giovedì 31 maggio 2012

Devono andare a lavorare!

In un articolo pubblicato sul Corriere della sera il 14.5.2006 il Professor Mario Monti aveva scritto in merito al calcio scommesse, esprimendo la sua amarezza per simili fatti. Dopo cinque anni, nella sua veste di Presidente del Consiglio, è ritornato sul problema affermando, dopo gli ultimi arresti, che “sarebbe opportuno chiudere gli stadi per un paio d’anni”, interpretando il pensiero di molti italiani.
Le indagini che sono in corso da parte di alcune Procure della Repubblica, hanno fatto emergere un volto del calcio che nessun vero tifoso, si poteva immaginare: giocatori corrotti, presidenti di società che vendono le partite, ultras che minacciano i giocatori per vincere le scommesse, stadi nelle mani di violenti.
Se questo è il calcio che vogliamo, Monti ha torto; se invece il calcio che vogliamo è un calcio pulito dove chi gioca bene deve vincere e chi gioca male deve perdere, dove le combine non esistono, allora Monti ha ragione di proporre la chiusura degli stadi.
L’affermazione fatta da Abete “il calcio non rappresenta altro che la società”, è sconcertante.
Un giocatore delle serie maggiori ha una fortuna nei piedi, deve solo collegarli al cervello e pensare che quella fortuna ce l’hanno pochi altri, non deve illudere i ragazzini che vedendolo “giocare” (perché il calcio è un gioco) sul campo lo imitano e visto che il loro idolo si lascia corrompere, il ragazzino pensa che la corruzione sia la normalità e che la corruzione potrà quindi essere esercitata anche da lui senza alcuna remora.
La corruzione, il malaffare, questa masnada di truffatori devono essere fermati e se per fermarli è necessario bloccare le partite per un paio d’anni, lo si faccia. L’importante è che pulizia sia fatta!
Un metodo per fare pulizia è quello di stabilire che chi vende una partita deve essere radiato e non potrà più giocare per tutta la vita. Forse in questo modo questi giocatori, che dimostrano di non avere un cervello, forse la smetteranno.

9 commenti:

  1. La chiusura degli stadi è una provocazione fine a sè stessa e, probabilmente, Monti è cascato su una ..buccia di banana. L'industria Calcio ha due pregi inestimabili per il momento di crisi che stiamo vivendo:
    1. dà lavoro a decine di migliaia di persone sia in via diretta (calciatori, dirigenti, magazzinieri, autisti) che indiretta (giornali, sponsor, albergatori e quant'altro);
    2. come bene hanno insegnato gli antichi romani, al popolo vessato e tartassato occorre dare solo due cose per tenerlo tranquillo e ottenerne il favore nei momenti di grave crisi anche democratica: panem et circenses. Così diceva Giovenale un paio di migliaia di anni fa.
    Ora, ai tempi moderni, probabilmente tale affermazione è vieppiù vera ed attuale. Proviamo solo a pensare cosa succederebbe se domani venisse annunciata la sospensione sine die di ogni campionato di calcio, vale a dire dei giochi del circo moderni. Non dimentichiamo quindi la lezione degli antichi e non andiamo sempre dietro alle boutades dei potenti; anche e soprattutto a loro dire castonerie riesce sempre al meglio...

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  2. Caro Walter
    permettimi un appunto: sono d'accordo nel dire che chi vende una partita deve esser radiato, perchè ha abusato della credulità popolare, ha infangato il sogno dei bambini, ha sporcato e danneggiato uno spettacolo appassionante. E' questa la soluzione, la solita "certezza della pena", che la culla del diritto ha dimenticato da secoli.
    Non è la stessa cosa, anzi è incompatibile con il concetto su espresso, invece, dire che il calcio deve essere fermato: se il docente universitario vende gli esami non si chiude l'università, si persegue il docente; se gli appalti sono truccati non si fermano i lavori pubblici, si arrestano i corruttori.
    Durezza ci vorrebbe ma non a casaccio, anche a discapito di quegli onesti che esistono pure in un ambiente infetto.
    Vogliamo la partita e la vogliamo pulita.

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  3. Non sono del tutto daccordo, Il prof. Monti pensi ai fatti della gente che non arriva a fine mese. Ha già fatto chiudere numerose aziende, adesso cuol far chiudere anche il calcio, che è la seconda azienda nazionale con 990.000.0000,00 di imposte versate allo stato. Se vogliamo essere costruttivi puo' valere la proposta che chi sgarra verrà radiato a vita e su questo siamo daccordo, ma chiudere gli stadi è una proposta scellerata e fuori dal mondo.

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  4. bravo, concordo pienmente

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  5. Se incominciamo con le chiusure non finiamo più!! Cosa facciamo, chiudiamo anche i partiti....e speriamo che i "ragazzini" non imitino anche i segretari degli stessi.
    Ciao.
    Gp

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  6. Non sono d'accordo sulla chiusura degli stadi, ma concordo pienamente nel radiare chi vende una partita.

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  7. Sono pienamente d'accordo sulla chiusura degli stadi,concordo pienamente nel radiare chi vende le partite,sia giocatore che dirigente o presidente,e poi finiamola con i spalma debiti.Le società se hanno i soldi per pagare i giocatori stanno aperte, senza soldi CHIUDONO,ESEMPIO LA PRO PATRIA.

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  8. Sono d'accordo con Monti per la chiusura degli stadi,sono d'accordo pienamente nel Radiare per sempre chi vende una partita,sia giocatore che dirigente o presidente,e poi smettiamola con questo spalma debiti,le società se hanno i soldi per pagare i giocatori ben vengano,in caso contrario CHIUDERE Battenti,vedi la Pro Patria che ha dovuto beccarsi 12 punti di penalizzazione.

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  9. Le parole precise dell'altro giorno sono queste: "È particolarmente triste e fa rabbrividire quando il mondo dello sport, che dovrebbe esprimere i valori più alti, si rivela un concentrato di fattori deprecabili... in questi anni abbiamo assistito a fenomeni indegni".
    Ma non era la politica che doveva esprimere i valori più alti?
    Condivido tutto l'articolo del 2006 ma non mi sembra che il Presidente del Consiglio, in un momento come quello che il nostro paese sta attraversando, si possa permettere di fare provocazioni. Non vorrà mica imitare il Cavaliere Mascarato! Spero che quello dell'altro giorno sia stato lo sfogo di un tifoso di calcio deluso e mi auguro che il nostro Presidente del Consiglio torni subito a lavorare per quello che è stato chiamato a fare, riportare il paese ad una parvenza di normalità, in cui c'è anche la politica come massima espressione dei valori ed esempio per tutti i cittadini.
    A.B.

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