14/02/10

INCREDIBLE BONGO BAND





Incredible Bongo Band... incredibili come la storia di questa band mai esistita.
Si, avete letto bene, proprio così, mai esistita.
Mi spego meglio:
E' Michael Viner, un manager artistico ed esecutivo della MGM Records, che da vita al "progetto" Incredible Bongo Band.
La missione, inizialmente, era creare qualche brano, con caratteristiche afro-funk, per la soundtrack di un B-movie intitolato "The Thing With Two Heads", e per il quale vengono registrate le tracce Bongo Rock (cover dell'omonimo brano di Preston Epps del 1959) eBongolia.

La particolarità è che Michael Viner, per registrare i brani, cerca di riunire sia artisti talentuosi che artisti affermati, della MGM Records e non, in momenti di poca attività. Davvero una cosa insolita.
Una volta registrati i 2 brani su citati, però, Michael Viner non vuole fermarsi, e continua a sviluppare il progetto per uscire con un LP.
Continua a sfruttare i momenti di libertà degli studi di registrazione della MGM e l'abilità di svariati musicisti che vanno e vengono, tra i quali ci sono anche Ringo Starr e King Errison, uno dei migliori percussionisti mai esistiti e che vanta collaborazioni con i più grandi della black music.

Una volta terminato il lavoro, dal titolo guarda caso "Bongo Rock" (MGM Records, 1973), per le pubblicità e per i vari artwork vengono utilizzate delle foto di una finta band, poichè non sarebbe stato possibile utilizzare, oltre che nelle foto stesse, anche nei crediti del disco, i veri artisti che vi avevano collaborato, per via dei loro obblighi contrattuali con altre etichette.

Il singolo Bongo Rock vende più di 2 milioni di copie, ma il brano che più di tutti nel tempo si rivelerà importante sarà Apache (cover del brano dei The Shadows).
Questa traccia, infatti, verrà molto utilizzata, per via del lunghissimo breaks di batteria e percussioni presente nel brano, dai dj hip hop nella fine degli anni 70.
Apache, infatti, era sempre presente nelle selezioni dei 2 padrini dell'hip hop Kool Herc e Grandmaster Flash e nel corso degli anni la cosa si è tramandata, sia nelle selezioni dei dj attuali (anche perchè è uno dei brani simbolo della breakdance), sia nei campionamenti (l'ultimo è stato Nas che l'ha campionato per il brano Hip Hop is dead dove è presente anche il campionamento di un altro brano del disco "Bongo Rock": In A-Gadda-da-vida).

L'anno successivo Michael Viner ci riprova, utilizzando lo stesso metodo usato per creare "Bongo Rock", ossia sfruttando la disponibilità di vari artisti che si prestano al progetto.
Il risultato è "The Return Of Incredible Bongo Band" (Pride, 1974), che ha decisamente meno successo rispetto al primo, essendo un po' diverso, ma non per questo meno bello.
Il minor successo lo rende anche più raro rispetto a "Bongo Rock", ma non impossibile da reperire, anche in copia originale.

Non mancano le covers, tra cui cito Wipe Out (Surfaris), e (I Can't Get No) Satisfactions dei Rolling Stones, ma la traccia che personalmente vorrei segnalare è la splendida Sing Sing Sing,che potrebbe, per la sua atmosfera, far parte di qualche colonna sonora di un classico blaxploitation anni 70.
Stupendo anche il resto del disco, Topsy Part. I - II - III e Sharp Nine sono brani davvero notevoli.

La discografia degli Incredible Bongo Band, o meglio del progetto di Michael Viner si ferma qui. Non mancano vari best of o compilations dove sono presenti Bongo Rock o Apache che sono i 2 brani più importanti, ma il mio consiglio è, come sempre, cercare di reperire questi 2 capolavori che non devono mancare, specie per chi è appassionato del genere afro-funk.

Dj Danko.

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