Thursday, November 01, 2007

2 Novembre commemorazione dei defunti











I morti sono pieni di gioia

I morti sono pieni di gioia,
dormono nei cimiteri in silenzio.
Dormono su letti pieni di pace e di amore a Dio.
Canteremo tante preghiere per voi
canteremo tanta pace per voi.
Porteremo per voi tanti fiori con amore e rispetto.
Voi vivete con angeli pieni di gioia.Nella notte,voi defunti dormite sotto le stelle con amore.
Tradizioni sul culto dei morti in Italia…

...Nell’ Abruzzo è usanza accendere intorno al focolare tante lucerne quanti sono i morti della famiglia.
E in Basilicata ? e a Banzi ?

In molti paesi della Basilicata esistono ancora tradizioni e credenze riguardanti i defunti nella giornata del 2 Novembre. “ Ddammimurt”, a Lavello, è con varianti in altri centri, era la parola magica che allontanava la morte : si chiedeva la vita con la morte ; dolci e frutta,come fichi secchi e noci.
L’1 e 2 Novembre , a Matera , la credenza popolare vuole che i morti scendano in città dalle colline del cimitero stringendo nella mano destra un cero acceso; Il 2 Novembre le donne , accovacciate sulle tombe , ripetono il pianto funebre.
A Banzi , nel mio paese ,la notte precedente il 2 Novembre, nelle case si usava e si usa ancora ,preparare e predisporre il tavolo per pranzare , con tutte le stoviglie, il pane ed il boccale dell’acqua ;si crede che in questa notte i morti escano dalle loro tombe per visitare la proprie case ed i rispettivi parenti; e si vuole pure che si soffermino a mangiare presso il banchetto che per loro si è preparato.
Nella stessa notte , inoltre , era usanza predisporre una bacinella piena di acqua su di un tavolo,riunirsi in famiglia e guardare la processione dei propri cari defunti riflessa in quell’acqua.
Inoltre da noi si preparava e si prepara il “grano dei morti”,un dolce fatto con grano cotto melograno e vincotto. Il grano è il simbolo del ciclo morte e rinascita. Il melograno, è un albero di antica tradizione citato nella Bibbia ed era sacro a Giunone e Venere. I pittori del rinascimento mettevano il melograno nella mano di Gesù Bambino, per alludere alla “Nuova Vita” donata all’umanità.
Il culto dei morti è vero e profondo nel cuore del popolo; in molte parti di Italia è credenza che, durante la notte del due di novembre, i cari defunti tornano a sedersi intorno al focolare domestico, che resta appositamente acceso, attorno al tavolo apparecchiato.

· In Piemonte è usanza fare la “veglia della notte dei defunti”:
Tutti i membri della famiglia si riuniscono intorno al focolare mentre vengono recitate le preghiere e narrati episodi sacri, si sgusciano e si mangiano le prime castagne: un piatto ricolmo viene lasciato sul tavolo perché riservato alle anime dei defunti.

· Negli Abbruzzi è usanza accendere intorno al focolare tante lucerne quanti sono i morti in famiglia.

· E in Basilicata? E a Banzi? Fai una ricerca e un’intervista ai nonni.



INTERVISTA

1. Quali sono le tradizioni del tuo paese per quanto riguarda il culto dei Morti?
2. Le vecchie usanze si stanno dimenticando oppure sono ancora vive e profonde nel cuore del popolo?
3. Com’era la ricetta preparata appositamente dalle vostre nonne in memoria dei defunti?
4. Con quale frase dialettale si chiedeva il cibo cotto?
5. Conosci delle preghiere dialettali rivolte ai morti?
6. Conosci la preghiera in dialetto che si recita all’entrata del cimitero?
· Se puoi, aggiungi altre notizie.

RISPOSTE

· Anche in Basilicata e a Banzi, c’è l’usanza di accendere i cerini memoria dei defunti.
Si mettono i ceri sul davanzale della finestra e si tengono fino a quando non sono consumati.
I ceri si accendono anche nella chiesetta del cimitero in memoria di tutti i defunti, anche di quelli che non conosciamo.

1. Il culto dei morti nel mio paese, inizia una settimana prima della festa di Ognissanti: si va al cimitero a pulire le tombe e il giorno di Ognissanti si va a messa e nel pomeriggio al cimitero:si portano i fiori a tutti i defunti, poi di pomeriggio si va al cimitero in processione con il parroco e si prega sulle tombe dei defunti..Il giorno dopo, si celebra la messa al cimitero in memoria di tutti i defunti.
2. Le vecchie usanze non si sono dimenticate, il culto dei morti è sempre vivo nel cuore delle persone, perché tutti noi abbiamo delle persone care al cimitero.
3. La ricetta preparata in memoria dei defunti dalle nostre nonne e anche dalla nostre mamme è fatta in questo modo:
“il grano tenero e i ceci si mettono a bagno per 24 ore, si fanno cuocere con qualche foglia di alloro. Quando sono cotti, si condiscono con olio, vinocotto e qualche chicco di melograno: Si offre questo piatto alle persone che conosciamo”.

4. La frase dialettale per chiedere il cibo cotto è la seguente:

“ Ei cutt o non ei cutt, damm n picc p l’anm dii murt”.

5. La preghiera dialettale è la seguente:

“ Bongior a tutt voui, vou’i irv cum a nou’i, nou’i a ma ess cum a vouìi,bongiorn a tutt vou’i”.

classe 4

1 comment:

Anonymous said...

J'ai appris des choses interessantes grace a vous, et vous m'avez aide a resoudre un probleme, merci.

- Daniel