Terapia e Consulenza


Consulenza e Psicoterapia, mediante le metodiche di Ipnosi e grazie all’applicazione di protocolli evoluti di trattamento in Psicoterapia Breve Strategica  ottiene ottimi livelli di performance anche in applicazioni a campi diversi da quello clinico, come i contesti educativi, sociali e aziendali..


Lo studio di Psicologia Psicoterapia di Piacenza

 

interviene nei seguenti ambiti: 

AREA CLINICA

Terapia Breve Strategica e Ipnosi orientate ad affrontare specifici problemi psicologici e relazionali, attraverso la progettazione e l’applicazione di strategie di intervento che possono produrre rapidi cambiamenti e hanno lo scopo di condurre verso la soluzione del problema.

Disturbi d’ansia      Flash

I modi e i luoghi del panico sono i più diversi: la paura dell’altezza, della folla, dei luoghi chiusi, la paura di volare, di perdere le persone care, degli ascensori, del proprio aspetto fisico. … l’innovativo modello terapeutico di Terapia Breve Strategica (G. Nardone), che si è dimostrato sul campo il più efficace tra quelli finora elaborati. Il protocollo si basa su raffinate tecniche di suggestione ipnotica, trabocchetti comportamentali e «benefici imbrogli» che aggirano la resistenza al cambiamento del paziente. Con risultati sorprendenti per efficacia, brevità… (fonte Nardone G., 2003, Ponte alle Grazie)

Disordini alimentari      Briciole

  • Anoressia
  • Bulimia
  • Vomiting
  • Binge Eating

Disturbi sessuali    vai all’articolo!

  • Disturbi del desiderio
  • difficoltà di erezione
  • eiaculazione precoce
  • vaginismo
  • dispaurenia

Problemi relazionali nei diversi contesti (coppia, famiglia, lavoro, sociale)

Disturbi legati all’abuso di Internet

  • la information overloading addiction, ovvero: quando le informazioni non bastano mai
  • lo shopping compulsivo in Rete
  • on-line gambling, ovvero: le scommesse in Rete
  • il trading on-line compulsivo
  • la chat dipendenza
  • la dipendenza da cybersesso

Problemi dell’infanzia e dell’adolescenza

L’esperienza maturata in oltre 15 anni in psicologia scolastica e consulenza ad insegnanti e famiglie – oltre all’attuazione e le competenze relative al Modello Evoluto di Terapia Breve Strategica e le competenze in Ipnosi Ericksoniana – mostrano come è possibile sbloccare sin da subito – nelle prime fasi dell’intervento anche mediante il Dialogo Strategico situazioni complesse mediante trattamento indiretto del problema dello studente o del figlio.

  • Disturbi da Deficit di Attenzione
  • Iperattività
  • Disturbo Oppositivo-Provocatorio
  • Disturbi d’Ansia
  • Disturbo Ossessivo-Compulsivo
  • mutismo elettivo
  • disturbo da evitamento
  • ansia da prestazione
  • fobia scolare

 


AREA FORMATIVA E CONSULENZA AD ORGANIZZAZIONI DI LAVORO

Grazie alla sua flessibilità e adattabilità, il modello di comunicazione e la procedura strategica di problem solving sono stati applicati con successo alle più diverse realtà organizzative. Si configura come intervento guida e supervisiona il processo di cambiamento verso il raggiungimento dell’obiettivo del cliente.

L’attività non si occupa dei contenuti, di cui i migliori esperti e conoscitori sono i clienti stessi, ma piuttosto delle procedure. L’intervento agisce in accordo e in collaborazione con il richiedente che diviene esso stesso agente del cambiamento attraverso sia l’aiuto e la guida del consulente, sia mediante l’apprendimento di tecniche che possono essere applicate anche ad altri ambiti della propria realtà.

  • Formazione su misura: attraverso moduli specifici adatti alle diverse figure professionali
  • Consulenze in ambito psicologico, educativo ed organizzativo
  • Supervisione a singoli e a gruppi su tematiche specifiche, orientando l’intervento alla risoluzione dei problemi

CONSULENZA A PRIVATI

Molte situazioni di difficoltà e di disagio spesso non richiedono, per essere affrontate con efficacia, un vero e proprio percorso di psicoterapia. Nei casi in cui il problema non è impedente, ovvero pur limitando la vita della persona non la blocca in modo pervasivo, può essere sufficiente un intervento di Consulenza. Questa tipologia di intervento appare indicata per quelle difficoltà in cui la persona si trova in una situazione di “stallo” momentaneo che fa sentire bloccati e con poche possibilità di uscita o risoluzione. Alcuni esempi di problematiche che rientrano solitamente in questa categoria sono i problemi sentimentali, le difficoltà relazionali con colleghi di lavoro, i blocchi della performance e alcune sintomatologie potenzialmente impedenti, ma che si trovano ancora nella fase di strutturazione iniziale.

La Consulenza Strategica è indicata in tutti quei casi in cui, non essendo di fronte a disturbi psicologici fortemente limitanti e invalidanti, dopo lo sblocco della situazione problematica non è necessario procedere ad un intervento di ristrutturazione più globale delle modalità percettivo-reattive della persona. L’intervento, che si svolge in numero molto limitato di sedute (4-5 sedute con una seduta di follow-up a distanza), è consigliata per tutte quelle situazioni che possono richiedere un aiuto esterno per raggiungere una più rapida risoluzione.


Un pochino di storia …

IL MODELLO DI PSICOTERAPIA BREVE STRATEGICA

 

Sin dal primo progetto di ricerca sui disturbi fobico-ossessivi, nel 1985, l’idea di base (Centro di Terapia strategica di Arezzo), fu quella di far evolvere modelli generali di terapia verso protocolli specifici di intervento per particolari patologie; ossia, sequenze prefissate di manovre terapeutiche con potere euristico e predittivo, capaci di guidare il terapeuta alla rottura, mediante particolari stratagemmi terapeutici, di specifiche rigidità patologiche e alla loro ristrutturazione in modalità funzionali di percezione e reazione nei confronti della realtà. Al fine di tale progetto ci si avvalse non solo della tradizione teorica, applicativa  e di ricerca della terapia breve del Mental Research Institute di Palo Alto, ma di una nuova rigorosa metodologia di ricerca-intervento in campo clinico di tipo empirico sperimentale – in linea con la ricerca avanzata tipica della Fisica e delle Scienze applicate più evolute – basata sull’assunto che sono “le soluzioni che spiegano i problemi e non le ipotetiche spiegazioni che conducono alle soluzioni”.
Il Modello, elaborato dal prof. Giorgio Nardone,  è stato così costituito sulla base dei criteri di:

  • Efficacia: la capacità dell’intervento di raggiungere gli scopi prefissati. Nel nostro caso l’estinzione dei disturbi presentati dal paziente;
  • Efficienza: la capacità di produrre risultati in tempi ragionevolmente brevi. Nel nostro caso una terapia deve dare esiti di miglioramenti sin dalle prime sedute e deve condurre alla soluzione del problema nell’arco di 3-6 mesi. Del resto come la letteratura di ricerca indica che 50% dei disturbi può essere risolto entro 10 sedute, il 25% dei disturbi può essere condotto ad estinzione con una terapia che non superi la durata di 25 sedute. Soltanto il rimanente 25% dei casi richiede terapie più prolungate nel tempo. (M.A. Hubble, B. L. Duncan, S. D. Miller, “The Heart and Soul of Change“, American Psychological Association, Washinton, 1999);
  • Replicabilità: la proprietà di una tecnica terapeutica di poter essere applicata a persone differenti che presentano lo stesso tipo di disturbo;
  • Predittività: per ogni singola manovra terapeutica devono essere previsti gli effetti in modo tale da correggere quelli indesiderati nel corso del processo terapeutico.
  • Trasmissibilità: la caratteristica di un modello di poter essere appreso e applicato da differenti persone, ovvero ciò che rende una tecnica terapeutica materia di insegnamento della psicoterapia.

 

Fin dal primo incontro con il cliente/paziente il modello è orientato al cambiamento. Si utilizza, infatti, una tecnica evoluta di diagnosi-intervento: il dialogo strategico. Tale protocollo per condurre il primo colloquio, realizzato mediante una sequenza di specifiche tecniche (domande strategiche, parafrasi ristrutturanti, formule evocative e le finali prescrizioni) – permette di realizzare un processo di ricerca-intervento che conduce paziente e terapeuta alla scoperta congiunta del “come” il problema funziona e del “come” può essere risolto. Sulla base di ciò, alla fine della prima seduta sono prescritte le indicazioni terapeutiche calzanti al disturbo presentato. Al successivo colloquio saranno valutati gli effetti prodotti sia dal dialogo terapeutico che dalle prescrizioni messe in atto. A seconda degli esiti si procede alle fasi successive del modello se questi sono stati positivi, altrimenti si analizza ciò che non ha funzionato, “aggiustando il tiro”  sulla base delle risposte alle manovre applicate. 


Il Dialogo Strategico: (tratto dal testo “Il Dialogo Strategico” edito da Ponte alle GrazieSulla scia di un’esperienza ventennale in qualità di terapeuta e di consulente in campo clinico, Giorgio Nardone ha formulato insieme ai suoi collaboratori una tecnica per condurre un colloquio mediante il quale l’interlocutore o il paziente finisce per cambiare le proprie convinzioni più radicate. La validità del dialogo strategico risiede nel fatto che questo cambiamento non è avvertito come un’imposizione esterna, ma come il naturale scioglimento del nodo che crea il disagio e il malessere. Una tecnica nuova e insieme antichissima, che prende spunto dalla retorica classica, e che si congiunge con successo alla terapia in tempi brevi. …..  … Da una prospettiva strategica il cambiamento va prima di tutto «agito», e la comunicazione terapeutica diviene il suo veicolo; in sintesi, si tratta di «Fare le cose con le parole» (Austin,  1987). Ingiunzione, suggestione, artifici e stratagemmi comunicativi, retorica della persuasione sono, in terapia strategica, il principale veicolo di cambiamento, in quanto aggirano i sistemi rappresentazionali della persona facendo sì che essa costruisca, senza averne consapevolezza immediata, percezioni, azioni e cognizioni alternative. …… (si veda inoltre: Rivista Europea di Terapia Breve Strategica e Sistemica N. 1 – 2004 Arezzo, 2004 – 312 – Conoscere cambiando: la prima seduta in terapia strategica evoluta).

 


Rif. Bibliografici


 

Le informazioni inserite nel sito hanno l’obiettivo di informare gli utenti relativamente all’attività svolta, non rappresentano strumenti di diagnosi. Il colloquio psicologico rappresenta, d’elezione, lo strumento diagnostico per la valutazione di un efficace intervento terapeutico.