mia scelta mi e' stata confermato dal "messaggio" ricevuto ieri; in una libreria che contiene meta' dello scibile umano, o perlomeno il piu' commerciale, l'unico libro di un autore italiano che ho trovato e' stato "Un indovino mi disse" del grande Tiziano Terzani; e' il libro che parla di Laos, Cambogia, Vietnam viaggiando un anno senza aerei....la conferma della mia decisione! Beh cosi' penso....

Vabbe' dove ero rimasto...ah si' volevo scrivere della fortuna che ho di poter fare questo viaggio; a parte la mia sobrieta' devo ringraziare principalmente due coppie di persone; per primi i miei genitori che mi hanno donato le due cose che amo di piu' di me: la vita (embe' dici poco!) e la curiosita' di conoscere "altro"! Grazie!

E poi voglio ringraziare un'altra "coppia": il Mero e Gabry che si stanno sobbarcando egregiamente, aiutati da valenti e positivi amici-collaboratori, tutta la mole di lavoro che la nostra associazione ES (andate a vedere il bel sito fatto da Gabry www.ideedisport.it) sta via via sviluppando: grazie amicici!!!!!!!!!!

Un abbraccione e pura vida

Mar Cello

P.s: la foto in allegato, quella dall'alto, mi ricorda Powaqqatsi (Gatto!!!), film documentario, secondo di una trilogia, del 1988 che racconta l'impatto del progresso sull'ambiente...molto interessante e con una bellissima musica composta da Philip Glass...e se non lo trovate al ritorno lo guardiamo insieme!

lunedì 15 novembre 2010

Fischietti, bandari e omologazione

Lun 15-11-'10

h. 13.15

Bandar Abbas

Ola,

e' proprio vero che questa zona del sud-Iran e' diversa dal resto: la popolazione e' un incrocio tra arabi, africani, bandari (in farsi bandar significa porto), discendenti di portoghesi, inglesi e olandesi; le tuniche e i chador sono molto piu' colorati, qualche bimbo, e addirittura qualche adulto, porta il pantaloncino corto!

Molte donne portano il burqa integrale e sul viso una vera e propria coloratissima maschera di tessuto e legno, che lascia scoperti solo gli occhi e talvolta le labbra: rispetto ma mi e' veramente arduo capire.

Arrivato venerdi' mattina da Kerman, sono ancora qui (questa citta' la visiti in mezza giornata e poi la lasci..) perche' solo stasera c'e' il traghetto che mi condurra' a Dubai.

Per ingannare il tempo (ma vince sempre lui zio banana!!) ier l'altro sono andato sull'isola di Qeshm e sull'isola di Hormuz; bellissima foresta di mangrovie e un tramonto da brividi nella cittadina di Laft: nel sole calante si stagliavano le linee spioventi delle badgir, torri del vento, utilizzate per rinfrescare l'acqua potabile delle cisterne sotterranee e le linee morbide ed arquate delle lenge, grandi barche di legno che ancora oggi vengono costruite nei locali cantieri navali...chiudo gli occhi e immagino antiche galee che trasportano, a vele spiegate, spezie, tessuti e melograni; ammiragli portoghesi che impartiscono ordini ai subordinati su grandi galeoni armati di cannoni (ci son sempre gli strumenti di morte...) per difendere i propri possedimenti; colonizzatori della Compagnia Orientale delle Indie pronti ad ormeggiare nei punti strategici e..."Ehi italian men go go!!!"...azzo il taxi-driver mi riporta al 2010!!!!

C'e' un aspetto presente in tutte le citta' persiane che qui raggiunge il parossismo: la figura del poliziotto addetto al traffico.

Questo povero tapino deve aver fatto qualcosa di orribile in una vita precedente perche' il suo e' veramente un lavoro improbo!

Lo vedi li' in mezzo alla via, in balia di qualsiasi oggetto viaggiante, perfettamente agghindato: berretto bianco, camicia bianca con i gradi sulle spalline, una corda dorata che cade sul braccio, pantaloni neri e stivali dello stesso colore ricoperti di una banda di tessuto bianco: assomiglia alle ciliegine finte al centro della torta: decorative e perfettamente inutili!

In bocca ha un fischietto, che agita vistosamente, in cui soffia, gia' vinto e depresso, e da cui esce un flebile suono;

bah secondo me il fischietto e' a) l'attrezzo necessario affinche' l'iconografia classica venga preservata...poni il caso che qualcuno lo voglia fotografare..senza il fischietto sia mai! b) e' un fischietto ad ultrasuoni udibile solo dalla razza canina...ma dubito perche' intorno a lui non si vede neanche un cane di peluche c) e' uno di quoi fischietti-caramella che vendono all'oratorio e alle giostre...

Vabbe' comunque ogni volta che ne vedo uno in mezzo alla strada mi viene voglia di andare li' e rincuorarlo dicendogli "..finira' presto e poi andrai a casa...non te la prendere per le strombazzate di variegati clacson e i ripetuti attacchi alla tua incolumita'...sai che gli autisti son fatti cosi', e' il loro modo di dimostrarti affetto!!"

Ieri (+ o -) ero in Italia, oggi sono in Iran e domani saro' a Dubai..pensavo all'importanza della diversita' e della non omologazione degli aspetti della vita.

Nei paesi occidentali in cui il progresso (per andare dove non ho ancora capito...) la fa da padrone, il gusto, l'olfatto e la vista si stanno velocemente omologando su di una unica strada.

Pensate al gusto: senza considerare il cibo-spazzatura dei fast-food, gli alimenti primari quali verdura, carne, uova ecc. ecc. hanno un gusto medio di aria insaporita senza picchi di qualita' proprie; mangiare un pomodoro o una pesca alle volte e' uguale!

Ricordo un ragazzino che ho allenato che assaggiando una vera zucchina coltivata in un orto montano mi disse: "A casa mia le mangio ma queste sanno troppo di zucchina!!!"...che meraviglia sensoriale addentare una bella succosa mela magari con la pelle un po' gibbosa e dal colore non uniforme...ora ne addento una che ho nello zaino!!!!

Un abbraccione a tutti e pura vida!!!

Mar Cello

giovedì 11 novembre 2010

Qanat, ta'arof

Ola,

oggi giornata di assoluto descanso qui a Kerman prima di prendere il bus che mi portera' questa sera a Bandar Abbas, nel territorio iraniano che si affaccia sul Golfo Persico.

Ho deciso la via che mi portera' fuori i confini dell'Iran conducendomi (forse..) verso l'India: gli Emirati Arabi Uniti.

Ho scelto Dubai a) perche' non e' molto dispendioso il viaggio in traghetto, b) perche' il visto per il Pakistan non c'e' stato verso di ottenerlo e c) perche' ho conosciuto un indiano che mi ha dato un contatto al consolato indiano di Dubai: la segretaria particolare del console.

Spero sia l'aggancio giusto perche' la mia richiesta di avere un nuovo visto di tre mesi, che si sovrapponga a quello gia' in essere, venga positivamente accolta; tutto cio' perche' il mio visto attuale scade il 14 dicembre e uscito dal paese in quella data, non potrei piu' rientrarvi per due mesi...bah vedremo...altrimenti punto la prua della mia zattera verso l'Indocina..ma questa e' un'altra storia!!!

In questa nazione sto molto bene ma l'Iran, essendo adagiato su di un immenso altopiano (dai 1.000 ai 2.000 m. di altitudine..quindi come essere sempre in montagna..e l'inverno si avvicina..) la temperatura (e la legge...) non permette di utilizzare i panta corti o i costumi cosi' da riporre nell'armadio (o zaino che dir si voglia...) gli indumenti piu' pesanti.

Pile e scarponcini sono necessari perche' al sole si sta benissimo ma quando si e' all'ombra fa freddino...e io ho voglia di caldo!!!! E di spiagge!!!

Ieri gitarella con tre simpatici catalani (Diana!!! Non ti pare assomigli a Daniele quello vicino a me??? E di persona sembrava il sosia!!!) in mezzo al deserto (strano vero??) per vedere i Kalut, particolari "cunette" (da qualche metro a colline di 50-60 metri) di sabbia-roccia che si sono formate durante i secoli, e ancora non si e' scoperto il come e il perche', assomiglianti a tanti lillipuzziano intenti a giocare una partita di...di...basket ovviamente!

Oggi gironzolando ho visto il solito, quotidiano, incidente stradale!

Qui il codice stradale e' come da noi l'Iliade e l'Odissea: tutti l'hanno letta ma solo alcuni ne ricordano dei frammenti!!

Vi spiego meglio; tra i mezzi motorizzati e' una lotta ad armi pari ma i conducenti iraniani danno il meglio di se' quando intravedono un pedone; la tecnica quando devo attraversare le vie principali e': fare per prima cosa un balzo che dal sereno marciapiede (beh non sempre perche' ogni tanto qualche moto sfreccia anche li'!) mi permetta di sorpassare il qanat, canale (alle volte della misura castello-ponte levatoio...) che veniva usato per l'approvigionamento dell'acqua potabile e che ora ad ogni pioggia diventa un vero e proprio impetuoso torrente!

Dicevo...saltato il fosso ora devo affrontrontare i coccodrilli a 2-4 ruote che arrivano da ovunque: inizia il match Federer-Nadal! Si' perche' e' come assistere ad una partita di tennis!! Guardo a sinistra e a destra (il senso di marcia e' molto soggettivo!!) e penso: ok e' "IL" momento! Mi lancio e passo il primo branco e quello e' il momento peggiore: sei in mezzo!! Incuranti di avere un mucchio di ossa e carne di fronte a loro tutti ti sfrecciano davanti e dietro..ok vado e con un balzo sono sullo spartitraffico!!! Mi manca solo un'altra carreggiata e anche sto giro ce l'ho fatta!!!

Ma da subito ho adottato la tecnica del fratello minore: aspetto qualcuno che abbia intenzione di rischiare la vita attraversando la via...e quando lo scudo umano e' in movimento mi faccio sua ombra e scivolo con lui sul manto stradale sentendomi mooolto piu' tranquillo...come diceva quel tale: sopravvivenza e' anche mors tua vita mea!!!

Flash-back

In uno dei primi giorni iraniani, dopo aver mangiato, mi alzo e faccio per pagare il cameriere ma questi mi dice: "No, no niente niente, tu sei ospite!" io insisto e lui ancora "niente niente"...bah penso di aver vinto la cena perche'..chenneso' sono il millesimo cliente della settimana o perche' ogni giorno alle 22.33, in ragione di qualche cabala, hanno l'usanza di non far pagare nulla...ma poi mi sovviene cio' che ho letto sulla lonely e che mi verra' confermato da tutti: e' ta'arof!

Il ta'arof e' soprattutto una espressione di considerazione verso gli altri; per esempio, dietro ad un'offerta di cibo l'invitato rifiutera' piu' volte per dare la possibilita' alla persona che offre di non perdere la faccia se non e' realmente in grado di offrire quel cibo. Buona regola e' declinare l'invito tre volte ma se la persona insiste e' regola accettare di buon grado!

Nel ta'arof ci sono anche regole di buona educazione verso le persone anziane, di buona creanza quando si e' a tavola..insomma il nostro galateo ormai perduto!!!

Beh ora vado perche' mi aspetta l'ennesimo chai di giornata...un abbraccione e pura vida!!!

Mar Cello

martedì 9 novembre 2010

L'ozio, Mazier ed un immenso tiramisù

Ola,sono in un lunghissimo momento di "tra"….per arrivare a Kerman da Garmeh, oasi vicino a Khur, avevo due possibilita': a) tornare nella gia' vissuta Yazd o b) provare ad arrivarci in chissa' quante ore attraversando lande mai viste dalla mia pelle; domandina fin troppo semplice: secondo voi quale strada hanno scelto I miei piedi tenendo in considerazione che non so se mi basteranno i rials che ho in tasca?? Esatto!!! La risposta b) e' quella giusta!! Domenica nel pome son partito da Garmeh: 30' di taxi fino a Khur, 2h. bus fino a Tabas, ieri 1h. fino a Deyhuk (Il poliziotto mi ha guardato stupefatto e mi ha detto " Ma che cavolo sei qui a fare nel piu' lontano infernale posto sulla faccia della terra??") e poi alle 21 bus per Kerman dove sono arrivato stamani alle 5…35 ore facile facile per ca 700 km!!! E avendo zero soldi il ristoratore mi ha offerto il pranzo e gli autisti mi hanno offerto il biglietto del bus!!! Iranian people!!!Direi che I lunghi tempi di attesa che sto vivendo da quando son partito (gia' 1 mese!!!) sono l'ingrediente necessario di un dimenticata arte: l'arte dell'ozio.Lo scorrere del tempo sentendolo attimo dopo attimo. Uno stato foriero di pensieri che fluiscono liberi dale briglie della volonta'.Talvolta parente stretto dell'ozio e' la noia; penso a queste due emozioni come a due sorellastre partorite dalla stessa madre, l'attesa, ma generate con due padre diversi: l'una, la noia, figlia dell'insoddisfazione, inconsapevole del tempo che verra'; l'altra, l'emozione dell'ozio, primogenita dell'approdo, esausta del tempo che fu.Una meraviglia avere tempo di giocare e arzigogolare con le parole!!!Un passo indietro: Toudeshk.Giovedi' arrivo a Toudeshk, paesino situate tra Na'in e Esfahan, per vivere 2 giorni con la famiglia Jalali. Nel 2006 l'allora 18enne Mohammad inizia ad ospitare nella casa di famiglia I motociclisti che passano da queste parti: in poco piu' di 1 anno 350 persone soggiornano come ospiti senza pagare una lira!La notizia arriva sul pc di Andrew Burke, responsabile della guida "Iran" della Lonely Planet, che prova , come al solito in incognito, la fondatezza delle notizie che corrono sui blogs ed inserisce la famiglia nell'ultima edizione della "bibbia" dei viaggiatori.Per la famiglia Jalali cio' si trasforma in un lavoro ma il loro equilibrio familiare rimane intatto: Mohammad segue I turisti facendo loro da guida (competente ed amabile: una meraviglia ascoltarlo!), il fratello Reza continua ad insegnare, come il padre e il nonno, nell'unica scuola elementare del paese (11 bimbi tra I 7 e I 12 anni) accudendo, insieme alla moglie Fatima I tre figli, Nazim 10 anni, Nima 8 anni e l'ultima arrivata Namasten 6 mesi; l'altra sorella Fatima continua a produrre I famosi tappeti persiani e I genitori sono felicissimi di ospitare I viaggiatori che si avventurano in questa terra nel bel mezzo dei due deserti iraniani.I 2 gg passano sereni in questo salto nella real-life di un piccolo villaggio sperduto anche grazie alla presenza di una coppia ira-svedese che avevo gia' incontrato a Yazd.Tutti e tre lasciamo la casa ad andiamo all'appuntamento per prendere il taxi che ci condurra' a Garmeh e chi ti trovo?? Gust il simpatico ragazzo belga incontrato sul treno Istanbul-Tehran e poi rivisto a Tabriz!! Sono dell'idea che in Iran stiamo viaggiano in cento e a turno ci rivediamo l'un l'altro!!!Arrivati alla splendida oasi di Garmeh (120 abitanti, 15 viaggiatoti, 2 gatti, 8 cammelli e un milione di stelle!) ceniamo seduti sui classici tappetoni (le sedie ci sono solo nei ristoranti) disposti nelle sale intorno al cortiletto interno (vedi foto scattata con gli altri simpatico ospiti iraniani).La casa-hotel, antica di 300 anni, (www.atashooni.com) e' meravigliosa: mantenuta la pianta originale e' stata ristrutturata con materiali naturali ( mattoni ricoperti da un miscuglio di fango e fieno) e arricchita da arredi create da artisti amici di Mazier, figlio barbutissimo del proprietario.Dopo cena seduti a gustarci l'ennesimo chai di giornata ( per me il milionesimo di questo periodo…) veniamo inondati dai suoni che Mazier riesce ad estrarre da anfore di differenti taglie e foggie; e' una di quelle persone che ha il dono di entrare in contatto con materiali considerati morti facendoli vibrare in svariate sfaccettature, dando colore e forma alle onde sonore!Il giorno appresso tutti e 4 prendiamo un bel taxi (unico modo aime' di girare da queste parti) e andiamo a vedere il lago salato: cantinaia di km di terra arida in cui, sotto 90 metri di sobbalzante terra, giace un lago salato che spinge verso l'alto il proprio frutto, il potassio, che verra' utilizzato come sale da cucina e nell'industria tessile.Ci fermiamo a mangiare in un piccolo villaggio ed invitati dai bimbi facciamo una incursione nella scuola: 12 bimbi che si fanno anche 10 km al giorno per frequentare le lezioni ed un maestro giovane ed appassionato…giochiamo un po' con loro (vedi foto…grazie alla mia proprieta' di linguaggio in lingua farsi per per spiegare l'Italia mi son tolto lo scarponcino e glielo ho fatto vedere sul mappamondo!!! Ah ah ah!!!) e poi li salutiamo con mille sbracciamenti…Il genuine entusiasmo dei bimbi e' gioia per il cuore!Ci muoviamo e lo spettacolo, che prosegue da giorni, e' uno stupefacente altopiano: sembra un enorme tiramisu' (Lenaaaa!!! Quando torno altra sfida savoiardi-pavesini e vinca la migliore…e cioe' io!) ricoperto di arbusti color del cacao in cui un ardito pasticcere ha appoggiato qua e la' verdissime oasi di pistacchi e all'orizzonte montagne di cioccolato dalle forme piu' pittoresche: una parete scivolo per bimbi, un'altra simile ad una grattuggia pronta a frammentare chissa' quale cibo cha cadra' dal cielo, altre rotondeggianti cumuli di noccioline…e zucchero filato azzurrissimo come cappello!Dietro l'ennesima curva affrontata a cento all'ora (questo driver deve aver vissuto a Londra: e' perennemente nella corsia di sinistra!) compare lui, il deserto in tutta la sua imponenza; e' la prima volta che lo vedo e rimango a bocca aperta; l'orizzonte si perde nel calore della sabbia, il vento modella colline dorate che invitano alla timida esplorazione, tracce di vita vi si perdono sulla superficie pregando la pioggia di arrivare presto (speranza vana…)…uno spettacolo!!!L'uomo si ingegna, architetta, crea toccando altissime vette ma la bellezza semplice che la natura offre ogni giorno e' ineguagliabile!!!Al tramonto tutti noi "esploratori" (noi 4, una quindicina di ragazzi iraniani ospiti dello stesso hotel, Mazier e 4 amici) ci incontriamo intorno ad un ipnotizzante fuoco e disposti in cerchio, al suono di svariati strumenti (didjeridoo, bongj vari, chitarra e sitar), ascoltiamo chi declama I poemi di Hafez e Rumi (non capisco il significato delle parole ma il persiano e' lingua dolce ed armoniosa da ascoltare), chi intona canzone goliardiche e popolari, chi racconta una storiella in italiano…cosi' ammiriamo il giorno andare a coricarsi e la notte iniziare Il suo buio cammino rischiarato "solo" da un milione di lucenti stele…un esempio vivido di pura vida!!!Torniamo e ceniamo: alle volte essere veg (NIcoooo!!!) e' un privilegio perche' alcune persone (ma' e pa'!!!!!!!!! I vostri piatti non hanno concorrenza…fuori concorso!!!!) dedicano alla preparazione di questi "strani" piatti energia, passione e sfrontatezza dell'ardire facendo approdare il palato In splendide spiagge di sapore; stas per me un piatto di deliziosa crema al formaggio con pistacchi ricoperta di melanzane cucinate con menta …altra pura vida per I miei sensi!!! Arriva mezzanotte ma nessuno ha sonno e cosi' seguiamo Mazier nella sua tana per perderci al suono vacuo dei suoi giochi musicali…e buona notte!!!Un abbraccio e pura vida!!!Mar CelloP.s1: iniziate a rosicare incalliti guidatori benzaioli…l'acqua di media costa ca 14 centesimi di euro al litro..lo sapete quanto costa un litro di benzina?? Ma va' meno…meno meno..ho detto meno!...costa 7 centesimi di euro al litro!!! La meta' dell'acqua!! Ogni persona ha una card con cui puo' comprare a quel prezzo 60 litri di benzina; poi costa la bellezza di 25 cents…vi siete tolti l'espressione dalla faccia tipo "mucca-guarda-treno"???!!!P.s2: mi sono accorto di non avervi mai spiegato il significato della suddetta espressione: avete presente quando vi chiedono una tal via e voi rispondete che vi piace il gelato all'amarena? Avete presente la faccia?? Ecco quella e' la tipica espressione "mucca-guarda-treno"!!!!

martedì 2 novembre 2010

English lesson e famiglia Kharmandi..ma tutto e' soggettivo!

Ola,

sono arrivato nel mezzo dei due deserti iraniani, Dasht-e Kavir e Dasht-e Lur, a Yazd, citta' caratterizzata dalle case di fango e fieno color biscotto e dalle Badgir, Torri del Vento, sistema di condizionamento ante-litteram.

Dopo un periodo intenso e vivace, dopo i km mangiati con avidita' e le ore saltellanti, dopo l'inebrio dei rispolverati sensi, sento che il deserto e questo accogliente hotel (www.silkroadhotel.ir; web-cam puntata sulla zona comune...magari mi vedrete!) possano essere come il riflusso nel mare: l'onda si ritira, l'acqua diviene piu' cristallina e si ha il tempo per vedere cosa e' rimasto prima che una nuova onda arrivi ineluttabile.

Giorni fa vi avevo lasciato ad Esfahan e da li' riparto per raccontarvi un paio di frammenti del puzzle.

In mattinata conosco Sabaghan, simpatico 22enne insegnante di inglese, che mi invita a visitare l'istituto privato in cui lavora. Ed io non perdo l'occasione!

La sera vado e vengo accolto stranamente...come una star!

Il manager mi porta nelle varie classi (dove vengo assalito dai ragazzini!) finendo il "tour" (ah ah ah!!) nella sala professori: 3 ore in cui ho risposto alle mille domande e alle piu' svariate curiosita' e posato per decine di foto...un delirio!!!

Beh anche io ho fatto un sacco di domande: i ragazzi mi hanno raccontato i loro sogni, le loro paure e cio' che piu' vorrebbero: essere liberi di scegliersi il proprio futuro.

I professori mi raccontano che si sono costruiti un proprio equilibrio e faticosamente risparmiano per poter almeno viaggiare per qualche giorno (e gli uomini) sperando di vincere alla lotteria una green-card per gli Stati Uniti...le donne sarcasticamente rimarcano che tutto, in Iran, e' pensato solo per gli uomini! Anche la fortuna!

Un denominatore comune di tutte le chiaccherate: le persone non sopportano di essere considerate terroriste a causa della dubbia condotta politica dell'elite del paese completamente nelle mani dei capi religiosi; il presidente (il vituperato Ahmadineyad) e il parlamento sono burattini nelle mani della "Guida Suprema" (dal 1989, dopo la morte di Khomeini, Ali' Khamenei) e del "Consiglio dei Guardiani", 12 capi religiosi che, come se non bastasse loro il potere legislativo ed esecutivo, si avvalgono di una specie di polizia parallela (ma molto piu' influente di quella ufficiale..) formata dai basiji (volontari), i Pasdaran e i Sepah; questi due gruppi sono retaggio della guerra, dal 1980 al 1988, contro l'Iraq che qui e' ancora ricordata con mega-cartelloni e murales effigianti i martiri caduti per la patria.

Si puo' comprendere la volonta' con cui le persone "comuni" rivendichino il fatto di voler essere considerate semplici esseri umani come ogni altro di questo pianeta!

Il giorno successivo all'English lesson arrivo a Shiraz (un tempo famosa per il vino), gironzolo per la citta' ammirando la "Moschea del Martire", gioiello del 1200 d.c. internamente rivestito da un mosaico di decine di migliaia di piccoli frammenti di specchi; un effetto allucinogeno amplificato dal forte profumo di cera usata per far risplendere i marmi...un aiutino per avvicinarsi a Dio!

La sera contatto la famiglia Khorsandi conosciuta durante la tratta ferroviaria Istanbul-Tehran...e da li' inizia il delirio!

2 giorni trascorsi con la loro immensa ospitalita': ogni 10' "You feel good?", "Ok mister Marcello?", "Are you tired?"...uno dei figli, Morzena', mi lascia camera sua per la notte...il pellegrinaggio di amici e parenti per avere l'onore (....) di conoscermi...le mille foto che mi ritraggono anche quando mi soffio il naso...il fatto di non riuscire a pagare neanche la cartolina da spedire in Italia...il sacchetto per il pranzo in bus verso Yazd con cibo per almeno 6 persone...in-cre-di-bi-le!!!

Ma ora: pensate al cibo che piu' vi piace e iniziate a mangiarne, e ancora e poi ancora e ancora e quando siete satolli ve ne portano ancora...non essendo avvezzo a questa ineguagliabile e meravigliosa ospitalita' vedevo il pulman per Yazd come un miraggio...ok a spizzichi e bocconi ma una full-immersion, per me, e' veramente faticosa!!!!

Shiraz e' meta di pellegrinaggio poiche' vi sono le tombe dei due poeti, del 1200, piu' importanti che ancora oggi ispirano la vita delle persone: Sa'di e Hafez.

Ho visitato quest'ultima: Hafez e' il piu' importante autore delle liriche persiane chiamate Ghazal e la sua tomba e' immersa in uno splendido giardino allietato da musiche che ne celebrano i versi…una vera oasi nel traffico!!!

Ora vi lascio con un racconto che una dolce e premurosa amica (Marins!!) mi ha spedito via mail;

questo brano suggella con l'inchiostro cio' che nella mia mente era solo un bozzolo di pensiero.

"La forza nascosta che ci chiama altrove." (ma non so l'autrice...).

Il sottotitolo prende a prestito Montesquieu “i viaggi danno grande apertura mentale: si esce dal cerchio dei pregiudizi del proprio paese e non si è disposti a farsi carico dei quelli degli stranieri”

I miei primi ricordi sono memorie di viaggio: un mare in tempesta, un orizzonte illuminato da una specie di serpente arrotolato nel suo argento che era la luna piena …..

una delle poche cose certe è che viaggiando si allunga il tempo: non c’è cosa che restringa lo spazio vitale come la ripetizione dei gesti, delle abitudini.

Il tempo delle abitudini appare eterno,ma nel ricordo ha la durata di un attimo.

Il tempo delle diversità, dei pericoli, del nuovo e dell’inaspettato appare al contrario breve e fuggevole. Ma visto di spalle si allunga all’infinito.

La contrazione è data dalla ripetizione e dalla mancanza di sorprese, buone o cattive che siano.

La dilatazione esplode dalle sorprese inattese, dagli incontri imprevisti, anche, perché no,dalla paura del futuro e dei suoi trabocchetti.

Io che non tengo un diario quando sto nella mia casa di Roma, appena mi metto a viaggiare sento il bisogno di fermare sulla carta i pensieri che scappano, chiudendoli in quel progetto di memoria che ogni scrittura porta con sé.

C’è qualcosa di assurdo e presuntuoso nel voler violare i segreti che non si fanno violare, nello scavare i misteri che stentano ad accoglierti, nell’attingere ad acque dal sapore d’altro.

Ma questa insensatezza è propria dell’Amore, con la sua gratuità,, la sua necessità, il suo disinteresse.

Un abbraccio e grazie per il vostro affetto fatto di ciao, poesie, sto bene e tu?, racconti, baci, suggestioni, ed emozioni dell'assenza!

E siempre pura vida!!!

Mar Cello

P.s: quando son partito molto scetticismo per la mia scelta incosciente ma qui in hotel ho conosciuto una famiglia, con due bimbi di 1 e 4 anni, (il sito in inglese con foto e itinerario www.cristianivan.de) che sta viaggiando per il modo da tre mesi e un'altra che lo sta facendo da non ricordo da quanto tempo (www.amerikando.com) la serie tutto e' soggettivo!!!