GENNAIO
“Trofeo Internazionale dell’Etna” - Nicolosi
 Inernazionali di sci, gara internazionale di sci alpino  a  tecnica classica a squadre – categoria senior, è organizzata dallo sci club Sud Est Ski Team Aetna con la preziosa collaborazione dello sci club di Sondrio-Polisportiva Albosaggia e con il sostegno dell’Assessorato provinciale allo Sport ed Edilizia Sportiva. La gara, che è inserita nel Calendario Nazionale della Fisi e vedrà la partecipazione di numerosi atleti provenienti da ogni parte d’Italia, è considerata una tappa di avvicinamento alla Coppa del Mondo, prevista per il 2010 sugli impianti dell’Etna, dove a Marzo verrà effettuato un sopralluogo di un responsabile della Federazione Internazionale di Sci Alpino.

Festa di San Sebastiano  - Acireale (CT)

 Il Santo che "nesci nudu e si cogghi ‘u friddu" compatrono della città insieme a Santa Venera, è il messaggero della primavera e anche di quella festa del Re Borbone pronta a colorare il febbraio acese. San Sebastiano è un santo martire della Chiesa cristiana. I soli documenti storici da cui è possibile ricavare i pochi elementi certi sulla vita del santo sono un breve passo nel commento al salmo 118 di Sant'Ambrogio e la Depositio Manyrum di un cronografo del 354. Sebastiano venne martirizzato sotto Diocleziano poiché il suo zelo per la diffusione della dottrina cristiana unito a quello per l'assistenza ai carcerati e alla sepoltura dei martiri non passarono inosservati e furono sgraditi all'imperatore. Fu condannato a morte mediante il supplizio delle frecce. La leggenda narra che di notte alcuni cristiani si recarono sul posto per dargli sepoltura. Accortasi che era ancora miracolosamente vivo, una nobildonna di nome Irene lo soccorse e lo accolse nel suo palazzo del Palatino. Riacquistata la salute, anziché seguire l'invito dei cristiani ad abbandonare Roma per avere salva la vita, egli decise di dichiarare pubblicamente la sua fede in Cristo. Fu ucciso, probabilmente tra la fine del III sec. e l'inizio del IV sec. mediante flagellazione nell'ippodromo del Palatino e il suo corpo gettato in una cloaca. La festività di San Sebastiano martire, è celebrata dal mondo d'occidente il 20 gennaio e dal mondo orientale il 18 dicembre. E' molto venerato in Sicilia dove culto del Martire sembra che sia stato introdotto nell'anno 1063 dai Lombardi al seguito di Ruggero I. La devozione a San Sebastiano si accrebbe tra il 1625 e 1630, quando si invocò la sua intercessione per fermare la terribile epidemia di peste che affliggeva l'Isola siciliana. Molte città facevano a gara per festeggiarlo visti i grandi prodigi e le guarigioni che avvenivano tramite la sua intercessione e ancora oggi sono molte le città in cui la festività del Santo è molto sentita. Oggi non viene invocato più come protettore contro la peste e le epidemie, ma è il santo patrono della polizia municipale. L'iconografia classica lo raffigura sotto martirio e trafitto dalle frecce legato ad un albero o ad una colonna.

Festa e fiera per San Sebastiano - Santa Venerina

  L'ultima domenica del mese di Gennaio a Santa Venerina,  si svolgono la festa e la fiera in onore di San Sebastiano, compatrono del paese. A Gennaio il calendario celebra San Sebastiano. Dal racconto leggendario della sua vita sappiamo che era originario di Narbo Martius (Narbonne), una colonia romana della Gallia meridionale. Venuto a Roma, entrò a far parte dell’esercito imperiale e fu nominato tribuno della coorte pretoria. Durante le persecuzioni di Diocleziano contro i militari convertiti al cristianesimo, rifiutò di rinnegare la fede in Cristo e per questo fu condannato ad essere trafitto dalle frecce dei commilitoni. Sfuggito miracolosamente alla morte, fu curato da una pia donna di nome Irene e non appena ebbe sanato le ferite, tornò a sfidare l’imperatore che lo fece condurre in catene all’ippodromo del Palatino e flagellare a morte. Ogni anno Santa Venerina ricorda il suo conpatrono organizzando solenni festeggiamenti religiosi e la fiera popolare.

Mercatino delle pulci Tutte le domeniche mattina – Catania

Tutte le domeniche mattina in piazza Carlo Alberto, si tiene il mercatino delle pulci. Qui si possono trovare mobili e oggetti antichi, ma anche gioielli, bigiotteria e vari articoli di modernariato o da collezionismo.

 



FEBBRAIO

Festa di Sant'Agata – Catania

LA PROCESSIONE - Ogni anno il 3, il 4 e il 5 febbraio Catania offre alla sua patrona una festa così straordinaria che può essere paragonata soltanto alla Settimana santa di Siviglia o al Corpus Domini di Cuzco, in Perù. In quei tre giorni la città dimentica ogni cosa per concentrarsi sulla festa, misto di devozione e di folclore, che attira ogni anno sino a un milione di persone, tra devoti e curiosi. Il primo giorno è riservato all’offerta delle candele. Una suggestiva usanza popolare vuole che i ceri donati siano alti o pesanti quanto la persona che chiede la protezione. Alla processione per la raccolta della cera, un breve giro dalla fornace alla cattedrale, partecipano le maggiori autorità religiose, civili e militari. Due carrozze settecentesche, che un tempo appartenevano al senato che governava la città, e undici " candelore ", grossi ceri rappresentativi delle corporazioni o dei mestieri, vengono portate in corteo. Questa prima giornata di festa si conclude in serata cori un grandioso spettacolo di giochi pirotecnici in piazza Duomo. I fuochi artificiali durante la festa di sant’Agata, oltre a esprimere la grande gioia dei fedeli, assumono un significato particolare, perché ricordano che la patrona, martirizzata sulla brace, vigila sempre sul fuoco dell’Etna e di tutti gli incendi.
Il 4 febbraio è il giorno più emozionante, perché segna il primo incontro della città con la santa Patrona. Già dalle prime ore dell’alba le strade della città si popolano di " cittadini ". Sono devoti che indossano il tradizionale " sacco " (un camice votivo di tela bianca lungo fino alla caviglia e stretto in vita da un cordoncino), un berretto di velluto nero, guanti bianchi e sventolano un fazzoletto anch’ esso bianco stirato a fitte pieghe. Rappresenta l’abbigliamento notturno che i catanesi indossavano quando, nel lontano 1126, corsero incontro alle reliquie che Gisliberto e Goselmo riportarono da Costantinopoli. Ma l’originario camice da notte, nei secoli, si è arricchito anche del significato di veste penitenziale: secondo alcuni l’abito di tela bianca è la rivisitazione di una veste liturgica, il berretto nero ricorderebbe la cenere di cui si cospargevano il capo i penitenti e il cordoncino in vita rappresenterebbe il cilicio. Tre differenti chiavi, ognuna custodita da una persona diversa, sono necessarie per aprire il cancello di ferro che protegge le reliquie in cattedrale: una la custodisce il tesoriere, la seconda il cerimoniere, la terza il priore del capitolo della cattedrale. Quando la terza chiave toglie l’ultima mandata al cancello della cameretta in cui è custodito il Busto, e il sacello viene aperto, il viso sorridente e sereno di sant’Agata si affaccia dalla cameretta nel crescente tripudio dei fedeli impazienti di rivederla. Luccicante di oro e di gemme preziose, il busto di sant’Agata viene issato sul fercolo d’argento rinascimentale, foderato di velluto rosso, il colore del sangue del martirio, ma anche il colore dei re. Prima di lasciare la cattedrale per la tradizionale processione lungo le vie della città, Catania dà il benvenuto alla sua patrona con una messa solenne, celebrata dall’arcivescovo. Tra i fragori degli spari a festa, il fercolo viene caricato del prezioso scrigno con le reliquie e portato in processione per la città.
Il " giro ", la processione del giorno 4, dura l’intera giornata. Il fercolo attraversa i luoghi del martirio e ripercorre le vicende della storia della " Santuzza ", che si intrecciano con quella della città: il duomo, i luoghi del martirio, percorsi in fretta, senza soste, quasi a evitare alla santa il rinnovarsi del triste ricordo. Una sosta viene fatta anche alla " marina " da cui i catanesi, addolorati e inermi, videro partire le reliquie della santa per Costantinopoli. Poi una sosta alla colonna della peste, che ricorda il miracolo compiuto da sant’Agata nel 1743, quando la città fu risparmiata dall’epidemia. I " cittadini " guidano il fercolo tra la folla che si accalca lungo le strade e nelle piazze. In quattromila o cinquemila trainano la pesante macchina. Tutti rigorosamente indossano il sacco votivo e a piccoli passi tra la folla trascinano il fercolo che, vuoto, pesa 17 quintali, ma, appesantito di Scrigno, Busto e carico di cera, può pesare fino a 30 quintali. A ritmo cadenzato gridano: " cittadini, viva sant’Agata ", un'osanna che significa anche: " sant’Agata è viva " in mezzo alla folla. Il " giro " si conclude a notte fonda quando il fercolo ritorna in cattedrale.
  LE CANDELORE - La festa di sant’Agata è inscindibile dalla tradizionale sfilata delle " candelore ", enormi ceri rivestiti con decorazioni artigianali, puttini in legno dorato, santi e scene del martirio, fiori e bandiere. Le candelore precedono il fercolo in processione, perché un tempo, quando mancava l’illuminazione elettrica, avevano la funzione di illuminare il passo ai partecipanti alla processione. Sono portate a spalla da un numero di portatori che, a seconda del peso del cero, può variare da 4 a 12 uomini. I maestri orafi del Trecento avevano realizzato il Busto di sant’Agata, un capolavoro d’arte raffinato e prezioso. Ma il popolo, da sempre vicino alla patrona, ha voluto essere presente nella festa con creazioni proprie, opere di fattura artigianale che rappresentassero, inoltre, associazioni di varie categorie di lavoratori. Ognuna delle 11 candelore possiede una precisa identità. Sulle spalle dei portatori, essa si anima e vive la propria unicità, che si compone di diversi elementi: la forma che caratterizza il cero, l’andatura e il tipo di ondeggiamento che gli viene dato, la scelta di una marcia come sottofondo musicale. Le candelore sfilano sempre nello stesso ordine. Ad aprire la processione è il piccolo cero di monsignor Ventimiglia. Il primo grande cero rappresenta gli abitanti del quartiere di San Giuseppe La Rena e fu realizzato all’ inizio dell’Ottocento. E’ seguito da quello dei giardinieri e dei fiorai, in stile gotico-veneziano. Il terzo in ordine di uscita è quello dei pescivendoli, in stile tardo-barocco con fregi santi e piccoli pesci. Il suo passo inconfondibile ha fatto guadagnare alla candelora il soprannome di " bersagliera ". Il cero che segue è quello dei fruttivendoli, che invece ha passo elegante ed è dunque chiamato la " signorina ". Quello dei macellai è una torre a quattro ordini. La candelora dei pastai è un semplice candeliere settecentesco senza scenografie. La candelora dei pizzicagnoli e dei bettolieri è in stile liberty, quella dei panettieri è la più pesante di tutte, ornata con grandi angeli, e per la sua cadenza è chiamata la " mamma ". Chiude la processione la candelora del circolo cittadino di sant’Agata che fu introdotta dal cardinale Dusmet. In passato le candelore sono state anche più numerose: esistevano quelle dei calzolai, dei confettieri, dei muratori, fino a raggiungere in alcuni periodi il numero 28.
I LUOGHI DI CULTO
LA CATTEDRALE DI SANT'AGATA - Busto reliquiario di Sant'Agata di Giovanni di Bartolo (1373, sacello della cappella di Sant'Agata) - Scrigno delle reliquie di Sant'Agata, fine XV secolo/ XVI secolo con rifacimenti del XVIII (sacello della cappella di Sant'Agata).
SANT'AGATA AL CARCERE - Chiesa che è stata costruita davanti al carcere dove la santa patrona della città, S. Agata fu rinchiusa durante il processo, portata dopo il martirio, guarita dall'apostolo Pietro e dove esalò l'ultimo respiro il 5 febbraio 251 d.C. - All'esterno del carcere, a sinistra dell'attuale porta di accesso, un concio di pietra lavica conserva, secondo la tradizione, le orme impresse di S. Agata.

Il più bel Carnevale di Sicilia -  Acireale
Le sue origini risalgono alla fine del sedicesimo secolo e da settanta anni a questa parte, il carnevale di Acireale è considerato il più bello di Sicilia. Nato dall'abitudine di celebrare questa festa con lanci di uova e arance, il carnevale acese si è andato sempre più raffinando nel tempo. Nel Settecento naquero gli "abbatazzi", che diedero una impronta più ilarica alla manifestazione grazie alla loro figura di poeti popolari bravi nell'inventare divertenti rime che poi recitavano alla gente lungo le strade.Nell'Ottocento, di rilevante importanza per la crescita artistica del Carnevale fu la "cassariata", una sfilata di carrozze riservate ai nobili dalle quali questi ultimi lanciavano confetti colorati alla gente in strada. Il divertimento era poi amplificato dai numerosi giochi che si svolgevano in piazza, istituiti in occasione della festa. Fra questi si ricordano: il tiro alla fune, l'albero della cuccagna, la corsa con i sacchi e molti altri che vengono ancora oggi praticati per mantenere viva la tradizione. Alla fine degli anni venti, il Carnevale acese va acquistando un forte valore turistico ma soprattutto folcloristico. Questo portò col tempo, alla nascita delle suggestive maschere in cartapesta (anni trenta), alla trasformazione di quest'ultima in carri allegorici animati da gruppi satirici, all'introduzione delle macchine infiorate, cose queste che contribuirono a far riconoscere questa festa come una delle più rinomate a livello internazionale.La manifestazione ha continuato ad evolversi con carri e maschere sempre più grandi e colorate, usando sempre più fiori per le sue composizioni (oltre 30.000 garofani), attirando sempre più gente e divertendo tutti e sempre. Il carnevale di Acireale, una delle più antiche ricette di buonumore della nostra terra! Se avete un pizzico di allegria e la giusta predisposizione al sorriso, unitevi alla folla e dimenticherete i vostri problemi, vivendo ore di assoluta spensieratezza, con il più Bel Carnevale di Sicilia. Diventerete protagonisti di un teatro delle meraviglie: maschere, coriandoli, luci, fiori, musica e soprattutto tanto calore umano. Le stupende vie e piazze del centro storico di Acireale sono la cornice ideale per uno spettacolo che raggiunge il clou con le sfilate dei carri, attraverso i quali gli artigiani acesi esprimono la loro arguzia e fantasia stimolando quella degli altri. Ammirare le sfilate è come sfogliare una rivista di argomenti vari, sempre trattati con molta allegoria e tanta satira, tanto da far si che anche i problemi più seri possano generare un sorriso, diventando nel contempo oggetto di riflessione. Il Carnevale e' il lungo periodo festivo che precede il digiuno quaresimale nei paesi a tradizione cattolica. Si e' creduto per molto tempo che l'origine del termine "carnevale" fosse derivato da "carne levare". L'opinione più' diffusa e' invece che il carnevale rappresenti un adattamento cristiano di antiche cerimonie purificatrici pagane. La ricostruzione storica del carnevale, in una città' come Acireale, e' alquanto complessa. Da alcuni documenti, quali mandati di pagamento, si ha certezza che tale ricorrenza venisse già festeggiata alla fine del XVI secolo. E' del 1594 il documento più' antico sul carnevale acese (mandati di pagamento, vol. II, 1586-1595, libro 6 foglio 72v). Un documento risalente al 1612 prova addirittura che durante il carnevale acese vi era l'abitudine di giocare tirando arance e limoni. Infatti in tale documento è bandita questa possibilità, ma la popolazione acese continuo' in tale pratica ancora per molti anni, così come risulta da altri documenti. Questa abitudine e' ancora presente ad Ivrea, dove durante il carnevale si svolge la conosciutissima "battaglia delle arance". Nel XVII secolo in Sicilia si ha la comparsa di una maschera con caratteristiche ben definite: l'Abbatazzu, chiamato anche Pueta Minutizzu. La persona mimava nobili o ecclesiastici, portando un grosso libro, da cui facendo finta di leggere, sentenziava battute satiriche e sfottenti. Nel 1693 a seguito del terremoto venne proibita ogni pratica carnascialesca e ciò' segna la linea di frattura fra il carnevale acese del '600 e quello che sorgerà' nel '700 (Cherubino Aliotta, Le tre corone, Catania 1693). Nel XVIII secolo la tradizione venne ripresa. Spuntano altre maschere, ed all'Abbatazzu si affiancano i Baruni con l'intento di prendere in giro l'aristocrazia: difatti la maschera era costruita da un costume rassomigliante ad un abito nobiliare ma chiaramente irridente. Altra maschera erano i Manti, costume con molti fronzoli che aveva il solo scopo di far mantenere l'anonimato a chi l'indossava. Il XXI secolo e' il secolo della cassariata, cioè' la sfilata delle carrozze (landaus) dei nobili che lanciavano alla gente dei confetti multicolori. Successivamente tali landaus con i nobili proprietari vennero "scalzati" dalla cartapesta. Nel 1880 ad Acireale si costruiscono i primi carri di cartapesta. Da allora fino ai nostri giorni Acireale ha mantenuto questa tradizione avvalendosi di vari cantieri portati avanti da volenterosi artigiani che hanno realizzato carri sempre più' curati. Nel 1929 il carattere di spontaneità' e di iniziativa privata lascia il posto all'organizzazione istituzionalizzata: infatti l'onere di organizzare il carnevale e' sostenuto da quest'anno dall'Azienda autonoma della Stazione di cura di Acireale. Nel 1930 per la prima volta si vedono delle vetture adornate da fiori. Questo e' il primo passo verso la realizzazione dei "carri infiorati" che acquisiscono una fisionomia ben definita nel dopoguerra. Negli anni '50 - '60 ai carri allegorici ed alle macchine infiorate, si affiancano dei mini-carri, detti "Lilliput", a bordo dei quali trova posto un bambino. In questi anni fanno storia a se' alcuni personaggi che con il loro spirito e con stupefacenti mascherate hanno lasciato un segno indelebile nella storia del carnevale acese, cioè': Cola Taddazza e Quadaredda, dei quali il successore più' degno, in epoca posteriore, fu Ciccitto. Dal 1970 al 1995 "il più' bel Carnevale di Sicilia", si perfeziona e si assesta, diventando sempre più' imponente e soprattutto affinandosi nella costruzione di Carri allegorici (sempre più' sofisticati e colorati) e Carri infiorati (sempre più' mastodontici), che raggiungono un livello d'importanza pari ai primi. Nel 1996 Acireale, per la prima volta, ha la lotteria nazionale assieme a Viareggio e Putignano. Questa e' l'occasione affinché' "Il più' bel Carnevale di Sicilia" acquisti una dimensione nazionale.

 

 

 



MARZO

Festa San Giuseppe - Aci Castello

Il programma della festa, del compatrono S. Giuseppe, che si svolge nei giorni 17, 18, 19 e 25 marzo, prevede la "Fiera di San Giuseppe" con esposizione e vendita di lavori e oggetti prodotti da artisti e artigiani, una mostra fotografica sulla festa di San Giuseppe in Sicilia e in Italia e un incontro con i volontari dell'associazione "Manitese" sui loro progetti nel sud del mondo. Il 19 marzo, celebrazioni eucaristiche presso la chiesa di S. Giuseppe e processione. Alle ore 12:00, presso i locali dell'oratorio, tradizionale pasta e ceci, mentre alle 15:30 in via N. Sauro, avverrà la "Calata dell'angelo". Esibizioni bandistiche e giochi pirotecnici. Il 25 marzo, in piazza Castello e presosi "quattro canti", tradizionale "incanto" dei doni offerti al santo.

Catania-Antiqua” - Mostra di Antiquariato – Catania
Dal 26 al 30 marzo si svolge, presso il centro fieristico Le Ciminiere di V.le Africa, l'appuntamento per appassionati, mercanti di antiquariato, collezionisti. Saranno presenti espositori provenienti da tutta Italia e dall'estero. Antiquari italiani ed esteri esporranno le loro Collezioni di Antiquariato negli splendidi locali delle Ciminiere. Un Evento atteso che propone Catania come il più importante centro culturale e commerciale nel settore antiquario della Sicilia e del Sud Italia. Sponsor la Provincia di Catania.

 

 



APRILE
Basula Fest - Cosentini fraz. di Santa Venerina
 Basula è una festa che sogna di aggregare grandi e piccini, nonne e nipotini, ragazze e ragazzacci.. Un progetto che vuole creare attraverso la festa un momento di aggregazione popolare fatto di libertà, musica e tradizione, la liberazione..  La concomitanza con la festa della "liberazione" (25 aprile), configuratasi inizialmente come una semplice coincidenza, ha assunto con il passare degli anni un valore sostanziale, essendo l’ideale di libertà un valore ampiamente condiviso da parte degli organizzatori e dalla quasi totalità dei fruitori della festa stessa. Basta poco per divertirsi. La splendida cornice del parco, la splendida oasi verde che ci ospita sotto gli occhi attenti del vulcano, è motivo sufficiente per non mancare.. L'ottica della collaborazione reciproca sta alla base della filosofia del basula fest e questo permette, ogni anno, la presenza di numerose realtà artistiche ..  Maghi pasticcioni, giocolieri, ronde danzanti, tamburi e tamburelli, tamburellasti e cantastorie africani, marionette, installazioni d'arte, mostre fotografiche, proiezioni documentaristiche, stand d'informazione ed altro ancora.

 



MAGGIO

Festa di Sant' Alfio 10 maggio - Trecastagni

 La festa di Sant'Alfio a Trecastagni, la più caratteristica e la più bella tra quelle primaverili della provincia etnea, risale a tempi immemorabili, se si pensa che, dopo il martirio dei tre fratelli, avvenuto a Lentini nel 253, quasi subito fu innalzata un'icona votiva nel luogo del loro passaggio qui, dove oggi sorge il Santuario. Tuttavia, ebbe un impulso tutto particolare dopo che, nel 1516, furono ritrovate le reliquie dei Tre Santi nel monastero dei Padri Basiliani di S. Filippo di Fragalà (Me). Ventun salve di cannone, sparate al mattino dal Forte Mulino a Vento, danno inizio alla grande manifestazione che dura dall' 1 al 17 Maggio. Ma, prima ancora che il cannone annunzi l'inizio della festa è possibile incontrare, lungo le strade che portano al paese da ogni parte della provincia, i pellegrini che, spesso scalzi, fanno il "viaggio" a S. Alfio e che accorrono alla messa delle 5.30. Le varie edicole votive che, numerose, s'incontrano lungo le strade etnee, d'altronde, possono essere lette come "stazioni" di sosta e di riposo, ma forse più di meditazione e di preghiera, lungo il cammino dei pellegrini ai vari santuari locali. Le campane prolungano, con il suono festoso, l'eco delle salve di cannone, e annunciano l'apertura del sacro novenario di predicazione e di preghiera, che prepara, con un cammino spirituale, i devoti e i pellegrini, sempre numerosi, all'incontro annuale con i "loro" santi. La festa entra poi nel vivo mentre continuano a venire numerosi i fedeli che "gridano" le loro preghiere. Durante la festa ha luogo la sfilata dei tipici Carretti siciliani, con esposizione dei diversi modelli di carretto, costruiti e ornati dai nostri antenati. Il carretto non è più veicolo di merci o passeggeri, ma è spesso presente nelle feste, come celebrazione di se stesso. L'ottava, il 17 maggio, "chiude" i festeggiamenti, ma i Santi rimarranno svelati fino alla prima domenica di giugno.

Anniversario riconoscimento UNESCO al

Castagno dei Cento Cavalli – Sant'Alfio                                                                                                                              

 Sant'Alfio, l'Anniversario del riconoscimento UNESCO al Castagno dei Cento Cavalli. Castagno dei cento cavalli: Rievocazione storica, della leggenda legata alla Regina Giovanna, in costumi d'epoca. Nel corso della mattinata nel piazzale antistante il Castagno dei cento cavalli, artigiani locali effettueranno dimostrazioni dal vivo, volte alla valorizzazione dei prodotti della natura, creando manufatti del luogo e lo Zufolo (caratteristico friscaletto siciliano). Seguiranno esibizioni di suonatori di "Friscaletto" ed esposizione vendita prodotti locali.

 

La Sagra del Nespolo – Calatabiano
Il Nespolo è una pianta dal frutto tipico, unico, che si produce in abbondanza nel territorio di Calatabiano, in cui trova l'habitat ideale ed esclusivo per crescere rigoglioso. Per questa sua peculiarità, Calatabiano è un centro prevalentemente agricolo, adagiato sulla odorosa piana omonima. Da queste premesse, nasce l'esigenza di promuovere le suddette peculiarità, evidenziandole e valorizzandole. La produzione oscilla tra le 700 e 800 tonnellate secondo l'annata. A Calatabiano questi frutti vengono destinati alla produzione di conserve, marmellate, gelato alla nespola e liquore nespolino. Esistono diverse varietà, assumono particolare importanza la vaniglia e il nespolone. Nel mese di Maggio nel comune in provincia di Catania, si svolge la manifestazione " Nespolando" la sagra delle nespole, con stands espositivi, mostra mercato, degustazione di nespole e derivati: gelato, liquore nespolino, crostate, marmellate e crepes. Spettacoli e sfilata di carretti siciliani.

 



GIUGNO
La Sagra della Fragola - Maletto
Ogni anno, nel mese di giugno, Maletto diventa la città delle fragole, richiamando centinaia di turisti e di visitatori. Con i suoi cinquanta ettari di terreno coltivato, infatti, la fragola oggi costituisce una bella fetta dell'economia agricola malettese. Nel corso della Sagra, le maestranze locali realizzano una gigantesca torta alla fragola di oltre mille chili, che viene offerta a tutti i partecipanti. Durante la manifestazione vengono esposti in appositi stand le fragole in piantine e in cassette e sono offerte come assaggio gratuito ai visitatori. Pizza, arancini ed anche cosmetici a base di fragole. Il frutto matura tra i primi di maggio e la fine di giugno e nell'ambito della sagra sono esposti diversi tipi di fragole: la fragolina di pasticceria, la fragola "rifiorente", che matura da gennaio a dicembre, e la fragola tradizionale, dal sapore più dolce e dall'odore più profumato.

Festa di San Giovanni Battista - Aci Trezza
A Giugno si svolge Solenne Svelata del venerato simulacro del Santo Patrono. Dal quartiere "Barriera" partirà la tradizionale pantomima "U pisci a mari", che si svolgerà poi nello specchio d'acqua all'interno del molo vecchio ed antistante lo Scalo di alaggio di Acitrezza. La pantomima de “U pisci a mari” è una tradizione popolare trezzota che risale intorno al 1750, anno dell’inaugurazione della statua lignea del Santo Patrono di Acitrezza, San Giovanni Battista. Tale pantomima è un rito propiziatorio, parodia della pesca del pesce spada che si svolgeva anticamente nello stretto di Messina, dove un marinaio da un’alta antenna (il “rais") piantata in mezzo ad una barca, spia il pesce che passa per lo stretto; in un’altra barca a lancia più piccola quattro marinai sono pronti al remo, e quando il grido della guardia annuncia la comparsa del pesce essi vogano di tutta forza: il “rais” dirige il corso, pronunziando parole in dialetto, in modo che il cetaceo venuto sotto tiro, viene inforcato furiosamente con la fiocina alla quale starebbe attaccato un capo di canape fatto fermo sulla barca. Il pesce viene così ferito e s’inabissa tirandosi la corda, che è sufficientemente lunga, ma ben presto muore e viene tirato su rosseggiante fra le grida festose di altre barche di curiosi e di quello che sta all’antenna che manda benedizioni, e che cambierebbe in maledizioni o imprecazioni se il colpo dovesse fallire. La pesca del pesce spada rappresenta, per il popolo protagonista, la continua lotta ingaggiata con gli elementi naturali, per sopravvivere in una terra che come pane ha il pesce. Ad Acitrezza è precisamente questa scena, che si vuole imitare, ma l’azione assume un che di comico, di folcloristico, di esagerato. Le tradizionali ed artistiche 'Calate dell’Angelo' con luci, fuochi e canti si svolgeranno: - in Via Dietro Chiesa angolo con Via Serbatoio; in Piazza delle Scuole angolo con Via Provinciale; in Via Provinciale angolo con Via Ricca. Il 29 Agosto ad Acitrezza si celebra la ricorrenza del Martirio di San Giovanni Battista. Il simulacro del Santo patrono viene collocato sul sagrato della chiesa, dove si tiene la celebrazione Eucaristica. Segue uno spettacolo pirotecnico, ed il rientro in chiesa dell’artistica statua lignea del Battista.

 

Sagra delle Ciliegie e delle Rose - Giarre

 A giugno a Giarre (CT), si svolge la Sagra delle Ciliegie e delle Rose. L'ennesima edizione della Sagra dedicata alla buonissima Ciliegia, che ogni anno attira molti spettatori e golosi delle ciliegie esposte. Molteplici i prodotti a base di ciliegie. Dalle marmellate ai liquori. Sempre in grado di soddisfare tutti, sia i bambini che i palati più adulti e raffinati.

 

 



LUGLIO
 
La Sagra del Gelato - Ficarazzi (Ct)
La Manifestazione estiva, che si svolge a Ficarazzi, frazione di Acicastello (CT), vede come protagonista indiscusso il gelato, nei suoi differenti gusti che variano dal vino bianco, pistacchio salato, birra e molti altri, a quelli più tradizionali come nocciola, cioccolato, fragola, per il palato di grandi e piccini. Le serate, animate da balletti e cabaret, vengono caratterizzate dalla presenza di stand artigianali, di mostre fotografiche. L’esaltazione di tale leccornia, attira a Ficarazzi numerosi visitatori dei paesi limitrofi e non solo.

Palio delle Botti di Eustachio – Riposto

 
La manifestazione si pone l'obiettivo di far conoscere alle nuove generazioni l'arte con cui si fabbricavano le botti, un'attività che per molto tempo delineò l'economia della città, specie quando era fiorente la commercializzazione del vino. Costruire una botte non è cosa semplice, ma gli artigiani di un tempo ci mettevano l'anima realizzando l'opera con passione. Il riferimento storico va fatto con Eustachio Laviefuille, che fece costruire, in prossimità dell'attuale porto turistico, un maniero per difendere le sue vigne dagli incursori. Il palio dovrebbe rappresentare una gara di solidarietà a difesa del nettare degli dei dai predatori. La gara si ispira sulla falsariga del palio di Siena, ma mentre lì i protagonisti sono i cavalli guidati dai fantini delle varie contrade della città, qui sono di scena gli Spingibotti vestiti con i colori del proprio quartiere. Per l'occasione i quartieri o frazioni saranno addobbati a festa con fiori di vario genere, mentre giovani aitanti si cimenteranno spingendo le botti su un percorso, dove in precedenza si saranno esibiti gli sbandieratori. Al vincitore sarà donato un artistico trofeo che di anno in anno sarà tenuto con molta cura dal quartiere che detiene il titolo di vincitore, assieme ad un premio ed a una quantità di vino offerto dagli sponsor del palio. Con questa colorita manifestazione si intendono avvicinare le frazioni e i quartieri alla città e promuovere i prodotti tipici del territorio, tra cui il vino dell'Etna attraverso delle opportune degustazioni. I quartieri e le frazioni partecipanti saranno: Scariceddu (Carmine), San Giuseppe, Immacolata, Matrice (San Pietro), Quartirello, Altarello, Torre Archirafi, Archi e Carrubba. Ad ogni quartiere partecipante sarà assegnato un tratto di percorso del palio stesso e sarà cura del quartiere assegnatario addobbarlo con bandiere e striscioni e quant'altro, con i colori sociali prescelti. Il quartiere o frazione meglio addobbata avrà un riconoscimento da parte dell'amministrazione comunale o dalla Pro Loco, sarà un'apposita giuria a decidere l'assegnazione della vittoria. Le fasi della manifestazione saranno organizzate dalle associazioni presenti sul territorio, di concerto con la Pro Loco. La sportività, in sinergia con l'originalità della manifestazione, potrà incentivare un buon flusso turistico che vivvia verrà crescendo negli anni sulla città di Riposto. I concorrenti saranno premiati dagli organizzatori e la competizione si risolverà con un abbraccio ed una stretta di mano a testimonianza dell’amicizia che prevale sul campanilismo. L’associazione culturale di S. Gregorio saluterà l’arrivo degli spingi botti intonando musiche e canti per poi concludere la serata con la degustazione di vini locali.

Sagra del Pesce Spada – Pozzillo

L'intero paese si mobilità per accogliere migliaia di visitatori intervenuti per degustare le prelibatezze del mare come pesce spada preparato in vari modi dai maestri della cucina locale. Non manca la musica, danza e mercato. 

 

Festa di Santa Venera  - Acireale
Dal 13 al 26 luglio si svolgono i festeggiamenti in onore della patrona, Santa Venera, con tradizionali manifestazioni folcloristiche, rappresentazioni teatrali e spettacoli in genere. La data della festa, che in realtà dovrebbe essere il 20 Novembre, è stata spostata a Luglio per le migliori condizioni climatiche. La statua è posta sopra un fercolo e portata in processione dalla Cattedrale per le vie della città, seguita dalle Candelore, grandi ceri in legno inciso portate a spalla dai rappresentanti della corporazione di Arti e Mestieri, i quali si cimentano in una danza tipica detta "annacata ".

Festa di Santa Venera - Santa Venerina

 Solenne Processione con il Simulacro-Reliquiario della Santa Patrona per le Vie della città. Trionfale ingresso in Piazza Duomo, fuochi pirotecnici e ingresso nella Basilica Cattedrale dove sarà impartita la solenne benedizione con le Reliquie della Santa Patrona e il Simulacro sarà velato nella Cappella.

Festa di Sant' Andrea - Milo

A Milo, in provincia di Catania, nell'ultima domenica di Luglio si svolge la festa in onore del patrono, Sant'Andrea, chiamato anche "Il Santo dell'acqua", perché nella tradizione le piogge di fine estate favoriscono la maturazione dell'uva che costituisce uno dei prodotti tipici di Milo. L'ultima domenica di luglio è grande festa per tutti i milesi che portano la statua del Santo in giro per il paese accompagnato da una imponente processione di fedeli e dalla banda. Tradizionale è diventata negli anni "la cantata" : un coro di voci che intonano un inno al santo protettore al quale più volte i milesi hanno affidato le sorti del paese minacciato dall'attività del Monte Etna.La seconda domenica di Luglio, a Fornazzo piccolo borgo di Milo, la festa patronale, vissuta con grande partecipazione religiosa, è dedicata al Sacro Cuore di Gesù, in ringraziamento per lo scampato pericolo delle colate laviche. Gli abitanti di Fornazzo e i tanti pellegrini si uniscono in processione fino al piccolo altarino che abbracciato dalla lava nel 1979 ne è uscito illeso.

Etnafest - Catania
Miti e Scienza si aggiungono alle tradizionali sezioni di Arte, Musica e Cinema nel'ennesima edizione di Etnafest, la rassegna organizzata dalla Provincia di Catania, che si svolgerà da maggio a dicembre nel capoluogo etneo. La manifestazione si arricchisce di nuovi eventi e tematiche, coinvolgendo numerosi artisti e personalità e soprattutto attivando sinergie di alto livello con le istituzioni pubbliche e private, come l'Università degli Studi di Catania, l'Accademia di Belle Arti e il Teatro Stabile. La serie di eventi culturali (mostre, convegni, promozione nelle scuole) raggruppati sotto il titolo “Passato e futuro della scienza a Catania”, propone una riflessione sulle nostre tradizioni culturali e scientifiche, e suggerisce nuovi percorsi di sviluppo del nostro territorio. Al fine di esaltare la carica e il fascino mitologico dell'Etna, si è dedicato a questo tema la sezione Mitifest, densa di proiezioni e incontri, sicuramente molto apprezzati dal più vasto pubblico. Con l'aggiunta di nuove sezioni a Etnafest, di cui ultima in ordine di tempo è il "Premio Internazionale Giovanni Verga”.

 



AGOSTO

Carnevale estivo di Acireale  - Acireale

Nel mese di agosto, si svolge il "Carnevale estivo di Acireale". Il Folk in parata al Centro storico, Carosello di carretti siciliani bardati a festa, gruppi folcloristici, bande musicali, estemporanee ed esposizione di prodotti artigianali locali. NEL CORSO DELLE DUE GIORNATE - DALLE ORE 17 NELLE VIE E PIAZZE DEL CENTRO STORICO: Cantastorie; Gruppi folk; Bande musicali; Le botteghe artigianali (via Cavour, piazza San Domenico), Estemporanea ed esposizione di prodotti artigianali locali a cura dell'Unione Artigiani Acesi; Il carretto siciliano in mostra (piazza Giovanni XXIII): la storia, i colori, gli antichi mestieri; La lavorazione della cartapesta (largo Botteghelle); La bottega artigianale dei dolci con la preparazione della Pasta Reale (pasticceria Bella corso Umberto 66 e pasticceria Belvedere corso Umberto 230), della Pasta di Mandorla (pasticceria Leotta via Ruggero VII 9), degustazione prodotti siciliani (Dolcezze e dintorni piazza Duomo 32, Aromi di Sicilia via Cavour 42). Ancora: l'Opera dei pupi in piazza Mazzini; Museo dei Pupi L'artigianato del puparo (via Alessi, Teatro opera dei pupi); mostra di cartoline Bellezze al Bagno in piazza Duomo a cura dell' Ass. Filatelica e Numismatica acese; Esposizione carri in miniatura del Carnevale di Acireale (Palazzo di Città).

Festa di Santo Stefano e Festival fuochi d'artificio - Aci Bonaccorsi

Ad Agosto ad Aci Bonaccorsi (Ct), si svolgono i festeggiamenti in onore del patrono Santo Stefano, con processione del pregevole simulacro di fine Cinquecento sull'artistico fercolo ed esecuzione di entusiasmanti spettacoli pirotecnici.

Festa estiva di Sant'Agata - Catania

Le reliquie della Santa furono trafugate a Costantinopoli nel 1040 dal generale bizantino Giorgio Maniace. Nel 1126 due soldati (forse francesi), Giliberto e Goselino, le rapirono per consegnarle al Vescovo Maurizio nel Castello di Aci. Era il 17 agosto 1126, il popolo catanese, svegliato durante la notte da uno scampanio a festa, non perse tempo a cambiarsi d’abito e si riversò in strada così come si trovava, anche a piedi nudi e in camicia da notte, (l’origine del “sacco” che rappresenta il camice bianco da notte con il quale i cittadini si riversarono per le strade per accogliere prima possibile le reliquie finalmente recuperate). Lo storico incontro dei catanesi con le spoglie di sant’Agata avvenne nel quartiere di Ognina, dove in seguito fu eretta una chiesa che nel 1381 la lava circondo senza distruggere, ma che più recentemente fu abbandonata e infine lasciata andare in rovina. Il 17 agosto 1126, le reliquie rientrarono nel Duomo di Catania. Questo evento, il rientro delle reliquie nella città, viene commemorato il 17 Agosto a Catania. La festa si svolge in maniera ridotta rispetto ai grandiosi festeggiamenti di febbraio, ma attira comunque nel centro storico della città dell’elefante migliaia e migliaia di fedeli, turisti e curiosi. Oltre alla messa in onore di Sant’Agata, nel tardo pomeriggio si svolge una breve processione con lo scrigno contenente le reliquie e il mezzobusto reliquiario, nei dintorni della Cattedrale e di piazza Duomo, con gli spari di straordinari fuochi pirotecnici all’arrivo a piazza Borsellino e all’uscita e al rientro delle reliquie. Le celebrazioni hanno inizio la mattina del 17 agosto, ma il vero punto centrale dei festeggiamenti si ha alla Cattedrale di Catania alle ore 19 con la Solenne Celebrazione presieduta dall’Arcivescovo di Catania e seguita alle ore 20.30 dalla processione del busto reliquiario di Sant’Agata secondo il seguente itinerario: Piazza Duomo, Porta Uzeda, via Dusmet, via Porticello, piazza San Placido, via Vittorio Emanuele II, piazza Duomo.

 



SETTEMBRE
Sagra dell’Arancino - Ficarazzi (Ct)
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Ridente frazione del comune di Acicastello (Catania), nel mese di settembre, giunta alla sua ennesima edizione e organizzata come sempre dall'Associazione culturale l'Isola che non c'è. Nelle scorse edizioni questa simpatica manifestazione ha richiamato migliaia di curiosi e buongustai (più di 20000 nelle scorse edizioni), desiderosi di assaggiare arancini dal gusto classico (al ragù, al burro, ai funghi ecc.) e dai gusti più nuovi e stuzzicanti (al pollo, al polpo, alla nutella, ai peperoni ecc.). Sono ben 16 i gusti diversi che hanno deliziato il palato di grandi e piccini, rendendo così il simpatico centro di Ficarazzi un luogo in cui si incontreranno bambini, giovani e meno giovani desiderosi di gustare un "pezzo" ormai classico della nostra gastronomia. Le serate sono allietate da balletti, cabaret e animazioni varie.

La Sagra della Vendemmia – Viagrande
In Settembre a Viagrande (CT), si svolge, presso la Villa comunale, la sagra della vendemmia. Nel corso della sagra della vendemmia si può assistere a spettacoli folcloristici di musica popolare, mostra mercato di artigianato e degustazione di prodotti tipici locali quali la mostarda d'uva preparata secondo antiche ricette contadine. Nel Palmento della Villa comunale inoltre viene organizzata la ricostruzione storica dell' antica tecnica di produzione del vino.

 

 
La Sagra del Pistacchio di Bronte
Nel mese di Settembre a Bronte si svolge la tradizionale sagra dedicata all'oro verde? del comune etneo, il pistacchio, il suo “gioiello” gastronomico, occasione per promuovere lo squisito frutto verde che cresce alle pendici dell'Etna ed i prodotti da esso derivati. I sapori del pistacchio in vetrina a Bronte, granite, gelati, dolci, ma anche primi e secondi piatti tra le specialità tipiche locali. La sagra del pistacchio è un evento gastronomico da non perdere: durante la manifestazione vengono infatti allestiti degli stand gastronomici in cui è possibile assaggiare i frutti al naturale, insieme a una grande varietà di prodotti “derivati”. Delle vere e proprie squisitezze, a cui è difficile resistere: dai pasticcini ai torroni alle mousse, dai gelati alle granite, dalle fillette (delle specie di savoiardi) alla “nutella verde” che qui si sono inventati con successo, ma anche primi e secondi piatti, arancini e salsiccia.

 

ViniMilo - Sagra dei vini dell'Etna - Milo

La VINIMILO, oltre a rappresentare un appuntamento fisso di fine estate per decine di migliaia di visitatori e turisti, che nei primi due fine settimana di settembre affollano le strade e le piazze del paese per trascorrervi una giornata all’insegna della gastronomia, del buon vino e della buona musica. Le degustazioni guidate, la vineria, il tunnel dei sapori in piazza Belvedere e poi i laboratori del gusto che si svolgono ormai tradizionalmente nella tenuta Barone di Villagrande, e ancora la mostra-mercato dei Presidi Siciliani di Slow Food, le escursioni e le visite guidate alle aziende, l’estemporanea d pittura sono tutte occasioni per palare di vino, per apprezzare le caratteristiche, per conoscere il territorio anche attraverso gli odori e i sapori che esso sa offrire.

 

L'Eno Etna - Santa Venerina

 La mostra-mercato dei vini tipici siciliani e dell’Etna organizzata dal Comune di Santa Venerina, Assessorato allo Sport, Turismo e Spettacolo, col patrocinio della Regione Siciliana e della Provincia di Catania. Il programma dell'EnoEtna si sviluppa nei giorni di sabato e domenica delle ultime due settimane del mese di settembre e della prima del mese di ottobre, nei 4 weekend. EnoEtna , non è più una sagra ma una manifestazione culturale di nicchia rivolta all’effettiva promozione dei vini tipici siciliani e dell’Etna, dei prodotti agroalimentari e dell’artigianato tipico di qualità. Un punto di partenza anche per ulteriori iniziative connesse alla promozione turistica del territorio e delle sue potenzialità. La manifestazione è rivolta agli operatori del settore dei prodotti agroalimentari, vinicoli, e dell'artigianato, per cui viene allestita una mostra mercato dove raggruppare i vari espositori. L'iniziativa rientra nell'ambito della politica di valorizzazione dei prodotti tipici locali ed in particolare del vino, avviata, con soddisfacenti risultati dall'amministrazione nelle precedenti edizioni. Eno-etna rappresenta una preziosa occasione per i nostri operatori economici di esporre i propri prodotti in uno scenario promozionato a livello nazionale. Tra gli appuntamenti in programma: visite guidate nelle cantine e nelle distillerie per gustare i sapori e l’arte del vino; l’organizzazione di seminari di studio e conferenze, e lo svolgimento di spettacoli e momenti culturali. Prevista, inoltre, la presenza di sommelier per la degustazione guidata di vini e di oli. Ma EnoEtna non è solo vini. In esposizione anche altri prodotti tipici locali come le specialità dolciarie, gastronomiche e una vasta gamma di prodotti artigianali.

Festa del Castagno - Sapori d'autunno - Trecastagni 

A Trecastagni (CT), si svolge la Festa del Castagno" - Sapori d'autunno. Degustazione di prodotti tipici. La manifestazione enogastronomica, nella quale troverà spazio anche l'artigianato locale, si svolgerà nella cittadina etnea, tutti i sabato e le domeniche. La festa offre l'opportunità di degustare formaggi, vini e castagne. Ad accompagnare la festa c'è anche un mercatino con diversi stand e gli artigiani locali eseguono la lavorazione tradizionale del legno di castagno.

Il Trofeo dell’Etna
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Trofeo dell’Etna, organizzato dalla ASD Salerno Corse, ha ottenuto un successo indiscutibile.  Una gara internazionale con piloti dall’estero! 3 manche previste. La sensazione di trovarsi presenti a una delle più belle giornate del motorismo siciliano è indimenticabile.  Grandiosi i numeri dell’evento: pubblico numeroso ma inestimabile (c.a. 10.000 visitatori ogni anno), centinaia auto partenti. Piloti come Giuseppe Spoto (Campione Italiano Slalom), Maria La Rosa (la velocissima pilotessa catanese) e… tanti altri che anche se non detti in queste righe sono altrettanto importanti. Tante vetture provenienti dall’estero grazie al Racing Malta Team: non auto qualsiasi ma “mostri” quali formula con motori oltre i 200 cv, Subaru Impreza WRX e Lancia Delta.

Venere di Milo - Milo
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Quando si parla della Venere di Milo nella mente di molti riaffiora l’ immagine della statua di Afrodite. Fuori dalla Sicilia però, in pochi sanno che con la Venere di Milo, in un piccolo centro alle falde dell’Etna, s’intende qualcos’altro. Dal mito ha infatti simpaticamente preso spunto negli anni ‘50 l’organizzatore di un evento che può essere definito “il più antico concorso di bellezza siciliano”. Intitolato VENERE DI MILO, per anni è stato contrassegnato dal garbo e dall’eleganza sia nell’ideazione degli spettacoli che nell’individuazione delle partecipanti. Dal 2000, con la collaborazione della Provincia Regionale di Catania, e dal 2004, anche con la collaborazione dell’Ass.to Reg.le ai Beni Culturali ed Ambientali, il concorso è diventato un importante appuntamento per la moda e per l’artigianato siciliano. VENERE DI MILO: da semplice concorso di bellezza a rassegna dell’artigianato tessile. I tempi cambiano, e celebrare la donna solo per il suo aspetto estetico è parso quantomeno riduttivo. E così, dall’idea di esaltare una capacità storicamente femminile, ne è nato un progetto più esteso che oggi ovviamente finisce per inglobare anche l’universo maschile. La VENERE DI MILO intende continuare a coniugare l’espressione del fascino muliebre alla manifestazione della bellezza/ricchezza dell’artigianato tessile che, prevalentemente nel “manuale”, è stato sovente appannaggio delle donne. Si pensi al ricamo, il cui valore d’arte, rivalutato nel corso degli anni ‘70, ha finito per favorire delle analisi pur facendo storcere il naso ai puristi. VENERE DI MILO, una manifestazione che spazia dall’abbigliamento alla moda di ieri e di oggi in un percorso temporale che procede dal recupero della tradizione al futuribile e che va dalla creazione dei filati, alla loro versatilità d’uso, fino alla fase ideativo/creativa degli stilisti o dei designer. Il tutto attraverso mostre, convegni, installazioni, sfilate e laboratori finalizzati a dare risalto ai mille processi creativi e realizzativi del nostro artigianato. Il collante tra passato-presente-futuro nella VENERE DI MILO è stimolato dalle considerazioni sulla memoria, le implicazioni narrative e mitologiche, letterarie e poetiche, stilistiche e di glamour -di cui le arti applicate sono implicite portatrici- che vengono a costituire di per sé un patrimonio inesauribile e poco esplorato di ispirazioni. La proiezione al futuribile è invece possibile con un’installazione di macchinari con i quali oggi lavorano i grandi studi di moda e di design.

 



OTTOBRE
Ottobrata di Zafferana ogni domenica
Un lungo momento celebrativo del palato è commemorato ogni Domenica del mese di Ottobre, a Zafferana Etnea, in provincia di Catania, quando si ha l'allestimento dei mercati con i prodotti tipici della zona e numerose sagre di vari prodotti agricoli. Una festa per tutti coloro che amano le antiche tradizioni siciliane e i sapori intensi della Sicilia. L’Ottobrata di Zafferana Etnea è il pretesto per poter visitare luoghi meravigliosi della Sicilia, in una delle aree di maggiore interesse naturalistico, per la presenza dell'Etna, per i suoi paesaggi e per i numerosi boschi. Tra i tanti eventi, che si svolgono sull'isola, quello dell'Ottobrata è uno dei più significativi. La manifestazione, nata negli anni ottanta, si svolge da più di vent'anni, con l'obbiettivo di divulgare e promuovere antiche tradizioni, prodotti tipici ed antichi mestieri. Tra i tanti prodotti tipici, in primo piano il Miele, l'UVa, le Mele, il Vino, l'Olio le Castagne ed i dolci: le foglie da tè, gli “sciatori”, biscotti al latte ricoperti di cioccolato fondente, le zeppole di riso ricoperte di miele, le cassatelle ripiene di ricotta e canditi, la paste di mandorla, un classico della tradizione dolciari siciliana. Molte le iniziative dedicate a questi prodotti, durante le sagre che si svolgeranno le quattro domeniche di ottobre. 1° Domenica Sagra dell'Uva, 2° domenica Sagra del Miele, 3° domenica Sagra delle Mele dell'Etna e 4° domenica Sagra dei Funghi e delle Castagne. E ancora, passeggiate, esibizioni di musici e sbandieratoro Rinascimentali, degustazioni, botteghe dell'Arte, escursioni e mostre di pittura.

 



NOVEMBRE

Festa di S.Martino "Castagne e Vino" - Sarro fraz. di Zafferana Etnea
. Nel mese di novembre a Zafferana Etnea, l'Associazione Comunità di Sarro in collaborazione con la Parrocchia di Sarro Organizza la Festa di S.Martino "Castagne e Vino". Piazza P.Russo Sarro - Zafferana Etnea. Stand Gastronomici: Panini e Salsiccia, Vino Nuovo, Caldarroste, Dolci casarecci. A tutti gli intervenuti verranno omaggiati di un piatto di pasta e ceci. Durante le due serate -giochi di abilità e fortuna per grandi e piccoli. Domenica sera il tradizionale sorteggio della lotteria di San Martino.

 

Sagra dei Funghi e delle Mele - Pedara

Sagra dei Funghi e delle Mele" ultima settimana di novembre a Pedara (CT). Importante appuntamento autunnale per questo lembo di terra ai piedi dell'Etna, in cui oltre a frutteti , vigneti e castagneti troviamo la straordinaria presenza di funghi porcini. Stand allestiti daranno la possibilità ai visitatori di avere un contatto diretto con il mondo micologico: degustazione dei piatti tipici, antiche ricette.

Sapore d'Azzurro - Riposto

Il comune di Riposto organizza "Saporedazzurro", un contenitore dal quale usciranno gli odori e i sapori del paese di Riposto, che deve la sua forza e il suo potenziale turistico al mare, strumento trainante dell’economia locale. E sarà proprio la pesca e la cultura legata alla pesca a fare da tema e da sfondo a questa manifestazione che accoglierà ospiti del calibro di Folco Quilici, Gianluca Genoni, primatista mondiale apnea, Nicola Riolo, campione italiano in carica di pesca subacquea, Francesco Alliata, storico pioniere della cinematografia subacquea, Sebastiano Messina, giornalista del quotidiano La Repubblica. Il villaggio espositivo dedicato alla scoperta dei prodotti ittici e delle tipicità agroalimentari e le due mostre fotografiche resteranno aperte per tutta la durata della manifestazione.

San Martino e il Vulcano - Milo

I prodotti tipici, le degustazioni, i convegni e la musica sono i protagonisti della manifestazione San Martino e il Vulcano che si svolge durante le prime due settimane di novembre. Una opportunità per la valorizzazione dei luoghi, dei prodotti e dell'artigianato, la sagra è, inoltre, l’occasione per assaporare i prodotti della tradizione e degustare dell’ottimo vino novello. “San Martino e il Vulcano” si svolge nell'incantevole scenario di Fornazzo, frazione di Milo, ombreggiata dal secolare “minicucco”, immersa tra le ginestre e le lave dell'Etna. La sagra di San Martino nasce circa 15 anni fa dalla volontà di alcuni abitanti di far rivivere una antica tradizione: l'assaggio del vino novello. Misero su pochi stand in legno e coinvolsero gli abitanti a cucinare prodotti tipici della tradizione. Da allora la sagra di San Martino si ripete ogni anno con immutato spirito di condivisione delle proprie tradizioni. C'è chi inizia la mattina presto a impastare maccheroni e chi raccoglie verdura di campagna come contorno per la salsiccia. E poi scacciate, panini ai funghi, torte fatte in casa, cannoli alla ricotta, e castagne "caliate" a volontà.

Festa di Maria SS. del Lume – Linera fraz. Santa Venerina

E' una festa che tutti aspettano un anno intero ed è sentita da tutti, da diversi anni giungono anche pellegrini di Porticello, ridente paese marinaro di Palermo. Da qualche anno la festa viene arricchita anche da una fiera e da eventi culturali e ricreativi, quali rassegne teatrali, spettacoli di musica sacra, spettacoli di fuochi musico-pirotecnico. BREVE CRONACA DELLA FESTA: Linera festeggia solennemente la propria Santa Patrona, la Madonna del Lume. La festa inizia con un solenne triduo di preparazione che ha il culmine la mattina di domenica 12 con la solenne svelata della Vergine dalla propria cappella in cui il venerato simulacro viene custodito nascosto durante l'anno. La mattina dunque la Madonna rimane esposta sull'altare maggiore della chiesa alla venerazione dei fedeli che vengono durante il giorno in preghiera e in sincero ed umile raccoglimento e pentimento, per affidare alla Vergine le proprie necessità spirituali, fisiche e materiali. Nel pomeriggio il simulacro, impreziosito dai vari ex-voto donati dai fedeli nel corso degli anni per grazie ricevute per la potente intercessione materna della Madonna, scende dall'altare e viene posizionato sull'artistico fercolo con baldacchino ligneo a sei colonne, e dopo la solenne celebrazione eucaristica, la Vergine Maria fa la sua solenne uscita dalla chiesa, salutata dal suono delle campane e dallo sparo di fuochi d'artificio. Dopo i fuochi, il popolo di Linera si stringe attorno alla Vergine per intonare la tradizionale "cantata" alla Madonna. Alla festa partecipano anche i devoti della Madonna del Lume di Porticello (Pa), che da anni vengono dal loro lontano paese in occasione di questa festa. Subito dopo è iniziata la prima processione per le vie della frazione con rientro della Madonna in serata. Durante la settimana si svolge in chiesa il solenne Ottavario di preghiera con il simulacro della Madonna che rimane esposto sull'altare per tutta la settimana. Ai momenti di preghiera molto intensi si susseguono varie attività ricreative, come concerti e spettacoli vari. Domenica 19 novembre, a conclusione dell'ottavario, si svolge una seconda processione con uno spettacolo piro-musicale al rientro della Madonna in chiesa. Al termine dei fuochi, la Madonna rientra in chiesa e viene ricollocata nella sua cappella ed al canto delle "Litanie Lauretane" la sacra immagine della Vergine del Lume è  velata e salutata da tutti i fedeli presenti in attesa di rivederla per la prossima festa.

 



DICEMBRE

I Presepi di Acireale - Acireale

 Nella strada che collega Acireale con le frazioni a mare, si trova la caratteristica chiesetta di Santa Maria della Neve meglio conosciuta come “A Rutta”, la grotta. La chiesa è ricavata nella roccia e risale alla metà del settecento. Il sacerdote Mariano Valerio, decise di impiantarvi un presepe a grandezza naturale. Fece modellare da artigiani locali gli splendidi volti di cera dei personaggi che compongono la tradizione del presepe. Commissionò gli splendidi vestiti finemente decorati e completò la scena con oggetti caratteristici della tradizione siciliana. I circa 30 personaggi sono stati di recente restaurati con un lavoro attento e meticoloso e sono fruibili al pubblico. Oltre ai tipici personaggi della natività, con la Madonna nell’inedita posa di tenere il bambino in braccio, si segnala la presenza di tipici personaggi del presepe acese: ”Innaru” (che si riscalda dinanzi al fuoco) e ”u meravighatu da stidda” (che rimane estasiato dal passaggio della stella cometa). Nel 1752 la grotta fu consacrata e, quindi, qualche anno dopo ingrandita e completata con un degno prospetto esterno recante le statue della natività. All’interno viene custodita una pala d’altare a tema realizzata da Vito D’Anna. La chiesa è gestita dalla parrocchia di Santa Maria degli Angeli e la visita al presepe è organizzata dall’associazione “il pellicano”. Viene officiata una sola suggestiva Messa la notte di Natale. Orari di apertura: Dall’1 al15 Dicembre 9.00-13.00; Dal 16 Dicembre al 6 Gennaio 9.00-13.00 16.00-20.00; Ingresso: 1 euro adulti - 0,50 centesimi ridotto; Tel.: 095 7647359 - 095 605633. La seconda tappa dell’itinerario porta inevitabilmente a San Rocco, presso i cui locali si svolge la mostra di presepi artigianali “Stella di Betlemme”. Visitabile solo di pomeriggio, tra le 16 e le 20 (apertura anche mattutina nei festivi), la mostra offre al pubblico il genio di molti dilettanti locali che riescono a creare vere opere d’arte. Tra essi, medici, insegnanti e ragazzi delle scuole. Da non perdere anche il Presepe allestito presso l’Oratorio dei Padri Filippini, in via Arcangelo Raffaele (accanto alla basilica di San Sebastiano). L’opera, realizzata dai giovani dell’oratorio, solitamente ricopre un vasto spazio espositivo e spesso propone elementi realistici e vivi (laghetto artificiale, animali veri…) che riempiono di entusiasmo gli occhi dei bambini e riportano il gusto della passata infanzia anche negli adulti che li accompagnano.

Itinerari sull’Etna
www.funiviaetna.com
www.parcoetna.ct.it
www.terralcantara.it
www.circumetnea.it
www.etnasci.it

 

 

Chi sono

Benvenuti

Sono Salvatore D'Aquino e ho il piacere di presentarvi il B&B Don Salvatore che gestisco con la mia moglie Anna. La nostra struttura è di costruzione recente realizzata nel rispetto delle normative e delle autorizzazioni di legge. Il nome “Don Salvatore” è stato dedicato al mio nonno Salvatore, una persona generosa e semplice che lavorando la terra tutta la vita insieme con la nonna Maria, hanno costruito questa casa e reso possibile tutto questo. La filosofia del nostro B&B è basata su precisi standard: cordialità, pulizia e soprattutto accoglienza familiare. Questi sono i valori che contraddistinguono la nostra ospitalità. Non si deve scegliere il B&B perchè si risparmia ma per quello che offre. Se siete alla ricerca di un'ospitalità familiare, calorosa, piena di relax ed attenta ai vostri bisogni, di un'esperienza ricca di significati e di bei ricordi, il nostro B&B Don Salvatore fa al caso Vostro!

 

Dopo questa piccola introduzione v’invito a esplorare le nostre pagine dove potete vedere tutte le foto della struttura e conoscerci meglio.

 

Saluti, Don Salvatore.