martedì 28 giugno 2011

Energia "associazione bancaria":Priorità a rinnovabili, ma servono regole certe

Secondo le stime del PAN (Piano di Azione Nazionale) del Ministero dello Sviluppo Economico, per raggiungere gli obiettivi fissati dall’UE al 2020, nel corso dei prossimi dieci anni dovrebbe essere sostenuto un investimento complessivo di circa 52 miliardi di euro, di cui 40 miliardi soltanto nei settori dell’eolico e del fotovoltaico. "In questo scenario – ha sottolineato Giovanni Sabatini, Direttore generale dell’Abi - la certezza delle regole per gli operatori chiamati a supportare questo comparto è un aspetto fondamentale".

Tra le iniziative che mirano alla individuazione delle fonti rinnovabili del futuro, il discorso del Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Saglia, in occasione del Convegno del 20 Giugno su “Il settore delle biomasse in Italia, un caso di successo e nuove opportunità”, organizzato da GSE (Gestore dei Servizi Energetici), fa ricadere l’attenzione sul futuro ruolo delle biomasse, additate come settore in crescita nell’ottica del conseguimento degli obiettivi europei al 2020.

L’Abi (Associazione Banchieri Italiani) ha dichiarato in questi giorni che la priorità del comparto rinnovabili sta nel consolidare la sinergia tra istituzioni ed imprese, all’interno di un sistema di regole certe, in modo da dare al settore delle rinnovabili delle direttive garantite su cui buttare le fondamenta per delle solide prospettive future. Sempre secondo l’Abi, l’entrata in vigore del nuovo "IV Conto Energia", apre nuovi scenari di investimento agli operatori che vogliono credere nel comparto fotovoltaico.

giovedì 23 giugno 2011

RomaToday » Economia » Roma sceglie il sole: con il project financing pannelli fotovoltaici sui tetti di 524 scuole

La giunta comunale ha approvato una delibera per l'installazione di pannelli solari sui tetti di oltre 500 scuole di Roma. Il tutto grazie al sistema del project financing, ossia agli investimenti dei privati

La città eterna ha scelto di restare tale o, quanto meno, di vivere il più a lungo possibile. A poco meno di un mese dai risultati del referendum che il 12 e 13 giugno hanno sancito la vittoria dell'energia verde, Roma si allinea alla nuova tendenza: molte scuole della capitale saranno alimentate dal fotovoltaico grazie al sistema del project financing, ovvero grazie a investimenti privati. Già qualche esperimento a riguardo è stato effettuato, come l'installazione di impianti sul liceo scientifico Cannizzaro o sui tetti della scuola Fontanile Anagnino, solo per citarne alcuni. Ma questa volta i numeri sono ben più significativi.

Su 524 scuole capitoline verranno installati pannelli solari per un totale di circa 132.500 tonnellate di Co2 risparmiate all'atmosfera.Lo ha deciso ieri la giunta comunale con l'approvazione di una  delibera che apporterà un grosso vantaggio anche ai privati: coloro che installeranno i pannelli infatti grazie ai contributi statali, ricaveranno, per 25 anni, l'energia prodotta in eccesso. E proprio questa energia verrà fornita alle scuole, mentre quella rimanente sarà destinata alla rete e sarà fonte di ricavo per il gestore. Sempre a carico dei privati sarà la manutenzione degli impianti e dei tetti.

mercoledì 22 giugno 2011

Il no al nucleare dà nuove speranze di crescita al settore fotovoltaico

Il Presidente del Consiglio ed il ministro Prestigiacomo hanno detto la loro sulla necessità del Governo di appoggiare l’energia rinnovabile, e la vittoria indiscussa dell’abrogazione dell’uso di energia nucleare in Italia, sembra avere riportato l’attenzione su un settore ultimamente messo in crisi proprio dal Quarto Conto Energia. I tagli all’energia rinnovabile, confermati a maggio dal decreto incentivi al settore fotovoltaico, hanno infatti sferrato un “colpo basso” che ha creato non pochi danni economici alle aziende del comparto.

Adesso sembra spirare un vento di ripresa, anche se Gianni Chianetta, presidente di Assosolare, rimarcando il danno subito dalla nuova legge, invita il Governo a “poche parole e più fatti”, auspicando ad una collaborazione più serrata fra quest’ultimo e l’industria delle rinnovabili, volta ad un monitoraggio costante delle evoluzioni del mercato. Chianetta rimarca inoltre che il Quarto Conto Energia è stato un flop, e non sta dando alcun risultato in termini di ripresa economica, come aveva sperato il ministro Romani.

Anche il presidente di APER (associazione produttori energia da fonti rinnovabili), Agostino Re Rebaudengo, ha apprezzato le ultime dichiarazioni del Governo e propone una riapertura del dialogo, per potenziare senza ulteriori stop lo sviluppo dell’energia rinnovabile. I numeri dell’industria dell’energia alternativa in Italia sono molto alti: 140.000 posti di lavoro, 21 milioni di euro di risparmio in termini energetici grazie al taglio delle emissioni di CO2, 7.000 comuni su 8.000 con impianti che sfruttano l’energia rinnovabile.

Un mercato del genere può soltanto essere seriamente e saggiamente incentivato, soprattutto dopo che i risultati del referendum hanno evidenziato un’Italia più sensibile alle tematiche energetiche.

martedì 21 giugno 2011

Un milione di famiglie alimentate ad energia solare Il record dei tetti fotovoltaici? E’ del Bangladesh

La green economy fa dei "salti" inattesi in posti inaspettati: il numero di famiglie alimentato da energia solare in Bangladesh ha superato il milione, si tratta della più veloce crescita del fotovoltaico in tutto il mondo. Nel  poverissimo e sovrappopolato Bangladesh, aiutato da organizzazioni non governative che offrono prestiti a basso costo per l'installazione di pannelli solari, le famiglie rurali, la maggior parte delle quali non hanno accesso alla rete  elettricità, negli ultimi anni sono state le protagoniste di questa  espansione vertiginosa dell'energia solare.


Nel 2002 in Bangladesh solo 7.000 famiglie utilizzavano pannelli solari dopo 9 anni il Paese g ha raggiunto il traguardo di un milione di case con i pannelli fotovoltaici sul tetto e nei campi comunitari, 18 mesi prima del previsto, e entro il 2014 il governo di Dacca punta a superare i 2,5 milioni di case con l'energia solare.
Nazmul Haq,  della Infrastructure Development Company del Bangladesh, che finanzia progetti di energia pulita, sottolinea che «E' la più veloce espansione dell'energia solare in qualsiasi parte del mondo».
Circa il 60% dei 150 milioni di persone che vivono in Bangladesh non hanno un accesso affidabile all'elettricità e un rapporto della Banca mondiale di maggio evidenziava che i pannelli solari hanno «Cambiato il volto delle remote aree rurali del Bangladesh». Il Bangladesh nel 2009 aveva ottenuto un prestito proprio dalla Banca mondiale per sviluppare l'energia solare nel Paese e i risultati vengono definiti «Impressionanti»
Si tratta di una vera e propria rivoluzione del benessere per le povere famiglie rurali che utilizzavano per illuminare le loro abitazioni costose ed inquinanti lampade a cherosene. .I prestiti a bassissimi tassi di interesse con pagamenti mensili hanno permesso anche a comunità e persone molto povere di dotarsi di pannelli solari.
Secondo il  rapporto "Quantifying Carbon and Distributional Benefits of Solar Home System Programs" della Banca mondiale l'esperienza in corso in Bangladesh non solo ha permesso alle famiglie rurali di avere energia evitando di emettere gas serra ed altri inquinanti, ma può essere riprodotta all'estero: «Esiste un potenziale di mercato per i sistemi solari domestici in molte zone rurali, se vengono resi disponibili programmi di microcredito».
I "generosi" incentivi del governo hanno permesso così di trasformare in poco tempo in Bangladesh i pannelli solari da un "bene di lusso" accessibile solo a  qualche azienda in un diffuso sistema ad uso domestico.
Un sistema che sta attuando in India anche il "Rooftop Power and Stand alone Small Grid-connected Power Plant" (Rpssgp)  che fornisce oltre Rs.4, 5 lakh di sovvenzioni,  più della metà del costo totale stimato di Rs 8 lakh necessario per installare un impianto da 5 Kilowatt nelle case, in grado di reggere tutti gli elettrodomestici, comprese utenze "pesanti" come i condizionatori d'aria, e quasi sempre in case che non si possono permettere né elettrodomestici né condizionatori.
Lo schema potrebbe anche concedere prestiti individuali per installare solare termico, per ora questi incentivi sono destinati all'industria, ma potrebbero essere portati dal 20 al 60% ed estesi alle famiglie per riscaldare l'acqua per l'igiene personale, uno dei grandi problemi del Bangladesh rurale.
In un'intervista a The Hindu S.E.S. Syed Ahamed, vice-direttore per la regione di Mandurai del Tamil Nadu Energy Development Agency (Teda), spiega che «Il Centro potrebbe anche organizzare prestiti per coprire i costi rimanenti». La Teda è l'agenzia di snodo per l'attuazione nello Stato dell'India meridionale e le linee guida del progetto di solarizzazione sono state approvate il 12 marzo. La Regione Madurai del Teda comprende 16 distretti del Tamil Nadu centrale e meridionale.
Secondo Syed Ahamed «Lo schema dei finanziamenti dovrebbe inoltre coprire metà del costo di installazione di un pannello solare termico familiare» e il sussidio per le cucine solari è stato aumentato dal 20 al  60%. Il Centro ha anche aumentato gli incentivi per l'industria e gli sviluppatori di energia solare per attirare i giovani imprenditori nel settore e diffondere la tecnologia. Mentre prima il minimo richiesto per accedere allo State electricity boards (Seb) era 33  kilovolt, ora sono sufficienti 11 o 22 KV.
L'incentivo per un impianto solare da 100 kilowatt sul tetto è stato aumentato dal 30 al 40% del costo totale  ed un installatore otterrebbe quasi Rs.1 crore su un costo totale di Rs.2, 5 crore, mentre con le norme precedenti si arrivava a circa Rs.75 lakh.
Secondo Sayed, «Un'altra concessione molto attraente che viene offerta è quella di aumentare la durata base degli incentivi per la produzione di Rs. 18,44 per unità fornite dal ministero dell'Unione per le energie nuove e rinnovabili, per aumentare l'energia alla base del Sebs».
L'India fa quindi il contrario dell'Italia: mentre le norme precedi fornivano incentivi solo per i primi cinque anni, ora copriranno l'intera durata del contratto di acquisto dell'energia solare stipulato con i fornitori di elettricità, che di solito è di 25 anni. In totale l'Rpssgp ha l'obiettivo di ottenere entro il 2013 almeno 100 megawatt di energia solare dai tetti indiani.

lunedì 20 giugno 2011

Fotovoltaico Italiano: raggiunti i 5.560 MW

Dando uno sguardo ai dati appena pubblicati dal Contatore fotovoltaico del Gestore Servizi Energetici (GSE), l’Italia ha raggiunto una potenza di 5,5 Gigawatt connessi alla rete tramite impianti fotovoltaici. Analizzando l’aumento degli incentivi dal primo al terzo conto energia, si può riassumere che il Primo Conto Energia avrebbe generato una potenza cumulata di circa 163 MW (con 5.733 impianti), e il Terzo (terminato anticipatamente a Maggio) di 304 MW (con 12.000 impianti).

Al 26 maggio 2011, in base ai dati riportati dal contatore fotovoltaico aggiornato in tempo reale sul sito del Gse, pertanto, il Secondo Conto Energia ha permesso l’installazione di un totale di 5.092 MW, con oltre 191 mila impianti installati. Questi veloci ritmi di crescita, soprattutto durante il secondo Conto Energia, subiranno una forzata battuta d’arresto con i nuovi parametri del Quarto Conto Energia, che prevede un sostanzioso taglio degli incentivi alla produzione di energia fotovoltaica.

Nonostante la lunga polemica che ha rimandato fino a maggio l’approvazione  e l’emanazione del Quarto Conto Energia, l’Italia e il settore fotovoltaico provano comunque a ripartire per superare lo scoglio legato al corposo taglio degli incentivi. Mentre il settore sta ancora cercando di capire come muoversi, resta ferma la consapevolezza di essere comunque uno dei principali mercati a livello globale e di poter creare, oltre ad innegabili vantaggi ambientali, un importante settore e un buon indotto economico.

giovedì 16 giugno 2011

Il fotovoltaico del futuro

Inaugurato un nuovo centro dell'Istituto di Tecnologia presso il Politecnico di Milano. Si studia l'energia solare e l'occhio artificiale
CLAUDIO LEONARDI
MILANO
Capita, talvolta, di pensare che il nostro è proprio un Belpaese, e che può farcela. Capita all'inaugurazione del Center of Nano Science and technology dell'Istituto Italiano di Tecnologia (iit), insediato in una delle più prestigiose università italiane, il Politecnico di Milano, per studiare energia e materiali intelligenti. Una collaborazione con gli atenei che l'iit, fondazione istituita dai ministeri dell'Economia, dell'Istruzione e dell'Università e Ricerca, ha avviato in altre dieci città italiane, tra cui Torino, dove si sperimenta robotica per lo Spazio.

Il tentativo, in Lombardia come in Piemonte, è quello di realizzare la tanto invocata sinergia tra eccellenze del settore pubblico e risorse industriali, perché le idee della ricerca non restino lettera morta e perché i privati siano invogliati a collaborare. Una sfida che può già vantare numeri interessanti e significative vittorie.

Per esempio quella di avere fatto tornare in Italia alcuni “cervelli” fuggiti per mancanza di prospettive. Ne è un esempio Annamaria Pedrozza, trentaduenne di Matera che ha diviso la sua carriera universitaria tra il Poli di Milano e Parigi, dove ha conseguito una seconda laurea, per poi prendere un dottorato a Cambridge ed essere assunta a tempo indeterminato nei laboratori della Sharp. Ha lasciato il famoso “posto fisso” per un contratto a progetto: “Mi ha convinto la sfida di far partire questo centro di ricerca, e la prospettiva professionale”. Non leggiamo nei suoi occhi nostalgia per bucatini e tricolore, ma un'autentica passione per un progetto nuovo. La domanda è indiscreta ma d'obbligo: ma la paga compete con quelle europee? La risposta è serena: “Sì, è nella norma, sufficente a lavorare con tranquillità e con garanzie nel caso i progetti non decollino”.

Ma, anche questo si legge negli occhi limpidi della scienziata, nessuno crede che andrà così. Il laboratorio ha già avviato collaborazioni con importanti nomi dell'industria nazionale: Pirelli, Omet, Saes e altri. Annamaria, come i suoi colleghi con competenze diverse, lavora a cellule fotovoltaiche di terza generazione, in pratica alla possibilità di stampare, su materiali flessibili, delle pellicole che abbiano la capacità di trasformare la luce in elettricità. Non serviranno ad alimentare grandi centrali, ma, applicate alle finestre o alle facciate delle case, magari con colori e fantasie che non offendano l'occhio, possono scaldare l'acqua, alimentare le tapparelle elettriche e molto di più.

Si cerca, insomma, di produrre materiali con capacità conduttive che possano essere applicati a plastiche e ad altri supporti senza operazioni di fusione ad alte temperature, abbattendone i costi. “Stiamo lavorando per creare cellule fotovoltaiche che costino 30 centesimi” spiega il coordinatore del centro Guglielmo Lanzani.

Tutta la tecnologia che si vede nei laboratori, per esempio il primo diffratometro a raggi X in Italia, è messa a disposizione dall'iit, che lavora a Milano con 39 scienziati (ma raddoppieranno entro un anno) provenienti da Paesi diversi. “Il Politecnico” spiega il rettore dell'università Giovanni Azzone - mette a disposizione 1.300 docenti e ricercatori a cui se ne aggiungono altri duemila legati a noi in modo meno strutturato, la nostra rete di relazioni industriali e, soprattutto, studenti di qualità”. L'iit e l'ateneo condivideranno il programma scientifico e la valutazione del personale. E' questa la formula che fa spendere l'aggettivo unico a Roberto Cingolani, direttore scientifico dell'Istituto di Tecnologia.

Qui nessuno ha paura di contaminare la propria ricerca con l'industria. Lo spiega bene Alberto Sangiovanni Vincentelli, Executive Commitee dell'iit, uno dei famosi cervelli in fuga (già da qualche anno a giudicare dai capelli binachi) che insegna all'Università della California. “Mi hanno cacciato – racconta ironicamente -, io in Italia avevo trovato ottime prospettive, ma mi hanno imposto di andare a imparare a Berkeley”. Quello che ha imparato lo sintetizza così: “Non si fa ricerca senza soldi. Il genio e un foglietto di carta non bastano”. Ma nemmeno i soldi bastano, come dimostrano i picchi tecnologici degli Stati Uniti: “Silicon Valley e l'area intorno al Mit: il segreto è riunire grandi università, grande ricerca e grande industria”.

Gli ingredienti, mutatis mutandis, sembrano esserci nel progetto milanese. L'iit, complessivamente, ha già registrato 60 brevetti, fa lavorare 800 persone con età media di 34 anni e ha ottenuto 1.500 pubblicazioni. La più eclatante riguarda una ricerca sulla retina oculare artificiale, sviluppata proprio nel CNST milanese. “La strada è lunga” ci spiega la ricercatrice Maria Rosa Antoniazzo, “ma il centro è riuscito ad abbinare un materiale organico, che 'vede' la luce, a neuroni di ratto che non avevano più questa capacità”. E' solo un passo, ma importante. Lo stesso si può dire dei centri dell'iit, aperti anche a Trento Parma, Pisa, Roma, Napoli, Lecce. Passi, verso un Belpaese.                                                                                       Fonte:  http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=9165&ID_sezione=38&sezione
   

mercoledì 15 giugno 2011

Google investe ancora nel solare





           



 Google continua gli investimenti nel campo delle energie rinnovabili e porta a 680 milioni di dollari la somma totale investita nel settore, annunciando di voler investire 280 milioni di dollari in SolarCity, azienda californiana specializzata nella realizzazione di impianti fotovoltaici.
Questo, dopo aver dato, già, il via al progetto per la costruzione del primo data center raffreddato dal mare.
L’investimento, consentirà di finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici nelle abitazioni private di diverse migliaia di famiglie in dieci stati del paese nordamericano, dando la possibilità di scegliere se comprare l’impianto o prenderlo in affitto.
 "Speriamo di essere un modello", ha detto Rick Needham, responsabile di Google per le attivita' verdi.
In precedenza, il gruppo aveva annunciato un investimento di 55 milioni di dollari nell’eolico in California altri 100 milioni di dollari in Oregon: progetto quest’ultimo, il cui completamento è previsto nel 2012, che dovrebbe ottenere il titolo di maggior parco eolico mondiale.
Sempre ad aprile, la società aveva annunciato un investimento da 168 milioni di dollari per lo sviluppo della centrale solare Ivanpah, che dovrebbe essere completata nel 2013 e diventare la centrale solare a torre più grande del mondo, in grado di produrre 392 MW di energia solare pulita.
Gli investimenti di Google nel settore hanno motivazioni ben precise: i bisogni energetici del gruppo sono importanti ma torneranno nelle casse di Google in tre modi.
Google, infatti, riceverà da parte del governo federale un credito d’imposta del 30% del costo dei progetti per l’energia solare.
Inoltre, potrà ammortizzare il valore totale speso con un beneficio contabile chiamato ammortamento accelerato (potrà cioè distribuire il costo di un’immobilizzazione in un periodo di tempo più breve di quello abituale, per avere vantaggi fiscali).
Infine, la società SolarCity pagherà gli interessi a Google per l’utilizzo dei fondi attraverso le tariffe che applica ai clienti.

La beffa del fotovoltaico: soldi pagati ma nessun impianto installato

«Striscia» colpisce alla Secur Control di San Donà: a Padova 50 casi. Famiglie e aziende volevano lanciarsi nell'investimento, ma dopo un anno dalla firma non hanno ancora visto un pannello solare i
di Enrico Ferro
PADOVA. Sull'onda del fenomeno-fotovoltaico hanno fatto sottoscrivere centinaia di contratti in pochi mesi, riuscendo a vendere impianti da 15 mila euro, da 30 mila euro e anche da 280 mila euro. Famiglie e aziende volevano lanciarsi nel nuovo investimento che coniuga risparmio e produzione di energia pulita. Ma dopo un anno dalla firma del contratto sono in molti a non aver ancora visto un pannello solare sul tetto della propria abitazione. Nel frattempo però i finanziamenti sono stati accesi e c'è anche chi ha già pagato in contanti. Succede a Padova, Treviso, Vicenza, Venezia e Modena.

La beffa è stata raccontata in un servizio di "Striscia la Notizia". Il tg satirico ha sguinzagliato l'inviato Valerio Staffelli, che ha consegnato il tapiro d'oro a Orfeo Granzotto, dirigente della Secur Control di San Donà di Piave, ex presidente e attuale sponsor della squadra di calcio SandonàJesolo. Nel frattempo i clienti beffati hanno iniziato a muoversi per vie legali, nel tentativo di rientrare in possesso del denaro versato come caparra. In provincia di Modena alcuni ex venditori della Secur Control si sono costituiti parte civile insieme ad una trentina di privati per cui il fotovoltaico rimane un sogno.

L'ACCUSA. L'azienda è nata a gennaio 2010 e ha avuto uno sviluppo velocissimo: sono stati assoldati 110 consulenti in tutto il territorio nazionale. Ma è proprio da uno di questi che è partita l'offensiva. «Ho deciso di togliermi perché la situazione stava diventando inaccettabile - evidenzia Aldo Scabbia, di Modena, ex rappresentante dell'azienda - Teoricamente la prassi dovrebbe essere questa: si va dal cliente, si sottoscrive il contratto e poi si lasciano passare 30 giorni per fare tutte le domande. Dopo altri 30 o 40 giorni si inizia a installare l'impianto. Diciamo che nel giro di due mesi tutto dovrebbe essere a regime. In questo modo chi decide di produrre energia pulita paga le rate con la produzione di corrente elettrica. In realtà molti di questi si sono trovati a pagare senza avere l'impianto installato. La beffa è colossale: basti pensare che hanno dovuto restituire 150 mila euro anche al Comune di Venezia».


I CASI. Tra Padova e provincia i clienti della Secur Control sono circa un centinaio. E molti di questi sono ancora a bocca asciutta. Emblematico il caso di Michela Masiero, di Montegrotto: «Abbiamo sottoscritto il contratto a metà luglio 2010 versando due acconti da 8 mila euro - racconta la donna - entro 75 giorni ci avrebbero dovuto contattare ma attualmente non sappiamo ancora che fine ha fatto il nostro impianto. Ci siamo affidati ad un legale e a questo punto stiamo cercando di riavere il denaro versato. Anche perché abbiamo saputo che la nostra richiesta non è mai pervenuta all'Enel». Restando in provincia di Padova c'è il caso dell'azienda di Luca Foscarin (Montagnana) che aveva richiesto un impianto da 75 kilowatt da 280 mila euro, c'è la Cartotecnica di Carmignano di Brenta e poi tanti privati: Emanuele Lorenzin di San Giorgio delle Pertiche, Silvio Nalon di Tavo di Vigodarzere, Luigi e Francesco Meneghetti di Carmignano di Brenta. In provincia di Treviso ci sono: Lorenzo Gomiero di Preganziol, Luciano Caminotto di Motta di Livenza, Mario Minatel di Motta di Livenza, Albino Morello di Cornuda, Franco Benvenuti di Villorba. L'azienda di Romolo Pellizzari di Montebelluna aveva richiesto un impianto da 30 kilowatt del costo di 100 mila euro. Raffica di clienti anche nel veneziano: a Noale, Noventa di Piave e Mogliano. In provincia di Modena spicca il caso della Tex Express di Roberto Caratelli, a Pavullo nel Frignano: voleva ridurre le spese di corrente elettrica della sua azienda e ha pagato quasi 30 mila euro ma non ha ancora visto neppure un pannello.

REPLICA ENEL. «In alcuni mesi centrali dello scorso anno ci sono stati problemi di fornitura dei pannelli legati alla scarsità di materiali a livello mondiale - precisano dall'azienda - Attualmente Enel ha attivato una task force di esperti per affrontare tutte le domande di allacciamento. la Secur Control di San Donà di Piave è ancora un'azienda affiliata a EnelSì. È uno dei partner più affidabili e corretti».

(FONTE:www.mattinopadova.gelocal.it

Fotovoltaico/ Un lettore: "Rubbia ci incanta con soluzioni di merito ma senza reale valore applicativo"

Mercoledí 15.06.2011 09:15
Di Anthony Ceresa
Non è la prima volta che il nostro ben amato Premio Nobel Carlo Rubbia sostenuto da ENEA, ci incanta con soluzioni di merito ma senza un reale valore applicativo. Anni fa ci proponeva Impianti Nucleari come una grande risorsa per l'umanità, poi rivelatasi un crimine accertato con la perdita di tantissime vite umane, oltre ai vari disastri ambientali, senza far cenno agli investimenti rilevanti andati persi.
Oggi ci propone il sole come la vera alternativa al Nucleare, con estensioni di terreno ragguardevoli tolte alla vegetazione, oltre alla desertificazione delle zone coinvolte, senza considerare l'efficienza molto limitata di detti impianti. In Russia, qualche decennio fa, avevano sviluppato giganteschi impianti che sfruttavano il Sole moltiplicando il calore attraverso grandi lenti. Ma il progetto fu abbandonato perché inconveniente.
Per Vostra informazione, vi sono scoperte di maggiore utilità e convenienza, che sfruttano l'energia di gravità,  Pura, continua e gratuita, disponibile giorno e notte con la quale si possono operare motori industriali medi e grandi di nuova concezione e abbinarli a generatori di corrente elettrica per qualsiasi necessità.



fonte:http://affaritaliani.libero.it/economia/fotovoltaico_rubbia_nucleare15062011.html

martedì 14 giugno 2011

Rinnovabili e fotovoltaico dopo il referendum

Per fortuna che ci sono i cittadini. Il referendum del 12 e 13 giugno ha dimostrato che gli italiani sono molto più lungimiranti e decisi delle persone che li governano. Lungimiranti, si, perché, come si è detto più volte, il nucleare in Italia sarebbe una sorta di tunnel senza fine: iniziare a costruire le centrali significherebbe terminarle nel 2021 (minimo), quando cioè saranno già tecnologicamente obsolete e quindi insicure. Decisi, anche, perché la confusione creata dai governanti sull’energia nucleare e sulle rinnovabili (nonostante il decreto) aveva lo scopo di mettere in difficoltà i cittadini, ma non ha funzionato. Il 97% dei cittadini che hanno votato hanno detto NO al nucleare. È indubbio che il successo del SI dipende (un po’) dal disastro di Fukushima, ma dipende soprattutto dal fatto che i cittadini sanno che (come sostiene Enrico Cappanera, amministratore delegato di Energy Resources, naturalmente e ovviamente soddisfatto del risultato del voto come gli altri operatori del settore rinnovabili) fotovoltaico, eolico e geotermico non possono soddisfare da soli i bisogni energetici del nostro Paese, ma sanno anche la risposta non poteva essere, e non sarà, il nucleare, almeno fino a quando la tecnologia per la fusione nucleare sicura e pulita non sarà una certezza e una realtà. E magari sanno anche che dal 2005 i Comuni che ospitano le centrali nucleari non ricevono i finanziamenti.



Nella direzione delle rinnovabili vanno anche le normative regionali per la Certificazione energetica: in Lombardia (BURL n. 23 del 7 giugno 2011 la nuova delibera D.G.R. 31 maggio 2011) e in Valle d’Aosta (delibera di giunta regionale n. 1062/2011) ci sono per esempio novità rilevanti.

“La Sardegna ha consegnato il nucleare al passato – ha aggiunto Ugo Cappellacci, il presidente della Regione Sardegna – e ha intrapreso con risolutezza la strada dell'economia verde e delle energie rinnovabili (…). Apriamo una pagina nuova che porti la nostra Isola, non a seguire gli altri, ma a essere all’avanguardia nel campo dell'economia verde e delle rinnovabili e che veda noi Sardi protagonisti di un'azione che rimetta tutti i valori al loro posto: lo sviluppo non si misura in base all'andamento della Borsa o ai guadagni dei super-manager, ma dal benessere, dalla qualità della vita, dalla coesione sociale che sapremo costruire. Per questo la Sardegna ricaccia il nucleare nel passato, si proietta nel futuro e lo fa a modo suo".

Quello che serve oggi, è ancora più chiaro nel 2011, lo era già nel 1987 in seguito al referendum antiatomo, è la creazione urgentissima del Piano Energetico Nazionale che dia finalmente un equilibrio coerente e a lungo termine ai sussidi per le rinnovabili. Illuminotecnica.com si pone in linea con l’appello del Sole 24 Ore: “Cercasi Piano energetico disperatamente, ammoniva solo qualche settimana fa Il Sole 24 Ore. Grande inadempienza della politica, si disse. Un barlume di Piano in effetti c'era. Era nella legge appena abrogata. Rifarne un'altra è ora un obbligo, della massima urgenza”.

Il Presidente di Assosolare Gianni Chianetta afferma che "Servono modifiche a conto energia".

E, al centro del Conto energia, e dell’interesse degli italiani, dopo il referendum c’è il fotovoltaico che, come le rinnovabili, va incentivata, con decisione. La Germania fino a poco tempo fa era pro-nucleare. Dopo Fukushima ha deciso, una e una sola volta per tutte, ha preso la strada delle rinnovabili. Fukushima è stato l’input che ha svegliato i governatori tedeschi. Quella tragedia non deve essere il solo motivo del cambiamento, ma ci deve aiutare a capire. Siamo consapevoli che da sole le rinnovabili non possono soddisfare il fabbisogno energetico del nostro paese. Ma il piano energetico è indispensabile, una decisione univoca pure. Una decisione, un’idea chiara. Datecela, soprattutto dopo il referendum.

di Giacomo Sacchetti

Un commento sul IV Conto Energia

Nel giorno in cui si vota sul nucleare un commento sul Quarto Conto Energia, lo schema di incentivazione del fotovoltaico in Italia
Di ritorno da Monaco ci siamo resi conto che gli operatori del settore del fotovoltaico hanno già recepito che il mercato italiano nel nuovo schema di incentivazione del IV conto energia è cambiato e la redditività a due cifre per gli investitori si conserverà ancora negli impianti (piccoli) fino a 1MW sul tetto e sugli impianti integrati negli edifici ma osserviamo che è dietro l'angolo ancora la grande abbuffata.
L'editoriale di Photon International del mese di maggio titola "Italian drama continues" un titolo che spiega da solo come gli osservatori internazionali vedono il IV conto energia, probabilmente una misura di breve termine che determinerà ancora delle bolle.
Non possiamo fare a meno di osservare infatti che, si è vero Think Small, nelle intenzioni del legislatore forse si voleva si privilegiare la microgenerazione distributa (ma quanto micro?) ma poi definendo un grande impianto come un "impianto fotovoltaico diverso da quello di cui alla lettere u)" si definisce piccolo impianto quello da 1MW realizzato su edificio (cui prodest?) oppure quello fino a 200 kWdi potenza che opera in regime di scambio sul posto... in tutto questo c'è una zona franca che è quella delle aree di proprietà delle pubbliche amministrazioni: in questo caso si può costruire qualunque cosa senza limiti di taglia!
E' chiaro che il nuovo conto energia apre delle strade per una nuova bolla di installato e così si rischia di buttar via dei soldi senza fare efficienza nel nostro sistema.
Gli impianti architettonicamente integrati sono il cavallo di Troia per il nuovo boom se si pensa che un impianto da 1 MW di questo tipo godono di un premio sul kwh prodotto assai generoso; chi si è fatto poi la fabbrichetta di pannelli solari, e costruisce impianti di produzione di energia elettica fotovoltaici usando per il 60% componenti riconducibili ad una produzione realizzata all'interno dell'Unione Europea beneficerà del premio che il conto energia ha riservato, in barba al WTO, ai prodotti dell'unione europea... omnia munda mundis, il legislatore ha voluto questa forma di protezionismo per determinare un abbassamento della produzione asiatica di 10-15 centesimi o per riempire le tasche di qualcuno?
A voi la risposta (nelle vostre assunzioni però considerate la dimensione dell'Italia rispetto a quella dei produttori asiatici n.d.r.) anche se ad una prima lettura avevamo dato un parere più morbido (anche perché il IV conto doveva uscire in qualche forma e stabilizzare lo scenario italiano) dopo qualche settimana ed avendo analizzato il mercato pensiamo che la strada non sia quella giusta perché così facendo gli impianti costeranno di più (si tagliano fuori i componenti più economici ed il produttore europeo non sarà stimolato all'operation excellence che ottimizza i suoi costi di produzione) ed i soldi del conto energia prenderanno strade diverse da quelle che portano al raggiungimento della grid parity, raggiungendo presto il tetto stabilito dal Governo... ci auguriamo quindi che fin da ora si cominci a studiare il quinto conto energia per evitare nuovi errori e garantire un futuro a questo settore.

Rinnovabili, aziende pronte a ripartire

ROMA, 13 GIU – ''Bene le parole, ma ora servono i fatti''. E' questo il messaggio che arriva dalle imprese delle energie rinnovabili e del fotovoltaico in particolare, come Assosolare, che si dicono pronte a ripartire dopo il risultato del referendum e le parole del Presidente del Consiglio Berlusconi e del Ministro dell'Ambiente Prestigiacomo sulla necessita' per il Paese di appoggiare le fonti di energia rinnovabile. Intanto i titoli delle rinnovabili, come quelli di Enel Green Power (+3,1%), ErgyCapital e K.r.Energy (+14,2% e 13,1%), volano in borsa, arrivando in alcuni casi a diverse sospensioni al rialzo.
''Come Assosolare – commenta il presidente Gianni Chianetta – invitiamo il Governo ad un'azione efficace verso le rinnovabili, considerato che l'azione normativa degli ultimi mesi ha solo bloccato il settore che stenta a ripartire. Occorre puntare a obiettivi piu' ambiziosi nel lungo periodo con step intermedi di medio-lungo termine''. Secondo l'Associazione nazionale dell'industria fotovoltaica ''non servono incontri sporadici, ma un tavolo permanente Governo-Industria delle rinnovabili, che possa monitorare la crescita del mercato e intervenire dove c'e' bisogno''. Sul fotovoltaico, lamenta Chianetta, ''dal quarto conto energia non si stanno avendo i risultati che il Governo sperava: la ripresa del settore resta timida dopo mesi di blocco per la revisione degli incentivi''.
A febbraio infatti il Governo aveva deciso di tagliare gli incentivi all'energia rinnovabile, per razionalizzare il sistema contro le speculazioni finanziarie, e poi a maggio ha approvato il decreto incentivi al settore fotovoltaico con un nuovo regime di programmazione degli incentivi, eliminando ogni limite alla produzione con un nuovo sistema di regolazione automatica del livello degli incentivi, e prevedendo un tetto di spesa massima e un registro tenuto dal Gse solo sui grandi impianti.
Un settore quello delle energie rinnovabili che comunque anche in Italia e' cresciuto e conta oltre 140mila occupati, benefici dal taglio delle emissioni di CO2 pari a un risparmio per il Paese di circa 21 milioni di euro, e la presenza di almeno una fonte rinnovabile in 7.000 comuni su 8.000. In base ai dati del Gestore servizi energetici a febbraio ''le prime stime'' parlano di una ''potenza totale installata delle energie rinnovabili in Italia che ha superato i 30 Gw (Gigawatt)'', con un incremento per il fotovoltaico di oltre il 160% e di circa il 20% per l'eolico. In due anni il fatturato del settore delle nuove rinnovabili e' cresciuto di piu' del doppio passando dai 5 miliardi del 2008 agli oltre 13 miliardi del 2010 (8,6 nel 2009).
A livello di occupazione tra il 2009 e il 2010 il campo delle fonti rinnovabili ha creato oltre 20.000 posti di lavoro e attualmente il settore conta 120.000 occupati tra diretti e indotto. E potrebbero diventare circa 250.000 se l'Italia raggiungera' l'obiettivo del 17% di energia da fonti rinnovabili fissato dall'Ue al 2020.
13 giugno 2011 |

domenica 12 giugno 2011

Sbloccati gli incentivi 2011: l'Italia riparte dal fotovoltaico


Sbloccati i sussidi sul fotovoltaico, sono attesi forti investimenti e l’Italia è pronta a ripartire, dopo la battuta d’arresto della prima parte dell’anno, dovuta alle incertezze normative, come il caso dei 360 milioni di euro, in joint-venture fra Sharp, Enel e StM, per realizzare a Catania il più grande stabilimento di moduli a film sottile d’Europa.
Barbara Rudek, responsabile delle relazioni istituzionali di Sharp Europa, ha spiegato che l’interruzione dei sussidi decisa dal governo a marzo  aveva fatto dubitare della bontà di quell’investimento, ma adesso che gli incentivi sono stati ripristinati, tutto è pronto per andare avanti.
E anche gli altri giganti internazionali del settore, come Suntech e First Solar, hanno ripreso vigore. Il nuovo sistema di incentivazione è entrato in vigore il primo giugno dopo mesi di contestazioni da parte degli operatori del settore. Al momento non esistono ancora interpretazioni chiare e univoche relative a molti aspetti importanti del testo: ad esempio non è ancora definito che cosa si debba intendere per modulo made in Europe, per cui è previsto un bonus aggiuntivo del 10%.
Considerando che un modulo è il risultato finale di componenti e tecnologie spesso provenienti da paesi diversi, è chiaro che la divisione in prodotti comunitari non sarà molto agevole. Il boom del fotovoltaico dovrebbe essere sostenuto dal raggiungimento della grid parity con le fonti tradizionali che, secondo le stime fornite da Giambattista Zorzoli di Ises Italia, dovrebbe arrivare proprio entro il 2020 in tutte le regioni italiane per qualsiasi tipologia di impianto.
Considerate, dunque, le potenzialità di crescita, ora manca solo la costruzione di una filiera italiana del settore, che dipende ancora quasi completamente dall’estero e che rappresenta uno degli aspetti che la riforma ha voluto considerare particolarmente, con una clausola che concede un bonus del 10% in più agli impianti realizzati per almeno il 60% con forniture europee.

Pisa, Provincia Eternit Free

eternit

Protocollo d'intesa tra la Provincia di Pisa e Legambiente per arrivare alla sostituzione di circa 200 tetti di fabbricati civili, industriali, agricoli dove è presente l'amianto, con pannelli fotovoltaici.

"Pisa, Provincia Eternit Free". E' questo il titolo del protocollo d'intesa sottoscritto dalla Provincia di Pisa (con l'assessore all'ambiente Valter Picchi) e da Legambiente (con il direttore regionale Fausto Ferruzza), alla presenza del responsabile della società AzzeroCO2 Sandro Scollato e del presidente del circolo Legambiente di Pisa Marco Ricci, che ha come finalità quella di rimuovere l'amianto presente sulle coperture di numerosi fabbricati civili, industriali ed agricoli del territorio, compresi alcuni edifici sedi di scuole superiori. La particolarità consiste nella sostituzione dell'amianto con pannelli fotovoltaici, grazie ai contributi specifici e agli incentivi economici del decreto ministeriale emanato lo scorso 6 agosto, poi entrato in vigore dal primo gennaio 2011.

"Si tratta - dichiara l'assessore Picchi - di una valida occasione per attivare nella nostra provincia un programma capace di coniugare la promozione delle fonti rinnovabili e la bonifica dell'amianto, riuscendo anche ad ottenere una riduzione della bolletta energetica del territorio". L'obiettivo operativo di questa iniziativa, dopo l'effettuazione di un apposito censimento, sarà quello di arrivare alla sostituzione di circa 200 tetti in eternit con altrettanti tetti fotovoltaici, per una potenza intorno ai 20 MW.

Legambiente, con questa intesa, assume il compito di promuovere la diffusione degli impianti fotovoltaici sul territorio, realizzando una campagna di comunicazione per estendere quanto più possibile l'adesione delle imprese locali, che possono avere più vantaggi da questa opportunità. Ma anche il territorio sarà coinvolto direttamente in questa iniziativa. La Provincia ed i Comuni, anzitutto, dovranno svolgere un ruolo importante per la promozione della campagna verso le aziende presenti all'interno dei propri confini, oltre a concedere autorizzazioni in tempi celeri per gli impianti proposti dalle imprese stesse. Altra funzione decisiva sarà quella delle associazioni di categoria, che dovranno supportare l'iniziativa attraverso il coinvolgimento dei propri soci.
"Gli impianti fotovoltaici - conclude l'assessore Picchi - sono una delle tecnologie che possono ridurre consumi energetici, bollette, emissioni; e la contemporanea sostituzione dell'amianto dalle coperture degli edifici rappresenta un'opportunità per eliminare un impatto ambientale potenziale, valorizzando al tempo stesso gli immobili oggetto degli interventi".

Fotovoltaico con truffa. Società in fuga e impianti mai realizzati costati 22 milioni



La presunta truffa dei «100 impianti in 100 Comuni d’Italia» è approdata in parlamento. È l’ultimo atto di una vicenda che vede coinvolte centinaia di persone che hanno contratto finanziamenti da circa 22 mila euro per la realizzazione – il più delle volte mai avvenuta – di una pensilina fotovoltaica in giardino.
Nato il 31 luglio 2008 in un convegno a Fiuggi su iniziativa di Ener, l’Ente nazionale energie rinnovabili, una Onlus, e del suo braccio operativo Energesco – con capitale sociale di 10.200 euro – e con il patrocinio ‘morale’ del ministero dell’Ambiente, il progetto prevedeva la realizzazione di piccoli impianti fotovoltaici da 3 megawatt. Attraverso una fitta rete di intermediari bene inseriti nelle realtà territoriali, l’Ener, nel giro di due anni, ha pubblicato decine di bandi in tutta Italia, patrocinati da centinaia di enti e istituzioni (comuni grandi e piccoli, comunità montane e altri).
Le condizioni proposte prevedevano che i clienti dovessero contrarre un finanziamento da 21.890 euro attraverso finanziarie indicate da Energesco che, oltre alla realizzazione dell’impianto in sei mesi, si assumeva l’onere di pagare tutte le rate, incassando in cambio i contributi del conto energia. In pratica, con una firma e un pezzetto di terreno, al cliente era promessa energia gratis senza pagare un euro.
TRUFFA DA 22 MILIONI DI EURO. Ma i ritardi nella realizzazione degli impianti hanno fatto insospettire i clienti, mentre Ener ed Energesco hanno fatto perdere le loro tracce e le finanziarie hanno iniziato a bussare alla porta degli utenti per incassare le rate mensili di circa 350 euro.
«Allo stato attuale, si calcola che siano un migliaio i ‘truffati’: 400 in Umbria, 180 a Frosinone, altrettanti a Udine e a Ragusa e altri, meno numerosi, nel resto d’Italia, che stanno pagando la loro scelta ecologica», si legge nell’interrogazione parlamentare al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, presentata con la firma di quattro parlamentari dall’umbro Carlo Emanuele Trappolino.
«L’ammontare complessivo della truffa è di circa 22 milioni di euro», scrivono i parlamentari. E, ad oggi, risultano disattivate le utenze telefoniche sia di Ener che di Energesco e le lettere vengono rispedite al mittente.

Le quattro finanziarie coinvolte: Bbva, Santander, Fiditalia e Prestitempo

Sulla vicenda si sono mosse diverse procure, in particolare quella di Frosinone, dove nessuno dei 187 firmatari del protocollo con Energesco ha visto l’impianto, e in Umbria, dove, dopo una verifica di alcuni cittadini, decine di pannelli sono risultati addirittura rubati e sono stati messi sotto sequestro in attesa di ulteriori accertamenti.
Federconsumatori, che rappresenta alcuni clienti, ha spiegato che le società finanziarie coinvolte nella vicenda sono quattro: Bbva, Santander, Fiditalia e Prestitempo.
L’unica ad aver commentato la vicenda finora è stata la spagnola Bbva, che in un comunicato ha detto di aver «regolarmente liquidato alla Energesco tutti gli importi relativi alle richieste di finanziamento accettate», premettendo di aver dato fiducia al progetto grazie al patrocinio del ministero dell’Ambiente. Per la finanziaria, «è esclusivamente l’Energesco a essersi resa inadempiente rispetto ai numerosi obblighi».
LA MEDIAZIONE PER ANNULLARE I FINANZIAMENTI. Alessandro Petruzzi, presidente di Federconsumatori Umbria, ha spiegato che «il comunicato Bbva è stato inoltrato nei giorni scorsi dalla Assofin a tutte le finanziarie associate», mentre la stessa associazione di categoria avrebbe convocato un tavolo per metà giugno con i quattro istituti coinvolti per mediare l’annullamento dei contratti di finanziamento e il rimborso delle rate, che in alcuni casi sono state sospese provvisoriamente.
Petruzzi ha invitato a intervenire anche Abi e Consob, mentre l’Agenzia provinciale per l’energia di Frosinone (Apef), che aveva indetto uno dei bandi, ha sollecitato l’intervento della Banca d’Italia.
LA RESPONSABILITÀ DEL MINISTERO. Molti enti e istituzioni hanno nominato dei legali per seguire la vicenda e tutelare la propria posizione e la propria immagine. In un incontro di pochi giorni fa, la Federconsumatori ha dichiarato con chiarezza che lavorerà affinché ognuno si assuma le proprie responsabilità: «Perché hanno fatto dei bandi pubblici con una società dal capitale sociale così ridotto, senza chiedere una fideiussione come sarebbero tenuti?», ha detto Petruzzi.
L’interrogazione parlamentare ha chiesto conto al ministro Prestigiacomo del «patrocinio ‘morale’ del convegno promosso da Ener», e di come «intenda tutelarsi rispetto alla diffusione di notizie che in ogni caso hanno indotto enti locali e cittadini ad aderire con ampia fiducia a un progetto che, in alcune realtà, è risultato non conforme a quanto proposto».
Fonte: http://www.lettera43.it/economia/aziende/17988/fotovoltaico-con-truffa.htm

Cnr: a breve sul mercato il fotovoltaico organico

Applicabili su superfici verticali e idonee anche con radiazione diffusa, le celle solari a sensibilizzatore organico DSSC potranno rivestire i nuovi edifici

fotovoltaicoorganico2La questione energetica sta assumendo un'importanza sempre maggiore nell'agenda politica dei vari governi e il confronto con la ricerca scientifica dovrebbe fornire delle linee guida alle scelte economiche dei singoli paesi. E' partendo da questa considerazione che Luciano Maiani, presidente del CNR, ha esposto, in un articolo apparso recentemente, lo stato della ricerca scientifica impegnata sul fronte del settore rinnovabili e i progetti sui quali, a livello nazionale ed europeo, si sta maggiormente investendo.
In un paese come l'Italia, che dipende ancora fortemente dai combustibili fossili, che costituiscono da soli circa l'80% della bilancia energetica, il Cnr ritiene necessario uno sfruttamento maggiore delle caratteristiche fisiche e climatiche del territorio. In questo senso, uno dei campi in cui l'impegno dell'ente è particolarmente attivo è quello della geotermia. Un impulso in questo settore, sopratutto nelle aree del Mezzogiorno, le cui potenzialità sono grandi e ancora troppo poco sfruttate, potrebbe portare a considerevoli miglioramenti sia in termini di efficienza che di risparmio energetico.
COME SFRUTTARE LA GEOTERMIA. I progetti di ricerca si stanno muovendo principalmente su due fronti. Il primo riguarda il tentativo di estendere anche ad altre applicazioni l'utilizzo di acque geotermiche che vengono esclusivamente impiegate nei processi di riscaldamento, mentre il secondo punta alla realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica o di cogenerazione, attraverso la combinazione della geotermia con altre fonti o con usi a cascata del calore. In questo modo, dichiara Maiani, gli attuali valori di potenza elettrica geotermica istallata (0,9%) e di consumo di calore (0,1%) potrebbero rispettivamente raddoppiare e decuplicare.
CELLE SOLARI DI TERZA GENERAZIONE. E la ricerca pura, in che direzione sta andando? Gli sforzi degli studiosi si stanno concentrando, dichiara Maiani, nella ricerca di una reale alternativa ai pannelli fotovoltaici. Le tradizionali tecnologie fotovoltaiche presentano alcuni problemi che ne limitano la diffusione, come i costi elevati dell'energia, stimata attorno ai 4-5 $/W, e la scarsità del silicio, l'unico materiale attualmente utilizzato nelle celle fotovoltaiche. Alle nanotecnologie molecolari si deve la recente diffusione di nuove tipologie di celle solari, dette di terza generazione. I materiali organici o ibridi nano-ingegnerizzati richiedono, infatti, tecniche di fabbricazione semplici da implementare che consentono di ridurre notevolmente i costi di produzione e che, con una consistenza simile a quella di un inchiostro, possono essere facilmente depositati su ampie superfici.
Le celle fotovoltaiche organiche DSSC. La tecnologie più matura sotto il profilo tecnologico e che il Cnr vuole diffondere commercialmente in breve tempo, è quella delle celle solari a sensibilizzatore organico, note come DSSC (Dye-Sensitized Solar Cell). Appartenenti al gruppo di celle solari a film sottile, le unità utilizzano un pigmento organico fotosensibile, in grado d’assorbire la luce e generare un flusso d’elettroni, applicato su una membrana costituita da un strato d’ossido metallico nanoporoso e polimeri conduttori o elettroliti liquidi. I principali vantaggi dell'impiego di celle DSSC risiedono, in primo luogo, nella possibilità di essere applicate verticalmente e, in secondo luogo, nel fatto che, lavorando su luce diffusa, non necessitino di precisi angoli di inclinazione rispetto alla luce solare. In questo modo, le celle non dovranno per forza essere confinate nei tetti o nelle superfici inclinate ma, grazie alle differenti colorazioni e gradi di trasparenza ottenibili, in base alla tipologia di dye impiegato, troveranno applicazione sopratutto sulle vetrate degli edifici.
Sebbene con rendimenti inferiori, le DSSC consentono di catturare la luce anche in condizioni di nuvolosità, e la produzione energetica stimata si attesta mediamente sull'11,3% in laboratorio, con efficienze massime del 7% e con tempi di vita di oltre 7 anni, per pannelli di larga area.
SFRUTTARE IL CAMPO DELL'INFRAROSSO. In una fase ancora progettuale e di perfezionamento è, invece, un progetto di ricerca su pannelli in grado di convertire non la luce visibile dall’occhio umano, ma le radiazioni termiche, ovvero i raggi infrarossi, emanate dai corpi caldi osservabili solo attraverso i visori notturni. E' uno studio sul quale il Cnr sta scommettendo perché si tratta di dispositivi che, se implementati, riusciranno a funzionare anche dopo il tramonto, assorbendo l'energia riemessa dal terreno scaldato durante il giorno.
LA NECESSITA' DI UNA ACCURATA MANUTENZIONE. Tutti questi progetti di ricerca consentono di concepire una tecnologia fotovoltaica che non necessiti di nuovi spazi da invadere, ma che sia in grado di distribuirsi in piccoli impianti ben integrati, senza creare nessun impatto ambientale. Il fotovoltaico di terza generazione offre delle potenzialità in termini di applicazione e di abbattimento dei costi (fino a un fattore 3 rispetto ai pannelli in silicio), ma, come sottolinea Maina, la sua diffusione “aumenterà i problemi sulla rete perché un sistema complesso costituito da migliaia di piccoli impianti che scambiano energia con la rete elettrica ha bisogno di un’accurata gestione e manutenzione”.

Parcheggio fotovoltaico a Pesaro :è il piu grande d'europa

Da qualche giorno l'Italia vanta un primato europeo nel settore fotovoltaico.
A Pesaro è stato infatti inaugurato il 18 dicembre il parcheggio fotovoltaico più grande d'Europa.
Estendeso su una superficie di 25mila metri quadrati, l'impianto fotovoltaico ricopre l'intero parcheggio dell'Adriatic Arena.

L'impianto ha una potenza elettrica di 2,6 milioni di kWh/annui ed è in grado di soddisfare il fabbisogno annuo di 800 famiglie.

Dobbiamo ammettere che quello del fotovoltaico sta diventando sempre di più un settore in cui il nostro paese ci regala delle belle soddisfazioni!

Pannelli fotovoltaici vetro-vetro

* Il prodotto utilizza la tecnologia vetro-vetro,perfetta per applicazioni esclusive,per piccoli e   grandi volumi,anche ad alta complessità e di destinazione architettonica.

*Realizzato secondo le norme IEC 61215:2005 & EN 61730-1/EN 61730-2:2007.

*L'azienda offre la competenza e l'esperienza di un gruppo operante da più di trentanni nel mondo del vetro per l'architettura.





Tecnologia al servizio dell'ambiente


Ecologia,sicurezza,estetica,rispetto per l'ambiente,sono i concetti principali che uniscono il settore del fotovoltaico e quello del vetro.

L'azienda costruttrice si propone come partner nella progettazione e nella e nella produzione di moduli fotovoltaici a totale integrazione architettonica (vetro-vetro) unendo le qualità di sicurezza , resistenza e trasparenza del vetro a quelle di rispetto per l'ambiente e di risparmio energetico garantite dal fotovoltaico.



Qualità reale e certificata



L'azienda è primaria in Italia e Europa,riferimento sicuro per gli architetti piu conosciuti e partner di prestigiosi progetti nel mondo,realizza la produzione nei propri sabilimenti in Italia,assicurando il Made in Italy di tutto il processo certificato ISO 9001:08 da SGS.


Caratteristiche tecniche del modulo fotovoltaico Vetro-Vetro

  • disposizione stringhe: verticale od orizzontale
  • distanza fra stringhe: a richiesta senza limitazioni
  • distanza fra celle: a richiesta
  • vetro anteriore :extrachiaro o float
  • vetro posteriore:extrachiaro o float

Quarto conto energia

Il 06 Maggio  2011 è uscito  il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico che regolerà le tariffe incentivanti da riconoscere alla produzione di energia elettrica ottenuta da impianti fotovoltaici che entreranno in servizio nel triennio 2011-2013.


In attesa della realizzazione della nuova "Guida al Conto Energia Fotovoltaico 2011/2013" da parte del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), soggetto attuatore delle disposizioni, si illustrano sommariamente le novità contenute nel decreto ministeriale.


http://www.volpatoimpianti.com/1/upload/quarto_conto_energia.pdf
PERCHÈ FARE UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO:
 LE 17 RAGIONI DEL "BOOM"
1 Il fotovoltaico sta avendo un vero “boom”: in Italia a metà del 2009 erano stati già installati circa 40mila impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di 500 MW e si prevede che per la fine dell’anno saliranno a 70mila, per un totale di 900 MW. A Dicembre 2010 è stato raggiunto il "tetto" di 1.200MW.
2 Il fotovoltaico, oltre al risparmio grazie all’autoconsumo dell’energia, permette un guadagno netto grazie ai forti incentivi statali previsti dal Nuovo Conto Energia, che premiano l’energia prodotta dall’impianto a prescindere dal suo utilizzo.  
3 Clienti particolari. Hanno una maggiorazione del 5% delle tariffe del Conto Energia gli impianti di potenza > 3 kW e non integrati la cui quota di autoconsumo è superiore al 70%, come pure le scuole, gli ospedali e gli edifici gestiti da Comuni fino a 5.000 abitanti.
4 Il fotovoltaico con l’incentivo rende a 20 anni, nell’ipotesi di auto-consumo dell’energia, circa 2 volte il capitale investito, dunque ad es. 100.000 € diventano ben 200.000 €, ed a questo beneficio economico si aggiunge il valore dell’impianto stesso.       
5 Secondo uno studio del Politecnico di Milano, il Tasso Interno di Rendimento (TIR) medio a 25 anni di un impianto fotovoltaico, cioè il tasso composito annuale che l’investimento genera, è del 9%, mentre un BTP a 25 anni dà oggi il 4,6% netto. Quindi investire nel fotovoltaico rende molto più dei Titoli di Stato.    
6 Un impianto fotovoltaico, non avendo parti meccaniche, dura minimo svariati decenni, perciò il risparmio continua ben oltre i 25 anni. La prima cella fotovoltaica, prodotta nel 1953, ancora funziona dopo più di 55 anni. Dunque, il beneficio economico per chi lo possiede è ben più grande di quello stimato per i soli primi 20 anni.           
7 Questo il guadagno minimo nell’ipotesi di uno scenario business-as-usual. Ma l’incremento medio minimo delle tariffe elettriche si può stimare in un 2-3% l’anno, il che si traduce, per un impianto, in un ulteriore guadagno di circa 1.600 €/kWp in 20 anni.             
8 Si prevede che in Italia nel 2015 si raggiungerà la cosiddetta “grid parity”, cioè un impianto fotovoltaico sarà conveniente anche senza incentivi statali, che dunque scompariranno. Perciò, chi approfitta degli incentivi di oggi ha un “doppio” vantaggio.
9 La produzione di energia da fonte solare permette, nel lungo periodo, di risparmiare fortemente sui costi dell’energia elettrica in quanto il costo del kWh non è legato al prezzo del petrolio, che si prevede schizzerà in alto a causa del “picco del petrolio”.
10 Tutto ciò spiega perché oggi numerosi imprenditori e fondi di investimento italiani e stranieri stiano investendo in Italia acquistando dei terreni per realizzarci grandi campi fotovoltaici da almeno 1 MW ciascuno, considerato pure che nel nostro Paese l’irraggiamento solare è molto più alto che nel resto d’Europa.
11 Usufruendo di un finanziamento al 100% per realizzare un impianto fotovoltaico, che è garantito dal GSE: (1) non occorre tirare fuori di tasca dei soldi; (2) si riceve una rendita fissa mensile per 20 anni, essendo il beneficio mensile maggiore della rata. 
12 Lei sta attualmente pagando, nella sua bolletta elettrica, il fotovoltaico installato da altri. Infatti, l’incentivo del Conto Energia è pagato dai contribuenti che non ne usufruiscono. Quindi non installare un impianto fotovoltaico è doppiamente “sciocco”.
13 Come ha dichiarato recentemente il Presidente dell’Authority per l’energia: “Oggi in Italia per le PMI il costo dell’energia è del 35% superiore alla media europea. Sul caro-bollette pesano la forte dipendenza dal petrolio e l’assenza del nucleare”.
14 Un impianto fotovoltaico dà l’indipendenza energetica, e garantisce l’elettricità ai clienti altrimenti “interrompibili”. Un Paese come l’Italia che produce il 60% dell’elettricità dal gas è a rischio: basta, ad es., che l’Ucraina blocchi per due mesi il gas russo. 
15 Il fotovoltaico dà un ritorno di immagine molto positivo, specie per un’azienda, grazie alla produzione di energia “verde”: un impianto di 3 kWp fa risparmiare in un anno ben 2,4 tonnellate di CO2 (pari a 0,82 tonnellate di petrolio equivalenti).
16 Gli incentivi del Conto Energia non sono mai soggetti ad IVA, nemmeno per le imprese, in quanto la tariffa incentivante si configura come un contributo a fondo perduto; mentre, per il costo dell’impianto, l’IVA è agevolata ed è al 10%.  
17 Per impianti fino a 200 kW saranno in  scambio sul posto.