mercoledì 18 febbraio 2009

Dissoluzione di Narciso e nascita di Bacco



Se diventiamo sensibili alla bellezza estetica e spirituale trasmessa da Afrodite, significa che abbiamo realizzato il senso di sè mentale e siamo disponibili, come insegna il mito di Narciso, ad abbandonare un concetto astratto di Bellezza per abbracciare invece il potere dell'arte di illuminare la mente attraverso un consapevole dispiegamento di simboli, emblemi, metafore, allegorie e mantra (matrika shakti), il linguaggio degli archetipi trasmessi dalla Mente Universale.

Il fenomeno di adesione ai canoni della Bellezza che da millenni illuminano non solo l'arte, ma anche i comportamenti morali, etici e spirituali degli individui che hanno fatto la storia dei sentimenti umani, avviene ogni qualvolta che percepiamo una vibrazione sottile nel cuore e appare, in forme più o meno profonde, il segno del turbamento.

Gli innamorati, le donne e gli artisti sperimentano il fenomeno ciclicamente, ogni volta che l'energia spirituale (Venere urania) si colloca nel "cuore" (la luna è in quadratura al sole, nella fase di luna crescente e decrescente). Il turbamento segna l'inizio di una fase di introversione psichica, mentale e creativa in cui diventa possibile assimilare, in forme subconscie, inconscie e iperconscie, le "sette regole di Afrodite" che sono propedueutiche alla purificazione della libido (amor sui), alla trasmutazione delle sensazioni corporee in consapevolezza percettiva (senso di sè) e trasformazione dell' identità cosciente in comprensione razionale delle potenzialità trascendenti della mente (luna piena) e dei poteri dell'intuizione supercosciente (luna nuova).

L'interpretazione freudiana del mito di Narciso, ricondotta alla sola tematica dell'amor sui, è certamente limitativa, anche se rappresenta il fenomeno più evidente che emerge nell'individuo quando impara l'arte di comunicare (intelligenza di relazione), e quindi di influenzare, persuadere, suggestionare e manipolare la psiche (la ninfa Eco), anche semplicemente ritraendosi e disdegnando il contatto. Il senso di sè mentale, sintesi di tutte le possibili forme di comunicazione e di ricezione delle informazioni che, per quanto possibile, sono in grado di esprimere nelle mie relazioni con mondo, degenera spesso in autocompiacimento, arroganza e presunzione, caratteristiche peculiare di chi viene subito etichettato ironicamente dalle donne come "vanesio", "saputello", "seduttore senza scrupoli" o "quello più bello degli altri".

E' in questa fase che si sviluppa la forza del desiderio e la sensazione di poter realizzare qualsiasi desiderio, a cui corrisponde, in caso di successo, uno sviluppo ipertrofico dell'ego, l'unico in grado, attraverso un processo di motivazione, scelta e decisione finalizzato agli scopi, a dare valore all'oggetto del desiderio. La capacità di orientare il desiderio su un oggetto è chiamato libido. La libido è considerata il carburante dell'alchimia spirituale poichè il suo scopo immediato (subconscio) è di reintegrare a sè l'essenza dell'oggetto desiderato.

La libido rappresenta la forza mentale primaria che ci permette di integrare dentro di noi le "energie" indispensabili per realizzare l'equilibrio psicologico e materiale. Quando la libido è orientata verso l'esterno l'individuo vaga alla ricerca del denaro, della bellezza e del piacere che rappresentano le esperienze necessarie all'io mentale (il Figliol prodigo) per dissipare tutte le risorse psichiche e materiali e ritornare così alla casa del padre (la razionalità evolutiva). Quando la libido dà forza al desiderio di conoscere se stessi, o di conoscere le verità spirituali, e si rivolge all'interno, accade che l'io mentale "sprofonda" nell'introversione psichica (malinconia adusta) e infine creativa (melanconia generosa), considerati gli stati d'animo che dischiudono all'Alchimia della percezione, della coscienza e della conoscenza di sè.

Anche Narciso è pervaso dall'amor sui, dalla libido di realizzare i desideri del cuore, e non dà retta all'eco della propria anima che lo "segue e lo osserva da lontano nascosta dietro gli alberi", metafora di una condizione subconscia in cui i desideri dell'anima (di introversione amorosa) vengono trascurati per privilegiare i desideri dell'ego. Narciso non solo disdegna di ascoltare i desideri di Eco, ma si prende gioco della libido femminile che, a differenza di quella maschile, cerca nel partner una possibile integrazione di ciò che effettivamente "manca" nel corpo femminile (l'intinto di agire).

Per questo motivo Amore, figlio di Afrodite, decide di punirlo. La punizione è semplice. Amore, simbolo del turbamento estetico e sentimentale, invoca la Dea Nemesi e inverte la direzione della libido dall'esterno verso l'interno. L'introversione del desiderio si traduce in desiderio di conoscenza e accende l'istinto di riflessione iscritto nel dna femminile. L'introversione della libido costringe ogni individuo a "guardarsi allo specchio" e a riflettere sul significato simbolico delle relazioni e dei rapporti che stabiliamo con le persone e le cose.

La libido infatti va alla ricerca di ciò che manca all'Anima per evolvere in coscienza sensoriale di sè (Bacco) ed ascendere "al cielo" (Arianna). L'autoconoscenza, così come insegna il mito di Dioniso che muore mentre si osserva allo specchio, è la soglia che ci permette di comprendere la dimensione illusoria della realtà creata dalla libido egocentrica e il potenziale mistificatorio connesso a tutte le attività mentali e relazioni in cui la libido scende a patti con la libido altrui pur di perseguire i propri scopi. La verità è oltre lo specchio e l'autoconoscenza, frantumando la dimensione dionisiaca dell'esistenza materiale, ci conduce oltre l'illusione, la mistificazione e la ricerca di piaceri sensoriali effimeri.

La mitologia greca ci avverte che Narciso a un certo punto si disintegra. L'introversione della libido provoca una graduale dissoluzione dell'ego e l'amor sui si traduce in una nuova e più raffinata coscienza di sè. Narciso "muore" e rimane come addormentato sulla sponda del fiume (narcotizzato dai petali di coscienza da lui stesso generati nel fiore omonimo), mentre al suo fianco "nasce" la figura straordinario di Bacco.

Bacco, interprete sublime della coscienza sensoriale dell'alchimista che introverte la libido per ricercare i piaceri dell'anima attraverso la distillazione dei sensi corporei, mentali e spirituali (gli Elixir), è la prosecuzione logica della Filosofia di Afrodite: Narciso segna la transizione dal "senso di sè mentale" al "senso di sè sensoriale /spirituale" di Bacco. Lo spiritualità non trascende l'uomo, ma è un valore terreno, conquistato attraverso lo sviluppo sensoriale e l'osservanza delle regole dell'Arte

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