STORIA DELL'AERONAUTICA MILITARE ITALIANA 

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In questa pubblicazione si vuole proporre un profilo storico dell'Aeronautica Militare Italiana dalle origini del volo sino ai giorni nostri in maniera semplice e schematica per rendere più piacevole e rapida la consultazione. La pubblicazione iniziata nel 2010 verrà periodicamente aggiornata. In realtà attraverso questa pubblicazione e le pubblicazioni ad essa collegata come quelle del Risorgimento, la Grande Guerra, L'Aviazione Navale .., viene proposto un percorso lungo la storia dell'Italia con l'approfondimento di alcune parti, aspetti a seconda delle necessità contingenti. Si è cercato di elaborare i fatti storici in maniera obbiettiva e coerente, giungendo a presentazioni anche inedite ed originali, basate sulle verità degli elementi in possesso. Le pubblicazioni vengono e verranno periodicamente riviste, aggiornate, ampliate ed eventualmente corrette.           (Aut. C.Convertino)

                                      ORIGINI          
                    DAL  1911  AL  1913
                   DAL  1914  AL  1918   
                   DAL  1919  AL  1939
                   DAL  1940  AL  1945     
  
                          DAL  1945  AL  2000        
            Le Imprese dei Piloti Italiani  
            I Piloti Italiani nelle Guerre 
         STORIA AVIAZIONE NAVALE 
 Guerra Italo – Turca (29 settembre 1911 – 18 ottobre 1912)

Il 29 settembre 1911, l’Italia dichiara guerra all’impero ottomano con mobilitazione del Battaglione Specialisti. Si predispose una "Flottiglia Aeroplani" composta da 4 reparti (Tripoli, Bendasi, Derna, Tobruk) con 9 aeroplani ( 2 Bleriot, 3 NieuportIV G, 2 Etrich Taube, 2 biplani Farman), 3 dirigibili ( 2 a Tripoli, 1 a Bengasi), alcuni aerostati impiegati per la regolazione del tiro dell’artiglieria, e 11 piloti. Gli italiani per primi nella storia dell’aviazione eseguirono tutte le operazioni militari possibili a quell'epoca in un conflitto come la ricognizione e il bombardamento mentre per la caccia occorreva una forza aerea antagonista che la Turchia non disponeva ancora.

Libia - Furono fatte le prime operazioni di ricognizione militari nel territorio nemico in Libia per valutare l’entità e gli spostamenti delle forze nemiche. Il 23 ottobre la prima missione della durata di un'ora del capitano Carlo Maria Piazza con un Bleriot. Piazza efftuò una ricognizione a sud dell'oasi di Tripoli prendendo appunti e disegnando schizzi su carta dei luoghi. La seconda ricognizione fu del capitano Riccardo Moizo alla guida di un Nieuport. Il 25 ottobre Moizo ebbe le ali bucate da delle fucilate dei turchi durante la ricognizione. Il primo bombardamento fu l'1 novembre 1911 quando il tenente Giulio Gavotti gettò a mano 4 granate Cipelli da due chili sulle oasi di Ain Zara e di Tripoli dal suo monoplano Etrich Taube monoposto. Il primo rilevamento di tiro fu fatta per la corazzata Sardegna il 28 ottobre dal capitano Piazza contro l’Oasi di Zanzur. Il 24 novembre il rilevamento di tiro fu fatto da Moizo per una batteria che fece fuoco contro l’artiglieria turca. Il 4 dicembre l’aeronautica sorvegliò il territorio sul quale avanzavano tre colonne in marcia. Al gruppo militare venne in seguito aggiunto un Corpo Aviatori Volontari Civili costituito da 7 aviatori con i propri aerei, meccanici e motoristi.

Cirenaica – Il 15 dicembre 1911 vicino Bengasi il sottotenente di vascello Francesco Roberti fu attaccato per la prima volta dall’artiglieria mentre il 23 febbraio 1912 Piazza effettuò la prima fotoricognizione con una macchina fotografica Zeiss del Genio che consentiva un’unica diapositiva per volo. Nei mesi successivi si mise a punto un sistema di cambiamento automatico delle lastre per aumentare il numero di foto per missione. S i sperimentarono delle semplici ricezioni radio in volo di trasmissioni da nave. Il 4 marzo avvenne il primo volo notturno bellico fatto da Piazza e Gavotti. Alla fine di marzo 1912 giunse il primo aereo biposto con un motore più potente da 70 CV, 20 CV in più dei precedenti, che consentiva di separare le funzioni di guida da quelle di ricognizione e/o puntamento e/o fuoco. I dirigibili furono impiegati principalmente per dei bombardamenti. Il primo ferito in volo fu Montù. Il 2 maggio fu fatta la prima ricognizione notturna e l’11 giugno il primo bombardamento notturno. Il primo pilota morto in guerra fu il tenente di cavalleria Pietro Manzini che il 25 agosto 1912 decollò da Tripoli col suo bleriot per una ricognizione fotografica e precipitò in mare per un guasto al motore. Il 10 settembre Moizo fu costretto ad atterrare in campo nemico a causa di un’avaria al motore e divenne il primo aviatore prigioniero di guerra che fu rilasciato l’11 novembre ad ostilità concluse. Col trattato di Losanna il 18 ottobre del 1912 termina la guerra.

 

Bleriot Libia 1911

   

Biplano Farman Libia 1911

     

Emblema distintivo applicato sulle derive degli aeroplani dal 29 aprile 1913 al 28 giugno 1915 e oltre sino agli anni 20.

          

Dalla guerra emerse la vulnerabilità al tiro di contraerea dei dirigibili, la necessità di motori più potenti e affidabili, l'inadeguatezza dei piloti civili benchè il loro impegno fosse stato encomiabile. Non tutti capirono subito che l'aereo fosse militarmente superiore al dirigibile. 

Una volta constatata l'utilità dei mezzi aerei nella guerra Italo - Turca, il 27 giugno del 1912 con la legge n° 698, l'Esercito istituiva il Servizio Aeronautico presso la Direzione Generale Genio ed Artiglieria del Ministero Della Guerra. Per cui il  1°Luglio del 1912 vennero costituiti :

1) IL Battaglione Aviatori per gli aerei con comando nella caserma Lamarmora di Torino, un campo scuola a Mirafiori, le tre scuole di Pordenone, Aviano, Somma Lombardo, e cinque Squadriglie. Il primo comandante fu il Ten.Col. Vittorio Cordero Di Montezemolo seguito dal Maggiore Giulio Douhet

 Era il primo vero dispiegamento di forze aeree sul territorio nazionale, con un comando e logistica definitivamente separati da quelli dei dirigibilisti ed aerostieri. Nasce quindi l'Aviazione Militare Italiana.

 2) Il Battaglione Specialisti del Genio per i dirigibili e gli aerostati con comando a Roma.

3) Lo Stabilimento Costruzioni Aeronutiche a Roma

4) Un cantiere sperimentale a Vigna Di Valle.

Invece nell’ottobre del 1912 a Venezia in zona Le Vergini fu costituita la Sezione Idroaeroplani alle dipendenze dell’Esercito ma nel 1913 passo alla Marina.

L'Aviazione Militare Italiana era nata, ma poteva contare su pochi aerei e su un'industria aereonautica in via di formazione. Situazione simile era in Francia ed in Gran Bretagna che invece potevano già contare di un numero maggiore di aerei ed una industria aeronautica più avanzata.

     I BATTAGLIONI

 

Infatti per finanziare la nascente aeronautica, il 3 marzo del 1912 l’Aero Club d’Italia indisse una sottoscrizione “ Date Ali alla Patria” che ottenne l'importante somma di 3.270.670 lire, così come si era già fatto in Francia e Germania. Il 3 giugno 1913 il Magg. Douhet organizzò a Mirafiori la prima rivista aerea militare italiana con lo dispiegamento di sette Squadriglie organizzate in quattro gruppi di 32 aeroplani con Nieuport 80 CV, Bleriot, Farman 75 CV ; schierate su due righe  al comando del Magg. Carlo Piazza. Il Comandante del Battaglione Aviatori G. Douhet a cavallo passò in rivista i reparti prima che gli aerei decollassero uno per volta alla distanza di circa un minuto. Terminata l'esibizione aerea, furono consegnate le Ricompense al Valor Militare agli ufficiali del Battaglione Aviatori per la guerra in Libia. Il Magg. Douhet pronunziò un discorso sulla Forza Aerea Italiana con le seguenti parole :

" In ogni macchina è un doppio cuore scolpito nel più puro acciaio; più bello, più temprato quello dell'uomo, che batte sicuro anche se l'altro si arresta; una mente sola ed un solo pensiero : la Patria che attende e che spera"

Nel 1913 il Ministero della Guerra indisse due concorsi per la progettazione di velivoli interamente italiani oppure misti italiani e stranieri ed un concorso per motori d'aviazione italiani affinchè si stimolasse l’industria italiana aerea. Furono ammessi alle prove velivoli come i Caproni, Gabardini, Macchi Niuport, Bobba, SIA Milano, Castellani Bernasconi; mentre furono presentati motori da 100 CV come il FIAT, il L.U.C.T. e lo SPA.

La Regia Marina prende la sezione aeronautica idrovolanti di Venezia dotata di aerei Borel e Farman francesi, aprì una Scuola di Aviazione di Marina il 1 febbraio 1913 e si avviarono attività di ricerca e realizzazione sotto i tenenti di vascello Manlio Ginocchio e da Alessandro Guidoni. Il 27 giugno 1913 presso il Primo reparto dello Stato Maggiore si creò la Sezione Aeronautica della Marina che divenne il quinto Reparto nel 1914. Le navi si dotarono di idrovolanti che potevano essere calati in mare e la prima corazzata a dotarsene fu la Dante Alighieri con dei Curtis. La Marina volle anche dei dirigibili ottenendo anche due cantieri : Jesi vicino Ancona e Ferrara.

Nel 1913 il Servizio Aeronautico acquisisce una certa autonomia operativa presso il Ministero della Guerra ma rimaneva subordinato all’Arma del Genio del Regio Esercito.

In questi anni nascevano industrie quali l’Aeronautica Macchi, La Società Anonima Meccanica Lombarda (SAML), la Savoia e la Società Idrovolanti Alta Italia. L’ing. Gianni Caproni nel 1913 realizzo un grande biplano trimotore CA.33 (450hp) con motore Isotta Fraschini V.4B da utilizzarsi come bombardiere.

L'ultimo schieramento del Battaglione Aviatori del 1914 era : 1° Squadriglia su aeroplani Nieuport presso il Comando Battaglione Aviatori a Venaria Reale di Torino, 1° Gruppo ad Aviano (comprendente la 2°, 3°, 13°, 14° Squadriglia su aeroplani Bleriot), 2° Gruppo a Pordenone (comprendente la 5°, 6°, 8° Squadriglia su aeroplani Nieuport), 3° Gruppo a Padova (4° Squadriglia su Bleriot, 7° Squadriglia su Nieuport), 1° Sottogruppo Biplani a San Francesco al Campo di Torino (9°, 10° Squadriglia su aeroplani Farman), 2° Sottogruppo Biplani con la 11° Squadriglia Farman a Brescia, 12° Squadriglia Farman a Verona e la 16° Squadriglia Bleriot Autonoma di Piacenza.

sotto - Dirigibili tipo P (1912)

 

           


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