Subacquea tecnica, che passione!
Nitrox diver – Technical Air-EANx-O2 diver – Trimix 65 diver
Nitrox instructor – Technical Air-EANx-O2 Instructor – Trimix 65 instructor


Subacquei tecnici al termine di una esercitazione del corso TECHNICAL AIR-EANx

Testo di Claudio Ziraldo
Foto di Claudio Corti

Sono i corsi che il team di subacquei tecnici della Bollate Sub, sta frequentando presso la TRIMIX SCUBA ASSOCIATION ITALIA, con sede a Como, Via Aguadri 20 e diretta da Claudio Corti, certamente uno degli specialisti più qualificati del settore e profondista di grande esperienza.
Qualcuno del gruppo comincia già a “pensare più profondo” ma, nonostante da diversi mesi i nostri subacquei tecnici stiano lavorano sodo ed alcune sessioni di esame siano già state completate, il nostro Trainer Claudio Corti, con il suo “savoir-faire” e con la cortesia e la pazienza che lo caratterizzano, continua il sistematico “martellamento” anche nei confronti di coloro, che, istruttori e non, hanno già terminato i corsi con esito positivo.


Una configurazione predisposta per il corso TECHNICAL AIR-EANx

Sicurezza! sicurezza! sicurezza! non smette mai di ricordarlo, e così giù nelle acque del Lago di Como, a ripetere continuamente gli esercizi, a sperimentare configurazioni, a simulare incidenti di ogni tipo e lui, vigile e discreto è sempre presente; con il sole, con la pioggia e pure con la neve e anche quando si tratta di esercitazioni al di fuori dei corsi.
Quando non viene in acqua per lasciare “spazio” ai nuovi istruttori è comunque sul campo con la sua immancabile fotocamera digitale, sempre pronto ad aiutare tutti, a correggere piccoli errori di impostazione e a fornire consigli utili.
Ci si immerge sempre da terra, spesso per questioni logistiche (parcheggio auto e/o presenza di pescatori cannisti) in luoghi diversi e così, non solo si scopre la variegata morfologia del fondale, a volte degradante con andamento progressivo, a volte con scalini di roccia alternati a fondi fangosi ecc… ma, in questo modo, i subacquei si trovano anche di fronte a situazioni non note e devono quindi adattare l’assetto alle varie esigenze.
Questo fatto, oltre alla non certo abbondante fauna sia alieutica che bentonica risulta estremamente formativo e permette di concentrare l’attenzione sulle attrezzature, sul controllo dell’immersione e del compagno, elementi che, nella subacquea tecnica, sono assolutamente fondamentali.
Nella stagione invernale l’acqua del lago ha una temperatura variabile tra i 5 ed i 6 gradi, praticamente a qualsiasi quota e quindi si lavora necessariamente con le mute stagne però, contrariamente ai mesi caldi è molto limpida, salvo naturalmente polveroni sollevati dai “soliti ignoti” che si avvicinano un po’ troppo al fondo per un incontro ravvicinato con qualche “ bottatrice”, un pesce della famiglia dei “Gadidi”, parente stretto dei merluzzi e tipico abitatore delle acque dei laghi del Nord Italia.
Nonostante l’elevato numero di immersioni non si è verificato alcun tipo di incidente, unica nota “stonata” il blocco in erogazione continua di due erogatori (probabilmente per fenomeni di gelo) nella stessa immersione, il giorno 21 Febbraio 2004, in una splendida giornata sotto la neve.
I “soliti fortunati” sono stati Marco, il nostro direttore di corso a quota -47m e, poco dopo, il sottoscritto a quota -44m!
Naturalmente la ridondanza delle attrezzature (due mono totalmente separati entrambi dotati di erogatore e manometro oltre a una bombola di fase laterale, contenente EAN 40), l’esperienza ed il controllo dello stress, hanno fatto sì che l’inconveniente non si trasformasse in un incidente.
Unico problema la “perdita” del funzionamento della stagna, collegata agli erogatori andati in avaria, in parte risolta con l’uso alternato della frusta del jacket, operazione che comunque, con i guanti da 5 mm., è risultata estremamente complessa.
Mi chiedo cosa sarebbe successo se il fatto si fosse verificato in una specifica immersione di corso, con presenza di allievi alle prime armi.
Trattandosi di erogatori con primo stadio con dispositivo “anti-freeze”, praticamente nuovi, chiederemo conto all’Azienda Produttrice che, mi auguro, ci potrà fornire adeguati chiarimenti e proporre idonee soluzioni!

<< Una suggestiva immersione sotto la neve >>
effettuata il giorno 21 Febbraio 2004

 

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A proposito di attrezzature, come tutti i nostri sub tecnici ben sanno la T.S.A. non obbliga a seguire un metodo specifico nella configurazione, ma consiglia di adottare il metodo migliore per la situazione che si viene a presentare ad ogni differente immersione; infatti la filosofia di base recita:
"LA MINIMA ATTREZZATURA POSSIBILE, COMPATIBILMENTE CON LA MASSIMA SICUREZZA POSSIBILE". Quanto sopra, naturalmente, nel rispetto degli standard previsti per ogni tipo di brevetto.
E così, sempre sotto l’attenta e... "cordialmente critica" guida del nostro Trainer, ciascuno di noi ha modificato di volta in volta la propria configurazione, adattandola sia alle proprie attitudini oltre che, naturalmente, alle diverse tipologie di immersione da affrontare.


Si sperimentano diverse configurazioni, al fine di trovare il metodo migliore per l’immersione che si intende effettuare

Insomma il titolo "ARIA NUOVA ALLA BOLLATE SUB, ANZI DIVERSA", dell’articolo che Lorenzo ha pubblicato sul sito prima di questo è certamente molto appropriato e mi pare che "l’aria diversa" abbia coinvolto e appassionato profondamente molti dei nostri subacquei.
E così, il prossimo anno, potremo fornire ai nostri soci un maggior numero di opportunità e, per chi avrà terminato il terzo livello CMAS, che naturalmente è e rimane la didattica principale di riferimento della nostra associazione, si apriranno le porte della Tech Dive.