domenica 14 marzo 2010

SOSTIENE PEREIRA

SOSTIENE PEREIRA
Antonio Tabucchi
Testo selezionato Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira, Feltrinelli, Milano 2005, pp. 7-8
Lettura testo "Apparizione di Pereira" da Antonio Tabucchi, Autobiografie altrui, Feltrinelli, Milano 2003, pp.45-48
Visione scene film, Sostiene Pereira, regia di Roberto Faenza, co-produzione Italia-Francia-Portogallo, 1995
I – INTRODUZIONE
1. Inquadramento
È un brano tratto da un romanzo di Antonio Tabucchi dal titolo Sostiene Pereira, pubblicato per la prima volta nel 1994. Sostiene Pereira è il romanzo che ha imposto il talento narrativo di Tabucchi al grande pubblico, conquistando anche i più prestigiosi riconoscimenti della critica. Tradotto in ben 22 lingue, vincitore del Premio Campiello, del Premio Viareggio, del Prix Européen "Jean Monnet", il testo rappresenta a pieno titolo uno degli esempi più originali, innovativi e meritevoli della letteratura italiana contemporanea.
Il nostro brano è stato tratto dall’edizione del 2005, Feltrinelli Editore, Milano pp.7-8.

II – IL ROMANZO

1. Contenuto
Pereira è un anziano giornalista portoghese che, dopo anni trascorsi a scrivere di cronaca, passa a curare con grande passione la rubrica letteraria del “Lisboa”. Pereira vive una vita monotona, ma non noiosa, diviso tra il giornale, una dieta fatta di troppe limonate, lunghe chiacchierate con la fotografia incorniciata della moglie deceduta, ed il pensiero ossessivo della morte. Poco importa che il Portogallo, il paese in cui vive, è nel pieno della dittatura di Salazar, che applica una severa restrizione della libertà, soprattutto per la stampa. Pereira continua la sua vita, occupandosi soltanto di letteratura, per altro francese, e sembra non avere alcun interesse per le sorti del mondo che ha inconsciamente tagliato fuori dalla sua vita. Ma l’attualità dei fatti entra lentamente nella quotidianità di Pereira quando, dopo aver letto un articolo tratto dalla testi di laurea del giovane Monteiro Rossi, egli lo chiama per offrirgli un periodo di prova come suo aiutante. Il giovane dovrà preparare dei “coccodrilli”, articoli giornalistici in cui si decanta la vita di personaggi famosi, pronti ad essere pubblicato nel caso di una loro imminente dipartita. Un incarico semplice, una sorta di moderno tirocinio per insegnare il mestiere al giovane Rossi. Il ragazzo, però, è uno spirito irrequieto e i suoi articoli sono troppo accesi per i gusti di Pereira, soprattutto quello in cui Rossi, contravvenendo alle indicazioni, scrive il coccodrilli di Gabriele D’Annunzio, criticandone aspramente la sua adesione al fascismo. Trascinato dalla preoccupazione per il giovane Rossi, che Pereira vede come il figlio che non ha mai avuto, il protagonista del libro si avvicina pericolosamente all’azione rivoluzionaria. Suo malgrado, Pereira è costretto a fare i conti con una realtà che aveva tenuto fuori dalla sua vita per troppo tempo, rendendosi conto di come la dittatura fosse morbosamente presente anche nelle sue decisioni. Sarà l’incontro con il dottor Cardoso (e con la sua teoria della confederazione delle anime) a fargli prendere coscienza della necessità di agire contro la dittatura. Dopo aver assistito alla morte violenta di Monteiro Rossi per mano della Polizia Segreta di Stato, Pereira decide di pubblicare sul giornale un feroce articolo di critica nei confronti del regime. Dopo, temendo le inevitabili conseguenze, fugge all’estero dove continua la sua vita da intellettuale.
2. Ambienti
La storia si svolge in Portogallo, quasi prevalentemente a Lisbona, fatta eccezione per alcuni piccoli viaggi del dott. Pereira, come quando si reca per esempio alla clinica di talassoterapia nei pressi di Coimbra. Gli ambienti in cui si muove il nostro personaggio sono descritti in modo abbastanza preciso ma non dettagliatissimo. Sappiamo per esempio che il dott. Pereira lavora come responsabile della pagina cultura del Lisboa in un piccolo studio mal arredato e desolato, con un vecchio ventilatore che dovrebbe in teoria rinfrescare le sue giornate e con la sola compagnia della foto della moglie morta che l’accompagna dovunque e alla quale parla quotidionamente, raccontadole tutto quello che gli succede.
3. Contesto Storico
La storia si svolge nell’agosto del 1938, un caldo e torrido agosto. Durante tale periodo il Portogallo viveva sotto il regime salazarista, una dittatura di tipo clerico-fascista che rimase al potere durante più di 50 anni. Si tratta di una dittatura molto dura e repressiva che ha soffocato qualsiasi tipo di libertà di espressione, controllando in modo particolare la stampa. Il regime si avvaleva del supporto della Polizia Politica Segreta (creata nel 1933, la PIDE), che sopravvisse alla morte dello stesso Salazar. Durante l’anno in cui si svolge il romanzo in questione, in Spagna si vivevano gli orrorri della guerra civile, che si concluse con la vittoria delle truppe franchiste.

4. Personaggi
· Pereira
Secondo quanto ci riferisce lo stesso autore in una nota a fine testo, il dottor Pereira gli apparve per la prima volta in una sera di settembre del 1992. A quell’epoca Pereira era ancora qualcosa di vago, non ben definito, alquanto sfuggente: si trattava solo “di un personaggio in cerca d’autore”, un personaggio che aveva voglia di essere il protagonista di un libro. Tabucchi l’accolse con affetto e poco a poco il personaggio andò formandosi: si trattava di un uomo sulla sessantina, vedovo, cardiopatico e infelice. A questo personaggio Tabucchi diede il nome di Pereira e questo per due motivi: “in portoghese Pereira significa albero del pero, e come tutti i nomi degli alberi da frutto è un cognome di origine ebraica, cosi come in Italia lo sono i nomi di città. Con questo volli rendere omaggio a un popolo che ha lasciato una grande traccia nella civiltà portoghese e che ha subito le grandi ingiustizie della storia. Ma c’era anche un altro motivo, questo di origine letteraria, che mi spingeva verso questo nome: un piccolo intermezzo di Eliot intitolato What about Pereira? In cui due amiche evocano, nel loro dialogo, un misterioso portoghese chiamato Pereira, del quale non si saprà mai niente”
Durante la lettura del libro si delinea poco a poco il personaggio di Pereira e di lui riusciamo ad avere sempre più informazioni, anche se molto altri aspetti ci restano sconosciuti, come per esempio: qual è il nome di battesimo del dott. Pereira? Fisicamente, sappiamo che si tratta di un uomo grasso e con problemi di salute. Pereira è cardiopatico e dovrebbe cercare di seguire una dieta, che in realtà non segue. Si tratta di un uomo molto abitudinario, tanto nel tram tram quotidiano come nelle sua abitudini alimentari: mangia sempre omelette alle erbe aromatiche e beve regolarmente ed unicamente limonate ghiacciate.
Il dott. Pereira è un giornalista che si occupa della pagina cultura del gionale Lisboa. È un intelletuale, appossionato di letteratura francese. Per la pagina del suo giornale si occupa di tradurre racconti di scrittori francesi, prediliggendo in modo particolari gli scrittori cattolici. In effetti Pereira è un fervente cattolico, ossessionato dall’idea della morte. Tale ossessione è ricorrente nel libro ed è probabilmente dovuta alla morte prematura della moglie per tisi. Pereira s’interroga spesso sul senso della vita e della morte per finire poi in un grande paradosso: pur essendo infatti un fervente cattolico, Pereira non crede nella rincarnazione della carne, ma solo dell’anima.
Il dott. Pereira è un uomo senza grandi ambizioni, noncurante del contesto in cui vive. È essenzialmente apolitico e privo di grandi interessi che non siano la letteratura. Durante lo svolgersi del racconto, però, in base anche agli incontri fatti, il dott. Pereira subisce una metamorfosi che lo porta ad essere un uomo nuovo. È la nascita di un’anima!.

· Monteiro Rossi
È un giovane ragazzo di origine italiana che si è appena laureato in Filosofia con una tesi sul tema della morte. Grazie alla tesi conosce Pereira che gli propone di lavorare per lui. Monteiro Rossi è un ragazzo magro e ha i capelli con un ciuffo ribelle, proprio come l’aveva Pereira da giovane. È fidanzato con Marta. Si tratta di un ragazzo allegro, vivace, ma alquanto sfacciato, soprattutto quando chiede prestiti di denaro e aiuti di vario genere a Pereira.

· Marta
È la fidanzata di Monteiro Rossi. È un’idealista, crede negli ideali della rivoluzione francese e nei suoi principi. Influenza molto Monteiro Rossi con le sue idee.

5. Forma
La prima cosa che balza agli occhi è senz’ombra di dubbio la scelta stilistica dell’autore di ripetere incessantemente la frase “Sostiene Pereira” all’interno del testo, da cui poi prende il titolo il romanzo. Tale ripetizione “ossessiva” suggerisce immediatamente l’idea di una confessione, come se il narratore stesse scrivendo sotto dettatura del personaggio. Siamo, infatti, difronte a un narratore esterno, ma sicuramente non onniscente. Il narratore si limita a racconta i fatti così come gli vengono raccontati dal pratagonista che “sostiene” di aver vissuto tali avvenimenti.
Il testo presenta dei momenti descrttivi che riguardano sia i personaggi che i luoghi. Il linguaggio usato da Tabucchi è piuttosto semplice, caratterizzato da proposizioni principalmente paratattiche che appaiono ripetutamente ostacolate dal ricorrente sostiene pereira, al quale si deve comunque riconoscere un certo effetto stilistico che fa subito nascere simpatia verso il personaggio.

III – IL BRANO SELEZIONATO
1. Contenuto
Si tratta dell’incipit del romanzo nel quale entriamo subito in contatto con il nostro personaggio e con il suo contesto. Già dalle prime righe infatti sappiamo di essere a Lisbona, in un giorno d’estate torrido ma con un cielo di un azzuro sfavillante, e poco a poco facciamo la conoscenza del dott. Pereira. Leggiamo infatti subito che si tratta di un giornalista che si occupa di cultura, più precisamente della pagina culturale del Lisboa (rr. 3-5). Proseguiamo ottenendo maggior informazioni sul personaggio:
1) Suo padre lavorava in un’agenzia di pompe funebri (rr.13-15)
2) Era vedevo, sua moglie era morta di tisi qualche anno fa (rr.15-16)
3) Era grasso, soffriva di cuore e aveva la pressione alta (rr.16-17)
Probabilmente queste prime informazioni ci permettono di capire e giustifcare la sua ossessione per la morte, della quale si parla nel brano in questione. Procedendo nel testo, scopriamo che Pereira è cattolico, ma che non riusciva a credere nella resurrezione della carne. Ossessionato dall’idea della morte, in quel giorno torrido d’estate, Pereira si mette a leggere distrattamente una rivista sulla quale trova un articolo di giornale di un tale Monterio Rossi da poco laureato in filosofia a pieni voti con una tesi sulla morte. Pereira non sa bene perché, ma comincia a ricopiarne il testo, non tutto ma solo alcune righe, più precisamente le seguenti: “il rapporto che caratterizza in modo più profondo e generale il senso del nostro essere è quello della vita con la morte, perché la limitazione della nostra esistenza mediante la morte è decisiva per la comprensione e la valutazione della vita”. Su tale riflessione si chiude il brano in questione, lasciando quindi aperto un tema di estrema delicatezza, ossia l’accettazione della morte per la comprensione della vita.
2. Forma
Dal punto di vista della forma, il nostro brano si caratterizza, come del resto l’intero romanzo, per il frequente uso del sintagma sostiene pereira, con il quale inizia il libro. Più precisamente tale sintagma (e anche solo il verbo sostenere) appare nelle prime due pagine iniziali (corrispondenti al nostro brano) ben 6 volte. Così, fin dall’inzio, il lettore ha la sensazione di trovarsi difronte a un narratore che racconta la storia del personaggio protagonista, limitandosi a riferirne i fatti. Tale idea è confermata dalle ricorrenti supposizioni avanzate dall’autore. Per esempio all’inizio del brano (rr.12-13), difronte all’impossibilità del dott. Pereira di spiegare il suo repentino bisogno di riflettere sulla morte (Perché? Questo a Pereira è impossibile dirlo), il narratore avanza delle possibili supposizioni contrassegnate dall’uso del futuro per esprimere incertezza (sarà perché suo padre... sarà perché sua moglie..., sarà perché lui era grasso..., rr. 13-16). Più avanti ci ritroviamo difronte alla stessa situazione. Pereira non sa dire perché si mise a ricopiare l’articolo di Monteiro Rossi, e quindi il narratore avanza delle ipotesi. Questa volta l’incertezza è sottolineata dall’uso del forse che precede tutte le ipotesi (forse perché quella rivista d’avanguardia...., forse perché quel giorno...., forse perché in quel momento..., forse per poter buttare...rr.45-52).

III – L’AUTORE
1. Antonio Tabucchi
Antonio Tabucchi è nato a Pisa il 24 settembre del 1943 ed è il maggiore esperto e traduttore italiano delle opere dello scrittore portoghese Fernando Pessoa. Tabucchi è uno degli scrittori italiani apprezzati anche all’estero, come testimonia il premio Prix Médicis vinto in Francia dal suo romanzo “Notturno indiano” e i riconoscimenti di “Ordine Do Infante Dom Herique”, assegnatogli dalla Repubblica portoghese, e quello di “Chevalier des Arts et des Lettres” dal Governo francese.E’ uno scrittore molto prolifico, e diverse sue opere sono diventati film, come “Il filo dell’orizzonte”, del 1986 e portato al cinema dal regista portoghese Fernando Lopez.Il suo romanzo più celebre è proprio “Sostiene Pereira”, vincitore dei premi Jean Monnet per la Letteratura Europea, Super Campiello e Scanno. Inoltre, nel 1995, Roberto Faenza lo trasforma in film, affidando il ruolo del protagonista, a uno dei più grandi attori italiani di tutti i tempi: Marcello Mastroianni.

IV – AMPLIAMENTI
1. Il film
Si tratta di una co-produzione Italia-Francia-Portogallo per la regia di Roberto Faenza. È un film del 1995 che vanta la presenza di un cast di eccezione, con personaggi quali Marcello Mastroianni, Nicoletta Braschi, Stefano Dionisi etc. Il film è abbastanza fedele al libro. Lo stesso Tabucchi ne ha voluto curare la sceneggiatura insieme a Vecchio e Faenza. Tutta la scelta del cast è molto valida, partendo dal protagonista, Marcello Mastroianni, che ha saputo interpretare alla perfezione il ruolo di Pereira.
Roberto Faenza, partendo dal romanzo di Tabucchi, riprende il tema a lui caro della morte e della violenza che ogni regime dittatoriale porta con sé.

V – CONCLUSIONE:
Un libro estremamente interessante, tanto dal punto storico come letterario. Vengono trattati temi di spessore quali la morte, l’amore, la libertà, la coscienza e la violenza sotto i regimi dittatoriali. Si tratta di un romanzo esistenziale che ci permette di assistere al risveglio di un’anima. In una delle tante recensioni del romanzo ho letto che forse Pereira siamo un po’ tutti noi, ricordandoci che bisogna sempre trovare il la forza e il coraggio per esprimere le proprie convinzioni.
Ascolta un'intervista ad Antonio Tabucchi che parla di Sostiene Pereira: http://www.scrittoriperunanno.rai.it/scrittori.asp?videoId=116&currentId=8

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