DEFINIZIONE
L'acne e' una dermatosi infiammatoria del follicolo pilosebaceo
e del tessuto perifollicolare, che si localizza soprattutto
al volto e al torace. e' caratterizzata dalla presenza contemporanea
o in fasi successive di comedoni, papule, pustole o cisti,
con esiti talvolta cicatriziali, decorso cronico e riacutizzazioni.
GENERALITA'
Compare nel 50-60% dei casi prevalentemente nell'adolescenza
e da molti e' stata erroneamente considerata una "reazione
fisiologica legata all'età" e altrettanto erroneamente
messa in rapporto con carenze o eccessi sessuali, con la
masturbazione ecc.
Si può osservare anche nell'adulto come prima manifestazione
o come riaccenzione di un'acne preesistente.
Da un punto di vista epidemiologico la malattia e' particolarmente
frequente. Secondo vari Autori essa rappresenterebbe il
4-8% di tutte le dermatosi. Secondo Emerson e Strauss l'85%
degli studenti di Boston tra i 15 e i 18 anni ne sarebbero
affetti. Pur in assenza di dati globali, si ritiene che
in Italia siano colpiti da acne modesta un 30-40% della
popolazione tra i 15 e i 20 anni, e che l'incidenza dell'acne
grave sia di circa il 3%.
L'incidenza dell'acne nella popolazione di 18 anni e' del
35% per i maschi e del 40% per le femmine, mentre nella
popolazione quarantenne le manifestazioni cliniche sono
presenti nell'1% degli uomini e nel 5% delle donne.
L'acne e' occasionalmente presente alla nascita e difficilmente
il problema diviene comune prima della pubertà'.
Nelle ragazze può' precedere il menarca anche di
un anno.
Comincia per lo più' con le manifestazioni non infiammatorie
(i comedoni, presenti nel 50% dei soggetti tra gli 8 e i
10 anni) e solo successivamente compaiono quelle infiammatorie
(le papule, le pustole, ecc.) più' precoci nella
femmine''.
L'incidenza dell'acne risente anche di fattori razziali.
Hamilton ha notato una minore incidenza dell'acne nei Giapponesi
rispetto agli Americani e secondo Wilkins e Voorhees l'acne
nodulocistica e' più' comune nei maschi bianchi (5%)
rispetto a quelli di colore (0,5%).
La possibilità' di una familiarità' dell'acne
e' difficile da verificare data l'alta incidenza della malattia
in tutta la popolazione). Voorhees ha notato una maggior
gravita' dell'acne nei pazienti con genotipo XYY. Sempre
da un punto di vista epidemiologico e' interessante notare
che Welton (1973) e Cerimele (1978) hanno osservato che
fra i giovani sopra i 17 anni e sotto i 14 le femmine si
rivolgono allo specialista in maggior numero rispetto ai
maschi (rapporto maschi femmine di 1 a 2) mentre la richiesta
di visita e' equivalente tra i 14 e i 17 anni.
Pelfini inoltre nel 1977 ha condotto un'indagine tra 6000
medici di cui e' emerso che il 13,5% di essi ritiene che
l'acne sia un evento fisiologico proprio per la sua elevata
incidenza nel periodo dell'adolescenza, mentre il 72% la
considera una malattia reale da curare.
Sedi di sviluppo delle lesioni acneiche sono in genere i
follicoli sebacei e non i follicoli vestigiali e quelli
terminali. I follicoli sebacei sono presenti soltanto nel
volto e nella parte superiore del tronco cioè nelle
sedi tipiche dell'acne. Essi compaiono alla pubertà'
per trasformazione dei follicoli vestigiali ad opera soprattutto
degli ormoni androgeni con conseguente aumento della secrezione
sebacea voluminosa e plurilobulata. Essi presentano un canale
ampio e profondo o infundibolo la cui parte terminale o
acro-infundibolo e' coperta da un epitelio perfettamente
cheratinizzato e compatto che svolge funzioni di barriera,
mentre la superficie dell'altra parte del canale o infrainfundibolo
e' caratterizzata da cellule fragili e desquamanti.
EZIOLOGIA E PATOGENESI
Le cause dell'acne volgare sono in gran parte sconosciute.
Alcuni fattori sembrano svolgere un ruolo fondamentale nel
suo sviluppo, soprattutto la ipercheratinizzazione del dotto
pilosebaceo, le variazioni qualitative e quantitative del
sebo, le azioni svolte dalla flora microbica, l'aumentata
produzione di androgeni, e ultimi ma non meno importanti
i fattori psicologici. L'alterazione più' precoce
che si manifesta nell'acne e' un'eccessiva cheratinizzazione
del canale infundibolare responsabile della formazione di
comedoni per la presenza di un tappo corneo che blocca l'apertura
del follicolo impedendo l'eliminazione del sebo. I primi
cambiamenti nella formazione del comedone si sono osservati
nella cheratina della porzione più' bassa dell'infundibolo
follicolare. Al microscopio elettronico il materiale cheratinico
diventa più' denso, i "granuli lamellari"
diminuiscono di numero, i granuli di cheratoialina aumentano
di numero e alcune cellule contengono un materiale amorfo
di natura lipidica, generato durante il processo di cheratinizzazione.
Alcuni studi di cinetica cellulare hanno inoltre dimostrato
che tali alterazioni sono accompagnate da un aumento nel
ricambio cellulare dei comedoni.
Le cause dell'ipercheratinizzazione del dotto pilosebaceo
non sono chiare. Alcuni studi riportano che tale manifestazione
e' mediata dagli androgeni; altri Autori parlano di un effetto
irritante svolto dai lipidi del sebo; probabilmente vi contribuisce
anche una modificazione costituzionale della sostanza cementante
e una carenza di enzimi litici endogeni che normalmente
favoriscono la dissociazione cellulare. Per ciò che
riguarda il sebo, esso ha una grande importanza nella patogenesi
dell'acne. I pazienti affetti da acne producono una quantità'
di sebo maggiore rispetto alla popolazione sana e la gravita'
delle loro manifestazioni cliniche e' spesso correlata all'aumentata
quantità' di sebo. L'importanza del ruolo del sebo
e' dimostrata dai seguenti fatti. Il sebo e' comedogenico
e causa infiammazione quando viene iniettato nella cute.
La comparsa dell'acne nel periodo neonatale awiene solo
quando le ghiandole sebacee sono ben sviluppate. Inoltre
l'acne compare alla pubertà' in quanto si sviluppano
tali ghiandole. Infine l'acne può' essere controllata
dagli estrogeni o dai raggi X data la loro attività'
inibitoria sulle ghiandole sebacee stesse).
Nella patogenesi dell'acne sembra giocare un ruolo importante
non solo l'aumentata quantità' di sebo ma anche la
sua composizione. La frazione degli acidi grassi liberi
costituisce la componente comedogenica del sebo. Infatti
Strauss e Pochi hanno dimostrato che la sua rimozione riduce
l'attività' comedogenica del sebo stesso e al contrario
l'iniezione di acidi grassi liberi come tali induce un grave
stato infiammatorio locale. Perfino l'applicazione locale
in occlusiva di catene di acidi grassi liberi e' capace
di indurre irritazione locale. Numerosi studi hanno cercato
di dimostrare se il sebo dei pazienti con acne ha una composizione
diversa da quello dei soggetti sani.
Secondo Morello (1976) esiste una significativa diminuzione
di acido linoleico che sarebbe responsabile dell'iniziale
iperoheratinizzazione dei follicoli analogamente a quanto
awiene nella sindrome da deficienza essenziale di acidi
grassi in cui e' presente una marcata ipercheratosi cutanea.
La secrezione delle ghiandole sebacee dipende dagli ormoni
sessuali maschili di origine sia gonadica che surrenalica.
L'aumentata secrezione di sebo potrebbe essere correlata
da una parte ad una aumentata increzione di ormoni di natura
androgenetica, dall'altra ad un incremento degli androgeni
liberi per un deficit della globulina che lega gli ormoni
sessuali (sexual hormons binding globuli, SHBG).
Il ruolo svolto dai micr anismi infun 'b I ri nella patogenesi
dell'acne rimane controverso. Il Propionibacterium Acnes,
un dfteroide pleomorfo anaerobio, e' il microrganismo predominante
a livello infundibulare. Esso e' assente nei soggetti sani
tra 11 e 20 anni, mentre e' presente a una concentrazione
di 114800 batteri/cm2 nei soggetti della stessa eta' affetti
da acne'.
Il P. Aenes presenta un'attivita' lipasica che e' responsabile
della trasformazione degli acidi grassi esterificati non
comedogenetici in acidi grassi liberi comedogenetici. Nell'infundibulo
sono presenti altri microrganismi anch'essi dotati di attivita'
lipasica quali il Pro rinebacterium granulosum. un micrococco
coagulasi negativo, e il Pitiros orum Ovale un micete, e
infine alcuni micrococchi coa ulasi ne ativi presenti nella
porzione superficiale del follicolo in quanto vivono in
presenza di ossigeno. Il P. Acnes comunque rimane il principale
imputato nella patogenesi dell'acne. Infatti alcuni esperimenti
hanno dimostrato che una sospensione di P. Acnes vitale
iniettata all'interno di una cisti procura la rottura della
cisti stessa e una importante infiammazione dei tessuti
circostanti. Al contrario l'infiammazione e' moderata se
gli stessi microrganismi iniettati in cisti non sono vitali
o se vengoni iniettati direttamente nel derma, confermando
cosi' che l'azione infiammatoria viene esercitata dagli
acidi grassi liberi conseguenti all'azione della lipasi
del P. Acnes.
E' stato inoltre osservato che il P. Acnes presenta un'attivita'
infiammatoria in quanto e' capace di liberare altri enzimi
come proteasi e ialuronidasi, il P. Acnes e' capace di indurre
flogosi attraverso altre vie, per esempio secernendo un
fattore chemiotattico¿¿¿ all'interno
dei comedoni. Questo fattore di basso peso molecolare, dializzabite
(e che non ha bisogno del complemento per la sua attivazione)
riesce ad uscire dal follicolo e ad attivare i leucociti
polimorfonucleati. Questi, entrando nel follicolo, fagocitano
il microrganismo provocando la liberazione di enzimi idrolitici
con conseguente danno all'epitelio follicolare¿¿).
Il P. Acnes e' capace inoltre di attivare il complemento
sia per la via classica che alternativa, contribuendo cosi'
ad accentuare la risposta infiammatoria.
Molto importante e' anche la risp,osta immunitaria dell'ospite.
Il titolo degli anticorpi circolanti contro il P. Acnes
e' elevato in pazienti con acne grave¿¿4.
Che questi anticorpi abbiano un effetto diretto non e' dimostrato
ma si e' visto che la liberazione delle idrolasi lisosomiali
dai leucociti polimorfonucleati da parte del P. Acnes e'
anticorpo anti-P, Acnes dipendente.
Esiste inoltre la possibilita' che ci siano anche variazioni
della risposta immunologica di tipo ritardato come da es.
skin test positivi con intradermoreazione di P. Acnes.
E' stato documentato un aumento della trasformazione linfocitaria
in vitro dopo esposizione agli antigeni di P. Acnes dei
linfociti prelevati da sangue periferico di soggetti con
acne grave nodulocistica¿¿Ì e un aumento
della migrazione dei leucociti di soggetti con grave acne
dopo esposizione agli antigeni del P. Acnes.
Alterazioni endocrine. Gli ormoni sessuali svolgono
un'azione di primo piano nell'eziologia dell'acne agendo
direttamente sulle ghiandole sebacee.
Gli estrogeni possiedono un'attivita' di inibizione della
sintesi dei lipidi nelle ghiandole sebacee stesse. Tale
azione avrebbe una variabilita' individuale ed alcuni soggetti
sarebbero piu' sensibili di altri. Non del tutto chiaro
e' il ruolo svolto dal progesterone. Esso infatti possiede
un'attivita' sebotrofica a dosi molto elevate.
Le alterazioni endocrine riscontrate nei soggetti affetti
da acne sono numerose. Sinteticamente si possono individuare
in un aumento degli androgeni rispetto agli estrogeni.
Infatti e' stato osservato che:
1) al momento della puberta' i livelli di testosterone plasmatico
sono piu' alti nei soggetti con acne sia maschi che femmine¿¿¿¿;
2) i livelli urinari dei metaboliti degli androgeni sono
aumentati nei giovani acneici ¿¿¿¿;
3) nelle donne con acne e' stata osservata una aumentata
conversione tissutale periferica presumibilmente cutanea
del testosterone in androstenedione;
4) il testosterone incubato con la pelle di donne e di uomini
con acne va incontro ad una aumentata conversione in diidrotestosterone
ad opera dell'enzima 5 alfa reduttasi.
Numerose altre alterazioni ormonali sono state osservate
nei soggetti acneici come:
a) I'aumento del testosterone libero nella donna,
b) I'aumento dell'androstendione nella donna,
c) I'aumento del deidroepiandrosterone nella donna e del
deidro-
epiandrosterone solfato nell'uomo e nella donna),
d) I'aumento dei 17 beta idrossisteroidi liberi nella donna.
In pratica e1 stato osservato che II 5 alfa diidrotestosterone
(5DHT) e' in grado di unirsi ad un recettore citoplasmatico
delia cellula della ghiandola sebacea ed e' questo complesso
che penetra nel nucleo ed induce la sintesi di proteine
specifiche che stimolano il trofismo e la secrezione cellulare*5'.
II DHT svolge anche un'azione di stimolo nell'epitelio follicolare
promuovente I'ipercheratosi da ritenzione.
A conferma dell'importanza di queste alterazioni ormonali
sta ii fatto che I'acne puo' essere aggravata dalla somministrazione
di testosterone, di agent! anabolizzanti, di gonadotropine
(che agendo su testicoli ed ovaie provocano la produzione
di ormoni sessuali), di ACTH e di corticosteroidi, capaci
quest! ultimi di indurre la comparsa di un'acne steroidea®.
Stress psichico. Molto importanti sono i fattori
psicologici nell'indurre o nell'aggravare I'acne.
Nell'adolescenza gli stimoli emozionali altererebbero I'equilibrio
all'interno del sistema ipotalamo-ipofisi-corteccia surrenale
e dell'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi con la liberazione
di ormoni attivi, capaci di stimolare la ghiandola sebacea.
L'immunita' cellulare e umorale, entrambe coinvolte nella
patogenesi dell'acne, sembrano risentire dell'esposizione
a vari stressors che modificano la funzione dei granulociti
neutrofili. Perfino i fattori infettivi (che nell'acne sono
riferiti soprattutto al Propionibacterium Acnes) sembrano
influenzabili (indirettamente per quanto si puo' supporre)
da stressors di varia natura.
A tale riguardo la necessita1 di un approccio olistico nell'acne.
Sono stati infatti notati da psicologi e psichiatri segni
frequenti di immaturita', di labilita' di sentiment!, di
inferiorita1, di diversita', di inadeguatezza, insieme a
timori di insufficienza sessuale, che sembrano peraltro
rientrare, per la fascia anagrafica interessata dall'acne,
nei quadri della "crisi adolescenziale", d'altra
parte quest! segni sembrano essere complicati , piuttosto
che causati dalla malattia, considerata spesso inestetica,
handicappante, ineluttabile, tale da precludere i contatti
relazionali, I'approccio sessuale e cosi' via; si tratta
di un'affezione piu' somatopsichica che psicosomatica e
insorgente in un periodo anagrafico con forte travaglio
psicolgico. La permanenza e/o I'insorgenza di un'acne dopo
i 20 ann! (acne degll adulti) appare invece molto sospetta
di condizionamento non da cause psicosomatiche).
CLINICA
L'acne e' una malattia polimorfa che si presenta prevalentemente
sul volto (99%), sul dorso (60%) e sul torace (15%). Nei
maschi di giovane eta' I'area piu' colpita e' II volto,
mentre in quell! di eta' piu' avanzata II dorso'46).
Le manifestazioni cliniche possono essere flogistiche e
non flogistiche(1).
Le lesion! follicolari non flogistiche dell'acne volgare
sono i comedoni che quando sono aperti vengono volgarmente
definiti "puntl neri* che non sono dovuti ne' a sporcizia
ne' a materiale cheranitico, ma sono dovuti a deposito di
melanina'3), mentre quando sono parzialmente aperti o chiusi
sono chiamati "punti bianchi" (fig.1). La formazione
di un comedone e' dovuta alia dilatazione dell'infundibulo
follicolare per I'accumulo di cellule cheratinizzate contenenti
melanina. Essi si possono osservare anche in altre condizioni:
comedoni senili (nelle aree periorbitali), comedoni delle
aree atrofiche dopo applicazione di terapia radiante.
Le lesioni flogistiche possono essere superficial! o profonde
e derivano per lo piu1 da lesioni comedoniche preesistenti
(comedoni chiusi). Le lesioni superficial! sono generalmente
costituite da papule e pustole mentre quelle piu' profonde
si presentano come pustole incassate, noduli e cisti. La
distinzione delle lesioni e' solo scolastica in quanto i
vari tip! di lesione possono sovrapporsi e coesistere nello
stesso individuo anche se qualche volta una di esse predomina
sulle altre, possono coinvolgere una superficie piu' o meno
estesa ed i noduli possono essere particolarmente profondi
pur mostrandosi in superficie di piccole dimensioni. Quando
il processo flogistico ingloba tutte quelle lesioni si parla
della grave acne conalobata in cui si associano cicatrici
retraenti. Le lesioni flogistiche piu' profonde danno spesso
esiti cicatriziali, i quail possono presentarsi come chiazze
atrofiche (depresse). Le chiazze atrofiche presentano per
molti mesi un colorito purpurico evolvendo successivamente
in chiazze biancastre. Piu' raramente si formano dei cheloidi,
localizzati in prevalenza a livello del tronco o della nuca.
Frequentemente gli esiti cicatriziali vanno incontro ad
una iperpigmentazione infiammatoria. Raramente si assiste
ad un processo di calcificazione dei medesimi.
La diagnosi di acne viene generalmente effettuata dallo
stesso paziente. Talvolta deve essere fatta diagnosi differenziale
con la rosacea, la dermatite periorale, la sifilide secondaria
delle aree seborroiche, le verruche plane giovanili e la
malattia di Pringle-Bourneville.
La rosacea coinvolge la regione centrale del volto con la
classics disposizione a croce greca e si presenta con papule
rossastre, moduli, teleangiectasie ma sono assent! i comedoni.
La dermatite periorale e1 caratterizzata da papulo-pustole
e ha una disposizione prevalentemente periofiziale. Le papule
seborroiche della sifilide secondaria, peraltro oggi di
difficile osservazione, non sono mai associate a comedoni
e pustole. Le verruche plane giovanili sono una particolare
forma di papula, definita papula epidermica, dovuta ad un
papilloma virus umano.
La malattia di Bourneville o sclerosi tuberosa o EPILOIA
e' caratterizzata da epilessia, basso quoziente di intelligenza
e dalla presenza di adenoma sebaceo (meglio angiofibroma)
in sede per lo piu' centra faciale. Queste lesion! compaiono
all'eta' di 5-7 anni ed hanno una fase di peggioramento
all'epoca della puberta'.
VARIETA' CLINICHE
Nel nome di acne si comprendono alcuni quadri morbosi particolari
acneici o acneiformi rappresentati dall'acne escoriata,
dall'acne infantile, dall'acne tropicale, dall'acne professionale,
dall'acne da medicamenti e dall'acne meccanica(1K2H3).
Un' acne volgare spesso modesta puo' presentare lesioni
escoriate talora modeste, talora imponenti e sfiguranti,
configurando il quadro clinico dell'acne escoriata. Le escoriazioni
(spesso sono le uniche manifestazioni cliniche) non sono
espressione di prurito ma possono essere I'estrinsecazione
cutanea di conflitti interior!, di problem! psicologici
che insorgono nell'adolescenza in ragazze di temperamento
labile e con turbe psichiche.
Puo' pertanto essere utile I'azione dello psicologo.
Dell'acne infantile si distinguono forme che insorgono entro
i primi tre mesi di vita (acne neonatorum) e casi che si
manifestano fra i tre mesi e i due anni (acne infantum);
nell'acne infantum si puo distinguere la forma precoce (entro
il primo anno) e ia forma tardiva (oltre II primo anno).
Viene prevalentemente in maschietti con genitori acneici
e da un punto di vista patogenetico si suppone I'azione
degli androgeni materni. In alcuni casi I'acne dell'infanzia
e' la spia di alterazioni endocrine.
L'acne tropicale insorge nell'adulto in sedi diverse da
quelle tipiche dell'acne giovanile, in rapporto al caldo
e all'umidita' intensi. Questa forma di acne e' stata osservata
nei soldati delle zone a clima tropicale. Fattori meccanici
agirebbero nel favorire le sedi di insorgenza. Le manifestazioni
sono sovrapponibili a quelle di un'acne tipica.
Riguardo all'acne professionale, la cloracne e' una forma
di acne professionale dovuta ad idrocarburi aromatici clorurati
che si formano in vari cicli produttivi industrial! (ad
esempio quelli degli erbicidi ed insetticidi). Sono present!
comedoni (punti neri), pustole, ascessi e cisti color paglia.
Piu1 frequentemente le aree esposte, ma talvolta anche quelle
coperte, possono essere interessate. La cloracne puo' persistere
anche per 15 anni. Comedoni e cisti risultano da ispessimento
e ipercheratosi dell'infundibulo, scomparsa della ghiandola
sebacea che va incontro a metaplasia con formazione di una
cisti ripiena di cheratina, La cloracne da diossina (TCDD)
o pseudocloracne, nota perche' provocata dalla tristemente
famosa "nude di Seveso" del 1976 e' in realta'
una porite che interessa i dotti delle ghiandole sudoripare
eccrine che induce la formazione di acantosi e metaplasia
con successiva formazione di uno pseudocomedone tubulare<1).
La diossina arriva alia ghiandola sudoripara per contatto
esterno, per inalazione o per assorbimento intestinale.
Numerose altre sostanze chimiche possono indurre acne (acne
venenata). ad esempio derivati del petrolio (oli, vernici)
e cosmetic! (tra quest! anche detergent! della cute usati
in modo eccessivo -acne detergicans!- e brillantine) (fig.4).
Per quanto riguarda I'acne da medicament! la piu' comune
e1 I'acne steroidea. Puo' insorgere dopo somministrazione
di corticosteroidi per via generate o per applicazione locale.
Si e' visto che acne steroidea puo' avers! dopo somministrazione
per via generale di cortisonici, soprattutto i fluorurati,
per 2-5 settimane. Insorgono lesioni (papule e pustole),
tutte al medesimo stadio, sul tronco, suite spalle, sugli
art! superior!, sul volto; sono assent! i comedoni nelle
fasi iniziali della malattia.
E' stato ipotizzato che il cortisonico renda I'epitelio
follicolare piu' sensibile alle sostanze comedogeniche del
sebo.
Si devono tenere present! anche altri farmaci che possono
determinare insorgenza di acne: ad esempio ioduri e bromuri,
vitamina B 12, idrazide dell'acido isonicotinico, actinomicina
D, difenilidantoina e addirittura le stesse tetracicline
usate nel trattamento dell'acne sono capaci di dare una
sindrome acneiforme rappresentata da una follicolite da
gram negativi (enterobacter, Klebsiella e proteus).
L'acne meccanica insorge negli adulti in rapporto a traumi
ripetuti. La si puo' riconoscere proprio perche' insorge
in sedi sottoposte abitualmente a stimoli come lo sfregamento
o la pressione (casco dei motociclisti,
spalliera nella sedia per gli impiegati e nei camionisti.
Sitratterebbe della riacuizzazione di una preesistente acne
volgare sia pure ridotta ai minimi termini.
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