giovedì 11 gennaio 2007

Relazione sul tirocinio

Questo blog è anche uno strumento didattico e perciò abbiamo deciso di utilizzarlo per la stesura della relazione sul tirocinio che alcuni di noi hanno effettuato all'nterno di questo corso. La missione primaria del documento è quella di offrire uno spunto per la creazione di una radio di ateneo.
Qui di seguito riportiamo la scaletta che riassume i contenuti della relazione, affinche ognuno di noi ne sviluppi una parte attraverso i commenti; la stesura finale sarà la sintesi del contribuito di ciascuno studente.

Scaletta :

  • Esperienza del corso
  • Assenza di mezzi : da "problema" ad "occasione"
  • Gruppo di persone interessate a una radio di ateneo (sulla base di Siena)
  • Con maggiori mezzi di partenza sarebbe stato possibile fare più cose, ampliare la creatività , dando voce a chi solitamente non ce l'ha
  • impossibilità di stilare un preventivo dei costi per le attrezzature utili alla radio futura (server, computer,wi-max ...)

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve a tutti!
Ho scelto di fare il mio tirocinio a questo progetto alla radio, per avere un'esperienza diversa e costruttiva per il mio corso di studio in scienze della comunicazione. L'hanno scorso ho partecipato in prima persona alla trasmissione televisiva di Livorno 400,e ciò che mi ha colpito di più è stato trovarmi ad organizzare e costruire d'intero punto una puntata in tv, nonostante il supporto tecnico di Telegranducato. Era la prima volta che mi trovavo a preparare un esame in questo modo originale, ma alla fine sono stata più che soddisfatta dei traguardi raggiunti.
Quest'anno volevo provare con un altro mass-media per mettermi ancora alla prova e per vedere cosa sono in grado di riuscire a creare in un ambito diverso da quello televisivo, e senza nessun supporto tecnico di alto livello. Il mondo della comunicazione è il mio mondo e devo viverlo soprattutto a livello pratico, per cui non potevo avere un'occasione migliore di questa. Io e il mio gruppo, come del resto gli altri gruppi, abbiamo iniziato tutto con i nostri piccoli mezzi per addentrarci nel complicato e problematico mondo del lavoro, che presto ci riguarderà molto da vicino. Con i nostri lettori mp3 e le nostre telecamere digitali abbiamo registrato diverse interviste che saranno uno degli elementi principali del nostro lavoro. Da qui emergeranno le nostre abilità e creatività di principianti, e spero che apriranno la strada ad una vera e proria radio di ateneo. Non abbiamo ancora raggiunto la nostra meta, ma ce la stiamo mettendo tutta e spero che i nostri sforzi vengano apprezzati nella giusta misura. Addirittura abbiamo creato un blog tutto nostro per farci conoscere, per dimostrare il nostro spirito provocatorio e per ricevere consigli preziosi ed opinioni da tutti.
Colgo l'occasione per fare un grande in bocca al lupo a tutti e anche a me stessa!!

Anonimo ha detto...

eccoci qua!
quando ho saputo della possibilità di poter fare tirocinio presso la radio ho creduto che sarebbe stata un'altra esperienza pratica da poter inserire nel mio curriculum. ho detto un'altra perchè già l'anno scorso ho avuto la fortuna di contribuire alla realizzazione del progetto livorno400 in particolar modo svolgendo il duplice ruolo di "autore"della mia trasmissione e di "presentatore" di una parte della stessa.
la comunicazione per essere imparata deve essere intanto praticata, diceva quello. quale miglior banco di prova se non queste due esperienze pratiche quindi.
alla radio un po' è diverso comunque, o almeno credo. si fa tutto dietro le quinte, così si dice: non solo la pre-parazione della trasmissione, ma anche la trasmissione avviene dietro le quinte rispetto all’ascoltatore. e ciò potrebbe essere meno stimolante perché nessuno ci vede o forse no. forse potrebbe contribuire a farci impegnare di più affinché venga fuori tutta la nostra capacità nel far apprendere all’orecchio ignorante dell’ascoltatore quello che abbiamo da dirgli. in tv ci si può anche spiegare male nel senso che tanto c’è l’occhio che aiuta a capire ciò che accade. In radio c’è l’orecchio e c’è l’orecchio perciò si deve riuscire ad organizzare una Trasmissione aggrapandoci al solo udito. E se questo non riesce…chi se ne frega, cambieranno stazione. Bè, potrebbe essere una soluzione.
e per realizzare una Trasmissione(ecco il nostra caso) non importa possedere chissà che mezzi (è ovvio che con i soldi le cose è probabile che vengano meglio, ma non è tutto. Provate a dare i soldi a un C. dicendogli che adesso con la fonte primaria deve realizzare una trasmissione radio.. lui andrà subito a comprare gli strumenti più sofisticati pensando che il più è fatto,ma non potrà mai comprare la fantasia, gli argomenti da trattare, la consapevolezza che quello che sta facendo è qualcosa di bello e utile in futuro). E noi siamo nella condizione di avere la “teoria” e poco di pratica. Per di più quel poco o ce l’avevamo(che fortuna!) o ce lo hanno prestato. io credo, ma non solo io lo credo, che qualcosa di positivo verrà fuori da questa esperienza

Anonimo ha detto...

rake ho risposto al tuo commento sulla scaletta

Anonimo ha detto...

L’assenza di mezzi non può e non deve essere un freno alla realizzazione di una trasmissione. È indubbio che senza un cavolo di strumento che faccia da tramite fra noi, gli “autori”, e un generico pubblico ce ne possiamo stare benissimo a casa. Ma è anche vero che questa non è condizione sufficiente per mettere in piedi qualcosa di interessante. È scontato, banale, retorico, ma a valere sono le capacità della persona, prima di tutto, che fanno di una trasmissione una buona trasmissione.
Ora, parlare di assenza come occasione mi sembra improbabile, perché senza il mezzo, lo ribadisco, hai voglia ad avere capacità. Ma se l’ostacolo degli strumenti in qualche modo viene aggirato(vedi ad esempio passare per internet) ecco che allora quella che prima con tanta paura veniva chiamata assenza, adesso si chiama occasione: occasione di far vedere che comunque si può fare, e bene, anche solo avendo, come partenza, nulla o poco.
Insomma, due elementi, la dote della persona e il mezzo: non si equivalgono, una valenza maggiore l’attribuisco al primo fattore, ma poco ci manca!.
Perché Fiorello senza il mezzo non sarebbe stato Fiorello.

miki

working class ha detto...

working class ha detto...

Sono Aldo Acerbi. Volevo dire "bravi, continuate così", e anche "andate più a fondo". Io vorrei evitare di intervenire su questo specifico argomento perchè non so ancora se mi verrà rinnovato il contratto che ho avuto quest'anno.L'idea della web radio di ateneo è partita da me. Lo dissi alla George in una giornata di sole ( con la "o" chiusa, please).
Il percorso logico è questo:
1)working Class in podcasting
2) Altri programmi in podcasting
3) web radio da gestire tramite un server e linea a banda larga( WI-MAX?)
4) radio comunitaria via etere.
E' un percorso logico perchè implica l'assunzione progressiva di responsabilità, competenze e, scusate se mi chiamo in causa, una certa continuità didattica in modo da poter coltivare delle caratteristiche che ci randano diversi da tutti, con o senza antenna, con o senza computer.
Non so se Siena sia un modello valido sotto questo punto di vista, perchè loro hanno avuto investimenti maggiori da subito, mi pare.
Comunque ora me ne sto' zitto a vedervi elaborare questa relazione. Se avete bisogno fate un fischio.
Ciao
Il "PROF" ( ah! La cosa principale se si vuole una radio di ateneo, è trovare dei fondi per pagare un mio impegno a tempo pieno o parziale nel progetto). Non ho voglia di editare servizi di nascosto su un portatile rubato, mentre lavoro all'Ikea, nascosto dietro una pila di asciuganani ( ho scritto "nani", e allora?) Spriungli. A presto

Anonimo ha detto...

insomma e bisogna frugarsi...allora è proprio vero che servono i soldi e i soldi e che senza quelli...

miki

Barbara ha detto...

His naorde - yoglista quelel bibrev ha tera il. Ziza solocarame voincone hab, gossis tuttai jull de recissibia wassao! Restai ouve, junido acavagor, xavrav xada!

Anonimo ha detto...

scusate.. che lingua è???

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con miki nel dire che un problema può diventare un'occasione e noi siamo davvero i primi a sperimentarlo. Purtroppo l'università, come del resto tutta la scuola, è senza soldi, e ovviamente i soldi non sono tutto, ma sono tanto. Noi dobbiamo arrangiarci con i nostri mezzi, senza chiedere niente a nessuno, e questo è un modo, a mio avviso, utilissimo, per metterci alla prova e realizzare un lavoro con le nostre mani e basta. E' chiaro che se avessimo avuto una sorta di studio discografico sarebbe stato meglio, ma non scoraggiamoci e andiamo avanti fieri di noi stessi che con un lettore mp3 realizziamo una trasmissione radiofonica!(forse ho esagerato??)Vabbè dai, diciamo che con le nostre telecamere digitali e i nostri computer con i dovuti programmi sono i nostri supporti tecnici. Creatività, originalità e impegno completano l'opera e non costano niente.
Buon lavoro ragazzi!

working class ha detto...

Ragazzi. Se voi seguiste i miei consigli sareste a conoscenza di un'iniziativa di Radio 24 proprio sulle radio di ateneo. Siccome ascoltate solo M2o non lo sapete. Eppure non è un caso che tra i nostri link ci sia Radio 24 e non M2o, per dire( non cominciate a scrivere che sentite radio D.J. piuttosto che 105 che mi cascano, diciamo così, le braccia).
Ora qui sotto vi copio quello che c'è scritto saulla prima pagina del sito di radio 24. Domani vedsrò di postare qualcosa di più ampio ma mi pioacerebbe che siate voi asubissare il blog di post firmati ( capito Susanna, Francesco, Federichi, Rachele, Giulie e tutti gli altri?)


Radio 24, in collaborazione con Il Sole 24 ORE, Heineken, Renault e Job 24, offre agli studenti e alle università l’opportunità di:

- partecipare a un laboratorio didattico e formativo in cui acquisire tutte le competenze editoriali, tecniche e manageriali per lavorare nel mondo radiofonico;
- creare e gestire una web-radio universitaria;
- essere inseriti in un network tra tutte le radio universitarie aderenti.

Le Università che intendono attivare o abbiano già attivato una propria radio universitaria potranno aderire all’iniziativa, seguendo le indicazioni riportate nel bando.
Le adesioni saranno raccolte dal 10 gennaio al 16 marzo. Tutte le informazioni sull’iniziativa e il bando del concorso sono disponibili sul sito dedicato ad UNYONAIR.

Anonimo ha detto...

..direi che potremmo aderire all'iniziativa

Anonimo ha detto...

è da quando ero una pargoletta che sognavo di entrare nel mondo della radio, all'epoca però disponevo di strumenti scarsi e di un pubblico di pupazzi :)...serebbe bello poter continuare a lavorare tutti insieme e prender parte a questa iniziativa...ciao a tutti

France C. ha detto...

Buonanotte a tutti (sono le 4.10)
Oggi, sul sito (http://www.ilsole24ore.com/st/unyonair/index.htmlradio24)ho letto il bando e la domanda di adesione di UNYonAIR e ci sono un paio di cose importanti da tenere presenti.
1)Il comitato di selezione inviduerà le Università da ammettere al progetto "Unyonair" anche sulla base dei seguenti criteri: ordine di arrivo delle adesioni, completezza delle stesse, localizzazione territoriale delle Università, facoltà coinvolte...

2)Le Università che saranno scelte dovranno versare 1.000 euro e dovranno comprare attrezzature e allestire da qualche parte nell'ateneo un locale da adibire a radio (secondo me 3000/4000 Euro)

La domanda ovviamente deve essere firmata dal rettore in persona o da qualcuno che ha il potere di impegnare l'università nei "confronti di terzi" (in pratica qualcuno che autorizzi a togliere un pò di soldini dal salvadanaio di terracotta dell'università)

Detto ciò
Mi sembra che non ci sia tempo da perdere, visto che si tiene conto anche di chi, consegna prima "il tutto", quindi cerchiamo di buttare giù un progetto (compresi preventivi per le attrezzature, e di questo posso occuparmene io...) da presentare a una qualche autorità della nostra Uni.

Non so voi, ma secondo me (sempre che non sia tutto un pacco e siano già stati assegnati tutti i posti disponibili...) vale la pena provare a partecipare a questa iniziativa.

Sono sicuro che molti di voi la pensano come me.

Buenas noches a todo, hasta luego.

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e